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FITOTERAPIA:
La farmacologia moderna usa medicinali a base vegetale e c’è un ampio uso di sostanze come:
1) Caffeina: alcaloide xantinico presente nel caffè, cola, te; tossica a 600mg, letale in dosi di 10g
(in una tazzina di caffè ca. 50mg); è una sostanze anfotera (passa facilmente membrane
biologiche) ed è visibile nel sangue dopo 15-45 min dopo assunzione. Nelle piante è complessata
con sostanze fenoliche e compartimentata nel vacuolo; l’estrzione avviene a caldo per distruggere
i complessi e liberare la molecola.
Azione farmacologica: sistema nervoso centrale (eccitante),livello cardiovascolare.
2)Chinina: alcaloide estratto dalla corteccia di Chincona spp; 1° farmaco antimalarico, il chinino è
ancora utilizzato anche se spesso si utilizzano prodotti di sintesi (es. clorochina per la profilassi). Il
chinino è l’unico farmaco antimalarico per cui i ceppi di Plasmodium Falciparum non mostrano
resistenza, che invece hanno sviluppato contro la clorochina.
3) Curaro: usato come veleno da freccia dagli Indios; estratto da specie del genere Strycnos, i cui
alcaloidi indolici portano alla sintesi di alcuni dei veleni ad effetto più rapido ed efficace che si
conoscano (bloccano il passaggio dell’impulso nervoso ai muscoli, provocandone la paralisi; il
cuore continua a funzionare)
4) Digitale: d. purpurea è una pianta erbacea biennale, durante l’essiccamento per degradazione
enzimatica delle foglie si formano digitossina, gitossina e gitalossina; i Glicosidi Cardioattivi sono
divisi in 3 gruppi:
A) hanno digitossigenina B) hanno gitossigenina C) hanno gitalossigenina
Le foglie contengono anche derivati antrachinonici, saponine e flavonoidi; la digitale viene
impiegata per aumentare la forza sistolica del cuore e l’eccitabilità del muscolo cardiaco, anche se
è una pianta molto tossica (10 g di foglie secche, 40g di fresche -> dosi mortali)
5) Stricnina: alcaloide indolico contenuto nei semi del genere Strychnos; veleno potente, inodore,
molto amaro che colpisce il SNC con convulsioni muscolari fino a portare ad asfissia.
L’avvelenamento viene combattuto con la somministrazione di cloroformio, etere, bromuri
(barbiturici, di cui la stricnina è antagonista); a basse dosi è usata come tonico, stimolante
dell’appetito, afrodisiaco, cura per l’incontinenza di urina e taglio stupefacenti.
Concetto di droga:
Droga (farmaceutico): materiale vegetale/animale conservato allo stato secco per uso terapeutico
Droga (concetto ampio): parti di animali/piante usate in farmacia, industria di liquori e profumi
Drug: farmaco Crude drug: droga
Le droghe si dividono in:
- Organizzate: formate da elementi cellulari (es. organi vegetali e parti di essi)
-Non organizzate: miscele di composti chimici, privi di organizzazione cellulare
FUI (Farmacopea Ufficiale Italiana): comprende un volume monografico “Droghe vegetali e
preparazioni” contenente 101 monografie in linea con quelle europee
Farmacognosia: studia i farmaci naturali dal punto di vista botanico, chimico, farmacologico
es. miglioramento genetico di piante produttrici di droghe (genetica agraria), identificazione di
nuovi principi attivi (chimica organica ed analitica), valutazione dell’attività fitoterapeutica
(farmacologia clinica).
Farmacognosia: in alcuni paesi prevale l’aspetto fitochimico, in altre qullo farmacologico-
terapeutico ed in altre ancora l’accento rimane equilibrato.
La farmacologia è collegata ad altre discipline farmaceutiche come: chimica organica, chimica
prodotti naturali, biotecnologie, biologia vegetale, sistematica botanica, botanica farmaceutica,
fitocosmesi, erboristeria, fitoterapia, farmacologia, tossicologia, fitofarmacia, galenica ecc.
