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GAMETOGENESI
-La gametogenesi ha 2 modalità:
1. microgametogenesi forma il gametofito maschile
2. megagametogenesi forma il gametofito femminile
o sacco embrionale (7 cellule e 8 nuclei)
Microgametogenesi
-Nell’antera c’è una nervatura che la irrora e la nutre, un
epidermide esterno e 4 sacche polliniche, circondate da
un tessuto detto TAPPETO, importante perché:
ha funzione trofica, cioè favorisce lo sviluppo del
granulo pollinico
produce l’enzima callasi, che digerisce il callosio delle microspore
ha un ruolo nella formazione della parete del granulo pollinico, poiché quando degenera forma la
parete esterna del granulo, composta da:
- uno strato interno detto INTINA (che deriva dal gametofito, cioè ha
origine aploide), formata da callosio, cellulosa e altri zuccheri formati da
arabinosio; ha aspetto fibrillare
- uno esterno detto ESINA, che deriva dal tappeto (origine diploide) e forma i particolari solchi e
decorazioni del granulo, che sono specie-specifiche e in cui manca l’esina, quindi c’è solo intina. Il
principale costituente dell’esina è la SPOROLLENINA, che deriva dalla polimerizzazione ossidativa
di carotenoidi; essa è molto resistente alla degradazione, tanto che pareti fossilizzate di pollini
sono state trovate negli strati geologici o su reperti storici (es: sindone)
la degenerazione delle cellule del tappeto determina la deposizione di lipidi e proteine, che giocano un
ruolo importante nell’interazione coi tessuti femminili, in particolare per impedire l’autofecondazione
(che limiterebbe la variabilità) poiché l’ovario riconosce il proprio polline grazie a particolari proteine
contenute nell’esina.
a livello dell’esina, deposita dei polimeri con funzione strutturale e pigmenti, tra cui metaboliti
secondari quali i flavonoidi, che favoriscono la germinazione del tubetto.
-Da una cellula madre contenuta in una delle tasche dell’antera con la meiosi si formano 4 microspore
aploidi (TETRADE), contenute in una parete di callosio, che è poi digerita
dall’enzima callasi, liberando le 4 cellule. Tuttavia, le 4 microspore hanno una
parete immatura, quindi devono crescere; si forma così un vacuolo, che
favorisce la crescita volumetrica e infine iniziano a formarsi i solchi (il cui
numero varia in base alla specie).
-Ogni microspora subisce mitosi e si formano:
1 nucleo vegetativo responsabile del metabolismo del granulo
1 nucleo generativo racchiuso da una membrana e una parete,
formerà i 2 gameti
-A questo punto le sacche dell’antera sono piene di granuli; tuttavia prima
dell’apertura il granulo si disidrata, poiché perdendo acqua rallenta il suo
metabolismo e ciò gli permette di sopravvivere più a lungo all’esterno. Quindi
raggiunge la fase di maturazione, diventando meno rigonfio e più schiacciato;
a questo punto l’antera si apre longitudinalmente (tramite morte cellulare
programmata), rilasciando i granuli.
-Quando il granulo pollinico si attacca allo stigma, germina e il tubetto pollinico
cresce finché non entra nel micropilo dell’ovario.
-Circa il 60-90% dei geni espressi nel granulo (gametofito) è espresso anche nello sporofito. Inoltre, alcune
proteine sono presenti solo nel polline (come quelle allergeniche delle graminacee), alcune delle quali
hanno un ruolo nella crescita del tubetto, fra queste:
Pectato liasi rompono le pectine, favorendo la crescita del granulo
Profilina è un panallergene che ha a che fare con l’organizzazione del citoscheletro, che è
riorganizzato quando germina il tubetto
Espansine sono allergeni, che si trovano in molte specie erbacee
-Il granulo pollinico ha importanza tassonomica ed è dotato di una parete esterna molto resistente
con 3 solchi e da uno di questi germinerà il tubetto pollinico. Inoltre, i granuli sono diversi tra loro in base
alla modalità con cui sono trasportati (certe specie usano entrambi i metodi):
ENTOMOFILI trasportati dagli insetti, con esina ispessita e ornamentata, che favorisce
l’attacco alle zampe degli insetti; inoltre il granulo è rivestito da materiale viscoso (POLLENKIT),
derivante dalla degenerazione delle cellule del tappeto, che favorisce l’aggregazione dei granuli e
l’adesione allo stigma ed è composto da lipidi, glicolipidi, carotenoidi e flavonoidi
ANEMOFILI trasportati dal vento, con esina liscia e più sottile, meno adesivo
piante acquatiche presentano una forte riduzione dell’esina, che è completamente assente in
Posidonia oceanica
certe monocotiledone delle praterie marina (es: )
-L’analisi quantitativa e qualitativa dei pollini fornisce anche informazioni sulla composizione della
vegetazione del passato; inoltre, l’identificazione sistematica del polline ha molte applicazioni, dalla
criminologia all’archeologia (ma l’identificazione del polline è importante anche per il calendario pollinico, in
relazione al fenomeno delle allergie).
Megasporogenesi
-Nella formazione del gamete femminile, il megasporocito subisce meiosi, ma 3 delle 4 cellule
degenerano e resta una sola megaspora funzionale. A sua volta questa subisce 3 mitosi, che
determinano la formazione di 8 nuclei, che però sono contenuti in 7 cellule perché una è binucleata. Alla fine
il sacco embrionale contiene:
1 cellula uovo affiancata da 2 cellule sinergidi, che la nutrono
1 cellula binucleata centrale, con 2 nuclei polari
3 cellule antipodali, così dette perché sono al polo opposto della cellula uovo
-Più del 70% delle piante a fiore si sviluppa secondo questo modello.
