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ADP, P NAD
i ATP
+
NADP NADH, NADPH
FAD FADH
2
Macromolecole della cellula Precursori molecolari
Polisaccaridi Monosaccaridi
Lipidi Acidi grassi
Proteine Amminoacidi
Anabolismo
Acidi nucleici Basi azotate
La membrana cellulare
La membrana cellulare consente alla cellula di creare barriere che le
consentono di confinare particolari molecole in comparti specifici.
Esse consistono di un doppio strato continuo di molecole lipidiche
in cui sono immerse le proteine. Il doppio strato lipidico costituisce
la struttura di base di tutte le membrane cellulari e svolge la funzione
di barriera.
Le molecole lipidiche della membrana presentano sia regioni
idrofiliche che regioni idrofobiche (molecole anfipatiche). Poste in
soluzioni acquose esse si associano spontaneamente in doppi strati e
formano comparti chiusi capaci di autosigillarsi se lacerati.
Il doppio strato lipidico è fluido e le singole molecole lipidiche sono
capaci di diffondere nel monostrato in cui si trovano mentre non si
capovolgono spontaneamente per passare da un monostrato all’altro.
La fluidità aumenta al crescere del contenuto in acidi grassi insaturi e
colesterolo.
Il doppio strato lipidico è impermeabile a tutti gli ioni (ioni sodio,
potassio, cloruro, magnesio, calcio...) ed alle grandi molecole polari
(glucosio, amminoacidi...) ma permeabile alle molecole apolari
piccole come l’ossigeno e l’anidride carbonica e anche a quelle
polari piccolissime come l’acqua.
Le proteine di membrana sono responsabili di quasi tutte le
funzioni della membrana stessa come per esempio il trasporto di
molecole idrosolubili non troppo grandi e ioni attraverso il doppio
strato lipidico.
Molte delle proteine e alcuni dei lipidi esposti alla superficie esterna
della cellula sono legati a catene di zuccheri che contribuiscono a
proteggere e lubrificare la superficie cellulare e sono attivi nel
riconoscimento tra cellule.
Quasi tutte le membrane cellulari sono legate a proteine che fanno da
impalcatura di sostegno. Ne è un esempio la rete intessuta da proteine
fibrose che forma lo strato corticale proprio sotto la membrana
cellulare.
Spazio extracellulare catena oligosaccaridica
Fosfolipidi e sfingolipidi Colesterolo
Acido grasso saturo acido grasso insaturo
Regione polare
Regione
apolare Proteina
Glicoproteina
Spazio intracellulare COOH
Siccome, come già ricordato, lo strato lipidico delle membrane
cellulari è impermeabile a quasi tutte le molecole idrosolubili ed a
tutti gli ioni, il trasferimento di sostanze nutritive, metaboliti ed ioni,
attraverso la membrana plasmatica e le membrane intracellulari è
demandato alle proteine di trasporto presenti nella membrana
stessa.
Le membrane cellulari contengono tutta una serie di proteine di
trasporto ciascuna adibita al trasferimento di un particolare tipo di
soluto attraverso la membrana.
Le proteine di trasporto si possono distinguere in due categorie: le
proteine vettrici (carriers) e le proteine canale.
Le molecole tendono a diffondere spontaneamente dalle zone dove
sono presenti a maggiore concentrazione a quelle dove la loro
concentrazione è minore, tra le quali cioè esista un gradiente di
concentrazione. Se le molecole hanno una carica elettrica poi
tendono anche a spostarsi tra due zone a diverso potenziale elettrico
(gradiente elettrico). Per gradiente elettrochimico si intende la forza
motrice netta che si esercita su uno ione a causa del suo gradiente di
concentrazione e del campo elettrico cui è esposto.
Nel trasporto passivo un soluto privo di carica si muove
spontaneamente secondo il suo gradiente di concentrazione,
diffusione, ed un soluto carico (ione) si muove spontaneamente
secondo il suo gradiente elettrochimico.
Nel trasporto attivo un soluto privo di carica o uno ione vengono
trasportati contro il loro gradiente di concentrazione o elettrochimico
con un processo che, direttamente o meno, consuma energia.
Nei mammiferi gli ioni sono distribuiti nello spazio intracellulare ed
extracellulare così come rappresentato nello schema seguente:
componente Concentrazione Concentrazione
intracellulare extracellulare
(mM) (mM)
ione sodio 5 – 15 145
+
Na
ione 140 5
+
potassio K
ione 0,5 1 – 2
magnesio
++
Mg
ione calcio 0,0001 1 – 2
++
Ca ⋅10 ⋅
– 5 – 5
ione idronio 7 pH = 4 10 pH =
+
H 7,2 7,4
ione 5 – 15 110
-
cloruro Cl
ioni elevata nulla
organici
Nota: la concentrazione degli ioni è espressa in molarità. cioè in
23
numero di moli per litro: una mole corrisponde a circa 6 10
(600000 miliardi di miliardi) ioni. Diffusione Trasporto passivo
Diffusione facilitata
Trasporto attivo
Le proteine vettrici legano soluti specifici (ioni inorganici, piccole
molecole organiche o entrambe le cose) e li trasferiscono attraverso il
doppio strato lipidico modificando la propria conformazione in
modo da esporre il sito di legame per il soluto prima da un lato della
e poi dall’altro.
membrana
Le proteine vettrici possono agire come pompe per trasportare un
soluto contro il suo gradiente elettrochimico utilizzando energia
prodotta dall’idrolisi di ATP, dal flusso secondo gradiente di ioni
+ +
o H o dalla luce.