Farmaco naturale: fitoterapia, omeopatia, omotossicologia, medicine etniche, cosmesi, farmaco-
dietologia
Il prodotto naturale può essere:
- usato direttamente come farmaco
- usato come composto di partenza per emisintesi (sintesi di un composto a partire da una
molecola complessa estratta da vegetale/animale)
- usato come modello mocolare naturale per produrre composti di sintesi
- sintetizzare totalmente una molecola naturale originando un composto natural-simile
La chimica di sintesi e l’individuazione di un principio attivo per la cura di una patologia hanno
portato all’abbandono dell’uso diretto di vegetali come farmaci; oggi si usano estratti vegetali come
Fitocomplessi , numerosi principi attivi sono continuamente individuati ed estratti dalle piante e si è
compreso che le piante possono essere bio-fabbriche per la produzione di composti di interesse
(es. metaboliti secondari)
Metaboliti secondari: non hanno un ruolo fondamentale nei processi vitali, ma nell’adattamento
(funzione difensiva, di risposta allo stress); sono molecole specifiche di una specie o di un genere
vegetale.
La pianta non ha un sistema immunitario e non è dotata di movimento, quindi deve adottare dei
meccanismi di difesa particolari (es. appetibilità/repellenza nei confronti di predatori,
difesa/resistenza contro patogeni, successo competitivo verso specie occupanti la stessa nicchia
ecologica); se il gruppo di metaboliti perde la sua efficacie, nuovi composti conferiranno un
vantaggio riproduttivo alle specie che li hanno prodotti.
METABOLITI SECONDARI:
La produzione di metaboliti secondari può essere incrementata in condizioni particolari (tessuti
giovani, riproduttivi, apici); la produzione (biosintesi) e l’accumulo vengono indotti da fattori
endogeni (ormoni, molcole segnale) o esogeni (stimolo ambientale: ferite, attacchi di patogeni,
variazioni di temperatura e illuminazione).
I metaboliti secondari possono essere rilasciati all’esterno o essere accumulati nel vacuolo (spesso
separati dai processi biologici perché citotossici); biosintesi, trasporto ed accumulo di metaboliti
citotossici prevede la formazione di strutture specializzate (organi, tessuti specifici):
-in cellule singole -> Idioblasti o Tricomi unicellulari (peli)
- in strutture plucellulari -> canali secretori, tasche, tricomi multicellulari (peli)
I metaboliti secondari possono essere segnali chimici per l’interazione pianta –ambiente (pianta-
piante, pianta-microrganismi, pianta-animali) e possono rappresentare rispote a vari fattori abiotici
(UV, temperatura, disponibilità acqua, sali minerali ecc); quindi spesso sono
indispensabili/vantaggiosi per la sopravvivenza.
es. attrarzione impollinatori/disseminatori, simbiosi mutualistiche (pianta-microrganismi), difesa da
fitofagi/erbivori, Allelopatia (competizione con altre piante)
Certi composti possono essere caratteristici di un gruppo sistematico o di una sola specie ed i
diversi composti, prodotti dalle piante, sono studiati con tecniche chimiche (es. cromatografia di
vario tipo, NMR, Spettrometria di massa, ecc). Le vie biosintetiche del metabolismo secondario
sono parallele a quelle del metabolismo primario ed i metaboliti secondari vengono classificati (in
base alla struttura chimica e alla biosintesi) in: Fenoli, Terpeni, Alcaloidi (interessanti per: sostanze
aromatiche, coloranti, farmaci)
1) FENOLI:
Formati da un anello benzenico (aromatico) che porta un gruppo OH; l’acido fenico (fenolo) è il
componente più semplice della famiglia. I fenoli hanno diverse funzioni: difesa da erbivori/patogeni,
supporto meccanico (lignina), attrazione impollinatori, assorbimento radiazioni UV dannose,
sostanze allelopatiche.
