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BIOSINTESI
Prime idee su come sia avvenuta la biosintesi della penicillina avviene
classicamente con due metodi: ci deve essere un’ipotesi, biochimico deve
capire com’è fatta la molecola e quali sono precursori, si fanno dei composti
marcati; altro metodo è avere dei mutanti bloccati. Si è visto che i 3 precursori
sono la L-cisteina, L-valina e L-alfa-amminoadipico. Questi vengono sintetizzati
sull’ACV sintasi e vanno a formare una catena. Durante questa prima fase della
sintesi la valina veniva epimerizzata (il carbonio chirale passava da forma L a
forma D) dopo si ha la ciclizzazione -> della cisteina S con anello beta
lattamico e ciclizzazione della valina che deve essere in forma D così ha una
disposizione spaziale predisposta alla ciclizzazione. L’alfa-aminoadipico rimane
come residuo R a quello legame. Questo prodotto si chiama ISOPENICILLINA N.
Successivamente si ha la sostituzione dell’alfa-aminoadipico con il fenilacetico.
SINTESI DELLE CEFALOSPORINE
La prima cefalosporina è stata scoperta nel 1953 da un sardo. Nel 1971 sono
Streptomyces.
state isolate le cefalosporine anche da Utilizzate per trattare le
infezioni dei Gram – e cercare di renderle più stabili dal punto di vista della
lipofilia e del pH e per ovviare ai meccanismi di resistenza. Anello beta-
lattamico simile a quello della penicillina, l’anello diidrotiazinico, contiene un S,
ma è a 6 atomi (nella penicillina a 5 atomi) e ci sono due posizioni in cui si
possono introdurre diversi gruppi: R1 che corrisponde alla posizione uguale
sullo scheletro della penicillina G ma anche la posizione R2 perché c’è un CH 2
che permette l’aggiunta di gruppi. La cefalosporina C ha la caratteristica quindi
di avere l’anello a 6 atomi e queste due posizioni per le sostituzioni. Per cui
subito i due gruppi sono stati sostituiti. Tutta la ricerca ha iniziato a produrre
composti in cui nella cefalopsporina C originale: in R1 c’è l’alfa-aminoadipico, in
R2 c’è CH COOH, un gruppo acetil. Per fare il primo prodotto clinico in R1 è
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stato aggiunto un composto aromatico per renderlo più solubile, mentre R2 è
rimasto invariato. In prodotti successivi si è variato l’R1 e si è eliminato l’R2.
Come si producono? Le fonti facilmente assimilabili di C, N, P, esercitano la
catabolite repression. La biosintesi parte dagli stessi 3 amminoacidi, avviene la
stessa ciclizzazione, si forma la isopenicillina N anche in questo caso, però
mentre nel caso del Penicillium nel quale l’aminoadipico viene sostituito dal
fenilacetico attivato in questo caso viene epimerizzato e viene trasformato in
forma D. In questo modo è reso molto più stabile. Nel cluster della biosintesi
della cefalosporina c’è un gene che è l’epimerasi che compie questa
epimerizzazione e poi c’è un secondo gene che espande l’anello, l’enzima si
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chiama espandasi che espande l’anello coniugato all’anello beta-lattamico.
Dopo di che avviene un’idrossilazione di questo metile, c’è un’idrossilasi e
questo gruppo viene transacetilato, viene introdotto un gruppo acetile sull’OH.
Questo tipo di modifica ha un impatto molto pesante sulla semi-sintesi degli
analoghi delle cefalosporine. Se nella penicillina G i fenilacetico viene rimosso
con un’acilazione, con un’acilasi classica, il 7-ACA (corrispondente del 6-APA)
viene formato con diversi steps, non è facile togliere il D-aminoadipico.
Si usa una serie di enzimi, non è la stessa cosa di un unico passaggio
enzimatico. Si passa attraverso una D-aminoacido ossidasi, rimuove un gruppo
NH introduce un gruppo chetonico, poi c’è una decarbossilazione che avviene
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anche naturalmente perché è instabile e dato che si è tolto il carbonio chirale il
gruppo può essere tolto tramite una glutaril-amidasi. Quindi sostanzialmente
per ottenere il 7-ACA non riusciamo ad utilizzare un unico enzima, ma
dobbiamo utilizzare almeno 3 diversi enzimi. Ci sono stati molti studi e molti
brevetti perché è un grosso ostacolo anche di costi.
Clonare l’espandasi nel cluster biosintetico della penicillina (se riusciamo a far
agire l’espandasi sull’isopenicillina N senza che ci sia l’epimerasi si può avere la
cefalosporina con l’L-aminoadipico. Ci sono vari brevetti anche per questo. Tutti
questi metodi sono poco efficienti dal punto di vista pratico, ma sono le 3 vie
grazie alle moderne tecnologie che vengono applicate.
Fino all’isopenicillina N vengono sintetizzate allo stesso modo sia la penicillina
che la cefalosporina. NRPS è stata scoperta con prodotti più complessi, non per
penicilline e cefalosporine.
L’enzima ACV (macchina) rientra nella famiglia delle NRPS, metodi di
assembling metabolico e la penicillina è l’esempio più semplice. Questi grossi
enzimi hanno una struttura modulare ed ogni modulo riconosce il suo aa,
quindi se gli aa sono 3 come nel caso della cefalosporina, la NRPS è fatta da 3
moduli: l’enzima è fatto da 3 domini, 3 regioni, ogni regione riconosce un
determinato aa. Il primo modulo riconosce l’acido aminoadipico, il secondo
riconosce la cisteina e il terzo la valina (in questo ordine). Queste sintasi si
chiamano anche tiotemplati, templato perché questo enzima è fatto in modo
che i 3 aa si attacchino con una determinata sequenza e prendano una certa
conformazione nello spazio che permette il legame e la ciclizzazione.
