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7. INDIVIDUALISMO, SOCIALISMO E "GRUPPI PROFESSIONALI"
Il confronto con il socialismo Già da studente Durkheim aveva iniziato ad avvicinarsi alle dottrine di Saint-Simon e agli scritti di Marx ma durante la stesura di "La divisione del lavoro" la sua conoscenza della teoria socialista era quanto scarsa. Facendo riferimento alla crisi delle società contemporanee (anche nel suicidio) Durkheim afferma che non si tratta di crisi con radici economiche pertanto non può risolversi con provvedimenti economici. Per Durkheim i programmi dei socialisti sono incapaci di cogliere i problemi più importanti dell'era moderna. Il socialismoè sicuramente una manifestazione del malessere dellasocietà contemporanea ma non è una base sufficiente alla necessaria ricostruzione sociale persuperarla. Per Durkheim le teorie socialiste vanno studiate in rapporto al contesto sociale in cuisorgono, distingue tra comunismo e socialismo: le idee comuniste si sono presentate in vari periodistorici (socialismo di un recente passato). Platone, Thomas Moore, Campanella→prodotto →autoricomunisti le cui opere hanno forma di utopie immaginarie dove causa primaria dei mali della società è la proprietà privata. La ricchezza materiale è considerata un pericolo morale, inoltre la vitaeconomica è sempre separata dalla sfera politica influenza.→noIl socialismo invece è il risultato dei cambiamenti sociali che hanno trasformato le società europee trail XVIII e il XIX secolo: il presupposto è che politica ed economia vanno unificate produzioneva laaccentrata nelle mani dello stato che ha il compito di dirigere e amministrare l'economia. Inoltre il socialismo sostiene che la produzione industriale moderna realizza un'abbondanza di beni per tutti i membri della società. Prevede la regolazione e il controllo della produzione per moralizzarla e vincolarla allo Stato. Nel comunismo anche si parla di regolazione della produzione per escludere però lo Stato, perché il consumo è comune la produzione rimane privata. Durkheim sostiene che il comunismo è un credo politico adatto alle società con un basso sviluppo di divisione del lavoro (sorge infatti in esse per la prima volta) dove ogni individuo o famiglia è un produttore universale e non c'è cooperazione nella produzione. Ma ciò che ognuno produce non gli appartiene, lo consegna alla società e ne fa uso solo quando la società ne fa collettivamente uso. (vedi Utopia). Il socialismo invecePoteva sorgere in società dove la divisione del lavoro è moltonon è parte essenziale dei principi fondamentali delsviluppata. Secondo Durkheim la lotta di classe socialismo: i socialisti sostengono che solo abolendo le classi si può abolire il carattere disfruttamento della società capitalistica dove la condizione della classe operaia è determinata dal fatto che la sua attività produttiva è al servizio esclusivo degli interessi dei capitalisti. Ma per Durkheim la lotta di classe è il solo mezzo storico con cui si devono realizzare finalità più importanti e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori può derivare dal collegamento delle attività economiche con gli organi direttivi della società.
Il ruolo dello Stato Durkheim rifiuta l'idea di riorganizzare la società tramite una rivoluzione di classe però prevede la tendenza verso la scomparsa delle divisioni di classi. Per
risolvere la crisi è certo necessaria unaregolazione dell'economia e programmi assistenziali ma non basta perché si tratta di una crisi più morale che economica. Socialisti e teorici dell'economia politica sono perciò in errore se pensano chei provvedimenti economici siano il solo mezzo per superare le attuali difficoltà. Per Durkheim è ilpredominio sempre crescente delle relazioni economiche la prima causa dell'anomia della società contemporanea. Lo stato quindi deve svolgere un ruolo sia morale che economico e si devonoadottare provvedimenti più morali che economici, si devono cioè riconciliare le libertà individuali conil mantenimento della regolazione morale da cui dipende l'esistenza stessa della società.