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TATTTGA.
Ed infine una sequenza detta -35 = TTGACA, TTGATT.
Nel caso di studio la regione -35 si trova a 123: TTGATTA. La regione -10 si trova a 146:
TTATTTT. L’RDS è poco prima dell’ATG iniziale ed è una GAAAGG.
Sono separate da un frammento non specifico di 17-19bp.
L’analisi di queste sequenze ci permettono di dire se è un promotore forte o debole.
Banche dati:
CODONE LAC
La regolazione è molto complessa, anche perché esistono tantissimi tipi di regolazione.
Regolare la quantità di trascritto coinvolge il sito promotore: la trascrizione sarà quindi più
o meno veloce a seconda delle necessità della cellula. La cellula ha sviluppato un sistema
complesso di regolazione genica, che può essere diverso per i diversi geni ed operoni e
permette di modulare principalmente il livello di trascrizione. Poi ci sono alcuni casi in cui
la regolazione può avvenire anche a livello della traduzione.
Il primo operone ad essere scoperto, e quello più studiato, è l’ operone lac di E. coli:
esso contine 3 geni che codificano per gli enzimi che consentono alla cellula di utilizzare il
β-galattosidasi
lattosio: una lattosio permeasi, una e una galattoside transacetilasi.
I 3 geni sono raggruppati nell’ordine:
(β-galattosidasi):
- lacZ proteina di membrana che lega il lattosio e lo porti in modo
selettivo all’interno;
- lacY (lattosio permeasi)
- lacA (galattoside transacetilasi): serve per far entrare il galattosio nella via
glicolitica.
e vengono trascritti contemporaneamente per produrre un unico mRNA (chiamato
policistronico-cistrone è un sinonimo di gene), a partire da un unico promotore che si trova
a monte del primo gene dell’operone.
[i geni vengono identificati con tre lettere in corsivo seguite da un codice (che in questo
caso è una lettera che varia da m.o. a m.o.. Lo stesso enzima in un altro batterio può
avere codice diverso. Ciò che importa sono le tre lettere corsive]
Se questo operone è cosiddetto costitutivo (la cellula lo mantiene sempre attivo perché
necessita sempre dei prodotti di quell’operone) la modulazione della trascrizione dipende
da dove è posto il sito promotore e da quali sequenze sono presenti nei box -10 e -35. La
cellula deciderà nel corso della propria vita
se farne un promotore forte o uno debole.
Per molti m.o. il lattosio rappresenta una
fonte addizionale di carbonio che la cellula
utilizzerà solo quando verranno a mancare
fonti più prontamente utilizzabili come il
glucosio. Saranno gli enzimi deputati per
l’utilizzo del glucosio quelli costitutivi. Mentre
quelli per il lattosio sono detti inducibili.
operoni, l’operone lac è soggetto a due tipi di controllo.
Come molti altri che mantiene spento l’operone in assenza di lattosio.
Il primo è un controllo negativo, Questo avviene ad opera di un repressore
specifico, il repressore lac in questo caso,
prodotto da un gene regolatore lacI, che si lega
in un sito specifico, noto come sito operatore,
che sta appena a valle del sito promotore,
impedendo il giusto legame tra sito promotore
ed RNA polimerasi, inibendo così la
trascrizione.
l’operone in uno stato relativamente inattivo, con
In realtà le cellule riescono a mantenere
la produzione di poche molecole di enzimi per il lattosio. Il repressore è una proteina
allosterica: in presenza di un giusto induttore che si lega ad esso si determina una
conversione della struttura e il passaggio a una conformazione che ne favorisce la
dissociazione dall’operatore, inducendo così l’operone. In questo caso la presenza di
dell’operone. Il livello basale di enzimi per il lattosio fa
lattosio consente la de-repressione
si ch questa fonte di carbonio possa essere in parte metabolizzata ad allo-lattosio (legame
β 1-6 anziché β 1-4) che rappresenta l’induttore in grado di legarsi al repressore e
deprimere l’operone lac. stacca il repressore dall’operatore grazie ad un discorso di
Il lattosio, in altre parole,
I repressori hanno due siti che possono legare: quando non c’è il lattosio,
legami di affinità. Quando c’è il lattosio,
il repressore che viene prodotto trova affinità per il sito operatore.
c’è un riconoscimento tra il lattosio e la proteina repressore per cui c’è un’affinità
maggiore; la proteina cambia conformazione per far attaccare più saldamente il lattosio.
dell’operone. Le
Nel caso della crescita diauxica si osserva un tipo di controllo positivo
cellule inattivano i geni per il lattosio fino a quando è presente il glucosio: è necessaria la
presenza di una molecola in gradi di ‘sentire’ la mancanza di glucosio e di rispondere
positivo). Tale molecola è l’
attivando il promotore lac (controllo AMP ciclico, la cui
dei livelli di glucosio. Per ottenere l’attivazione
concentrazione aumenta al diminuire
dell’operone è però necessaria la presenza anche si un’altra proteina, chiamata proteina
attivatrice del catabolita o CAP (detta anche proteina recettrice di AM ciclico o CRP). Il
(sito di legame per l’attivatore) si trova subito a
sito di legame per il complesso CAP-cAMP
monte del promotore ed è stato dimostrato che il legame del complesso a tale sito stimola
legame dell’RNA polimerasi al sito promotore e quindi la trascrizione.
il
Tale processo è anche noto come repressione da catabolita in quanto è stata per lungo
tempo attribuita all’influenza di un qualche prodotto derivante dalla metabolizzazione del
glucosio, o catabolita.
