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MEGAGAMETOGENESI

Ricordiamo che gli ovuli sono prodotti dalle

placente dell'ovario.

L'ovulo è una struttura a fagiolo con una

struttura chiamata cunicolo che la sostiene. Qui

riconosciamo il micropilo che ci permette di

arrivare all'ovulo. Notiamo i tegumenti dell'ovulo

che daranno origine ai tegumenti del seme.

Dentro abbiamo il megasporocito che darà origine

a tutto il resto.

In quello a dx abbiamo un ovulo maturo. Nella megagametogenesi le prime 3

cellule dall'alto degenerano

rimanendone una funzionale che

andrà incontro a mitosi avvenendo

una divisione nucleare fino a che

arriverà ad avere 8 nuclei. Essa è il

megagametofito. Le 2 cellule che si

trovano nella parte calazala (sotto la

c) e una nella micropilare migrano al

centro.

In sintesi:

I nuclei micropilari e calazali si circondano di citoplasma,

di membrana e parete. La cellula centrale rimane con 2

nuclei. Quindi abbiamo 7 cellule (3 calazali, 3 micropilari

e 1 grande al centro segno della fusione di prima). Le 3

cellule calazali sono chiamate cellule antipodiali. Le 2

cellule sinergidi hanno la funzione di sostenere e nutrire

l'oosfera e poi si degradano producendo sostanze utili per

guidare il gamete maschile.

Ricordiamo che oosfera + sinergidi = apparato della

oosfera.

Quando il granulo pollinico si trova sullo stimma, si idrata

assorbendo acqua dalle cellule dello stimma. Una volta idratato

germina sviluppando un tubetto pollinico attraverso cui migrano i

2 gameti maschili per raggiungere l'ovulo. Il granulo + tubetto

con nucleo del tubetto (o vegetativo) e i 2 gameti costituiscono il

microgametofito.

Caratteristiche peculiari del tubetto pollinico delle angiosperme

Lo abbiamo trovato nelle gimnosperme ma devo fare un percorso più breve anche perchè fanno un

ovulo nudo e li il tubetto è vicino al micropilo. Nel caso della angio invece deve attraversare tutto il

carpello ad una certa velocità perchè le cellule hanno nuclei delicati. nelle angio il tasso di crescita

è 1000 volte maggiore di quello delle gimno. Le pareti laterali sono molto sostenute dal callosio

(polisaccardie spiralizzato) e questo rinforzo mantiene la direzione. Il tubetto nel suo sviluppo è

attratto da sostanze prodotte delle cellule sinergidi.

Raggiunte le sinergidi che sono in via di degenerazione, il

tubetto pollinico scarica il contenuto ossia materiale

citoplasmatico e i 2 nucleo spermatici. Un nucleo

spermatico si unisce a quello dell'oosfera e l'altro ai 2

nuclei polari producendo il nucleo primario dell'endosperma

(3n) con una fusione tripla. Si assiste ad una doppia

fecondazione, carattere sinapomorfico (ossia tipico) delle

angiosperme.

La fusione tripla porta ad avere una entità con corredo

cromosomico triplo.

Durante il processo di fecondazione, cellule antipodiali,

sinergidi e nucelo vegetativo degenerano.

L'ovulo si trasforma in seme, lo zigote in embrione

Il nucleo primario dell'endosperma si divide mitoticamente e forma l'endosperma.

Lo zigote (unione tra uno dei 2 gameti maschili e oosfera) si divide mitoticamente e si trasforma in

embrione. Ciclo Angiosperme

Ovari con diversa disposizione degli ovuli

L'ovario si trasforma in frutto: ovario maturo

Il frutto deriva dall'ingrossamento delle pareti

dell'ovario. In diversi casi include anche tessuti non

carpellari (ricettacolo) che si uniscono all'ovario

durante la maturazione.

L'ovario della pesca è vellutato.

