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Cronologia magnetica
Il campo terrestre ha subito numerose variazioni di senso. Poiché le rocce vulcaniche durante il raffreddamento risentono l'influenza del campo magnetico terrestre, acquisendo un magnetismo residuo che ha la medesima direzione, esse consentono di individuare il campo magnetico esistente al momento della solidificazione. Una serie di datazioni realizzate con il metodo K/Ar ha consentito di attribuire alle inversioni del campo magnetico età espresse in anni, e di costruire conseguentemente una cronologia paleomagnetica.
Determinazione dell'età calendariale: Metodo del radiocarbonio. Il carbonio radioattivo C 14 è un isotopo del carbonio prodotto nella fascia più alta dell'atmosfera terrestre dall'azoto colpito dal flusso di neutroni prodotti dai raggi cosmici. La piccola quantità di C 14 viene ossidata e concorre alla formazione dell'anidride carbonica (CO2).
In questo modo il C 14 entra nel ciclo del carbonio ed è presente in tutti gli organismi viventi nei quali mantiene un equilibrio con l'isotopo stabile C 12 fino a che c'è uno scambio tra l'organismo e l'ambiente, cioè fino alla morte dell'organismo. Dopo la morte dell'organismo il C 14 si riduce progressivamente secondo la legge del decadimento radioattivo, dimezzandosi in un periodo di 5568 anni. Quindi confrontando il tenore di C 14 di un campione di riferimento attuale (1950 A.D) con quello del campione da datare è possibile stabilire il momento in cui il processo di decadimento è iniziato. (il metodo del radiocarbonio fu proposto da W. Libby che vinse il nobel). Le datazioni possono essere eseguite con: frustoli di carbone, legni, ossa, conchiglie. Col metodo del radiocarbonio è possibile datare campioni di età inferiore a 50.000 anni. L'incertezza assoluta cresce con il crescere dell'età dei.reperti analizzati.
AMS – Accelerator Mass Spectometer:
Spettrometria di massa ad alta energia.
Metodo del potassio/argon:
Interessa la datazione delle rocce magmatiche, Potassio radioattivo (40 K) presente al momento del raffreddamento producendo Argon (40 AR), per ciò il rapporto 40K/40Ar, misurabile in alcuni minerali consente di datare il momento del raffreddamento.
Possiamo stabilire l'età di rocce eruttive che sono in relazione con depositi antropici.
Metodo dell'uranio Torio:
Uno degli isotopi dell'uranio(U238) si combina col carbonato, dal suo decadimento si forma prima un altro isotopo instabile (U234) e infine il Torio(230 Th). Possiamo quindi datare organismi conchiglie e coralli.
Termoluminescenza (TL) e risonanza di spin:
Il metodo della termoluminescenza si basa sugli elettroni presenti in un cristallo che attraverso il riscaldamento del cristallo producono una luce di debole intensità (termoluminescenza), questo metodo è applicato alle
Selci che sono state esposte all'azione del fuoco ottenendo datazioni fino a 300.000 anni.
La risonanza Spin elettronico (ESR): Prevede l'individuazione degli elettroni mediante spettrometria, può essere applicato a vari materiali come il quarzo e la calcite, i denti e anche le ossa, le datazioni ottenute arrivano a 700.000 anni.
La comparsa dell'uomo nelle regioni tropicali dell'Africa.
Gli ominidi e la comparsa di Homo Habilis. Nel Paleocene, attorno a 70 milioni di anni, nelle regioni tropicali comparvero i primati. (Per primati intendiamo, secondo Linneo, l'insieme delle specie poste nella scala dei viventi, compreso l'uomo: i primati hanno arti con 5 dita, con alluce divergente, pollice opponibile, unghie piatte, muso corto con orbite poco lontane, che favorisce la visione stereoscopica, denti in numero ridotto e volume cerebrale maggiore degli altri mammiferi rispetto al volume corporeo).