-Ogni cellula carpellare contiene un certo numero di ovuli in base alla specie esaminata, uniti alla
placenta mediante il FUNICOLO (tessuto conduttore); la parte centrale dell’ovulo è detta NOCELLA
(macrosporangio), che di solito ha un solo megasporocita, che andrà incontro a meiosi, ed è circondata da
1/2 strati di cellule, che lasciano solo un piccolo orifizio, detto MICROPILO, da cui entra il tubetto.
Fecondazione ed embriogenesi
polline polvere fine
-Il termine “ ” fu introdotto da Linneo col significato di ; il suo ruolo è quello di trasferire i
gameti maschili fino alla cellula uovo, proteggendoli da condizioni
ambientali difficili grazie alla parete spessa. Il polline si sviluppa
rispettivamente:
nelle sacche polliniche nelle Gimnosperme
nelle antere nelle Angiosperme
-L’IMPOLLINAZIONE è il periodo che va dall’apertura delle
antere/sacche all’atterraggio in prossimità del macrogametofito.
Le cellule dello stigma formano una superficie irregolare, formata
da PAPILLE STIGMATICHE, e secernono un materiale mucillaginoso
per favorire l’atterraggio e l’adesione del granulo pollinico. E’ un processo
che comporta cambiamenti fisiologici nel granulo, poiché:
1. dato che a maturazione il granulo si disidrata, una volta atterrato
sullo stigma deve reidratarsi per riattivare i metabolismi e ciò
avviene solo se c’è un riconoscimento tra tessuti femminili e
maschili
2. in seguito alla reidratazione il granulo pollinico germina, cioè inizia a svilupparsi il tubetto pollinico
con crescita polarizzata (o apicale), grazie a cui esso penetra nei tessuti femminili lungo il pistillo
3. una volta che il tubetto pollinico (che trasporta i gameti maschili alla cellula uovo) entra nell’ovario
tramite il micropilo avviene la fecondazione; questo processo si verifica con successo solo tra piante
compatibili e le piante che non si auto-fecondano sono detto non-auto-polliniche. Il tubetto entra in
una delle 2 cellule sinergidi, liberando i gameti e si ha che:
- 1 gamete si fonde con la cellula uovo, formando lo zigote
- 1 gamete si fonde con la cellula binucleata centrale, formando così una cellula triploide, che
poi tramite mitosi formerà l’ENDOSPERMA, cioè il tessuto di riserva dello zigote
-I tipi di impollinazione sono:
anemogama dipende dal vento
zoogama dipende dagli animali impollinatori, detti pronubi (es: colibrì)
entomogama dipende da insetti impollinatori
idrogama dipende dall’acqua (avviene per le angiosperme acquatiche)
Germinazione del polline
-Dopo aver aderito allo stigma, il granulo si reidrata e diventa più tondeggiante. Inoltre c’è anche un influsso
di calcio, la cui presenza attiva il citoscheletro e in particolare si riorganizzano i microfilamenti di actina.
-Da uno dei pori del granulo pollinico si forma il tubetto per estensione dell’intina, che ha un gradiente di
apicale di calcio che ne orienta la crescita e il differenziamento (con coloranti fluorescenti diventa rosso).
-La CRESCITA APICALE è PULSATA, cioè non è costante, e la velocità di crescita dipende dalla
concentrazione di calcio (più calcio c’è più è veloce); coinvolge:
il calcio attiva l’apparato di trasduzione del segnale; in particolare sono secrete proteine polliniche
glicosilate, che consentono la comunicazione molecolare tra tessuti femminili e maschili
polarizzazione del citoplasma e del citoscheletro, per cui quelli all’apice sono diversi da quelli interni
formazione di gradienti interni, grazie alla presenza del gradiente di calcio all’apice
flusso trasmembrana di ioni
accumulo di vescicole all’apice e secrezione apicale di materiale, grazie a cui si forma nuova parete e
membrana del tubetto (avviene anche un’endocitosi del materiale in eccesso)
-L’unità germinativa maschile (cioè i 2 gameti) viaggiano insieme e sono localizzati in una posizione
retrostante all’apice germinativo, che ha flusso acropeto (cioè verso l’apice).
traffico vescicolare
-Le vescicole e gli organelli (anche detto “ ”) nel tubetto si muovono grazie a proteine
motori molecolari
motrici (dette ) che viaggiano sul citoscheletro (che si può evidenziare tramite anticorpi
fluorescenti); essi hanno sia flusso acripeto che anterogrado.
-La capacità di una pianta di riconoscere il polline come self per evitare l’auto-fecondazione è detta
AUTO-INCOMPATIBILITA’; se in seguito al contatto con lo stigma il polline è riconosciuto come self, per
evitare l’auto-fecondazione la pianta può ricorrere a 2 modalità:
1. si forma un tappo di callosio all’apice del tubetto, impedendone la crescita
2. il tubetto cresce ma non riesce a deviare verso il funicolo
laboratorio
N.B.: in , per germinare, il polline deve essere reidratato in una camera umida (cioè satura di
vapore) a 30°; poi è messo in capsule petri o in micropiastre in un mezzo l