Parti del frutto

L'ovario si ispessisce e si differenzia in 3 strati: esocarpo, mesocarpo, endocarpo (legnoso dove

all'interno trovo il seme).

I frutti si suddividono in:

veri frutti: derivano dall'ingrossamento delle pareti dell'ovario (es. pesca, susina pomodoro)

◦ falsi frutti o frutti accessori: derivano dall'ingrossamento sia dell'ovario che di altre parti

◦ come il ricettacolo, l'asse dell'infiorescenza (mela, pera, fragola)

I frutti possono essere semplici, aggregati, o multipli:

semplici: derivano da 2 carpelli singoli, o da 2 o più

◦ carpelli fusi (ciliegia)

aggregati: derivano da 2 ginecei apocarpici

◦ (lamponi)

Multipli: derivano da una infiorescenza (ananas)

I frutti si dividono inoltre in carnosi e secchi:

frutti carnosi: bacche, drupe e pomi

◦ frutti secchi: descenti (che si aprono a maturità), indeiscenti (che non si aprono)

FRUTTI CARNOSI

Tutte le parti del frutto sono carnose eccetto l'esocarpo. Rientrano anche i mirtilli in questa

◦ categoria. Anche l'arancia (esperidio) è una bacca come il peponide (zucca) e il peperone.

Un'altra è la drupa dove si distinguono chiaramente i 3 strati, esocarpo sottile, mesocarpo

◦ carnoso, endocarpo rigido legnoso. Esempio prugna, cocco e oliva.

Il pomo è un frutto falso come la nespola. Si sviluppano da un ovario pluricarpellare infero. La

◦ parte carnosa deriva dall'ingrossamento del ricettacolo e l'endocarpo è cartilagineo.

FRUTTI SECCHI

Frutti secchi semplici deiscenti:

◦ follicolo (deriva da un carpello singolo che si apre da un lato). Esempio l'Aslepias

‣ legume (deriva da un unico carpello e a maturità si apre da ambedue i lati).

‣ siliqua (derivante da 2 carpelli fusi). A maturità si apre lasciando i semi attaccati ad una

‣ parete centrale. Es. Monete del papa; un'altra è la Capsella bursa pastoris; abbiamo anche

l'arachide che è una pianta speciale in cui dopo che è avvenuta la fecondazione il fiore è

attaccato ad un peduncolo che si accorcia e viene portato sotto terra maturando sotto

terra! I semi li diffonde attraverso i roditori e vari mammiferi come noi per esempio.

capsula (derivante da ovario pluricarpellare supero o infero rispetto al ricettacolo. Es.

‣ Papaverum sonniferum

Frutti secchi indeiscenti semplici:

◦ achenio (pericarpo si stacca facilmente dagli altri tegumenti). L'achenio si individua perchè

‣ la parte interna del frutto è leggermente staccata dagli altri tegumenti del frutto. Es. la

cipsela (talassaco); oppure la Samara (del Frassino) che ha una parte del frutto trasformata

in un ala per migliorare la disseminazione; oppure l'achenio della fragola che sono sulla

fragola perchè tutta l'altra parte che è il ricettacolo

si è ingrossato; pensiamo anche il frutto dell'acero

chiamato Disamara

cariosside (Poaceae ossia le Graminaceae, famiglia

‣ appartenete alle monocotiledoni). I tegumenti del

seme sono fusi al pericarpo. Procedendo dalla parte

esterna il primo è l'epicarpo, poi il mesicarpo e

l'endocarpo, infine il tegumento seminale adeso agli

strati del frutto. Scoperto è l'endosperma che è la

parte interna del seme ricca di amido. Servirà

all'embrione x lo sviluppo.

noce (il pericarpo è rigido ricco di lignina). Noi

‣ Poaceae

mangiamo l'endocarpo rigido.