In altre parole, c’è il sito operatore e il sito promotore. A monte del sito promotore c’è un
sito attivatore a cui si lega in modo specifico un complesso formato da CAP e AMP ciclico.
con il
Laddove il livello di cAMP è alto, si ha il legame dell’cAMP CAP per dare un
complesso che ha affinità con il sito attivatore.
Questo evento si verifica nella crescita di
E.coli il quale, quando trasforma il glucosio
blocca il gene per il lattosio, mentre se c’è
solo lattosio attiva i geni per questo
zucchero. Può però capitare di avere
contemporaneamente sia glucosio che
lattosio. In questo caso il comportamento è
diauxico: in un terreno contenente sia
glucosio che lattosio le cellule utilizzeranno
subito il glucosio, per il quale sono già
disponibili nel pool citoplasmatico gli enzimi
(costitutivi), e solo quando il glucosio sarà
esaurito, attiverà l’operone lac per produrre
gli enzimi necessari alla metabolizzazione
del lattosio (inducibili).
Graficamente abbiamo una specie di doppia curva di crescita: si ha una prima fase
esponenziale che termina in quella che sembra una fase stazionaria, ma in realtà è una
seconda fase di latenza, breve, che poi riparte in una seconda fase esponenziale in cui si
ha un nuovo aumento di cellule seguita, ancora una volta, dalla vera fase stazionaria.
gli enzimi deputati all’utilizzo
La seconda fase di latenza serve al m.o. per sintetizzare
della seconda fonte di carbonio addizionale. Quando questa seconda fonte di carbonio è
una fonte inducibile, come nel caso del lattosio, richiederà degli enzimi inducibili e
il glucosio, la cellula riceva i segnali dall’esterno e
richiederà del tempo affinché, terminato
decida di attivare il complesso per trascrivere e esprimere i geni.
Quando c’è il glucosio all’inizio i livelli di cAMP, che è uno dei cataboliti legati alla
utilizzazione del glucosio, è relativamente basso perché il glucosio inizia a d essere
utilizzato. Essendo basso non può formare il complesso cAMP-CAP e, di conseguenza, il
promotore non viene attivato e si ha una trascrizione molto bassa del lattosio. In altre
parole, il lattosio aveva staccato il repressore dal sito ma, non formandosi il legame
attivatore, ed essendo il promotore debole, la cellula utilizza al minimo il lattosio. Nel
momento in cui il glucosio inizia a terminare, allora cAMP può legarsi alla proteina K, il
complesso va a legarsi al sito vicini al sito promotore e tutto questo è come se spingesse
per un riarrangiamento delle sub unità del RNA polimerasi inducendola a trascrivere a
velocità maggiore.
Se tutto viene trascritto così come la cellula ‘vuole’, quello che si dovrebbe ottenere da
quel gene è un prodotto cioè una proteina che ha una certa sequenza amminoacidica,che
è quella di cui necessita.
Variabilità genetica
A volte, però, soprattutto in fase di replicazione ma anche per eventi di mutazione casuali,
possiamo avere un cambio nella sequenza nucleotidica che può andarsi a ripercuotere
sulla sequenza amminoacidica e quindi sulla proteina. Infatti, una caratteristica dei geni è
che essi accumulano cambiamenti o mutazioni.
Una mutazione è un cambio casuale ma stabile ed ereditabile. Possono essere: letali,
negative, positive. Ci sono mutazioni da transizione,
quando una purina si scambia con
un’altra purina, o una pirimidina con
un’altra pirimidina; oppure mutazioni da
transversione: quando a scambiarsi
sono una purina e una pirimidina; o
ancora, una delezione o inserzione di
una base: viene aggiunta o eliminata,
rispettivamente, durante la sintesi del
filamento complementare, una base.
Infatti, l’espressione di una mutazione sarà rilevata
Non sempre però, ce ne accorgiamo.
solo se produce un fenotipo alterato che può essere riconosciuto. Questo perché, nella
maggior parte dei casi, le mutazioni che possono verificarsi, sono le cosiddette mutazioni
che fanno cambiare soltanto una base dell’intera sequenza nucleotidica,
puntiformi
variazione che, in alcuni casi, non vediamo neanche o al massimo sono poco importanti,
in altri casi, possono portare a conseguenze molto differenti.
Nel fare l’allineamento utilizzando i software, questo ci darà l’allineamento migliore cioè
quello che, secondo il pc, è l’allineamento migliore in funzione della massima omologia
che riesce a trovare. Anche se trova la massima omologia, non sempre i dati sono
attendibili: dovremmo riuscire a capire che, anche se c’è un ottimo allineamento, ma se
manca anche solo una base, le conseguenze possono essere importanti a livello del
prodotto perché shifta (slitta) tutto il codice di lettura. Per questo i software sono da
utilizzare più di una volta, con diverse ‘letture’.
Analisi delle mutazioni puntiformi
Quando si inserisce, per caso, una ba