Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CRESCITA DELLA CELLULA
La cellula vegetale può seguire due modalità per l’accrescimento:
Accrescimento per divisione: da una cellula madre se ne generano due figlie, destinate
anch’esse a dividersi secondo la stessa modalità, comportando un aumento della
massa cellulare
Accrescimento per distensione: la cellula aumenta le proprie dimensioni fino a
raggiungere il livello necessario. La distensione comprende anche il processo di
differenziamento.
DISTENSIONE CELLULARE
La cellula assume le caratteristiche e morfologiche e funzionali che determinano le cellula in
cui andrà a dividersi, poi si specializza.
Nei vacuoli si accumulano gli ioni che richiamano per osmosi l’acqua. Il vacuolo aumenta di
volume, esercitando una pressione di turgore verso la parete, trovando anche contrasto da
parte di quest’ultima; ciò garantisce una direzione di distensione controllata.
CICLO CELLULARE
Il ciclo cellulare è così suddiviso:
Interfase:
• G1
• S
• G2
• (G0)
Fase M
Fase G1: la cellula raddoppia in dimensioni e aumenta il numero di organelli, enzimi e
molecole. Sintesi di fattori per la duplicazione del DNA.
Fase S: il DNA si è duplicato e sono state sintetizzate le proteine associate. Ci sono copie di
informazione genetica.
Fase G2: il contenuto di DNA è doppio rispetto allo stadio G1. Le strutture necessarie per la
divisione cominciano ad assemblarsi. I cromosomi cominciano a condensarsi.
Fase M: i due gruppi di cromosomi si sono separati per mitosi e la cellula ricomincia a
dividersi.
Fase G0: alcune cellule entrano in uno stadio di riposo una volta che è stato prodotto il
numero necessario di cellule. Si tratta di una fase a volte permanente ed altre momentanea;
in questo caso la cellula rientra nella fase G1 se vengono richieste altre cellule.
La mitosi consiste in 4 fasi:
PROFASE: la cromatina, contenuta nel nucleo, si condensa in cromosomi ben definiti,
aventi inizialmente come lunghi filamenti che successivamente si accorciano e
ispessiscono, infine si accoppiano due filamenti formando i cromatidi fratelli.
METAFASE: nella zona occupata precedentemente dal nucleo, compare il fuso mitotico.
Una serie di microtubuli proteici si fissa ai vari cromatidi e li sposta verso il piano
equatoriale del fuso, allineandoli.
ANAFASE: i cromatidi fratelli vengono separati simultaneamente, dando origine ai
cromosomi figli e si spostano nei poli opposti .
TELOFASE: intorno ad ogni ammasso di cromosomi inizia ad originarsi un involucro
nucleare e il fuso comincia a disintegrarsi. I cromosomi tornano ad avere le sembianze
di filamenti; contemporaneamente si formano i nucleoli. Terminata la formazione dei
nuclei avviene la citodieresi: si forma un fragmoplasto e una piastra cellulare.
Ci sono alcuni punti precisi nella pianta in cui sono presenti cellule specializzate nella
divisione continua:
GERMOGLIO (struttura aerea):
Zona di accrescimento per divisione. Nella sommità
si trova la gemma apicale
Zona di accrescimento per distensione e
differenziamento. Le cellule si accrescono
distendendosi, successivamente si differenziano.
Zona di struttura primaria. Contiene cellule adulte.
Zona di struttura secondaria non sempre presente.
RADICE (struttura ipogea che aumenta la superficie di contatto nel
terreno) Zona di struttura primaria. Contiene cellule adulte.
Zona di accrescimento per distensione e
differenziamento. Le cellule si accrescono
distendendosi, successivamente si differenziano.
Zona di accrescimento per divisione.
Le zone di accrescimento si distinguono in base ai tessuti (unità strutturali formati da cellule
che devono comunicare tra loro) specifici che le ricoprono:
Tessuti meristematici: tessuti staminali in cui avviene la divisione e specializzazione
delle cellule
Tessuti definitivi: formato da cellule mature.
Quando le piante hanno iniziato a vivere sulla terraferma, al di fuori dell’acqua, hanno trovato
le sostanze, necessarie per i vari processi metabolici, in ambienti differenti. Servivano,
dunque, delle strutture che permettessero loro di assorbire l’acqua dal terreno ed evitare il
disseccamento e altre per assorbire i gas dall’aria e ricevere luce per il processo fotosintetico.
Le piante, per risolvere queste problematiche, iniziarono ad accrescersi verso gli strati inferiori
del terreno per l’acqua e verso l’alto per gas e luce.
Affinché ciò avvenisse, era fondamentale la presenza di cellule in grado di crescere per
divisione. Queste cellule si dividono in corrispondenza dei tessuti meristematici presenti
nell’embrione.
Le cellule meristematiche presentano:
una parete primaria sottile, mentre la secondaria è del tutto assente in quanto sarebbe
stata inutile visto il continuo processo di divisione;
protoplasti
nucleo di grandi dimensioni
grandi vacuoli presenti in un numero piuttosto elevato
una forma isodiametrica e piccola
La divisione della cellula madre avviene per mitosi e le cellule figlie risultano asimmetriche.
Quella più piccola continua a dividersi, l’altra, di dimensioni maggiori, si differenzia e diventa
adulta.
I tessuti meristematici possono essere di due tipologie:
PRIMARIO: le cellule derivano direttamente dall’embrione;
SECONDARIO: si originano da tessuti già adulti e specializzati ancora in grado di
riprendere la divisione, quando necessario, uscendo dalla fase G0 e ritornando cellule
meristematiche con caratteristiche diverse da quelle precedenti.
