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BOTANICA

Archeobotanica si occupa:

 della storia dell'ambiente e degli effetti che l'attività dell'uomo ha portato all’ambiente.

 dell'alimentazione.

 Tutti gli aspetti legati all'utilizzo delle piante per qualsiasi scopo da parte dell’uomo.

Gli archeobotanici studiano i resti vegetali trovati in scavi archeologici. Una volta si chiamava

paletnobotanica (paleo = antichi, dà l'idea che sia più preistorico o molto antico; etno = popolo)

NB: Ciò che diventa cenere non è più materiale organico, ma inorganico. 

Incendio di un edificio preserva materiale organico. Nelle latrine, nella pattumiere e presenza di falde

conservano molto bene le cose.

Botanica scienza che studia i materiali vegetali

Botanica applicata ai Beni Culturali = applicata all'archeologia, al ramo artistico e ambientale.

Resti botanici considerati Beni Culturali? Se è un Bene Culturale lo devi raccogliere e assicurare che resti X

l'eternità.

Cosa studia l'archeobotanica?

Si occupa delle relazioni fra uomini e piante nel passato. I materiali che si studiano sono i resti vegetali che si

ritrovano negli scavi archeologici. Quelli rinvenuti in contesti non archeologici (un sito non si ritiene

archeologico se non presenta dei manufatti o prove che quel contesto sia stato riorganizzato dalla presenza

umana) sono studiati per altre finalità ovvero per la ricostruzione ambientale, ma possono essere di

interesse per l'archeobotanica le relazioni uomo-ambiente. 

I metodi dell'archeobotanica possono essere applicati anche ad altri Beni Culturali si studiano in questo

caso i materiali di origine vegetale usati per la costruzione di edifici e manufatti artistici o di interesse storico.

(Es. dipinto su tavola. Posso esaminare il legno della tavola.)

Lo studio di resti vegetali.

Vengono studiati:

 MACRORESTI:

legno e carboni di legno (NB: diverso dal carbone che deriva da carbon fossile), semi e frutti, fogli e

altre parte vegetative, fibre vegetali, bulbi e rizomi (= modificazione del fusto con principale funzione

1

di riserva. È ingrossato, sotterraneo con decorso generalmente orizzontale), preparati alimentari

ovvero lavorato per produrre il cibo.

 MICRORESTI:

pollini, fitoliti (= parte vegetale e di pietra. Sono in genere degli oggetti piccoli che sono silicei o

carbonatici che si formano dentro le piante per irrobustirle), muschi, funghi e diatomee (= organismi

vegetali e animali, sono frequenti ma molto piccole e difficilmente estraibili dal terreno). 2

Le analisi archeobotaniche forniscono dati sulla storia dell'ambiente e sulle modificazioni introdotte

dall'uomo, sulla storia dell'uomo in generale in particolare su:

 alimentazione vegetale

 agricoltura

 uso delle fibre vegetali (cotone, Lino, canapa, ortica) tintura, concia

 commercio di sostanze di origine vegetali

 impiego delle materie prime vegetali per la costruzione di edifici e manufatti, per il riscaldamento e

l'illuminazione

 tecnologia = la capacità umana di costruire e fare cose

 medicina

 

rito difficili da definire, spesso si sostiene che ci sia un rito quando non si sa che motivazione dare.

Le caratteristiche di un sito cultuale sono: presenza di statuette, edifici particolari non con

caratteristiche abitative, le dimensioni, resti di sacrifici che spesso presentano segni tipici di sacrifici.

Spesso si trovano in aree dove non è possibile abitare se non per determinati periodi dell'anno.

Come si conservano i materiali botanici?

Il materiale vegetale una volta seppellito si decompone a causa di funghi, batteri ed altri organismi e diventa

humus.

I materiali vegetali si conservano prima/dopo il seppellimento oppure come impronte.

Prima del seppellimento i materiali vegetali possono essere carbonizzati (= combusti in presenza di poco

ossigeno) e se vengono seppelliti di solito si conservano perché funghi, batteri ed inserti non si interessano

del materiale vista la scarsa materia organica che possono utilizzare.

2

Dopo il seppellimento il materiale si può conservare perché il MACROAMBIENTE presenta delle condizioni

speciali:

 presenza costante in acqua: in falda (= terreno impregnato di acqua) e completamente sommersi.

La situazione cambia se l'acqua è salata o dolce.

Conservazione in acqua dolce migliore rispetto a quella salata perché anche in profondità ci sono

organismi che decompongono, possono essere vegetali e animali, attaccano il legno o altre cose.

Perché ciò non avvenga deve essere presente la sabbia che ricopre il tutto.

 Costantemente arido (dove non c'è pioggia o l'umidità è molto bassa e non presenta la condizione

ideale per i decompositori ).

Nel deserto i materiali esposti all'aria si possono trovare, ma più danneggiati a causa dell'erosione

del vento. Un ambiente iperarido si può creare anche dentro edifici perché è possibile che, tra i muri,

sotto tetti o comunque in ambienti isolati dall'esterno, si presenti una situazione simile a quella del

deserto quindi iperaridità o aridità costante.

 Costantemente freddo.

MICROAMBIENTI = situazioni in cui il materiale è più piccolo e la conservazione è parziale. Permettono la

conservazione del materiale organico modificandolo.

La conservazione può avvenire:

 in presenza di ferro perché arrugginisce e gli ossidi di ferro ed i salì permettono di conservare quello

che sta immediatamente attorno al metallo.

