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EVOLUZIONE DELLA STRUTTURA STELARE NELLE PIANTE

Questa via evolutiva non ha avuto successo dall'actinostele Plectostele: Deriverebbe ed è costituito da bande di xilema intervallate a bande di floema. Questo sistema si trova nelle licopodiofite.

Una seconda linea evolutiva che è partita sempre dal protostele ha originato il:

Sifonostele ectofloica: simile al protostele con la differenza che al centro vi è un midollo. La presenza di un midollo fornirebbe maggiore resistenza ai piegamenti del fusto. Anche questa struttura è presente per lo più nelle pteridofite (Osmundaceae).

Sifonostele anfifloica: analogo al sifonostele ectofloica con la differenza che vi è un anello di floema anche dello xilema. Tipico di alcune pteridofite (Marsileaceae) come Marsilea quadrifolia.

L'origine dell'Eustele: Dal Sifonostele ectofloica si sarebbe avuto che è lo stele comunemente presente in Gimnosperme ed Angiosperme.

Frammentazione dell'anello sifonostelico in tanti.

cordonigrazie ai raggi midollariL'Eustele è quindi lo stele più Floemaevoluto. La formazione ditanti fasci distinti rende il sistema di trasporto più Xilemaefficiente. Le foglie possono essere di dimensioni maggiori l'altezza e anche delle piantepuò essere aumentata. Si sottolinea che non in tutte le eudicotiledoni e gimnosperme si evidenzia una chiara separazione tra i fasci conduttori. Di seguito presentiamo due casi limite: Nel primo caso sembra che vi sia un cilindro continuo di tessuto vascolare come nelsifonostele ma non è cosi! Vi sono infatti piccole porzioni di parenchima interfascicolare che separa i diversi fasci. Quindi si tratta sempre di unEUSTELE A FASCI VICINISSIMI. Un chiaro esempio di questo lo si trova nella Tilia americana: L'Epidermide è monostratificata con pochi stomi. Il cilindro corticale è costituito da collenchima che svolge la funzione di sostegno e più internamente da parenchima fotosintetico.

I fasci sono separati da poco parenchima interfascicolare. Il midollo è composto da parenchima e può presentare cellule secretorie. Xilema e floema prendono origine dal procambio. Tuttavia non tutto il tessuto cambiale si "trasforma" in xilema e floema primario. Una porzione di cellule resta infatti meristematica ed originerà il cambio cribro vascolare necessario alla crescita secondaria.

Il secondo esempio si può bene evidenziare analizzando il fusto di molte eudicotiledoni: l'epidermide. Anche in questo caso è monostratificata, sotto questa vi è del collenchima e quindi del parenchima. In questo caso però il parenchima interfascicolare forma i raggi midollari che separano nettamente un fascio dall'altro.

Fusto di Girasole

Fusto di Clematis vitalba. Anche questi fasci sono aperti e tra xilema e floema rimane del tessuto meristematico. In questo caso però il cambio cribrovascolare per l'accrescimento secondario.

procambio che dal parenchima dei raggi midollari. Si sottolinea che non tutte le edicotiledoni hanno accrescimento secondario. L’erbaVi sono alcune piante erbacee come medica che hanno crescite secondarie anomale in cui il cambio interfascicolare originatosi dai raggi midollari non forma xilema e floema secondario, bensì sclerenchima. Fusto di Medicago sativaL’Eustele è lo stele tipico delle piante a fiore? Non tutte! Alcune piante a fiore ed in particolare la maggior parte delle monocotiledoni hanno un altro tipo di stele chiamato ATACTOSTELE Atactostele: È lo stele che si trova nelle monocotiledoni. I fasci vascolari non sono nel cilindro centrale ma sono sparsi in tutto il cilindro parenchimatico. I fasci delle monocotiledono si dicono chiusi in quanto tra xilema e floema non vi è più del tessuto meristematico come accade nelle piante che hanno accrescimento secondario. Durante la crescita si forma prima potoxilema e protofloema,

Poi questi vengono schiacciati dall'allungamento dell'internodo e si formano metaxilema e metafloema con struttura più rigida ma al tempo stesso più efficiente.

Sclerenchima

Tubi cribrosi e cellule compagne

Tracheidi

Protoxilema

Metaxilma

Fusto di Zea mays

Spesso nelle monocotiledoni i fasci sono circondati da una guaina sclerenchimatica.

Si osservano ben evidenti i tubi cribrosi con le cellule compagne ed lo xilema che avvolge parzialmente il floema per mezzo di due grosse trachee laterali (metaxilema).

Nelle monocotiledoni che hanno fusti cavi la disposizione dei fasci sembra avere un assetto più ordinato attorno alla cavità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
27 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giu92d di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Labra Massimo.