Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
H(λ),
Moltiplicare il vettore per che è un numero complesso, significa
intervenire sul modulo e sulla fase:
() ⋅ = ℜ{()} ⋅ + ⋅ ℑ{()} ⋅
0 0 0 (1. 130)
Si noti la componente immaginaria, che sarà “in quadratura” rispetto
al vettore di partenza .
0
Nella figura si evidenzia la soluzione particolare:
1
() = ⋅ ℜ{() ⋅ }
0
(1. 131)
26
1.3.4.2. Funzione di risposta in frequenza
Si riportano le formulazioni di modulo e fase del rapporto di amplificazione relativo ad una forzante armonica:
−2 ⋅
1
−1
|()| ⌊()
= = tan 2
2
2 2 1−( )
[ ]
√[1 − ( ) ] + (2 ⋅ )
(1. 132)
,
Dal grafico del modulo della risposta in frequenza si nota che, al crescere dello smorzamento relativo il
picco di risonanza si sposta verso valori sempre più bassi della frequenza della forzante e l’ampiezza del
picco diminuisce. Si valuta, quindi, per quale valore di il rapporto di amplificazione è massimo studiandone
la derivata: 2
|()| 1
2
= ⋅ [2 ⋅ − ⋅ ⋅ + 8 ⋅ ] =
(1 ) (−2 )
2 2 2
2
2 2
√(1 2
2 ⋅ − ) + 4 ⋅
2 2
2 ⋅ ⁄ 2
2
2
= ⋅ [ + 2 − 1]
2
2
2 2
√[1 2
− + 4 ⋅
]
2 2
2
|()| 2
√
= 0 ↔ + 2 − 1 = 0 ↔ = −
2
(1. 133)
27
La frequenza del picco di risonanza è: 2
) √1
(|| = ⋅ − 2
(1. 134)
Mentre l’ampiezza del picco sarà: 1 1
|| = ≈
2
2
2 ⋅ −
√1 (1. 135)
=
Si osserva, dal grafico della fase del rapporto di amplificazione che, quando , la risposta del sistema è
in quadratura (sfasata di 90°) rispetto alla forzante.
Si definiscono:
• Frequenza propria / naturale del sistema libero:
2
√1
= ⋅ −
(1. 136)
• Frequenza di risonanza in ampiezza: 2
) √1
(|| = ⋅ −
(1. 137)
È la frequenza per la quale la risposta in frequenza è massima (N.B. è poco più bassa di , mentre, in assenza
di smorzamento, coincide con la pulsazione naturale).
• Frequenza di risonanza in fase: = (1. 138)
È la frequenza per la quale la risposta del sistema è esattamente in quadratura rispetto alla forzante. 28
≪ 1,
Osservazione: per sistemi poco smorzati, allora l’ampiezza del picco di risonanza sarà approssimabile
con: 1 1
|| ||
= → ≈
2
2
2 ⋅ − 2
√1 (1. 139)
Il modulo del rapporto di amplificazione tenderà all’infinito se lo smorzamento relativo tende ad annullarsi
(caso non smorzato).
|| ”
Il valore è spesso definito come “fattore di qualità e l’ampiezza dell’oscillazione della risposta del
sistema in corrispondenza della frequenza di risonanza in ampiezza sarà:
2√
0 0
() = → = ⋅ = ⋅ =
,
2 ⋅ ⋅
0
⁄
(1. 140)
Della funzione di risposta in frequenza del sistema si possono studiare i diagrammi di Bode di modulo e fase,
oppure i grafici delle componendi reale e immaginaria o, ancora, il diagramma di Nyquist: il diagramma della
parte immaginaria, in funzione della parte reale. 29
1.3.4.3. Eccitazione del vincolo
Si ipotizza una eccitazione del vincolo del tipo: ∗
()
= ⋅ cos() = ℜ{ ⋅ }
(1. 141)
∗ ∗
2
() ()
̇ = ⋅ → ̈ = − ⋅
(1. 142)
Sostituendo l’espressione dell’eccitazione nell’equazione differenziale non omogenea relativa alla sola
