Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 72
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 1 Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 72.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Business History, prof. Amatori, libro consigliato Storia d'Impresa, Complessità e Comparazioni, Amatori, Colli Pag. 71
1 su 72
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PARTE V – DAL DOPOGUERRA ALLA CADUTA DEL MURO – L’ETA’ DELLO “SPAZIO STRETTO”

CAP. 13 – DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE ALLA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Lo scoppio della seconda guerra mondiale colse i paesi più industrializzati in una situazione contraddittoria:

ancora indeboliti dalle conseguenze della grande depressione, cercavano contemporaneamente di

incoraggiare i propri imprenditori a sfruttare tutti i vantaggi e le opportunità economiche generate dalle

tecnologie, ormai mature, della seconda rivoluzione industriale. Alla fine del decennio 1930 i settori

industriali capital intensive erano ormai presenti in tutto il mondo e contribuivano a sostenere la crescita

del PIL di molti paesi, anche se importanti differenti nazionali ne caratterizzavano la distribuzione e

l’impatto economico. Complessivamente, però, uno degli esiti più evidenti di questa rivoluzione tecnologica

era la presenza diffusa della grande impresa, un attore economico capace ora di assumere un ruolo

centrale nel processo di sviluppo. Spiccavano tre aspetti distintivi della large corporation: l’ampia

articolazione delle strutture organizzative; la presenza di una constituency complessa, che intrecciava le

esigenze, spesso conflittuali, di attori diversi; infine, l’importanza strategica, sempre più marcata, della

funzione di ricerca e sviluppo. Poi fa un pippotto su ricerca e sviluppo: il processo di innovazione aveva 34

progressivamente assunto una fisionomia istituzionale e diventava parte di network scientifici e tecnologici

nazionali e internazionali: i dipendenti dei laboratori aziendali di R&S mantenevano infatti i rapporti con i

rispettivi doventi e stabilivano una rete diffusa di cooperazione fra le imprese e i dipartimenti di ricerca

delle maggiori sedi universitarie; questo processo di “istituzionalizzazione dell’innovazione” era

particolarmente accentuato nelle economie guida statunitense e tedesca.

La ricerca arrivava quindi ad assumere il carattere di risorsa strategica, soprattutto in quei settori che

basavano il proprio sviluppo su una tecnologia sofisticata. Il possesso delle più avanzate conoscenze

scientifiche e di una tecnologia superiore era fondamentale per la competitività sui mercati interni e

internazionali.

L’industria modellata dalla tecnologia: il ruolo della seconda guerra mondiale

Il funzionamento dei “sistemi nazionali dell’innovazione”, progressivamente strutturati nella prima metà

degli anni venti, venne seriamente messo alla prova nel corso del secondo conflitto mondiale. Questo

impose ai paesi coinvolti un intenso sforzo di mobilitazione industriale, con il rapido accantonamento di

gran parte dei vincoli di bilancio che avevano frenato la ricerca in tempo di pace, sia sul versante pubblico

sia si quello privato.

Durante la guerra gli USA e la Germania furono così in condizione di procedere sulla via dell’avanzamento

tecnologico in diversi settori della ricerca applicata all’ambito militare.

Le più efficienti tra queste innovazioni avrebbero poi avuto effetti importanti in guerra e anche nel

dopoguerra, come nel caso della tecnologia del radar.

In altri casi, le emergenze derivate dalla guerra stimolavano indirettamente la selezione e l’applicazione di

nuove tecnologie, per esempio causando la scarsità di alcune materie prime per le quali si rendeva

necessario individuare validi sostituti.

Nuovi settori per una nuova rivoluzione industriale

Larga parte dell’ondata di innovazioni di prodotto e di processo della seconda rivoluzione industriale aveva

un comune denominatore nella scienza chimica, cui si potevano ricondurre le scoperte e le applicazioni nei

settori chimico, farmaceutico etc etc. Le nuove tecnologie sviluppate a livello industriale dal secondo

dopoguerra – microelettronica, internet, motori jet e trasporto aereo di massa, energia nucleare – hanno

invece la loro base scientifica e di innovazione in processi fisici, e sono accomunate dallo sforzo di superare

i precedenti limiti di spazio, tempo e materia. La terza rivoluzione industriale ha visto la creazione di settori

completamente nuovi e di nuove opportunità di mercato che hanno indotto cambiamenti radicali in tre

ampi cluster di attività economica.

Il primo è quello delle comunicazioni, con l’affermazione di internet e dei moderni sistemi di

telecomunicazione.

La seconda area riguarda invece i trasporti. Queste innovazioni trasformavano dopo la guerra anche

l’aviazione civile, che, potendo contare sulla considerevole riduzione dei costi di trasporto, inaugurava l’era

del trasporto aereo di massa.

La terza area di addestramento delle innovazioni tecnologiche della rivoluzione industriale è quella della

fisica della materia: la bomba atomica. Ma anche energia atomica a fini pacifici nel dopoguerra.

Infine, negli anni cinquanta e sessanta, le sperimentazioni nel campo della biologia molecolare, della

biochimica e della genetica aprivano il campo completamente nuovo di ricerca e applicazione delle

biotecnologie: per la prima volta le cellule erano considerate “piccole fabbriche” per la produzione di

sostanze nuove e naturali.

