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MUSCOLI SCHELETRICI
I muscoli scheletrici sono organi formati da una parte contrattile (VENTRE) e
dai tendini, con i quali si inseriscono sulle ossa.
Gli elementi cellulari che costituiscono il MUSCOLO SCHELETRICO, prendono il
nome di fibre muscolare. Ogni fibra è circondata da un sottile strato di
tess.connettivo lasso detto ENDOMISIO, che contiene capillari sanguigni e
fibre nervose. L’ENDOMISIO separa le varie FIBRE (cellule) MUSCOLARI e
costituisce la sede degli scambi metabolici con il sangue.
Più fibre si raccolgono a formare un FASCETTO MUSCOLARE, avvolto da uno
strato di connettivo detto PERIMISIO. L’intero MUSCOLO è ricoperto da una
guaina connettivale ricca di fibre elastiche che riveste la superficie del
muscolo e viene detta EPIMISIO.
La sua fisiologia e dimensione, si modifica rapidamente durante l’infanzia
e raggiunge il massimo tra i 20 e 30 anni di età e dopo, gradualmente,
perde, con gli anni, la sua capacità funzionale.
TENDINE
Sono di colore biancastro, hanno forma di cordone e la sue dimensioni variano
nei diversi muscoli.
Sono formati internamente da tess.connettivo fibroso, costituito da fibre di
collagene parallele tra loro e da fibroblasti che prendono il nome di tenociti.
Esternamente i tendini sono avvolti da una lamina connettivale, detta guaina
peritendinea esterna, rivestita in superficie da un sottile strato di connettivo
lasso, il perite nonio, il quale aderendo alle strutture vicine, facilita il
movimento del tendine. Sempre dalla guaina peritendinea esterna si
dipartano, penetrando nel tendine, sottili sepimenti ( setti fibrotici di natura
lasso) i quali andranno a circondare i gruppi di fibre di collagene e
connettivale
tenociti, costituendo la guaina peritendinea interna.
Giunzione muscolo-tendinea
L’endomisio, perimisio e epimisio si fondono tra loro e si continuano nel
tess.connettivo fibroso del tendine. Il sarcolemma della fibra muscolare, in
corrispondenza della giunzione con il tendine, presenta delle introflessioni nelle
quali penetrano le fibre di collagene del tendine, che vanno a connettersi
saldamente al sarcolemma attraverso micro fibrille giunzionali. La guaina
peritendinea esterna del tendine, si continua con il connettivo del muscolo
(PERIMISIO).
In questo modo, quando le fibre muscolari contratte tirano le guaine del
tess.connettivo, trasmettono la forza alle ossa, che vengono spostate.
Giunzione osso-tendinea
In prossimità della giunzione con il segmento osseo, la guaina peritendinea
esterna, si continua con il PERIOSTIO.
FORZA MUSCOLARE
È influenzata dalle dimensione e struttura del muscolo. In particolar modo
essa è influenzata da diversi fattori come:
Spessore muscolo (circonferenza)
• Età (diminuisce con l’età)
• Disposizione delle FIBRE MUSCOLARI L’azione che ciascun muscolo
• svolge dipende (in parte) proprio dalla disposizione delle fibre.
In base alla disposizione delle fibre m., possiamo distinguere:
M. a fibre CIRCOLARI (sfintere) esemp. i muscoli circolari
o come lo sfintere anale, i quali presentano delle fibre che si
dispongono a circondare un’apertura, regolandone il diametro.
