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METODICI CHIMICI
In genere utilizzano molecole positive che sono in grado di legarsi ai gruppi P del DNA
che è una molecola carica negativamente; il complesso molecola carrier-DNA viene
fatto gocciolare sulla coltura cellulare utilizzando un reagente un po’ in eccesso
(facilita la permeazione della membrana del complesso).
TRASFEZIONE CON DESTRANO
Quando uso un agente chimico devo poi, a seconda dell’agente, facilitare l’ingresso in
membrana. Il destrano è un polimero abbastanza ingombrante e per facilitare il suo
ingresso in membrana utilizzo due reagenti che si utilizzano anche nella
crioconservazione (entrano all’interno della cellula) che sono glicerolo al 15% e DMSO
al 10%, importante la percentuale. Sistema semplice, economico anche se non molto
efficiente.
TRASFEZIONE CON CALCIO FOSFATO
Possono preparare una soluzione di DNA in cloruro di calcio, questo sistema viene
messo con una soluzione contenente fosfato che va a sostituirsi al calcio e diventa un
complesso insolubile. Il DNA legato al fosfato probabilmente viene endocitato.
Problemi: è dentro una vescicola e non nel citoplasma, in genere una vescicola di
endocitosi può essere considerata carica di materiale da eliminare e quindi può essere
fusa con un lisosoma ed eliminata. Il pH influisce sulle dimensione del precipitato il
quale deve essere ultrafine e quindi bisogna stare molto attenti alle condizioni. Se la
cellula non fa endocitosi è difficile da utilizzare. Probabilmente oltre alla scarsa
efficienza è presente anche un’elevata citotossicità da parte del calcio. Metodo
semplice e piuttosto economico.
TRASFEZIONE CON POLIPEPTIDI CATIONICI
Oltre ad essere in grado di legare di DNA grazie a cariche positive hanno anche
sequenze riconosciute dalla linea cellulare che sto utilizzando. Le molecole di DNA
vengono chiuse dai polipeptidici, grazie a particolare sequenze si avvicinano alla
membrana e vengono portate dentro tramite endocitosi (comunque stessi problemi di
prima). Sfruttando sequenze riconosciute da proteine l’efficienza varia da tipologia
cellulare. Posso ovviare alla via che porta la vescicola al lisosoma tamponando il pH
della vescicola endosomiale e mantenendolo ad un pH tale da non attivare gli enzimi
lisosomiali, ma è comunque difficile far raggiungere il nucleo.
TRASFEZIONE CON LIPIDI CATIONICI (LIPOFEZIONE)
Sistema molto utilizzato. Una delle molecole più comuni è la lipofectamina che è in
grado di provocare piccoli buchi nel doppio strato fosfolipidico ed è anche in grado di
legare molecole di DNA e attraversando il doppio strato fosfolipidico se le porta dietro.
No endocitosi quindi DNA rilasciato direttamente nel citoplasma.
TRASFEZIONE MEDIANTE LIPOSOMI (LIPOFEZIONE)
I lipidi utilizzati sono in parte neutri e in parte cationici, la parte cationica viene
lasciata sul foglietto extracellulare, il DNA non viene internalizzato (non è un vettore
che racchiude il DNA), la parte cationica fa sì che le molecole di DNA si associno al
liposoma all’esterno. Molecola internalizzata attraverso il doppio strato fosfolipidico
della cellula. I liposomi sono abbastanza indicati quando la molecola di DNA è lunga ed
ingombranti, i liposomi non presentano tossicità. Preparare i liposomi in laboratorio è
costoso.
I liposomi li posso anche preparare e il DNA posso metterlo all’interno. Il liposoma si
fonde con la membrana cellulare e rilascia il DNA direttamente nel citoplasma. Oltre
agli stessi svantaggi di prima, un altro passaggio critico è l’incapsulare il DNA dentro il
liposoma.
METODI FISICI
Cerco di internalizzare il DNA direttamente nella cellula senza utilizzare dei carrier,
quindi vado a modificare le caratteristiche della membrana in un determinato punto
per facilitare l’ingresso delle molecole di DNA.
ELETTROPORAZIONE
Sottopongo le cellule ad un campo elettrico ad alto voltaggio il quale produce dei pori
transitori, deve essere ben settata l’intensità ed il tempo se no provoco la morte
cellulare. Il fattore limitante è quello di avere sufficiente DNA per preparare una
sospensione con una densità di DNA omogenea. È la prima tecnica per cui abbiamo
bisogno di una strumentazione vera e propria, c’è un sistema che fornisce corrente a
due piccoli elettrodi. Vantaggio: può essere usata anche su animali vivi.
MICROINIEZIONE
Tecnica che viene utilizzata per esempio anche nelle tecniche di fecondazione in vitro
in cui si prende un oocita, si prende il DNA dello spermatozoo e con un sistema di
microaghi sotto ad un microscopio inserisco il DNA nella cellula uovo. La tecnica è
difficile da fare. L’efficienza è alta, il problema è che posso microiniettare una cellula
alla volta quindi non posso farlo per linee cellulari, ma per cellule singole. Con questo
sistema posso scegliere dove incorporare il DNA.
MICROPROIETTILI
Si basa sull’impiego di microproiettili che sono dei carrier di metallo (oro, tungsteno)
rivestiti di DNA, sistema che presenta i microproiettili in una camera contente gas
inerte ad elevata pressione. Posso usarla anche per animali in vivo, posso scegliere io
il tessuto o l’organo sul quale intervenire. È una tecnica abbastanza impegnativa e
costosa.