Come era già avvenuto nel corso delle precedenti rivoluzioni industriali, anche per lo sviluppo di tutti i

settori coinvolti nella terza, il fattore chiave era la disponibilità di un nucleo di tecnologie “generali” o

“multifunzione” (general purpose technology, GPT), punto di partenza per un ampio ventaglio di

applicazioni in diversi processi industriali. Un esempio di GPT è il dispositivo a semiconduttore (il transitor e 35

i suoi successori, il circuito integrato, o microchip, e il microprocessore), che svolge nella terza rivoluzione

industriale lo stesso ruolo che era stato della macchina a vapore nella prima e dell’elettricità e della chimica

nella seconda.

Trend globali

Alla metà del decennio 1950 le tecnologie della terza rivoluzione industriale avevano cominciato a generare

nuove, formidabili opportunità economiche, evidenti dapprima nelle nazioni più avanzate e poi ovunque. Si

parta di un “restringimento dello spazio”, vale a dire la riduzione delle distanze fisiche e l’eliminazione delle

barriere al movimenti di persone e merci, capitali e risorse e, soprattutto, conoscenze e informazioni.

“spazio stretto”.

Nell’ultimo quarto del XX secolo si è assistito a una nuova globalizzazione, testimoniata innanzitutto

dall’incremento del volume e dell’intensità del commercio mondiale. Nelle aree economicamente avanzate

la globalizzazione si è presentata come un processo veloce e relativamente lineare, che ha avuto come

risultato un incremento impressionante del flusso di investimenti esteri effettuati dalle maggiori imprese

mondiali; queste, grazie alle nuove tecnologie, hanno ottenuto un sostanziale abbassamento dei costi di

informazione e supervisione delle proprie controllate.

I mercati finanziari rappresentano un’altra area in cui la combinazione di innovazioni istituzionali e nuove

tecnologie ha avuto come effetto la crescita esponenziale del flusso di risorse finanziarie disponibili a livello

globale per prestiti e investimenti.

Oltre a incidere sul valore e sul volume dei flussi di denaro, merci e investimenti, la globalizzazione ha avuto

importanti effetti anche nel determinare i movimenti e la valutazione del capitale umano.

L’intenso processo di globalizzazione esploso dopo il ciclo negativo degli anni settanta ha quindi provocato

un radicale rimescolamento dello scenario competitivo: imprese e imprenditori hanno subito notevoli

pressioni, che hanno indotto un’evoluzione delle strategie, delle strutture e delle performance

organizzative.

Imprese e imprenditori nell’era dello “spazio stretto”

Le nuove tecnologie della terza rivoluzione industriale hanno dato origine a una gamma differenziata di

risposte imprenditoriali. Le aziende consolidate hanno dovuto rinnovare le loro strategie per riaffermare la

posizione di first mover, mentre si aprivano spazi e opportunità per nuove attività imprenditoriali e nuovi

produttori di nicchia. Questi sviluppo sono ben rappresentati nell’industria elettronica, in particolare nelle

vicende di sue comparti collegati: quello impegnato nella produzione di mainframe e minicomputer e

quello dei semiconduttori. Anche nel caso dell’industria dei computer si riafferma la logica già delineata per

le imprese della seconda rivoluzione industriale, relativamente alla posizione di first mover e all’importanza

dell’apprendimento e della formazione di capacità tecniche, industriali e commerciali.

Poi in sto paragrafo ci sono un po di storie di aziende americane, se vuoi vedi pag. 206.

Nuove forme organizzative?

Come abbiamo fin qui evidenziato, l’introduzione delle nuove tecnologie caratteristiche della terza

rivoluzione industriale ha avuto un impatto rilevante sulle strategie e sulle strutture delle imprese

impegnate a sviluppare, promuovere e commercializzare i nuovi prodotti e servizi. La grande imprese è

uscita rafforzata dalla rivoluzione tecnologica, diventando sempre più globale ed espandendo le proprie

attività su una scala considerevolmente maggiore rispetto al passato. La crescente rilevanza dei settori ad

alta intensità di tecnologia e di conoscenze, con forti investimenti in ricerca e sviluppo, ha enfatizzato

l’importanza dei processi di apprendimento e diffusione della conoscenza all’interno dell’organizzazione. Gli

investimenti in capitale intangibile, che in precedenza rientravano nelle attività di competenza della grande

impresa integrata, ora diventavano vitali per tutte le aziende che volessero operare nei nuovi mercati. Le

maggiori aziende partivano comunque in vantaggio, perché potevano contare su una consolidata pratica di

gestione delle competenze e delle capacità. 36

Se dunque il big business ha riaffermato la sua preminenza anche nella terza rivoluzione industriale,

nondimeno l’emergere di nuovi settori, prodotti e servizi ha causato dei cambiamenti nel comportamento e

nelle strategie delle imprese. L’adozione delle nuove tecnologie a partire dai primi anni settanta ha infatti

spinto verso una riorganizzazione delle strutture: frequentemente si è imposto come una necessità il

decentramento, e questo processo ha premiato le unità produttive di piccole e medie dimensioni a guida

imprenditoriale.

Come abbiamo accennato a proposito degli zaibatsu, i network di imprese legate da processi di

coordinamento informale non sono, storicamente, una novità. L’età dell’informatica e dell’innovazione

digitale ha abbassato i costi di informazione, contribuendo alla formazione di network di produttori

coordinati da una grande impresa.

CAP. 14 – L’EGEMONIA AMERICANA E IL SUO DECLINO

Quando ha termine il se

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
72 pagine
47 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AleBucc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Business History e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Amatori Franco.