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UNILATERALI
Possiedono un'unica faccia visibile, questo perché la foglia piegandosi su se stessa lungo il suo asse maggiore permette l'unione delle due estremità della pagina inferiore e così facendo mette in mostra solo la parte superiore della lamina, o viceversa.
Forma laminare o tubolare, parallelinervia.
Stomi ugualmente distribuiti.
Una sola faccia inferiore che si estende su tutta la superficie della foglia (Monocotiledoni, es. cipolla, iris).
La foglia unifacciale si ritiene che sia derivata dalla foglia equifacciale si può immaginare che i margini della lamina si siano avvicinati fino a saldarsi, così che rimane visibile solo la superficie dorsale.
2 tipologie di foglia unifacciale:
- Fasci disposti ad anello
- Fasci in file parallele questa conformazione si ottiene immaginando di schiacciare la foglia tubolare, che diventa così una lamina piatta.
STRUTTURA DEI FASCI CONDUTTORI
Foglia bifacciale ed equifacciale: stessa
struttura di base dei fasci del fusto collaterali chiusi (salvo eccezioni, manca il cambio).
Xilema: interno nel fusto, superiore nella foglia.
Floema: esterno nel fusto, inferiore nella foglia.
Spesso presente guaina del fascio.
Fasci chiusi che in certe Eudicotiledoni sempreverdi, nella nervatura principal, possono essere aperti per una modesta crescita secondaria.
Nervature periferiche a struttura sempre più semplice.
Il libro si arresta prima del legno.
GERMOGLIO Il corpo della pianta è costituito da 3 tipi di organi: fusto, foglia e radice. Questi si originano grazie all'attività dei meristemi apicali.
Germoglio: fusto + foglie deriva dalla plumula: epicotile + meristema apicale.
Radice: ipocotile + radichetta deriva dalla plantula: ipocotile + radichetta.
Strutturalmente il germoglio ha una organizzazione più complessa della radice. È infatti composto da nodi (dove si trovano foglie e gemme) e internodi.
A ciascuna foglia è
associata una gemma ascellare, piccolo germoglio in miniatura che può generare un ramo laterale. Funzioni del fusto: sostegno e conduzione! Funzioni delle foglie: fotosintesi e traspirazione. ORIGINE DEL GERMOGLIO Il meristema apicale del germoglio produce il ripetersi ordinato di segmenti composti da internodo, nodo, primordi fogliari e gemme ascellari. Questi segmenti sono detti fitomeri. I primordi fogliari danno origine alle foglie. I primordi delle gemme laterali danno origine ai rami. I meristemi apicali restano attivi per tutta la vita della pianta, generando in maniera ripetitiva nuovi fitomeri. Ecco perché le piante continuano a crescere! Il meristema apicale non ha una cuffia come le radici ma è protetto dagli abbozzi fogliari. L'apice vegetativo ha un'organizzazione tunica-corpus: Tunica: 2 strati periferici di cellule (L1 e L2) a divisione perpendicolare rispetto alla superficie del meristema (divisioni anticlinali) e uno strato interno (L3) chepuò dividersi su più piani. Sono responsabili dell'accrescimento superficiale senza aumento degli strati cellulari.
Corpus: massa di cellule racchiusa dalla tunica a divisione parallela rispetto alla superficie del meristema (divisioni periclinale). Responsabile dell'accrescimento del germoglio.
I 3 strati della tunica (L1, L2, L3) comprendono le cellule iniziali e danno origine ai tessuti maturi del germoglio.
- L1 origina l'epidermide!
- L2 origina i tessuti del cortex (corteccia)!
- L3 origina i tessuti della stele! (compresi i tessuti vascolari).
Si ritiene che il corpus derivi da cellule prodotte dallo strato L3 della tunica.