Tra i fenoli troviamo i FLAVONOIDI: hanno uno scheletro carbonioso di base a 15 atomi in cui
troviamo 2 gruppi aromatici uniti da 3 atomi di C; i flavonoidi possono essere: Glucosidi (legati a
zuccheri), Agliconi (liberi) e portare diversi tipi di sostituenti sull’anello benzenico.
Le forme coniugate si trovano nei vacuoli, ma alcuni derivati possono essere sintetizzati e
modificati a nel plastidio o nucleo; in base al grado di ossidazione troviamo: Calconi, Auroni,
Flavoni, Flavonoli, Flavanoni, Flavanoli (catechine), Isoflavoni, Antocianine e Tannini Condensati
(protoantocianidine) Aumentando al coniugazione aumenta la
colorazione:
-flavani: incolori
- flavoni: gialli
- antociani. rosso/violacei
I flavonoidi hanno diverse funzioni (protezione UV, regolazione trasporto auxina) e per questo si
trovano in tutti i compartimenti cellulare e in diversi organi vegetali (fiori, frutti, radice es. radice
delle leguminose: attrazione azotofissatori).
I colori di fiori e frutti dipendono spesso da flavonoidi legati a zuccheri o acidi grassi
es. Antociani: rosso di fragole, papaveri e blu dei fiordalisi
es. Flavoni, Flavonoidi: sfumature giallo-arancio
es. Terpeni: contribuiscono a colorazione e gli anelli aromatici proteggono da UV
Flavonoidi incolori (nei fiori) fungono da copigmenti degli antociani e agiscono come guide per gli
insetti impollinatori (ultravioletti)
Principali attività biologiche relative alla salute attribuite ai flavonoidi: antiossidanti, antiallergiche,
antivirali, antiepatotossiche, antiulcera, antiaggregante
2) TERPENI:
Spesso secreti dai tricomi ghiandolari presenti sulle foglie e sono importanti nella composizione
degli odori prodotti dalle piante; in questo modo attraggono impollinatori ed allonanano
fitofagi/erbivori.
I terpeni sono detti Isoprenoidi perché vengono classificati chimicamente in base al numero di
molecole di Isoprene che li costituiscono; ma l’isoprene non viene sintetizzato nella cellula
vegetale, le due vie biosintetiche dei terpenti (citosolica e plastidiale) non prevedono la sintesi
intermedia di isoprene.
Isoprene (2-metil-1,3-butadiene): molecola a 5C
I terpeni vengono quindi classificati in base al numero di unità di isoprene
presenti e possono essere presenti diversi sostituenti che conferiscono caratteristiche particolari.
Tipo Unità Atomi di Esempio
isopreniche C
Monoterpeni 2 10 Mentolo, canfora,
limonene
Sesquiterpeni 3 15 Farenesolo, cariofillene
Diterpeni 4 20 Fitolo, vitamina A
Triterpeni 6 30 Squalene, Ianosterolo
Tetraterpeni 8 40 β-cartene (pro-vitamina A)
Politerpeni n Gomma
>40
Plastidio: monoterpeni (C10), Diterpeni (C20), Tetraterpeni (C40)
Citosol: Sesquiterpeni (C15), Triterpeni (C30)
Alcuni terpeni sono importanti per crescita e sviluppo (intesi in questo caso come metaboliti
primari)
es. Giberelline (diterpeni), Brassinosteroidi (derivano da composti tritrpenici)
Oli essenziali: terpeni importanti per repellenza di fitofagi/erbivori e per la tolleranza ad alte
temperature
I terpeni sono presenti anche in oli non volatili, resine, succhi, gomme e latici.
Mentolo: estratto dalla menta piperita, proprietà espettoranti e decongestionali; usato come
sedativo gastrico, per allievare prurito (talco mentolato), infiammazioni (orticaria, dermatite), dolori
muscolari,
usato insieme alla canfora per calmare l’ansia;
Limonene: componenti di oli essanziali, seda