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LA REALIZZAZIONE DEI PRINCIPI DELLA RIFORMA

• Le tracce della Commedia dell’Arte

Nella commedia si sono perfettamente realizzate le direttrici della riforma goldoniana. È vero che si possono cogliere

ancora le tracce della vecchia Commedia dell’Arte:

­Personaggi: Mirandolina conserva legami con la figura delle servetta maliziosa e piccante, che era un ruolo tipico di

quel teatro; Fabrizio rimanda alle figure dei servi della Commedia dell’Arte, in particolare alla maschera di Brighella.

­Azione scenica: il finto svenimento di Mirandolina, che era uno dei lazzi ricorrenti di quel tipo di spettacolo; il duello tra il

Cavaliere ed il Conte.

• I caratteri

Mirandolina non è più un ruolo o una maschera fissa e stereotipata, ma un carattere, nella multiforme varietà di

sfumature che lo connotano come individuo irripetibile. Lo stesso vale per gli altri personaggi.

CARATTERI E AMBIENTI SOCIALI

Un campione della società

La locandiera offre uno spaccato della società contemporanea, colta in tutte le sue articolazioni. La locanda si pone

come luogo emblematico per eccellenza di questo campione stratificato di società. I vari personaggi sono tutti

rappresentativi dei fondamentali ceti: il Marchese di Forlipopoli ed il Conte di Albafiorita esemplificano le due varianti

tipiche della società nobiliare del tempo, la nobiltà di sangue ormai decaduta e spiantata e la nobiltà di recente acquisto.

La nobiltà decaduta

La prima resta ormai attaccata solo alle vacue apparenze del suo stato; essa non ha altro strumento per affermare se

stessa che la parola.

• Il parvenu e l’alterigia nobiliare

Per contro il Conte di Albafiorita ha le caratteristiche inconfondibili del parvenu che cerca una rivalsa nell’ostentazione

continua e smaccata della ricchezza. Il Cavaliere di Ripafratta non è solo il tipo psicologico del misogino burbero e

scontroso: il personaggio è socialmente individuato da tutta una serie di comportamenti che rivelano la sua alterigia

nobiliare, l suo disprezzo autoritario per i subalterni, che vengono da lui brutalmente ridotti al rango di cose e di

strumenti, la sua convinzione che tutto gli sia dovuto in quanto nobile. Lo rivela subito il suo contegno verso la locandiera

a proposito della biancheria. La ruvidezza sprezzante e sgarbata è sì una sorta di “lezione” impartita ai due spasimanti di

Mirandolina, per insegnare loro come vanno trattate le donne, ma anche una lezione di contegno aristocratico, che vuole

insegnare a due nobili a non abbassarsi troppo dinnanzi ad una popolana. Così, anche quando ha ceduto alle seduzione

di Mirandolina, continua a darle ordini, a trattarla con imperio.

• Mirandolina

Mirandolina: la padrona di una locanda accorta, attenta ai suoi interessi, abile ed energica nella conduzione della

locanda, che non arretra dinnanzi al lavoro manuale e cura personalmente la cucina e stira la biancheria, rimanda la tipo

borghese, del “mercante”, un tipo che ha un rilievo centrale nella stratificazione sociale di Venezia, e occupa un posto

egualmente importante nelle commedie di Goldoni.

• Fabrizio

Il cameriere Fabrizio non è solo una figura di contorno, ma ha una sua connotazione sociale ben individuata: è il

proletario inurbatosi della campagna, che aspira al salto di classe. È innamorato sinceramente della padrona, ma mira

anche ai suoi interessi, a sistemarsi, sposando la donna amata e passando da servitore a padrone della locanda.

• Le due attrici

Le due attrici non sono collegabili in alcuna classe sociale precisa, ma sono resi i tratti della categoria professionale che

produce il gergo delle compagnie dei comici.

GLI OGGETTI

• Il valore allusivo degli oggetti

L’ambiente sociale è evocato anche mediante la presenza di una serie di oggetti che assumono una funzione

fondamentale nella costruzione dell’intreccio e si caricano di un valore allusivo al carattere dei vari ceti che compongono

il campione di società: i gioielli vistosi e carissimi regalati dal Conte a Mirandolina rimandano alla sua volgare

ostentazione della ricchezza; il fazzoletto di seta tenuto dallo spiantato Marchese come una reliquia e il bottiglino di vin di

Cipro avaramente da lui concesso agli altri come un nettare degli dei, rivelano la sua volontà di conservare ancora le

funzioni nobiliari, senza averne più i mezzi; il troncone di lama di Toledo che esce dal suo fodero è l’emblema tangibile

della sua condizione decaduta; il boccettino d’oro donato dal Cavaliere a Mirandolina è il segno del suo assimilarsi in

tutto agli altri spasimanti, assumendo il contegno del corteggiatore galante e generoso. Per contro si hanno le lenzuola di

renza e le tovaglie di Fiandra di Mirandolina, i suoi squisiti intingoletti, il vino di Borgogna, che evocano il clima di una

agiato benessere borghese; il bucato ed il ferro da stiro della locandiera, che suscitano un’immagine di vita popolare

quotidiana e prosaica, finalizzata ad accompagnare la dura demistificazione condotta dalla donna borghese.

L’OSSERVAZIONE PUNGENTE DELLA REALTÀ SOCIALE

• Una nuova immagine di Goldoni

Il teatro di Goldoni punta alla fedele riproduzione della realtà sociale contemporanea e trae il suo alimento vitale

soprattutto dal “Mondo”, cioè dall’osservazione diretta ed attenta della realtà vissuta. La rappresentazione di un

campione di società offerta da questo testo, rivela una ferma disposizione critica nei confronti dei costumi sociali,

animata da una capacità di osservazione pungente, da una notevole “cattiveria” di rappresentazione.