Tiotemplati perché gli aa vengono legati ad una sorta di scheletro enzimatico
attraverso un legame tioestere. Tra i vari moduli c’è un legame tioestere, c’è un
-SH che è il punto di attacco di ogni singolo aa. I 3 moduli riconoscono il proprio
aa e lo legano. All’interno del modulo il dominio A corrisponde all’attivazione,
ogni modlo attiva il suo aa, e lo lega sul peptidil carrier protein con legame
tioestere, il secondo modulo riconosce tramite il suo dominio di attivazione il
secondo aa e fa così anche il 3. Il tutto avviene tramite attivazione ad opera del
TSH, ognuno dei moduli ha il dominio di attivazione e si lega al peptidil carrier
proteine. Il modulo 2 ha il dominio della condensazione che fa sì che questo aa
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si condensi con il classico legame ammidico al secondo aa, il modulo 3 ha il suo
dominio di condensazione che lega il 3 aa ai primi due che intanto si liberano,
perché il legame viene spiazzato. Alla fine del terzo modulo c’è sempre un
dominio per la tioesterasi che deve tagliare il legame tioestere sul tiotemplato,
quello che succede è che stacca la tioesterasi, taglia il legame e il prodotto si
stacca nella giusta posizione e viene ciclizzato. Cosa succede nel terzo modulo,
che non c’è nel secondo? C’è il dominio E = epimerasi, in questo avviene
l’epimerizzazione della valina, se non è nella forma D non c’è la ciclizzazione.
Oltre alla formazione del tripeptide grazie ad ACV serve capire come vengono
sintetizzati. Tutti questi antibiotici hanno due cose che la sintesi proteica non
accetta: un D-aminoacido che viene generato durato la ciclizzazione e aa non
proteogenici. Nella sintesi ribosomiale viene tradotto un codice che dà
indicazione su quale aa deve essere inserito dopo l’altro aa. Se la sintesi di 7,
8, 10, 11 aa non avviene attraverso il codice genetico e non avviene attraverso
la sintesi ribosomiale, dove è il codice? Chi decide che dopo un aa va dopo un
altro aa e il peptide che vogliamo fare è così? Ci deve essere comunque un
codice, è l’organizzazione dell’enzima stesso. Il numero dei moduli è
direttamente proporzionale al numero degli aa che vanno inseriti. Il primo
modulo ha il dominio di attivazione, ma non ha il dominio di condensazione. Gli
altri moduli hanno sempre attivazione e condensazione. L’ultimo modulo è
sempre seguito dal dominio della tioesterasi perché deve sempre staccare.
Ma perché i moduli riconoscono gli aa giusti? Il modulo A riconosce il primo aa,
quindi bisogna capire il codice che è diverso da quello che viene tradotto dalla
sintesi ribosomiale. L’altra cosa è che ogni modulo oltre ad avere sempre
attivazione, peptidil carrier protein, condensazione, in alcuni casi può avere dei
domini accessori (come valina che ha dominio accessorio per l’epimerasi).
Il concetto è che noi abbiamo un gene che produce un enzima che è fatto da
moduli diversi, il primo modulo è più piccolo, gli altri sono più grandi e tramite
questi costruiamo peptidi più lunghi.
Cefalosporina abbiamo bisogno di 3 moduli, ciclosporina che è un prodotto
fatto da 11 aa, sul gene corrispondente per la NRPS abbiamo una struttura
ripetuta fatta di moduli, nella quale ad esempio nel modulo 5 abbiamo
l’attivazione, dei peptidil carrier protein (codificano per il più piccolo dominio,
sistema di trasporto della proteina con SH) e modulo di condensazione. La
condensazione è un dominio conservato è quasi sempre uguale tra modulo e
modulo, l’adenilazione (attivazione) sarà leggermente diversa perché ciò che
adenila una valina non è la stessa cosa che adenila la cisteina. Il peptidil carrier
protein è sempre uguale.
Caratteristiche
Dominio A: attivazione o adenilazione, il singolo aa viene attivato con una
molecola di ATP. L’aa viene riconosciuto, attivato, serve anche il Mg, e questi
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sistema di attivazione determina la sequenza primaria del peptide. L’aa viene
attivato e attaccato al tiotemplato. Dominio di circa 550 aa, dominio
intermedio, con determinate caratteristiche come enzima e come gene che ne
determina la sequenza.
Peptidil carrier protein: è una piccola sequenza proteica di 80-100 aa, il cui
sostanziale ruolo è quello di legare al tiotemplato l’aa attivato. Dove viene
attivato con l’AMP il gruppo carbossilico dell’aa reagisce con SH, esce AMP e si
lega l’aa al tiotemplato. È uguale in tutti i moduli.
Dominio di condensazione: proteine di 450 aa, è il corpo centrale, crea il
legame tra i due aa, si forma il gruppo acido attivato reagisce con gruppo
amminico dell’aa successivo, esce il primo peptidli carrier proteine e la catena
cresce sul tiotemplato.
Tioesterasi: dominio di 250 aa che segna la fine della sintesi del peptide e
stacca, reazione di idrolisi del tioestere, il peptide dal peptidil carrier protein.
NRPS (Non Ribosomal Peptide Synthesis)
Trovati sia in funghi che in batteri, hanno la caratteristica principale di
sintetizzare aa proteogenici che non proteogenici (L-aa e D-aa) e sono a