Questi frutti servono per la disseminazione. La pianta deve diffondersi lontano per acquisire più

luce, sostanze nutritive ecc. Il vischio per esempio fa dei frutti che quando è il momento della

maturazione la pressione all'interno di essi è altissima e il seme del frutto parte raggiungendo

anche i 15m cn v=110 km/h.

DISSEMINAZIONE

Può avvenire tramite semi e/o frutti. Entrambi hanno forme adattate al tipo di trasporto.

Abbiamo una disseminazione anemocora (grazie al vento)

Infatti i frutti secchi hanno strutture che si agganciano al pelo degli animali.

GERMINAZIONE Coltivazione controllata. E' una delle pochissime piante che si

sono adattate alle piante terrestri ma sono tornate a vivere al

mare (come le balene). E' una ANGIOSPERMA e quindi produce i

frutti come descritto in foto. La sua coltivazione è molto utile

all'ecosistema che per esempio si distrugge per inquinamento

sparisce anche l'ecosistema ad essa legata.

Germoglio generico di dicotiledone

I primi stadi di formazione dell'embrione sono identici in tutte le angiosperme. Si parte sempre

dallo zigote che deve andare in mitosi ma

non con tutte cellule tutte uguali ma si

divide all'inizio in 2 che però non sono

grandi uguali perchè c'è già una forma di

differenziamento e quindi andranno in

direzioni diverse. La parte apicale darà

origine al futuro embrione, la parte basale

darà origine a una struttura che sosterrà

l'embrione.

La cellula basale si ingrossa e si divide

parzialmente producendo il SOSPENSORE.

Esso rimarrà utile perchè collega la parte

dell'ovulo all'embrione.

La cellula apicale inizia a dividersi un po' in

senso longitudinale e in senso trasversale e mano a mano si forma un gruppo di cellule che si

differenziano: la parte + periferica si chiama PROTODERMA; quelle centrali formeranno il tessuto

vascolare. Si formerà l'embrione in cui si origina il sistema vascolare chiamato PROCAMBIO ossia

daranno origine al cambio che sono cellule che in futuro

formeranno xilema e floema (tessuto vascolare primario).

Si inizia a definire l'asse ipocotile-radice e si forma i

cotiledoni o dicotiledoni perchè si vede una depressione!

Alla fine quando l'embrione è sviluppato nel seme esso è

piegato in cui vediamo uno dei cotiledoni piegato e qui si

vede un'inizio del meristema apicale del germoglio.

Esistono vari stadi dello sviluppo embrionale:

• Stadio a cuore dove vediamo i due cotiledoni che si

sviluppano

• Stadio a torpedine

• Stadio a embrione maturo

Protoderma, procambio e meristema fondamentale sono i meristemi primari o tessuti

meristematici della pianta. Cuffia impo perchè protegge la radice quando entra nel

terreno.

Esistono due tipologie di germinazione:

Epigea: i cotiledoni vengono trascinati al di sopra del livello del suolo dall'allungamento

◦ dell'ipocotile (esempio fagiolo)

Ipogea: i cotiledoni rimangono al di sotto del livello a causa dell'allungamento dell'epicotile che

◦ porta subito il germoglio al di sopra del suolo (esempio ricino e pisello).

Epicotile: parte compresa tra i

cotiledoni e le prime foglie vere. La rip. sessuale dell'Alium cepa avviene tramite seme. Ma le

piante possono riprodursi anche asessualmente ed esiste la

rip. tramite bulbi. La cipolla ha rip. tramite bulbi ed è

vegetativa perchè avviene per frammentazione del bulbo. Se

lo apro ho unità funzionali dove dentro c'è il germoglio. Se

stacco quindi bulbi o bulbilli posso riprodurre la cipolla. HO

DEI CLONI. Per i rizomi, talee avviene la stessa cosa.

TESSUTI DELLA PIANTA

Ripartiamo da qui:

Struttura del germoglio e dell

Dettagli
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A.A. 2013-2014
55 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/02 Botanica sistematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biologo93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Tosi Solveig.