è una società formata dall'unione di un minore o maggior numero diPer Durkheim la società politicagruppi sociali secondari soggetti ad una stessaautorità che a sua volta non è soggetta a nessun altra autorità. Il termine Stato va riservato all’apparato di funzionari con cui si organizza lo strumento dell’attività di governo. Lo Stato non è né superiore né inferiore alla società, esso regola qualcosa di più della semplice relazioni economiche: esso deve assolvere funzioni morali ma questo non comporta la subordinazione dell’individuo allo Stato. Democrazia e gruppi professionali Durkheim dice che lo Stato tende a crescere d’importanza con il crescere della specializzazione nella divisione del lavoro. Nelle società moderne lo Stato è però un’istituzione responsabile in primo luogo.diorientamento e tutoring e molto altro ancora…http://www.opsonline.itdelle tutela e della difesa dei diritti dell’individuo. L’espansione dello Stato è pertanto legata alprogredire dell’individualismo morale all’aumento della divisione del lavoro. Durkheim ammette lapossibilità che lo Stato diventi un apparato repressivo staccato dagli interessi degli individui quando igruppi secondari che agiscono tra individuo e Stato non sono molto sviluppati e saldi dacontrobilanciare lo Stato. Per Durkheim è necessario il pluralismo: richiesta di rinascita delleassociazioni professionali (corporazioni) per la sua idea di democrazia. Una società è più o menodemocratica nella misura in cui in essa esiste una comunicazione reciproca tra Stato e gli altri livellidella società. Dall’esistenza di un sistema democratico deriva che la condotta della vita moraleassume un carattere consapevole. Lo Stato si occupa quindi
della vita economica, dell'educazione, dell'amministrazione della giustizia, dell'organizzazione delle arti e delle scienze. Ruolo dello Stato in democrazia: lo Stato è l'io sociale, la coscienza sociale, la coscienza collettiva; invece è l'anima sociale (comprende vari modi di pensare abituali). Lo Stato guida la società spesso dando origine a idee innovative, ma allo stesso modo è guidato dalla società. La funzione primaria delle associazioni professionali per Durkheim è rafforzare la regolazione morale nei punti di scambio tra strati con occupazioni diverse e promuovere così la solidarietà organica. È il loro ruolo sociale, devono essere sottoposti al controllo giuridico dello Stato e svolgere un ruolo importante direttamente nella sfera politica oltre ad attività educative e ricreative.
8. RELIGIONE E DISCIPLINA MORALE: già dalle sue prime opere Durkheim riconosce l'importanza
Della religione nella società come fonte originaria di tutte le idee morali, filosofiche, scientifiche e giuridiche sviluppate in seguito. La diminuzione progressiva dell'importanza della religione nelle società contemporanee è la conseguenza di una minore incidenza della solidarietà meccanica. "Le forme elementari della vita religiosa" vi espone una teoria di tipo funzionale, cioè si riferisce al ruolo funzionale della religione nelle società, chiarificando la natura della continuità tra le forme tradizionali di società e quelle moderne. Per comprendere queste nuove forme, per Durkheim, è necessario relazionarle alle loro origini religiose.
Il carattere del sacro: affinché esista una religione, per Durkheim, non è necessaria l'esistenza o la personificazione di divinità sovrannaturali; queste, infatti, sono del tutto assenti o di secondaria importanza in sistemi di credenze religiose.
(totemismo australiano religione più semplice e più primitiva che conosciamo).→laLa peculiare caratteristica delle credenze religiose è il fatto di classificare tutte le cose reali e ideali in due ordini distinti, il mondo cioè è diviso in due classi di oggetti e simboli in assoluta contrapposizione: il sacro e il profano. Il sacro è circondato da prescrizioni e proibizioni rituali e la religione non è solo un insieme di credenze ma comprende anche pratiche rituali relative alle cose sacre stabilite e con una determinata forma istituzionale (chiesa cerimoniale con→organizzazione regole precise e un determinato gruppo di credenti, comunità morale).corrisponde al sistema di organizzazione sociale a clan caratteristico delle società Il totemismo australiano. Il totem indica un oggetto materiale che si crede possieda proprietà particolari. Ogni clan totemico ha il nome di tale oggetto: il totem è la linea diseparazione tra il sacro e il profano, è il prototipo delle cose sacre e anche i membri del clan possiedono caratteri sacri come lo stesso simbolo totemico (nelle religioni più progredite il credente è invece un essere profano). Tutta la natura è classificata in un clan sotto un totem per cui non esiste alcuna cosa che non riceva una connotazione di religiosità. Il loro carattere sacro emana da una fonte di energia sacra che li comprende tutti. Essa è una presenza diffusa che permea tutte le cose ed è la fonte originaria di tutte le successive incarnazioni di tale forza generale che nelle religioni più elaborate si manifesta come divinità, spiriti o demoni. Durkheim si chiede: se il totem è allo stesso tempo simbolo della divinità e della società non significa che divinità e società sono una cosa sola? Con ciò non vuol dire che la religione crea la società ma che la religione.è la manifestazione dello sviluppo autonomo dellasocietà umana. 18OPsonline.it: la Web Community italiana per studenti, laureandi e laureati in PsicologiaAppunti d'