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CASO BODIN

La Bodin è una piccola azienda che conta circa 50 addetti e produce etichette tessute nelle vicinanze di Milano. La fabbrica conta 40

telai che producono circa 200 milioni di etichette/anno. Il fatturato si aggira sugli 8 milioni di Euro. I clienti della Bodin sono industrie

tessili e di confezioni prevalentemente concentrate in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Canton Ticino, Tirolo e Savoia. Il tipo di

prodotto che realizza la Bodin ha visto negli ultimi anni perdere terreno nei confronti delle etichette stampate, la cui fabbricazione è

molto più semplice ed economica, e il cui prezzo medio è conseguentemente più basso. Tuttavia, la Bodin si è difesa piuttosto bene,

riuscendo a mantenere una buona redditività, guadagnando quote di mercato in un segmento, quello delle etichette tessute, che si è

contratto notevolmente, negli ultimi cinque anni, a favore del prodotto stampato. Diverse aziende che producevano etichette tessute

sono state fortemente ridimensionate o addirittura hanno chiuso i battenti. La Bodin, disponendo di telai molto sofisticati è in grado di

realizzare un prodotto di qualità superiore e tessuto con un massimo di venti colori differenti, mentre la tecnologia dei diretti

concorrenti (sia stampatori che tessitori) non riesce a gestire più di cinque colori sulla stessa etichetta. In sostanza l’azienda è in grado

di realizzare accanto alle normali etichette a due o tre colori anche le cosiddette etichette multicolor. Inoltre, la Bodin possiede una

tecnologia esclusiva per il taglio, la piega e la cucitura delle etichette. Questa tecnologia, sebbene molto costosa, consente di

ottenere etichette qualitativamente perfette, di gran lunga superiori a quelle in cui le operazioni di rifinitura finale vengono eseguite

tramite termosaldatura. Il signor Tete è il principale azionista della Bodin e gestisce l’azienda in prima persona. Egli ha accumulato un

know-how elevato sui processi operativi di progettazione e produzione.

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

L’organizzazione della Bodin è piuttosto semplice e il principale azionista gestisce direttamente l’area tecnica (reparto cartoni e

disegnatori) e i reparti di produzione, mentre si avvale della collaborazione di un responsabile commerciale per la gestione dei rapporti

con il mercato.

I PRINCIPALI PROCESSI AZIENDALI

1. Processo produttivo

Il processo produttivo è di tipo make-to-order. La Bodin

mantiene scorte di materie prime (filati) perchè il tempo di

consegna dei fornitori è in genere lungo e non compatibile

con le richieste dei clienti. Il filato viene prelevato dal

magazzino e viene preparato l’ordito per le etichette in un

apposito reparto dove quattro addetti lavorano su due grandi

orditoi e relative cantre. Successivamente, le rocche di ordito

vengono montate sui telai per la tessitura; il prodotto della

fase di tessitura è costituito da nastri continui di etichette.

Questi vengono tagliati con precisione in corrispondenza

della fine di ciascuna etichetta. Le etichette sono poi piegate,

stirate e controllate e infine inserite manualmente in scatoline

di cartone, pronte per la consegna. Il cliente dispone così di

un prodotto già pronto da cucire sul capo di abbigliamento

senza ulteriori lavorazioni.

2. Acquisizione di nuovi ordini quadro e di nuovi clienti,

preparazione dell'offerta

Il processo è presidiato direttamente dal Sig. Tete e dal

responsabile commerciale. I due interagiscono soprattutto

quando si tratta di acquisire nuovi clienti o di rinnovare

contratti quadro con i grandi clienti. In questi casi infatti,

occorre ridefinire le specifiche tecniche dell’etichetta

(dimensioni, diciture, disegni, colori, tipo di filati, ecc.). L’Ufficio

Progettazione è coinvolto sugli aspetti tecnici concorre alla

preparazione dell’offerta e alla preventivazione.

Flusso informativo

3. Sviluppo e industrializzazione delle etichette

In alcuni casi, l’Ufficio Tecnico sviluppa le specifiche dettagliate dei

clienti, altre volte anticipa alcune loro esigenze, non ancora

chiaramente espresse, o sviluppa proposte innovative per quanto

riguarda i colori e i disegni. In ogni caso, l’approntamento di una

nuova etichetta è piuttosto complesso. Viene infatti effettuato uno

schizzo generale dell’etichetta in scala 10 a 1. Talvolta tale schizzo

viene sottoposto al cliente per approvazione ed eventuali

modifiche. Successivamente, si realizza un disegno in scala 30 a 1

della nuova etichetta su un’apposita carta retinata. In tal modo si mette in evidenza ogni singolo filato e il percorso in trama e ordito di

ciascuna fibra. Infine a partire da questo disegno si prepara un cartone perforato per ogni fibra in trama con un’apposita macchina.

Infatti i telai a navetta sono comandati da una macchina jacquard che, pilotata dai cartoni perforati comanda l’alzata della fibra in

ordito facendo sì che la navetta contenente il rocchetto per la trama passi sopra (o sotto) la fibra in ordito. Infine i cartoni relativi a filati

adiacenti vengono cuciti assieme formando una specie di cingolo che governa la macchina jacquard posta sopra il telaio. Il telaio può

così tessere sequenzialmente la stessa etichetta sull’ordito per migliaia di volte. Inoltre, su un telaio vengono normalmente poste dalla

30 alle 50 piste di ordito a seconda dell’altezza dell’etichetta.

Processo più complesso.