Va sottolineato che nel germoglio non si distingue quindi una zona di divisione e di distensione come nella radice, ma bensì dei nodi e degli internodi. Se il meristema è molto attivo lo sviluppo dei nodi è così intenso che spesso non si scorge bene la regione internodale. È necessario attendere la
maturazione delle cellule e quindi il loro ingrossamento per vedere distanziati due nodi contigui. La funzione principale del fusto è quella di sostenere le foglie, esponendole alla luce e all'aria. Le foglie sono connesse al fusto a livello dei nodi ed in questi punti le foglie prendono contatto con i fasci vascolari che le connettono con gli altri organi della pianta. Il fusto contiene il tessuto vascolare che trasporta la linfa grezza dalle radici alle foglie e la linfa elaborata dalle foglie ai siti di consumo e di riserva (radice, frutti, semi). STRUTTURA DI UN FUSTO Il fusto è costituito da 3 strati concentrici: - Epidermide: costituita da uno o pochi strati di cellule epiteliali. - Cilindro corticale: porzione compresa tra l'epidermide ed il cilindro vascolare. È composto da cellule parenchimatiche fotosintetiche, da collenchima e sclerenchima. - Cilindro centrale o stele: è la porzione centrale del fusto e durante l'evoluzione ha subitosono due manicotti di xilema separati da un anello di floema. Questo tipo di stele si trova nelle piante vascolari inferiori come le felci.▪ Sifonostele endofloica: è simile alla sifonostele ectofloica, ma il floema si trova all'interno dei manicotti di xilema anziché all'esterno. Questo tipo di stele si trova nelle piante vascolari superiori come le piante con fiori.▪ Eustele: è il tipo di stele più evoluto e complesso. È caratterizzato da un anello di xilema al centro, circondato da un anello di floema, seguito da altri anelli alternati di xilema e floema. Questo tipo di stele si trova nelle piante più evolute come gli alberi. Queste sono solo alcune delle modificazioni strutturali che si sono sviluppate durante l'evoluzione delle piante vascolari. Ogni tipo di stele ha caratteristiche specifiche che le permettono di adattarsi a diversi ambienti e condizioni di crescita.è unmidollo. La presenza di un midollo fornirebbe maggiore resistenza aipiegamenti del fusto. Anche questa struttura è presente per lo più nelle pteridofite (Osmundaceae).
Sifonostele anfifloica: analogo al sifonostele ectofloica, con la differenza che vi è un anello di floema all’interno dello xilema. Tipico di alcune pteridofite (Marsileaceae).
Dal Sifonostele ectofloica si sarebbe avuto l’origine dell’Eustele che è lo stele comunemente presente in Gimnosperme ed Angiosperme.
L’Eustele è quindi lo stele più evoluto. La formazione di tanti fasci distinti rende il sistema di trasporto più efficiente. Le foglie possono essere di dimensioni maggiori e anche l’altezza delle piante può essere aumentata.
Si sottolinea che non in tutte le Eudicotiledoni e Gimnosperme si evidenzia una chiara separazione tra i fasci conduttori. Di seguito presentiamo 2 casi limite:
Nel primo caso sembra che vi sia un cilindro
continuo di tessuto vascolare come nel sifonostele ma non è così! Vi sono infatti piccole porzioni di parenchima interfascicolare che separa i diversi fasci. Quindi si tratta sempre di un Eustele a fasci vicinissimi. Esempio: Tilia americana. L'epidermide è monostratificata con pochi stomi. Il cilindro corticale è costituito da collenchima che svolge la funzione di sostegno e più internamente da parenchima fotosintetico. I fasci sono separati da poco parenchima interfascicolare. Il midollo è composto da parenchima e può presentare cellule secretorie. Xilema e floema prendono origine dal procambio. Tuttavia, non tutto il tessuto cambiale si "trasforma" in xilema e floema primario. Una porzione di cellule resta infatti meristematica ed originerà il cambio cibro-vascolare necessario alla crescita secondaria. Nel secondo caso l'epidermide è monostratificata, sotto questa vi è del collenchima edel parenchima. In questo caso però il parenchima interfascicolare forma raggimidollari che separano nettamente un fascio vascolare dall'altro. Anche questi fasci sono aperti e tra xilema e floema rimane del tessuto meristematico. In questo caso però il cambio cibro-vascolare per l'accrescimento secondario prenderà origine sia dal procambio che dal parenchima dei raggi midollari. Si sottolinea che non tutte le Eudicotiledoni hanno accrescimento secondario. Vi sono alcune piante erbacee, come l'erba medica, che hanno crescite secondarie anomale il cambio interfascicolare, originatosi dai raggi midollari, non forma xilema e floema secondario, bensì sclerenchima.
L'Eustele è lo stele tipico delle piante a fiore? Non tutte! Alcune piante a fiore ed in particolare la maggior parte delle Monocotiledoni hanno un altro tipo di stele chiamato Atactostele.
Atactostele: è lo stele che si trova nelle Monocotiledoni. I fasci vascolari non
sono nel cilindro ma sono sparsi in tutto il cilindro parenchimatico. I fasci delle monocotiledoni si dicono chiusi in quanto tra xilema e floema non vi è più del tessuto meristematico come accade nelle piante che hanno accrescimento secondario. Durante la crescita si forma prima protoxilema e protofloema, poi questi vengono schiacciati dall'allungamento dell'internodo e si formano metaxilema e metafloema, con struttura più rigida ma al tempo stesso più efficiente. Spesso nelle Monocotiledoni i fasci sono circondati da una guaina sclerenchimatica. Si osservano ben evidenti i tubi cibrosi con le cellule compagne e lo xilema che avvolge parzialmente il floema permezzo di due grosse trachee laterali (metaxilema). Nelle Monocotiledoni che hanno fusti cavi la disposizione dei fasci sembra avere un assetto più ordinato attorno alla cavità. CRESCITA SECONDARIA Monocotiledoni ed alcune Eudicotiledoni erbacee mantengono la struttura primaria del