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Vittoria: il cattivo è sconfitto (ucciso in combattimento, ucciso nel sonno,

18.

sconfitto durante lo scontro, scacciato.) perde comunque la sua funzione negativa.

Rimozione: L’eroe viene liberato dal danneggiamento o la mancanza viene

19.

risolta.

Ritorno: L’eroe ritorna nella comunità senza altre indicazioni

20. Persecuzione: L’eroe viene perseguitato e il persecutore cerca di ucciderlo,

21.

mangiarlo o mettere a repentaglio la vita o le azioni dell’eroe.

Salvataggio: L’eroe si salva

22. 4

Arrivo in incognito: L’eroe arriva al proprio paese sotto mentite spoglie. Non

23.

viene riconosciuto.

Pretese infondate: Il falso eroe avanza pretese infondate sulla vittoria

24. Prova: All’eroe viene imposto un compito difficile, una prova da superare

25.

(una prova terribile, enigma, prova di forza)

Soluzione: la prova è conclusa con successo

26. Identificazione: l’eroe viene riconosciuto.

27. Smascheramento: Il falso eroe viene o il cattivo viene smascherato

28. Trasfigurazione: All’eroe viene data una nuova apparenza (nuovi vestiti, è

29.

reso bello, le ferite vengono guarite)

Punizione: Il cattivo viene punito

30. Matrimonio: L’eroe si sposa, sale al trono o raggiunge l'obiettivo prefissato.

31. La passione combinatoria

Calvino è preso dall’assillo di trovare un ordine, una razionalità nascosti nel caos della

realtà, è attratto dall’OULIPO, movimento di confine nel quale si cerca di applicare il

pensiero matematico alle strutture e forme della letteratura. Lo stesso Calvino riconosce

tuttavia il carattere illusorio di questa ricerca. La sua curiosità per le infinite possibilità

dell’avvenire umano sono sintomo di inquietudine, sono l’emblema di una ricerca ostinata

per capire e spiegare la realtà.

Le città invisibili

Le città invisibili nascono come riscrittura

immaginifica del Milione di Marco Polo,

scritto sotto dettatura da Rustichello da

Pisa.

Da cosa deriva il titolo dell’opera? Tre

possibili ipotesi:

Kublai Kan non vede queste città,

1. ma le immagina in base ai racconti

degli ambasciatori;

invisibili perché immaginarie;

2. invisibili perché non si vedono,

3. stanno ancora nascendo.

La copertina dell’opera è il primo

elemento paratestuale. E’ un’opera di

Magritte, intitolata “Il castello dei Pirenei”.

L’opera simboleggia, adattata al

romanzo, il contrasto tra Utopia e realtà, 5

simboleggiata dal masso fluttuante e tra leggerezza e pesantezza, tema portante del

pensiero calvianiano espresso ne “Le lezioni americane”.

Il numero totale delle città è 55. Perché?

Calvino si è probabilmente ispirato a Thomas More, il quale scrive dell’esistenza di Utopia,

un non-luogo basato sull’ideale comunista. L’isola comprende 54 città, corrispondenti alle

contee del Regno Unito; la capitale di quest’isola ha un nome che sta a significare “difficile

da vedere”: questo concetto si ricollega alla duplicità di certe città calviniane, ma in

particolare ad Irene, città che è una, nessuna o centomila, che rappresenterebbe la

55esima città.

Esse hanno nomi di donna, corrispondenti al concetto di desiderio della scoperta suscitato

in Marco Polo. 6

Le città sono state scritte in forma diaristica, e sono leggibili secondo l’umore del lettore.

Sono fondate su un punto di discussione di partenza: la crisi delle megalopoli moderne.

Le città e la memoria

• Diomira : “Dio guarda”; il pregio di questa città è che chi ci è stato ricorda la

passata felicità

• Isidora : il desiderio è già ricordo

• Zaira : offre segni da interpretare

• Maurilia : i cittadini idealizzano un passato che non conoscono, disconoscendo il

presente

Le città e il desiderio

• Dorotea : città della prosperità, introduce il tema delle città duplici, in quanto è

descrivibile in due modi

• Anastasia : tutto è desiderio, si finisce per essere schiavi di esso

• Despina : città duplice, contiene elementi anacronistici

• Fedora : il futuro, per un certo istante, è possibile in qualunque forma modellata dal

desiderio. Si assimila al Marco viaggiatore, che immagina diversi potenziali futuri

• Zobeide : nasce dal desiderio sessuale

Le città e i segni

• Tamara : tutto è segno, tutto è da interpretare. Fuori da Tamara il visitatore scorge

segni là dove non ce ne sono

• Zirma : la città si ripete due volte affinché i segni si fissino nella memoria

• Zoe : città dei segni ambigui, impossibili da interpretare

• Ipazia : è il nome di una sacerdotessa e filosofa neoplatonica uccisa dai cristiani

nel 415 d.c. Ad Ipazia il linguaggio dei segni è incerto e ingannatore

• Olivia : dietro l’Olivia splendente e prospera si nasconde la fatica per mantenerla

