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Ogni campata a volta a vela, costituisce un modulo spaziale la cui ripetizione costituisce per chi percorre il
loggiato una successione prospettica direttamente leggibile misurabile, scandita, al centro di ogni tre
arcate, dalle porte di accesso agli ambienti interni. La pietra serena e l’intonaco, evidenziano la chiarezza
dell’impianto e la logica del disegno.
Sagrestia vecchia, San Lorenzo 1419-1429
I lavori procedono di pari passo con la ricostruzione dell’intera chiesa. Incaricato da Giovanni Averardo de
Medici. Deve costruire la cappella funeraria per la famiglia medici. Donatello aiuta a decorare.
la lanterna a cipolla è un richiamo al sepolcro di Cristo, l’Anastasis
L’impianto della cappella è cubico, coperto superiormente da una cupola in mattoni e pietra, tale vano
quadrato si apre su un locale minore, la scarsella, a sua volta quadrato e coperto da una cupola su
Pennacchi. Lo schema di insieme è simile all’impianto del battistero della cattedrale di Padova, città
conosciuta dal Brunelleschi. le paraste in pietra serena messe a confronto con pareti bianche e lisce
rendono l’architettura della cappella estremamente sobria. Solo la parete in cui vi e’ l’altare e’
abbondantemente decorata. La sacrestia e’ segnata agli angoli da paraste piegate a libro che sorreggono
una trabeazione tripartita all’antica , con fregio ornato da cherubuni rossi e serafini blu che percorre tutto il
perimetro anche all’interno della scarsella. A sua volta la trabeazione sostiene gli archi (piu’ fini in
corrispondenza delle semiparaste = sugli spigoli; piu’ grossi dove la parasta e’ piena = dove si accede alla
scarsella “””presbiterio?””” ). Utilizza il suo caratteristico capitello corinzio alterato. Un gradino della
scarsella gira l’angolo e diventa plinto della parasta
Alla base delle scelte ci sono anche significati simbolici, espressi attraverso la distribuzione della luce, dalla
sfera terrena (la base cubica), con l’aiuto dei santi protettori della famiglia (rappresentati sulla parete di
fondo), ed illuminati dalla fede tramandata dagli evangelisti (nei tondi delle arcate sulle pareti), si può
spiritualmente rinascere in un crescendo di luminosità che culmina nella cupola dove si è accolti dai 12
Evangelisti (rappresentati dai 12 occhi tra le nervature della cupola).
La cupola e’ a creste e vele, prende spunto da cupole gotiche, da cupole ad ombrello romane, e da
architetture tardoromane (impiega tubi fittili).
Muro ambiguo: e’ portante (sorregge la trabeazione) anche se all’apparenza e’ di tamponamento
Nel 1428 Cosimo de’ Medici c’è dell’incarico di continuare gli interventi al Michelozzo ea Donatello. Si dice
infatti che Cosimo avesse dei gusti più antichi rispetto a suo padre. I due realizzano due portali laterali alla
Scarsella, completi di battenti e colonnine in piombo e bronzo, realizzano anche un sarcofago formato da
una lastra superiore di marmo con intarsiato un cerchio di porfido rosso che riprende la tradizione antica
delle tombe degli imperatori romani.
Cappella pazzi 1424
E’ sorprendente l'ingegnosità progettuale nell'inserimento di uno spazio così proporzionato in un'area
costretta su tre lati, tra le cappelle trecentesche della Basilica di Santa Croce ed il convento. L'idea di
partenza è vicina a quella della sacrestia vecchia, vengono infatti riprese la cupola a creste e vele su archi e
pennacchi e la piccola Scarsella, oltre che il contrasto delle paraste sui muri bianchi. Ma lo spazio quadrato
centrale a cupola e’ ora affiancato ai lati da due spazi rettangolari a botte cassettonata. La Sagrestia Vecchia
era prospetticamente strutturata solo in senso longitudinale, ovvero privilegiava lo spettacolo della parete
di fondo. Qui invece la risoluzione prospettica di ogni parete accenna alla configurazione visiva di uno
spazio tendenzialmente centrico.
Ruolo di particolare importanza è affidato alla parasta d'angolo. Per varie ragioni visive, metriche
progettuali, questa non può essere piegata a metà sull'angolo o diventare filiforme, pertanto è interna e
posta solo sui lati lunghi, tuttavia la trabeazione sarebbe apparsa precariamente appoggiata all'estremità
sulle paraste dei lati lunghi. Pertanto Filippo fa girare la parasta anche sul lato corto con un piccolo risvolto
asimmetrico, 6 scanalature sul lato lungo, uno solo sull'altro.
Il porticato e’ realizzato da Bernardo Rossellino
Nella Cappella Pazzi, come nella Sagrestia Vecchia tutti gli ideali sostegni sono solo costituiti da paraste,
caratteristica che scomparirà completamente nella chiesa di Santo Spirito che costituisce un punto di svolta
è in qualche modo di arrivo nello sviluppo della produzione brunelleschiana.
A differenza della Sagrestia Vecchia nella Cappella Pazzi le paraste scandiscono tutto il perimetro interno e
non soltanto la zona della Scarsella. Inoltre qui le paraste della Scarsella si specchiano perfettamente nella
parete opposta, la controfacciata è lo stesso principio è seguito nelle pareti laterali.
Santa Maria degli Angeli (La Rotonda) 1435
Già prima del Brunelleschi, nella cultura umanistica Fiorentina doveva essersi diffusa l’idea, suggerita dal
Pantheon, dal Battistero, è da altri veri o presunti tempi antichi e cristiani, che l’impianto centrico fosse
quello più adatto all’ edificio religioso perché sembrava potesse manifestare simbolicamente meglio le
complesse realtà teologiche e cosmiche.
La realizzazione della Chiesa è interrotta a causa di una guerra contro Lucca. Tuttavia i disegni e le
descrizi