4. Gestione degli ordini e delle commesse ripetitive

E’ un processo che gestisce lo scambio informativo e gli

aspetti amministrativi della transazione. E’ volto

essenzialmente a garantire il rispetto dei tempi di

consegna al cliente. Nel caso di ordini ripetitivi, per i quali

la Bodin ha già sviluppato i disegni e i cartoni i venditori o

gli agenti comunicano i quantitativi e i tempi di consegna

al programmatore della produzione e al responsabile

commerciale. Il Sig. Tete non interviene nella gestione

degli ordini ripetitivi, per i quali la Bodin ha già sviluppato

i disegni e i cartoni perforati. Gli addetti amministrativi

dell’ufficio commerciale si fanno carico di seguire

l’avanzamento di ogni singola commessa e di informare

l’agente o il venditore su eventuali modifiche della data di

consegna, nonché di gestirne gli aspetti amministrativi e

l’incasso. Essi concordano con i diversi reparti produttivi

gli ordini urgenti e le priorità.

5. Manutenzione e miglioramento continuo

Il vertice aziendale incoraggia gli addetti diretti a

suggerire miglioramenti al processo produttivo e a

segnalare eventuali problemi tecnologici. Il processo di

miglioramento e di manutenzione viene svolto dai due

addetti dell’officina, sotto la supervisione del Sig. Tete e

con la partecipazione attiva di alcuni addetti diretti

(anziani con esperienza). Spesso vengono realizzate

modifiche tecniche al macchinario. Ad esempio, le

macchine di taglio e piega delle etichette sono state

comprate da un produttore americano e

successivamente modificate dalla Bodin, per ridurre gli

inceppamenti, frequenti soprattutto con alcuni tipi di

filati. Tali modifiche sono state trasmesse al produttore

americano che le ha inserite stabilmente nei suoi

prodotti.

6. Pianificazione annuale e budgeting

All’inizio dell’anno, il vertice aziendale assieme al

direttore commerciale pianifica l’attività dell’esercizio,

sulla base delle sue previsioni di vendita. Tale processo

serve soprattutto per programmare gli acquisti di alcuni

filati critici e la capacità produttiva, predisponendo in

anticipo il ricorso allo straordinario e al lavoro stagionale

in caso di domanda elevata.

7. Acquisti di filiali

A partire dagli input della pianificazione e del budget, il programmatore della produzione gestisce operativamente le consegne di filati

sulla base delle disponibilità del magazzino e dei fabbisogni previsti dal piano delle commesse.

> Conclusione: 16 marzo

> PRESENTAZIONE VIBRAM

Suole da 77 anni.

STORIA

Fondatore: Vitale Bramani

Rocciatore di professione, aveva un negozio di equipaggiamento sportivo di alta montagna. Nel '35 in una spedizione

c'è un rovescio temporale: partirono in 19, 6 non ritornarono – a valle di questa esperienza ci si pone il problema

dell'imprevisto tra natura e imprevisto. Dal 1937 nasce la tecnologia in gomma, viene brevettato il “carro-armato”. Dal

1945 nasce l'industrializzazione: salto evolutivo di tipo tecnologico, diventa un bene di utilizzo per tutti. Nel 1954 l'Italia

era uscita dalla guerra ed eravamo in ginocchio e sta partendo la rivoluzione industriale: conquista dal K2. La conquista

diventa un caso internazionale e, sempre nel '54 in Europa, nasce la televisione: questo episodio viene espanso nei

mezzi di comunicazione di massa. Nel 1975, vent'anni dopo, spedizione di americani sul K2. Rispetto alle due foto:

cambia il colore – vent'anni dopo andare sul K2 non è un'esperienza eroica, ci vanno in molti, il logo di Vibram rimane

lo stesso.

Immagini di advertising, fino ad un certo punto la pubblicità (rendere pubblico alcune caratteristiche di prodotto) si è

concentrata sulle informazioni e dal punto di vista tecnico, dal 1980 la pubblicità diventa comunicazione – devi

raccontare chi sei, oltre al prodotto che produci, il tema è “Vibram non è soltanto leader mondiale, ma anche motore di

stili di vita”.

Centro tecnologico Vibram in Cina: “We make soles, soles for shoes, soles for feet”.

Vibram pensa anche al design della suola (morfologia) (performance di alta qualità rispetto alla superficie), ma si occupa

anche di utilizzare mescole migliori (la parte chimica, che modifica la performance).

Riparazione: se le suole sono distrutte, ma anche solo per una scelta estetica (+ assistenza clienti). Fino a 10 anni fa si

comperavano le scarpe abbinate ai vestiti, la crisi non ha portato a comprare scarpe che costano di meno, anzi –

comprare scarpe dove il prezzo e valore della scarpa è più commisurato: è arrivato il concetto di qualità.

Nel 2000 aprire nuovi scenari di brand stretching. Negli stessi anni un ragazzo sostiene che per chi cammina in

montagna come lui, il terreno è una fonte d informazioni e la scarpa riduce questo passaggio di informazioni. Su questa

idea inventa il primo schizzo di “guanto per piedi” “FiveFingers” (2007).

Per due anni gli viene detto di no, ma poi si decide di iniziare a produrlo (vince anche il compasso d'oro) – costituisce

anche una nicchia, in modo particolare negli Stati Uniti.

Nel 2014 ci sarà un nuovo passaggio nell'idea di prodotto finito: Furoschiki, design cinese. Il nome vuol dire

“ripiegatura” e sono tutte quelle stoffe, che ripiegate in un certo modo, diventano tanto

Dettagli
A.A. 2014-2015
53 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federica.polvara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Business Plan e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Buganza Tommaso.