tale. La città della menzogna

Le città sottili

• Isaura : incipit delle città sottili

• Zenobia : è una città positiva che da forma ai desideri dei suoi abitanti

• Armilla : è un apologo alle modalità della letteratura

• Ottavia : costruita su funi, è l’unica delle città sottili che si estende verso in basso,

ma sempre in altezza. I suoi abitanti sono consci del limite della città: oltre un certo

sviluppo non è possibile andare 7

Le città e gli scambi

• Eufemia : si scambiano desideri e ricordi

• Cloe : città degli scambi erotici; è casta in quanto essi rimangono confinati nella

fantasia e nella mente dei suoi abitanti e non si tramutano in atto

• Smeraldina : archetipo di Venezia, è caratterizzata dalla presenza di una serie di

vie di percorrenza di diverso tipo; la sua architettura è non euclidea, in quanto la

distanza minore tra due punti non è una retta ma un cammino tortuoso

Le città e gli occhi

• Valdrada : le due Valdrada non si amano, in quanto nel momento in cui ci

vediamo riflessi compiere un’azione, si prova vergogna per essa e ci disprezziamo

• Bauci : dalla sua architettura sembrerebbe una città sottile; è la città centrale

dell’opera, e per questo riveste un’importanza preponderante. I suoi abitanti

guardano la terra dall’alto in quanto la preferiscono alla stato brado

• Fillide : anch’essa simile a Venezia, evoca i ricordi dei suoi abitanti. La percezione

della città cambia a seconda che la si consideri come turista o come cittadino

• Moriana : è una città duplice, bidimensionalità tra ricchezza e povertà

Le città e il nome

• Aglaura : è un rimando ad una creatura mitologica

• Leandra : i Penati e i Lari erano divinità domestiche romane, a protezione della

famiglia e della casa. Lo scontro tra queste opposte divinità simboleggia il conflitto

tra le popolazioni autoctone e quelle nuove. Calvino invita alla tolleranza

• Pirra : Marco immagina una città e la vede apparire: quella reale e quella

immaginata si sovrappongono, ma quella immaginata, sebbene presente, non ha

un nome

• Clarice : “illustre”, “nobile”, è allusione a ciò che significa

• Irene : è una, nessuna e centomila

Le città e i morti

• Melania : è una città teatro. I suoi abitanti recitano ruoli fissi, riconducibili ai ruoli

delle commedie di Plauto. Col tempo a Melania prevale la ripetitività

• Adelma : i suoi abitanti sono persone defunte che Marco ha conosciuto in vita. E’

forse uno tra i capitoli più cupi del libro

• Eusapia : non si capisce chi siano i morti e chi i vivi: conseguenza dell’incapacità di

accettare la morte

• Laudomia : esprime il problema della sovrappopolazione. Il passato è scritto sulle

lapidi, c’è sicurezza per gli abitanti del presente. C’è angoscia per il futuro, che è

sconosciuto. 8

Le città e il cielo

• Eudossia : ogni punto della città reale è riflessa nell’ornamento del tappeto. Ogni

abitante può trovarvi la sua vita, e rappresenta l’ordine. Ma c’è sfiducia nei modelli

astratti, si preferisce la realtà

• Bersabea : una città negativa, nella quale si persegue un ordine. E’ l’antica

Palestina.

• Tecla : è una città in continua crescita. L’immagine dei muratori richiama la Bibbia,

ovvero la costruzione della torre di Babele; qui tuttavia non c’è alcuna sfida alla

divinità. Alla fine della giornata la ricompensa è il cielo stellato

• Perinzia : costruita in modo da rispecchiare l’ordine celeste. Il fallimento è da

ricercare in due spiegazioni: i calcoli umani sono imperfetti, e dunque la ragione

umana è fallibile e inesatta; l’ordine divino risiede nel malvagio

Le città continue

• Leonia : città spazzatura. Gli abitanti sono affetti dal consumismo. E’ un apologo

grottesco sulla spazzatura

• Trude : anacronismo dell’aeroporto. Esso è il tipico non luogo, costruito di modo da

farci sentire di passaggio

• Procopia : idealizza il problema della sovrappopolazione e il consumo di risorse. Si

inizia col consumare i frutti dell’agricoltura, poi elementi selvatici e infine il nulla

Le città nascoste

• Olinda : incipit delle città nascoste, è un’espansione positiva

• Raissa : come ogni città è affetta dai problemi quotidiani. La felicità c’è ma non si

vede

• Marozia : talvolta si intravedono barlumi di felicità

• Teodora : distruggendo le specie animali si turba l’equilibrio naturale

• Berenice: come tutte le città nascoste, ci sono città non ancora visibili

9

Se una notte d’inverno un viaggiatore

Pubblicato nel 1979, 7 anni dopo le città invisibili.

La copertina dell’opera è un elemento paratestuale. Di Domenique Appia, intitolata

“Confidences d’un chef de gare”, allude alla struttura di mise en abyssè e

all’ambientazione del primo romanzo.

Il titolo dell’opera fu discusso con Daniele Ponchiroli, individuando due principali

possibilità:

• incipit che sottolineasse il meccanismo di mise en abyssè;

• titolo che suscitasse suspence, tale fu appunto Se una notte d’inverno..

Lo schema dell&

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
14 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher buckethead92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Pacca Vinicio.