M. a fibre PARALLELE (img.pag.53 anatomia II) sono in genere
o lunghi e sottili, sviluppano una forza di contrazione piuttosto
bassa, ma rispetto ai m.pennati presentano una disposizione tale
da consentire l’accorciamento di tutto il muscolo,
determinando anche movimenti di grande ampiezza e velocità
di contrazione maggiore. Si distinguono in:
Quadrilateri (esemp.pronatore quadrato)
Nastriformi: (esemp.muscolo retto addome)
Fusiformi: (esemp.muscolo brachiale)
Nella maggior parte dei m. fibre parallele, ci sono delle fibre che
non si estendono x tutta la lunghezza del muscolo, ma
terminano in qualche parte del ventre muscolare. Queste
fibre hanno una funzione strutturale che provvedono a formare
interconnessioni con le fibre vicine in molti punti,
consentendo la distribuzione di tensione quando la fibra
viene stimolata.
Vedi DIAPO 6 m. a fibre parallele con una LUNGHEZZA minore ma
con una SUP.TRASVERSA maggiore (B), sviluppano, rispetto ad un
m. fibre parallele con LUNGHEZZA maggiore e SUP.TRASVERSA
minore:
maggiore forza, in seguito alla presenza di più fibre
disposte in parallelo piuttosto che in serie (DIAPO 7 lez.9).
Minore velocità (DIAPO 8 lez.9)
Minore range di movimento, in seguito alle fibre più
corte.
Uguale picco di potenza (DIAPO 9 lez.9)
M. a fibre OBLIQUE (img.pag.53 anatomia II) permettono di
o sviluppare forze di contrazione elevate ma in genere
determinano movimenti di ampiezza minore rispetto ai muscoli
a fibre parallele, x il fatto di avere delle fibre più corte.
Possono essere a forma (img.pag.53 anatomia II):
Triangolare (esemp. grande pettorale)
• Pennata (img.pag.53 anatomia II) costituiscono la maggior
• parte dei m.scheletrici:
Uni pennati (esemp. estensore lungo dita): fibre m.
o disposte obliquamente su un solo lato del tendine.
Bipennati (esemp. flessore pollice): fibre m. disposte
o obliquamente sui 2 lati del tendine.
Circumpennati (esemp. tibiale anteriore): tendine
o centrale sul quale si inseriscono a 360° le fibre m.
Multi pennato (esemp. deltoide): composti da
o numerosi tendini sui quali si estendono obliquamente le
fibre m.
Ogni fibra di un muscolo pennato si inserisce in uno o più tendini,
ma alcune fibre si estendono x tutta la lunghezza del m.
Inoltre in un muscolo pennato si possono avere fibre che si
inseriscono nei tendini con angoli diversi.
Forza in relazione alla PENNAZIONE
L’ANGOLO PENNAZIONE definisce l’angolo compreso tra la fibra
muscolare e la linea d’azione del muscolo, cioè l’asse su cui si genera la
forza. L’angolo di pennazione è sempre compreso tra 0 - 30° e tende ad
aumentare con il movimento; quando l’angolo supera i 60°, la quantità di F
trasferita al tendine è meno della metà della F effettivamente prodotta
dalle fibre musc.. La F delle FIBRE MUSCOLARI PENNATE TRASMESSE AL
TENDINE è rappresentata dalla forza stessa moltiplicata per il coseno
dell’angolo di pennazione.
Se la fibra muscolare è PARALLELA all’asse che genera la forza (come avviene
ad esempio nei
muscoli lunghi fusiformi) l’angolo di pennazione è pari a 0 e il coseno
dell’angolo = 1.
Quindi tutta la forza viene trasmessa efficacemente ed effettivamente
sull’asse di trazione del
tendine.
Se la fibra muscolare è orientata OBLIQUAMENTE all’asse che genera la forza
(come nei muscoli
pennati), l’angolo di pennazione > 0 e il suo coseno < 1.
Quindi solo una parte della forza della fibra muscolare è trasmessa al
tendine.
Nei muscoli pennati la forza trasmessa al tendine sarà minore della somma
delle forze sviluppate dalle singole fibre muscolari e in generale rappresenta il
90% della forza effettiva.