Na + +
La pompa Na - K nella membrana plasmatica delle cellule animali
+ +
fuori dalla cellula e K
consuma ATP trasportando attivamente Na
dentro (ogni 3 ioni sodio portati fuori dalla cellula vengono introdotti
+ attraverso la
2 ioni potassio), mantenendo un ripido gradiente di Na
membrana stessa. Tale gradiente viene utilizzato per alimentare altri
processi di trasporto attivo e per generare o trasmettere i segnali
elettrici.
Le proteine canale formano pori acquosi nel doppio strato lipidico
Proteina canale
attraverso i quali possono diffondere i soluti.
Proteina vettrice
Quasi tutte le proteine canale sono canali ionici selettivi che
permettono agli ioni inorganici, di carica e dimensioni adatte di
attraversare la membrana secondo il loro gradiente elettrochimico.
La maggior parte dei canali ionici è dotata di chiusura e si apre
transitoriamente in risposta ad uno stimolo specifico, come una
variazione del potenziale elettrico della membrana oppure il legame
con una molecola specifica.
Va ricordato che le membrane cellulari hanno carattere di membrana
semipermeabile e quindi, mentre si lasciano attraversare più o meno
liberamente dall’acqua, non si lasciano attraversare dai soluti: di
conseguenza una cellula che si trovi in un liquido extracellulare
ipertonico (in cui cioè la concentrazione dei soluti sia maggiore di
quella endocellulare) tenderà a perdere acqua (osmosi) mentre in un
liquido ipotonico (in cui la concentrazione dei soluti sia minore di
quella endocellulare) si inturgidirà e potrà eventualmente andare
incontro a lisi: è pertanto importante che le soluzioni che entrano in
contatto con i tessuti cellulari (colliri, solventi dei farmaci iniettabili,
soluzioni per endovena) siano isotoniche con essi in modo da non
danneggiarli.
Sintesi, degradazione e trasporto cellulare
Le proteine di quasi tutti gli organelli vengono prodotte nel citosol
per poi essere trasportate nell’organello dove devono funzionare.
Il RE è la fabbrica della membrana della cellula; produce la maggior
parte dei lipidi e molte delle proteine di membrana. I ribosomi legati
alla superficie del RER (reticolo endoplasmatico rugoso)
sintetizzano tali proteine. Nel lume del RER le proteine assumono la
loro struttura definitiva.
Le cellule assumono liquidi, molecole e talvolta anche particelle per
endocitosi, nel corso della quale zone di membrana plasmatica si
invaginano e si distaccano formando vescicole endocitiche.
Gran parte del materiale endocitato passa negli endosomi e quindi
nei lisosomi che lo digeriscono con i loro enzimi idrolitici; invece i
componenti della membrana vescicolare vengono in gran parte
reinseriti in vescicole di trasporto che tornano alla membrana
plasmatica per essere nuovamente utilizzati.
endocitosi
esocitosi
La duplicazione cellulare
Il materiale genetico di una cellula eucariotica è contenuto in uno o
più cromosomi, ciascuno formato da una molecola di DNA
enormemente lunga che contiene molti geni, porzioni di catena del
DNA che contengono le informazioni necessarie alla sintesi di una
proteina o di un RNA. Nelle cellule eucariotiche i cromosomi
constano di DNA legato strettamente ad una massa quasi uguale di
proteine specializzate. Esse dispongono il DNA in forma più
compatta in modo da farlo entrare nel nucleo. Il complesso DNA
proteine che forma i cromosomi prende il nome di cromatina.
Alcune forme di cromatina sono talmente compatte che i geni in essa
compresi non possono essere espressi. In questa situazione si
vengono a trovare tutti i geni cromosomici durante la divisione
nucleare (mitosi) in cui i cromosomi sono altamente condensati.
Una cellula eucariotica tipica esprime solo una parte dei suoi geni:
negli organismi pluricellulari le differenze tra tipi di cellule insorgono
perché nel corso del differenziamento cellulare si esprimono gruppi
diversi di geni.
Nella cellula l’espressione di ogni gene viene attivata o disattivata da
apposite proteine regolatrici di geni.
Tutte le cellule derivano da altre cellule per divisione.
Nella mitosi la cellula madre origina due cellule figlie identiche.
Nelle cellule eucariotiche il processo mitotico è relativamente
complicato ed è caratterizzata da una serie di fasi che costituiscono il
cosiddetto ciclo cellulare.
Il ciclo cellulare consta della fase M, che dura da 30’ ad un’ora e nel
corso della quale non si ha in pratica sintesi di macromolecole e
dell’interfase.
La fase M si divide in mitosi ed in citocinesi, che corrispondono
rispettivamente alla separazione dei cromosomi duplicati nei due
nuclei ed alla divisione della cellula madre nelle due cellule figlie.
Durante l’interfase, che dura da ore a settimane o più a lungo, a
seconda del tipo cellulare, hanno luogo tutta una serie di funzioni
metaboliche.
L’intero ciclo consta, a partire dal momento subito successivo alla
(gap 1), in cui la cellula cresce e raddoppiano gli
mitosi, della fase G 1 (gap 2), in cui si ha
organelli cellulari, della fase S, della fase G 2
ulteriore crescita cellulare, e della fase M.
Cellule altamente specializzate, come i globuli rossi, i fibrociti ed i
.
neuroni, non si dividono: sono bloccate in fase G 0 ) ma possono farlo
Altre cellule normalmente non si dividono (fase G 0
in opportune situazioni (epatociti e linfociti). Altri tipi cellula