TESSUTO MERISTEMATICO PRIMARIO
Si trova principalmente all’apice del germoglio e della radice, formando i cosiddetti meristemi
apicali. Da esso può avvenire la crescita del fusto e la ramificazione di questo, oppure
permette la crescita della radice, dando sempre origine a tessuti meristematici primari.
Questi tessuti possono essere:
Interscalini: disposti lungo il corpo della pianta
Meristemoidi: cellule sparse in un tessuto adulto per dare origine a cellule specializzate
TESSUTO MERISTEMATICO SECONDARIO
Le cellule di questo tessuto presenta vacuoli che occupano la maggior parte dello spazio
intercellulare, inoltre la parete è molto sottile. Queste cellule mantengono le caratteristiche di
quelle da cui si sono originate.
I due principali tessuti sono:
CAMBIO CRIBRO-VASCOLARE: nei fusti, partecipa alla formazione di due tessuti distinti,
il legno e il libro, ovvero gli elementi di conduzione.
CAMBIO SUBERO-FELLODERMICO: ha un attività dipleurica, cioè produce un tessuto
diverso per lato: da un lato produce sughero, dall’altro un tessuto parenchimatico.
I TESSUTI PARENCHIMATICI
Sia la parte assorbente (funzioni di sostegno, assorbimento, riserva) sia quella aerea
(fotosintesi e traspirazione) sono costituite da tessuti specializzati, distesi in quasi tutta la
pianta.
Un tessuto fondamentale di questo tipo viene definito parenchimatico e presenta le seguenti
caratteristiche:
è formato da cellule vive (a parte qualche eccezione);
le cellule hanno una forma isodiametrica;
le pareti sono sottili e raramente è presente quella secondaria;
presenta vacuoli di grandi dimensioni mentre il nucleo e il citoplasma si trovano nelle
zone periferiche;
ampi spazi intercellulari per il passaggio di gas;
le struttura cellulare dipende strettamente dalla funzione della cellula, che può essere:
• clorofilliano
• di riserva
• acquifero
• aerifero
• di trasporto
• felloderma
PARENCHIMA CLOROFILLIANO
È un tessuto adibito alla fotosintesi, dunque le sue cellule sono ricche di cloroplasti; è un
tessuto riscontrabile in particolar modo nelle foglie, negli strati esterni del fusto e delle radici
aeree.
Le forme sono variabili, ma in comune le cellule di questo tessuto presentano una sottile
parete cellulare per favorire il passaggio della luce, un grande vacuolo centrale che spinge i
cloroplasti contro la parete a formare un unico strato per assorbire quanta più possibile luce e
anidride carbonica, ampi spazi intercellulari per permettere il passaggio di gas all’interno di
tutto il tessuto.
PARENCHIMA DI RISERVA
È costituito da cellule diverse tra loro a seconda della sostanza immagazzinata. Si trova
principalmente nelle radici, nelle parti interne dei frutti e in organi specializzati quali bulbi,
rizomi, tuberi e semi.
Le sostanze sono immagazzinate in polimeri, al fine di evitare problemi dovuti a squilibri
osmotici e per occupare il minor spazio possibile. Questo tessuto parenchimatico può essere
di vario tipo:
• amilifero: le cellule contengono molti amiloplasti per immagazzinare amido secondario;
• contenente oleoplasti nel citoplasma per oli e grassi;
• contenente granuli di aleurone, dei vacuoli specializzati per contenere proteine;
• avente pareti come magazzino di polisaccaridi;
• con vacuoli per l’accumulo di saccarosio o inulina
PARENCHIMA ACQUIFERO
Fondamentale per la riserva d’acqua, questo tessuto è presente soprattutto nelle piante che
vivono in ambienti particolarmente aridi e nelle piante succulente (grasse). L’acqua viene
immagazzinata all’interno di vacuoli e, per facilitare il suo trattenimento, essi presentano
sostanze mucillaginose.
PARENCHIMA AERIFERO
Questo tessuto favorisce il ricambio gassoso di organi che hanno difficoltà nell’assorbire
anidride carbonica e ossigeno, problematica riscontrabile in particolar modo nelle piante che
vivono in ambienti palustri.
Le piante presentano tessuti con ampi spazi intercellulari disposti con l’intenzione di formare
grandi canali attraverso i quali è possibile un efficiente passaggio di gas.
Il tessuto parenchimatico aerifero è particolarmente spugnoso, soprattutto se le cellule hanno
una conformazione a stella, fondamentale anche per garantire il sostegno alla struttura.
PARENCHIMA CONDUTTORE
È un tessuto attraverso il quale le sostanze vengono trasportate per brevi distanze; hanno
anche una funzione di riserva.
Cellula tipica di questo parenchima è la cellula transfer, la cui parete si invagina all’interno del
citoplasma per aumentare la superficie di scambio tra le cellule vicine. Si tratta di cellule
fondamentali quando ad essere trasportate sono sostanze di riserva in gran quantità
I TESSUTI TEGUMENTALI
Quando le piante si sono stabilite sulla terraferma, hanno dovuto affrontare diversi problemi
legati alla mancanza di una quantità d’acqua, se possiamo dire, infinita. Per evitare di
incorrere nel disseccamento, le piante hanno sviluppato delle sostanze impermeabili (lignina,
cutina e suberina) che rivestono i tessuti tegumentali, classificabili, secondo la loro posizione,
in intern