Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
IL MOVIMENTO DELL’ACQUA IN UNA PIANTA
Il movimento è la conseguenza della presenza di differenti potenziali d’acqua che
caratterizzano i due punti dello spazio in cui si compie il movimento. La direzione del
movimento avviene dal punto in cui il potenziale d’acqua è maggiore al punto in cui è
minore.
La soluzione con la più alta molarità di soluto sarà caratterizzata da un più negativo
potenziale d’acqua perché il soluto influisce negativamente il potenziale idrico.
Il movimento è chiamato diffusione.
- Ipertonico: alta concentrazione
- Ipotonico: bassa concentrazione
- Isotonico: stessa concentrazione
Quando la concentrazione delle molecole di entrambe le acque e i soluti saranno equi
tra i due contenitori, il movimento dell’acqua e dei soluti si fermerà.
Osmosi
La diffusione non è regolata anche dal movimento dell’acqua tra una cellula e il suo
spazio circostante o tra due cellule adiacenti.
La ragione è che una cellula è circondata e delimitata da un plasmalemma. Nel caso
della cellula vegetale esternamente al plasmalemma c’è un’altra struttura chiamata
parete cellulare. Tra queste due vi è un piccolo spazio chiamato apoplasto. Dal doppio
strato fosfolipidico che forma il plasmalemma l’acqua e altre molecole apolari passano
indisturbate, mentre molecole polari, ioni e macromolecole hanno bisogno di passaggi.
Questa proprietà del plasmalemma è la semipermeabilità. La presenza di questa
membrana determina la formazione di una soluzione ipotonica e una ipertonica.
Il passaggio di acqua è chiamato OSMOSI. Pressione osmotica.
L’acqua si sposta da una regione ad alta concentrazione verso la regione a bassa
concentrazione. Ci sarà scambio finché la concentrazione di soluto sarà uguale nei due
ambienti. Quindi la soluzione ipertonica deve essere “annacquata”.
- Soluzione isotonica: non vi è scambio
- Soluzione ipertonica: netta perdita di acqua
- Soluzione ipotonica: netto ingresso di acqua
LISI: la rottura del plasmalemma in una soluzione isotonica
STATO DI MASSIMO TURGORE: la pressione idrostatica della parete esercita forza e i
due potenziali sono uguali ma di segno opposto.
CARBOIDRATI
Composti organici formati essenzialmente da tre tipi di atomi: carbonio, idrogeno e
ossigeno. C H O .
n 2n n
Sono anche chiamati saccaridi e sono divisi in quattro raggruppamenti chimici:
monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi e polisaccaridi. In generale i monosaccaridi e
i disaccaridi si riferiscono agli zuccheri.
AMIDO PECTINE E CELLULOSA sono tre importanti polisaccaridi. Questi sono polimeri
formati da un considerevole numero di carboidrati tenuti insieme da legami covalenti.
L’unità elementare, il monomero, dell’amido e della cellulosa è il glucosio. In questi
polimeri il numero delle molecole di monosaccaridi è ripetuto un centinaio di volte.
Amido e cellulosa sono costituiti dallo stesso monomero, ma hanno differenti chimico-
fisiche proprietà. Queste differenze la conseguenza delle due organizzazioni spaziali
differenti. GLUCOSIO
L’ossigeno crea due legami rispettivamente con il carbonio in posizione 1 e il carbonio
in posizione 5. Gli atomi di carbonio insieme all’ossigeno formano un anello nello
spazio che divide una parte superiore e una inferiore nella molecola. Il carbonio
numero 6 è situato nella parte superiore direttamente sopra il carbonio in posizione 6
formando un gruppo carbossilico CH OH.
2
Forma esagonale, non è planare.
AMIDO
È un polimero del glucosio, a sei atomi di C. Nella pianta si può trovare in forma di
amilosio e amilopectina.
L’amilosio costituisce il 20-30% della struttura dell’amido, mentre l’amilopectina
costituisce il 70/80%. In presenza di uno specifico enzima due molecole di glucosio
possono reagire formando un dimero dove gli atomi di ossigeno si legano alle due
molecole di glucosio. Durante questa reazione una molecola di acqua viene persa.
Questo legame è chiamato alfa 1,4. L’alfa 1,4 tra le molecole di glucosio garantiscono
la formazione di una struttura ad elica.
CELLULOSA
È un polimero del glucosio, sempre a sei atomi di C. la differenza è che la seconda
molecola di glucosio si capovolge e presenta quindi un differente orientamento nello
spazio. Dopo il secondo movimento le due molecole si legano formando un legame
chiamato beta 1,4. Se il legame viene ripetuto più volte si formerà una lunga catena
lineare nello spazio.
Due lunghe catene di cellulosa formano la lamella di cellulosa.
L’acqua è attratta dalla cellulosa perché i gruppi OH hanno una carica parziale
negativa sull’ossigeno e una positiva sull’idrogeno.
La cellulosa ha una struttura rigida. Possiede ioni che tengono ferme le catene di
polimeri (posso toglierli per rendere più scorrevole, con molecole sequestranti).
PECTINE
È un altro polimero del glucosio e chimicamente è un polisaccaride composto da una
catena lineare di molecole di acido galatturonico collegate tra loro. Le molecole di
galatturonico sono legate da legami idrogeno a formare una lunga catena. Ogni
singola catena è una pectina mentre diverse catene sono legate tra di loro da ioni Mg
e ioni Ca che formano dei ponti. La pectina ha la proprietà di gelificare in presenza di
zuccheri. PARETE VEGETALE
La parete vegetale è normalmente organizzata in tre diversi compartimenti: lamella
mediana, parete primaria, parete secondaria.