eccitazione del vincolo (nel sistema di riferimento inerziale) si ottiene:
∗ ∗
̈ + ̇ + = ⋅ + ⋅ (1. 143)
In termini di parametri intrinseci: ∗ ∗
2 2
̈ + 2 ̇ + = ⋅ + 2 ⋅
∗
2 2
(
̈ + 2 ̇ + = + 2 ) ⋅
(1. 144)
Si cerca quindi una soluzione del tipo:
0∗ 0∗ 0∗
2
= → ̇ = ⋅ → ̈ = − ⋅ (1. 145)
Sostituendo la soluzione proposta nell’equazione si trova:
0∗ 0∗ 0∗ ∗
2 2 2
(
− ⋅ + 2 ⋅ + ⋅ = + 2 ) ⋅
0∗ ∗
2 2 2
(− ) (
+ 2 + ⋅ = + 2 ) ⋅
(1. 146)
Il “rapporto di amplificazione” risulterà dunque essere:
1 + 2 ⋅
0∗ 2
+ 2
() = = =
∗ 2
2
2
− + 2 +
1−( ) + 2 ⋅
(1. 147)
Si separano la parte reale e la parte immaginaria: 2 2
1 + 1 + − − + + + −
= ⋅ = = −⋅
2 2 2 2 2 2
+ + − + + + (1. 148)
Se si pone: 2
=1−( ) 3 3
→ − + = −2 ⋅ + 2 ⋅ − 2 ( ) = −2 ( )
= 2 ⋅
{ 30
Il rapporto di amplificazione sarà: 2 2 3
1−( ) + (2 ⋅ ) −2 ( )
() = +⋅
2 2
2 2 2 2
[1 − ( ) ] + (2 ⋅ ) [1 − ( ) ] + (2 ⋅ )
(1. 149)
Si definiscono quindi Modulo e Fase e se ne studiano i diagrammi di Bode. 2
1 + (2 ⋅ )
2 2
|()| √ℜ{()}
= + ℑ{()} = √ 2
2 2
[1 − ( ) ] + (2 ⋅ )
(1. 150)
3
−2 ( )
ℑ{()}
−1 −1
⌊() = tan = tan
( ) 2 2
ℜ{()}
1 − ( ) + (2 ⋅ )
[ ]
(1. 151)
Osservazione: si ha un’intersezione tra le curve del modulo e non più tra quelle della fase.
1.3.4.4. Smorzamento ottimo
Si dimostra, tramite un bilancio energetico, che il valore dello “smorzamento ottimo” è:
√
= =
2 2√2 (1. 152)
31
1.3.5. Metodo dei punti di metà potenza Si tratta di un metodo sperimentale per
ricavare lo smorzamento relativo di un
sistema, di cui si conosce solo la sua
risposta in frequenza (spettro).
Si analizza lo spettro e si individua la
“frequenza di risonanza in ampiezza”: la
frequenza per la quale il modulo dello
spettro è massimo.
̅ 2
√1
= − 2
(1. 153)
Si individuano quindi i “punti di metà
potenza” e , corrispondenti ai due
1 2
punti in cui il modulo della risposta in
frequenza vale: ̅
|| = ⁄
,
1 2 √2 (1. 154)
Si individuano quindi le rispettive frequenze e . Si avrà:
1 2
1 1 1
= = ⋅ 2
√2 √2 2 ⋅ −
√1
2
2 2
√[1 − ( ) ] + (2 )
̅
2 2 2
= ± 2
1,2 (1. 155)
̅ ≅
Per sistemi poco smorzati , quindi le pulsazioni dei punti di metà potenza saranno circa:
̅√1
= − 2 ≅ ⋅ √1 − 2
1
{ ̅√1
= + 2 ≅ ⋅ √1 + 2
2 (1. 156)
All’aumentare dello smorzamento, il picco sia allarga e la “distanza”, in termini di frequenza, tra i due punti
di metà potenza aumenta. È quindi la distanza in frequenza tra i punti e che da informazioni circa lo
1 2
smorzamento del sistema: √1 + 2 + √1 − 2 4
Δ = + 2 − √1 − 2) ⋅ = ⋅
(√1
√1 + 2 + √1 − 2 √1 + 2 + √1 − 2
± 2 ≅ 1”
Approssimando “1 si ottiene:
Δ ≅ 2 → =
⋅ (1. 157)
32
1.3.6. Smorzamento Strutturale
Sperimentalmente si osserva la relazione tra la forza trasmessa e la deformazione lungo l’asse longitudinale
di un provino trazionato in una macchina di prova.
è la “forza trasmessa”, ovvero quella misurata dalla cella di carico. Si diagramma quindi l’andamento della
(),
forza misurata dalla