• La cattiveria rappresentativa

Questo discorso ha in primo luogo ragion d’essere per le figure come il Marchese, il Conte ed il Cavaliere, i cui tratti sono

delineati senza indulgenza: Forlipopoli con la sua maniacale ostentazione del rango, maschera vigliaccheria e pochezza

d’animo; Albafiorita con la sua volgarità di arricchito che crede di risolvere tutto con il denaro, ha qualcosa di laido e

sgradevole; il Cavaliere di Ripafratta con i suoi modi violenti e sprezzanti non suscita affatto simpatia o pietà.

MIRANDOLINA: L’ATTACCAMENTO ALL’INTERESSE MATERIALE

• L’interesse materiale

Ciò che connota Mirandolina è l’attaccamento all’interesse materiale: il suo orizzonte mentale è tutto dominato dal mito

del denaro, del profitto. Lungi dall’essere un’amabile, garbata “sirena”, tutta civetterie e deliziose mossette, è una

persona scaltra e calcolatrice, una profittatrice sfrontata sino al cinismo. In questo rivela le caratteristiche tipiche del suo

ceto: mercantile. Di esso presenta le caratteristiche positive e possiede in maggior misura quelle negative.

• Mirandolina si vende metaforicamente

Usa il corpo solo per tener legati i clienti alla sua locanda e attraverso questo ambiguo offrirsi senza concedersi, ottiene il

massimo del profitto, in quanto i nobili spasimanti affollano la sua locanda, stabilendovisi a tempo indeterminato.

• Gli e il vero volto di Mirandolina

a parte

Questo suo cinismo calcolatore si rivela appieno negli “a parte”: quando parla direttamente ai suoi interlocutori

Mirandolina è sempre educata e garbata, ed usa un linguaggio di impeccabile, ossequiosa proprietà; ma quando parla

fra sé manifesta la sua vera natura, la sua sostanziale volgarità di piccolo borghese attaccato al denaro. Ciò rivela come

tutto il suo contegno si regga sulla finzione e la dissimulazione, accortamente manovrate per il raggiungimento dei suoi

fini.

NARCISISMO E SMANIA DI DOMINIO

• Le motivazioni dell’impresa

Mirandolina è una figura complessa, ricca di sfumature, che cela lati in ombra difficili da portare alla luce. Ciò vale

innanzitutto per le motivazioni dell’impresa che costituisce la trama della commedia: che cosa spinge a far innamorare il

Cavaliere? Sembra tutto chiaro, l’orgoglio offeso della donna, la ripicca, la volontà di vendicarsi dello spregiatore delle

donne e vendicare così il suo sesso.

• La rivalsa sociale

Ma le cose non sono così lineari. Alla rivalsa “sessista” si associa anche una rivalsa “classista”. La donna di umile

condizione, la piccolissima borghese, è abituata, grazie ai privilegi concessi dal suo fascino, a trattare con familiarità, alla

pari, con i nobili. L’alterigia tracotante del Cavaliere, che la vuole degradare ad una condizione servile, ferisce il suo

orgoglio, stimola il suo spirito di rivalsa. Per questo vuole punire e umiliare pubblicamente il membro della classe

superiore.

• L’ossessione del dominio sugli altri

Mirandolina facendosi corteggiare non si realizza tanto come donna, ma come ruolo sociale. Il dominio esercitato sugli

uomini appaga il suo narcisismo perché in lei c’è una sorta di ossessione del potere sugli altri, del comando. L’omaggio

che strappa ai suoi nobili spasimanti, con il corollario dei ricchi doni, è l’omaggio rituale al suo potere incontrastato. Lo

stesso vale per i subalterni: il legame con il domestico Fabrizio è ambiguo, ma nei suoi confronti Mirandolina è sempre la

padrona, che comanda e vuole essere ubbidita senza discussioni. Fabrizio è uno strumento nelle mani di Mirandolina,

che la donna si ripromette di usare a suo comodo e a suo esclusivo vantaggio. Perciò la molla segreta che la spinge a

sedurre il Cavaliere è questa smania dell’esercizio del potere, che non tollera che alcuno vi si sottragga.

MIRANDOLINA “ATTRICE”

• La seduzione e la recita

Un altro tratto che caratterizza Mirandolina è la sua straordinaria abilità di fingere. Nella sua impresa di seduzione mette

in atto una recita di sottilissima sapienza teatrale. Per questo si è potuto parlare, per la sua finzione, di una sorta di

“teatro nel teatro”, di una commedia recitata da Mirandolina all’interno della commedia.

• La funzione delle commedianti

In questa luce assume significato l’introduzione delle due commedianti, Ortensia e Dejanira. Hanno una funzione

essenziale perché valgono a sottolineare il motivo della commedia, della recita di Mirandolina. A un certo punto le due

attrici cercano di emulare la locandiera, tentando di sedurre il Cavaliere, ma sono subito smascherate. Esse infatti sono

due pessime commedianti: la loro recitazione è forzata e manierata. Sembra quasi che Goldoni abbia voluto con esse

rappresentare in una luce critica quella Commedia dell’Arte contro cui si indirizza la sua riforma. La presenza di questi

due personaggi vale quasi come un’implicita dichiarazione di poetica, calata nella struttura drammatica. Per contro,

Mirandolina fornisce l’esempio di un’attrice perfetta, naturale, spontanea e n

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A.A. 2015-2016
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.maestrini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Vescovo Piermario.