La comparsa degli ominidi a 5 milioni di anni fa è marcata da importanti modificazioni.
che corrispondono all'acquisizione della stazione eretta e che interessano la colonna vertebrale, al bacino che si allarga, e alle altre modificazioni che interessano il cranio che tende sempre di più ad una forma sferica. Alla famiglia degli ominidi vengono attribuiti il genere Australopithecus (estinto attorno ad un milione di anni fa) e il genere Homo. La prima scoperta di Australopithecus è rappresentata da un modello endocranico naturale della parte anteriore del cranio di un individuo giovane trovato da R. Dart nel 1924, e attribui il modello ad una scimmia antromorfa bipede chiamandolo australopiteco africanus. Sono stati trovati resti scheletrici nei pressi di cavità carsiche perché cacciati da carnivori e trascinati nelle grotte. La scoperta di un cranio di Australopithecus nella gola di Olduvai nel 1959 segna l'inizio di numerose scoperte nella stessa zona dell'Africa causate dai movimenti tettonici della Rift Valley che in un arco di tempo di145 cm, cranio con cresta sagittale, mandibola massiccia, denti molari molto grandi, capacità cranica media di 530 cc, arti inferiori adatti al bipedismo ma arti superiori ancora adatti alla vita arboricola. Homo habilis: Ritrovamenti a Olduvai, Koobi Fora, Swartkrans, Sterkfontein, Turkana Ovest. Datato tra 2.4 e 1.4 milioni di anni. Peso corporeo stimato tra 33 e 55 kg, statura 130 cm. Cranio con capacità cranica media di 650 cc, fronte bassa, visiera soprorbitaria poco pronunciata, denti molari più piccoli rispetto agli Australopithecus, arti inferiori adatti al bipedismo ma arti superiori ancora adatti alla vita arboricola. Homo erectus: Ritrovamenti a Zhoukoudian, Trinil, Dmanisi, Turkana Ovest. Datato tra 1.9 milioni e 143.000 anni fa. Peso corporeo stimato tra 50 e 70 kg, statura 160 cm. Cranio con capacità cranica media di 900 cc, fronte bassa, visiera soprorbitaria poco pronunciata, denti molari più piccoli rispetto agli Australopithecus, arti inferiori adatti al bipedismo, arti superiori adatti alla vita arboricola ma con capacità di lanciare proiettili. Homo neanderthalensis: Ritrovamenti in Europa, Medio Oriente, Asia centrale. Datato tra 400.000 e 40.000 anni fa. Peso corporeo stimato tra 55 e 70 kg, statura 160 cm. Cranio con capacità cranica media di 1500 cc, fronte bassa, visiera soprorbitaria pronunciata, denti molari grandi, arti inferiori adatti al bipedismo, arti superiori adatti alla vita arboricola ma con capacità di lanciare proiettili. Homo sapiens: Ritrovamenti in tutto il mondo. Datato a partire da 300.000 anni fa. Peso corporeo variabile, statura variabile. Cranio con capacità cranica media di 1400 cc, fronte alta, visiera soprorbitaria poco pronunciata, denti molari più piccoli rispetto agli Homo neanderthalensis, arti inferiori adatti al bipedismo, arti superiori adatti alla manipolazione e alla creazione di strumenti.media tra 150 e 160 cm (520cc), cranio presenta una faccia corta, cresta saggitale serviva per un potentissima masticazione, premolari e molari molto robusti, canini ridotti.
Homo Habilis: Dagli australopitechi hanno distinto la specie habilis, definita sulla base dei resti scheletrici fondamentali (OH 7: parietali, ossa della mano). Vari reperti di homo habilis sono stati trovati nel lago turkana. Ma tra i reperti più significativi, che alcuni ricercatori intendono come dimorfismo sessuale, altri come la coesistenza di due specie diverse, vanno segnalati un cranio di un adulto trovato a Koobi fora (KNM ER1470) che si distingue per l'elevata capacità cranica e per i grandi denti simili a quelli degli Australopitechi. Un altro cranio della stessa località è (KNM ER 1813) di dimensioni minori e con denti più piccoli. Dagli australopitechi l'Homo habilis si distingue per la maggiore capacità cranica (510 -750cc - media 630cc), pareti.