TRANSINFEZIONE VIRALE
Usare un virus come vettore significa usare un sistema molto specializzato. Occorre
sapere le caratteristiche della sequenza di geni da trasfettare e delle cellule in cui
voglio trasfettarlo. I più usati sono: retrovirus, herpesvirus e adenovirus. Possono
esserci trasfezioni transienti (adenovirus e herpes virus); i retrovirus a RNA sono usati
per le trasfezioni stabili. È un sistema per immortalizzare le cellule partendo da linea
cellulare finale. I retrovirus usati possono interagire con alcuni geni (Rb, p53) che
tolgono i blocchi alla proliferazione cellulare, diminuendo la sorveglianza sulla qualità
di DNA duplicato (un controllo nella fase M è la corretta duplicazione del DNA). Alcune
duplicazioni per cellule neoplastiche sono spontanee. I virus subiscono delle
modificazioni per essere usati: è necessaria una sequenza di DNA ricombinante, in cui
il gene che voglio trasfettare sia messo sotto un promotore forte (caratteristiche!); per
rendere innocuo il virus usato come vettore devo togliergli la possibilità di andare a
sintetizzare le proteine (es. del capside) che danno la possibilità al virus di avere una
minima autonomia e di lisare la cellula per infettarne altre = devo modificare il
genoma del virus, che non porta più a termine tutti i suoi processi > per far
linee di packaging
moltiplicare il vettore uso cellule particolari: che presentano nel loro
DNA la possibilità di sintetizzare alcune proteine virali; oppure sempre per replicare il
virus, anziché il packaging faccio una coinfezione con i virus helper: ciò che non fa un
virus, lo fa l’altro. Dopo raccolgo il virus nel brodo di coltura perché si trova qui dopo
aver lisato le cellule infettate. Voglio togliere la possibilità di lisare per infettare perché
voglio controllare il virus: uso vettore virale perché ha un’efficienza del 100%.
Genoma del virus: gene d’interesse sotto un promotore forte ed inserito in cellule
che hanno la possibilità di sintetizzare il capside (io non lo voglio nelle cellule da
infettare). Oppure coinfetto con virus helper a cui sono resi innocui i geni della sua
replicazione = non utilizza il meccanismo della cellula per replicarsi, ha solo i geni
tardivi.
Ci sono più possibilità nel modo per eseguire la trasfezione cellulare
Prendo il DNA e lo incorporo nel genoma virale togliendo alcuni geni non
indispensabili al virus
Aggiungo direttamente al genoma già completo
Se il gene d’interesse è aggiunto o sostituisce dei geni non essenziali per il ciclo posso
avere dei vettori già COMPETENTI per la replicazione (evito di infettare con virus
helper o di usare le cellule packaging): è una strategia un po’ pericolosa perché devo
controllare bene la viralità del virus. Si preferisce usare i virus DIFETTIVI che non
possono sintetizzare le proteine del capside. Nel caso dell’immortalizzazione con
Simian virus (SV40): DNA circolare, fa trascrizione, sono inibiti i geni tardivi cioè viene
a meno la capacità del virus di organizzarsi il capside e di fare la lisi.
Adenovirus: per clonare gene molto grande. Non tutti i virus vanno bene per
tutte le linee cellulari, ma gli adenovirus possono infettare diversi tipi cellulare.
Il limite degli adenovirus è che la trasfezione è transiente.
Herpesvirus: persiste nella cellula senza integrarsi = in forma episomiale, non
dà trasfezione stabile ed è un vettore a doppio filamento di DNA. In vivo lo
svantaggio è che è neurotropo: ha come cellule di delezione per l’infezione
quelle neuronali; in vitro quando è usato come vettore va bene per diverse linee
cellulari.
Retrovirus: a RNA = molecola a singola catena; deve usare la trascrittasi
inversa per sintetizzare una copia di DNA usando come stampo l’RNA > sullo
stampo di DNA viene prodotta la seconda catena di DNA, ma il DNA a doppia
elica non esce dai pori nucleari = integrazione si ha solo durante la divisione
cellulare della cellula infettata (si perde involucro nucleare). Quando DNA è
inserito nel genoma della cellula, questa sintetizza i prodotti genici del virus che
allora può ricostituirsi e lisare la cellula. Il vantaggio è che anche se non è
controllato, non provoca infezioni nell’organismo umano, non accende la
risposta immunitaria; è utilizzato per avere trasfezioni stabili; va bene per molte
linee cellulari; avendo un meccanismo di sintesi di DNA a livello citoplasmatico,
la cellula deve dividersi. Il problema è che la lunghezza del gene da inserire non
può essere grande (< 8 kb).
Con alcuni vettori virali posso decidere la zona in cui inserire il gene d’interesse, con
altri vettori no: ad esempio con retrovirus l’integrazione nell’ospite è casuale
(svantaggio), quindi può portare a mutagenesi e a sviluppo in vivo di neoplasie.
Alta efficienza di trasfezione è valida per tutte le tipologie di virus; lo svantaggio è che
si possono avere delle ricombinazioni tra virus inaspettate, per le trasfezioni transienti
si può avere la trasformazione delle cellule in neoplastiche, la lunghezza di DNA non è
illimitata, possono esserci delle reazioni del sistema immunitario e il grosso svantaggio
sono i costi.
La trasfezione sia con vettori virali o con altri sistemi può avere diverse applicazioni:
Posso studiare la funzione di una proteina
Modifico inserendo gene reporter per studiare l