Lamella mediana
Nel citoplasma, probabilmente vicino all’apparato di Golgi, si formano delle vescicole
contenenti polisaccaridi di D-acido galatturonico. Queste vescicole si muovono nel
citoplasma e convergono tutte in un singolo punto dentro la cellula (chiamato piastra
cellulare) dove la parete cellulare è sotto formazione. Quindi la piastra cellulare è la
fusione di più piccole vescicole, quando si uniscono si mischiano insieme e il liquido
contenuto mischiato da origine alla pectina. La direzione delle vescicole è stabilita dai
microtubuli presenti nel citoplasma.
La posizione dove la parete cellulare verrà formata è determinata dentro la cellula ed
è indicato da un accumulo di microtubuli, in una particolare fase della vita della cellula
vegetale. Durante la prima fase di mitosi è possibile riconoscere che i microtubuli
convergono in una singola zona della parete vegetale. Quando la mitosi procede, i
microtubuli fanno sparire quella zona e diventa visibile il fuso mitotico e i microtubuli
diventano evidenti nella zona centrale della cellula. Dopo la fine della mitosi, quando
le due cellule figlie hanno ereditato i cromosomi, i microtubuli si muovono dal centro
del citoplasma alla porzione periferica lungo la parete vegetale.
- La lamella mediana è formata prevalentemente da D-acido galatturonico (da
pectine)
- 1° divisione: separa il citosol delle due cellule figlie. Queste continuano a
comunicare perché rimangono i microtubuli del fuso mitotico durante la mitosi.
Quindi le cellule vegetali comunicano sempre una con l’altra.
- Il genoma è stato raddoppiato per poi essere diviso equamente. Mentre il
citoplasma è sempre lo stesso. Una figlia ne avrà di più e una di meno. Una
quindi necessita della CRESCITA CITOPLASMATICA, per aumentare le dimensioni
e raggiungere le dimensioni della cellula madre.
- CRESCITA PER DISTENSIONE DELLA PARETE: sintesi di nuova cellulosa per non
farla assottigliare troppo.
Una volta che ha raggiunto le sue dimensioni può costruire la parete vegetale
(primaria e secondaria).
Parete primaria
Il materiale usato per la formazione della parete primaria è sintetizzato nella cellula e
trasportato (da vescicole originate nel Golgi) alla membrana plasmatica.
La composizione chimica è davvero semplice e include un mix di polisaccaridi (pectine,
polimeri di emicellulosa, microfibrille di cellulosa, proteine, Sali inorganici) 30% e
acqua 70%. La lignina è completamente assente e questo le garantisce una struttura
elastica.
- Un esempio di proteine presenti nella parete primaria sono le glicoproteine
(unione tra carboidrati e proteine).
- La modalità di formazione della parete primaria è la stessa descritta per la
lamella mediana. Le vescicole contenenti monomeri di carboidrati si mischiano
col citoplasma e i componenti chimici sono versati fuori dai COMPLESSI A
ROSETTA= complessi multiproteici per creare microfibrille di cellulosa e le
indirizzano
- La parete prima non è uniformemente distribuiti sulla cellula ma forma strisce.
L’orientamento delle microfibrille di cellulosa nella parete vegetale è guidata dai
microtubuli e i microfilamenti: la cellulosa è fatta da nastrini piatti (polimeri),
uno piano e uno capovolto, per questo è rigida. Le microfibrille sono intrecciate
a fare le macrofibrille che sostengono i pesi, intrecciate a costruire strutture
molto resistenti, le fibre di cellulosa, che intrecciate tra loro formano la parete
vegetale.
Quinid: monomeri di glucosio -> polimeri -> microfibrille -> macrofibrille ->
fibre di cellulosa -> parete vegetale
Quando ha finito di crescere costruisce la parete secondaria.
Alla fine della crescita cellulare la produzione di microfibrille di cellulosa sul lato
esterno della membrana plasmatica continua a crescere senza interruzione e l’assenza
di ulteriore crescita della parete cellulare, la fa ispessire. L’accumulo di fibre di
cellulosa d° vita alla parete secondaria. Questa contiene cellulosa, emicellulosa e
lignina che la rende più rigida.
Il considerabile incremento della parete secondaria schiaccia la membrana plasmatica
verso il centro della cellula e quando lo spessore diventa di un certo volume la cellula
muore per la riduzione estrema dello spazio vitale.
- Grazie alla suberina (molecole di cera o cutina) diventa anche impermeabile
- Porocanali: punti che la collegano alla primaria
VACUOLO
Durante la crescita della parete cellulare delle piccole vescicole possono essere
prodotte dall’allargamento della membrana vicino al reticolo endoplasmatico. Queste
vescicole sono i provacuoli. Ogni vescicola è circondata da una membrana
fosfolipidica. Queste vescicole si fondono per crearne una più grande cioè il vacuolo.
La membrana fosfolipidica forma il tonoplasto.
Quando finisce l’accrescimento citoplasmatico (che costa energia e materiale) si
realizza la CRESCITA PER DISTENSIONE (parte da un volume e si ferma quando lo
decide la cellula. Questa non cambia la massa ma solo il volume, infatti il citoplasma
non cresce. Lo fa gonfiando il vacuolo)
Il tonoplasto è una membrana semi permeabile e può es