Da quanto esposto in precedenza, la pennazione potrebbe risultare come
una perdita di forza rispetto alla forza generata da un muscolo
fusiforme. In realtà:
la pennazione è un eccellente sistema per concentrare in poco spazio
un grande numero di elementi contrattili lungo il tendine. I muscoli
pennati presentano, infatti, a parità di spazio, una maggior
concentrazione di fibre rispetto ai muscoli fusiformi, proprio per
effetto dell’angolazione rispetto al tendine.
Come valutare la F di un muscolo: ACSA e PCSA –Sezione Trasversa
Anatomica e Sezione Trasversa Fisiologica Per valutare la forza
potenziale di un muscolo si misura la
sezione trasversa anatomica (ACSA), ovvero il punto medio in cui
normalmente il diametro è più largo. Questo è possibile soprattutto nei M.
FIBRE PARALLELE.
Per quanto riguarda i M.PENNATI, visto l’obliquità delle loro fibre, non è
possibile verificare con un’unica misurazione il diametro del muscolo. Si fa
pertanto ricorso alla non è una vera
sezione trasversa fisiologica (PCSA= )
Physiological Cross Section Area
sezione trasversale del muscolo, ma è ottenuta sommando la lunghezza
delle linee che tagliano perpendicolarmente le fibre di un muscolo. Per
sapere la FORZA di tale muscolo, si moltiplica il risultato ottenuto per lo
spessore medio del muscolo (ottenuto valutando la sua ACSA, cioè la
sezione anatomica): F = F x ACSA
m.pennato PCSA
Possiamo quindi dire che la PCSA è direttamente proporzionale alla
F m.pennato
La PCSA è maggiore nel M.PENNATO rispetto alla ACSA di quello a
FIBRE PARALLELE Questo è un altro aspetto che giustifica la maggior
espressione di F del M.PENNATO rispetto a quello a FIBRE PARALLELE.
Al contrario, un muscolo con una maggior ACSA sviluppa una F maggiore
rispetto ad un muscolo con PCSA minore.
Riepilogando….
possiamo riassumere il concetto dicendo che, un M.PENNATO presenta una
minore forza trasmessa al tendine rispetto ad un M.FUSIFORME,
tuttavia la sua forza reale è comunque superiore perché:
il M.PENNATO ha una maggior concentrazione del numero di fibre
la PCSA del PENNATO è più grande rispetto alla ACSA del
fusiforme
il PENNATO presenta un maggior numero di elementi contrattili
(sarcomeri) disposti in parallelo (uno a fianco dell’altro)
piuttosto che in serie (uno dietro l’altro).
Velocità in relazione PENNAZIONE
La VELOCITA’ di accorciamento tende a diminuire con l’aumento
dell’angolo di pennazione. Di conseguenza i M.FIBRE PARALLELE
presenteranno una velocità di accorciamento maggiore rispetto ai M.FIBRE
OBLIQUE (DIAPO 12 lez.9).
È stato trovato che nei VELOCITSTI i muscoli delle gambe hanno angoli di
pennazione minori rispetto ai MARATONETI. L'angolo di pennazione
minore favorisce una maggiore velocità di accorciamento e quindi una velocità
di esecuzione di corsa maggiore.
POTENZA MUSCOLO dipende dal num.tot. di fibre in esso contenuti.
TENSIONE La si definisce come la F esercitata dal muscolo su di una
sezione: 2
Fmuscolo/A sezione (N/m )
le FORZE ESTERNE che agiscono sul corpo sono contrastate da FORZE
INTERNE e causano deformazione del corpo.
La tensione che il muscolo sviluppa durante la contrazione dipende dalla
lunghezza a cui si trovano le fibre muscolari quando inizia la
contrazione.
La tensione sviluppata da un muscolo prende il nome di TENSIONE TOTALE
(diapo 11 l.11) in quando è data dalla somma di 2 tipologie di tensione:
tensione ATTIVA tensione generata dal muscolo quando si contrae. La
• MAX TENSIONE ATTIVA viene ad essere sviluppata quando il muscolo
vi