frontalipiù ampi, accentuazione del solco sopraorbitario, occipitale più arrotondato, crestecraniche meno prominenti, mandibola e mascellare più piccoli, arcata dentale parabolica, molari più piccoli, ristrutturazione del cervello ma incertezza negli arti provenienti da stessi giacimenti no si sa se bipede o non bipede. Particolare attenzione va data ai prodotti di scheggiatura (chopper e choppin tools) provenienti da koobi fora, perché la lavorazione del materiale in quel caso avvine da una persona destrimane, per cui se le scimmie sono mancine, vol dire che quest'attitudine è tipicamente umana. Differenza tra uomo e scimmie: Le scimmie antropomorfe vivono esclusivamente o prevalentemente a terra, non sono bipedi, non conoscono (tranne eccezioni) un legame di coppia familiare, non praticano la spartizione del cibo, la femmina tiene con se i piccoli non ancora auto sufficienti, hanno un attività sessuale soltanto durante l'estro. L'uomoinvece vive esclusivamente a terra, è bipede, pratica il legame di coppia e vive in nuclei familiari, spartendo il cibo con la femmina che tiene i piccoli. L'attività sessuale è continua e le nascite sono ravvicinate nel tempo. La femmina può svezzare contemporaneamente più piccoli. L'uomo è capace di progettare, costruire ed utilizzare strumenti (conferire ad uno strumento una determinata forma e correlarla con il suo uso). Possiamo ritenere che il bipedismo sia alla base del processo evolutivo che ha portato alla comparsa degli ominidi e che sia stato determinato dall'ambiente aperto e arido della savana. Il progressivo inaridimento del clima nel Miocene avrebbe determinato nel Corno d'Africa l'affermarsi della savana a detrimento della foresta tropicale, provocando una crisi delle specie arboricole, alcune delle quali si sarebbero così adattate alla vita terricola. Nella savana, dominio dei carnivori, ilbipedismo costituiva uno svantaggio, che sarebbe stato superato dall'incremento del numero dei nati, reso possibile dalla sessualità continua e dalle capacità di cure parentali multiple. Ambiente, abitati ed economia Gli ominidi frequentavano ambienti diversificati: la steppa arborata tropicale, la savana, la prateria montana. Gli insediamenti erano spesso collocati lungo laghi o in radure di foreste o corsi d'acqua. Si attestano però anche strutture temporanee estagionali. Nel sito di Gomborè datato attorno a 1.6 milioni di anni sono presenti in una decina di metri quadri piccoli cerchi interpretati da J Chavillon (1974) come un sistema di bloccaggio di paletti conficcati nel terreno per sostenere una struttura in legno. Nei pressi dei siti sono stati trovati numerosi resti di animali della savana, da elefanti a coccodrilli, che non ci fanno capire se l'homo habilis praticasse lo sciaccallaggio con le prede di altri carnivori o se cacciasse. Le industrielitiche: L'Olduvaiano Homo Habilis sembra essere autore dei più antichi manufatti in pietra, testimonianze esunte dal sito di Olduvai (strato I), che ha restituito però sia resti di Homo Habilis che di Australopithecus Boisei. Sembra più probabile però la provenienza di Homo Habilis, per la relativa uniformità nella tradizione tecnologica e l'ampiamente dimostrata associazione tra forme umane derivate da H. habilis (H. erectus) e industrie litiche di derivazione olduvaiana (Acheuleano). Le prime industrie sono ricavate esclusivamente dalla pietra e provengono tutte dall'Africa orientale. Homo habilis ha utilizzato schegge d'osso (come è dimostrato da alcuni reperti ad Olduvai), ma non ha fabbricato strumenti di materie dure animali ha forma determinata. Bisogna essere rigorosi nel distinguere materiali di intervento antropico che potrebbero avere origine naturale (forme ingannevoli). Le più antiche industrie litiche Africane s