 In presenza di bronzo e rame sia per la formazione di composti complessi, sia per un effetto

antibiotico. Si crea cpsì un ambiente tossico per gli organismi decompositori.

 In presenza di fosfati e carbonati per la formazione di sali e composti diversi.

 In presenza anche di altre particolari sostanze.

Si conservano anche come IMPRONTE quindi non troviamo il materiale vero e proprio.

Il regno vegetale è definito, almeno nel vecchio sistema, come comprensivo:

 Tallofite = piante inferiori di struttura semplice.

Comprende funghi e alghe che si trovano raramente e licheni (per i nostri scopi poco significativi).

Sia come conservazione che come interesse è difficile avere a che fare con questi materiali.

 Cormofite = piante superiori di strutture più complessi. Si dividono in 2 grandi gruppi:

3

a) Felici o pteridofite si trovano resti nei siti, specialmente di felce aquilina (pteridium

aquilinum) che si sviluppa in ambienti antropizzati. Spesso si trovano i resti delle foglie.

Può essere stata anche usata per alimentazione.

Si riproducono attraverso spore.

b) Spermatofite producono semi ed è quelli che troviamo spesso.

i. Gimnosperme = conifere. Producono pigne e le foglie sono aghiforme e la

maggior parte sono sempre verdi. Il larice è un po' diverso perché non è sempre

verde, in autunno le foglie diventano gialle e le perde.

ii. Angiosperme:

i. Dicotiledoni (per di più arboree, fanno parte anche alcune leguminose).

Medie mente sono alberi. Hanno un fiore ben visibile. Alcuni hanno vita

breve.

ii. Monocotiledoni hanno vita breve, di una o 2 stagioni. Di solito sono

erbe. Fiori meno appariscenti.

[Es. la palma è una monocotiledone arborea]

Queste sono le piante che troveremo sempre negli scavi, sono quelle che hanno dato più materiale

per costruire e per nutrirsi.

Cosa è la flora? Elenco delle specie che vivono in una zona geografica. Semplice elenco, non stabilisce se ce

ne è di più o di meno

Cosa è la vegetazione? Modalità con cui le specie si combinano in un determinato ambiente (in rapporto a

clima, suolo, etc..).

Il concetto di specie inventata da Linneo in senso creazionista (e quindi statico e stabile nel tempo: ogni

specie è stata creata da Dio). Ha concepito la definizione basandosi sul sistema riproduttivo della pianta o

animale, questo era l'aspetto che distingueva di più l'uno dall'altro: fiore, frutto, seme.

Secondo lui ogni individuo della specie ha delle caratteristiche morfologiche riferibili ad un"tipo". Ha

determinate caratteristiche biologiche: nasce, si sviluppa e si riproduce dando origine a individui simili e

capaci di riprodursi.

Ha poi determinato delle categorie superiori: le specie fanno parte del genere, il genere fa parte delle

famiglie etc... 4

Esempio: Querce fanno parte delle Quercus ogni specie ha un suo appellativo composto da due nomi

secondo la nomenclatura binomia: quercus Robur, quercus cerris, etc.. Alla fine si mette l'iniziale del

cognome di chi lo ha individuato (es. per Linneo alla fine L quindi: quercus Robur L..).

Esiste una differenza tra modo vegetale e animale; nel mondo vegetale e più diffusa la riproduzione

asessuata e la presenza di ibridi fertili (cosa che nel mondo animale non è possibile).

Per cui il concetto linneano per il modo vegetale è più difficile da definire.

Nel mondo vegetale viene usato il concetto di specie perché molto utile, ma spesso crea dei problemi 3

Larice diffusione in zona molto limitata e peculiare.

Altre piante, dal punti di vista ecologico, hanno una diffusione ampia per esempio l’ortica si trova un

po’ovunque, specialmente lungo sentieri e ambienti frequentati dall'uomo. Non si trovano in zone chiuse

come il bosco. Per viver l'ortica ha bisogno di materiali di scarto (legati agli animali o antropici),di una

quantità di nutrienti molto elevata, sopratutto azoto.

Per le piante coltivate il concetto di specie a volte è improprio perchè la varietà indotta dall'uomo ha reso

queste specie molto più elastiche e in grado di affrontare climi diversi che la specie naturale non aveva.

RIPRODUZIONE SESSUALE

Negli animali la riproduzione è di tipo sessuale, quindi con individui maschili e femminili, e spesso esistono

notevoli differenze che caratterizzano i due sessi.

Le piante sono diverse: in ambito sessuale ci sono una serie di possibilità.

Nelle piante superiori l'impollinazione è il mezzo di riproduzione e il trasporto del polline può avvenire diversi

meccanismi

 Piante anemofile che usano il vento per il trasporto del polline. Devono produrre enormi quantità di

pollini perché non è detto che il vento le porti dove devono andare.

 Piante zoofile che usano gli animali. Produzione minore di polline per assicurare l'impollinazione.

 Piante idrofile che usano l'acqua. Devono produrre una grande quantità di pollini, è lo stesso

meccanismo del vento.

Impollinazione prevede che la pianta abbia fiori femminili o maschili oppure che la pianta abbia un fiore

composto sia da parte maschile e femminile = ermafrodite.

5

Ogni specie è però diversa, alc

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
43 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fra_Fra_96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Rottoli Mauro.