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TEORIA CELLULARE
Tutti gli organismi viventi sono composti da cellule, unità elementari
dotate di proprietà comuni;
La cellula è l’unità morfologica e fisiologica fondamentale nella struttura
degli organismi viventi, dei quali possiede tutte le proprietà caratteristiche.
Negli organismi viventi molte funzioni complesse sono rese possibili
dall’esistenza di una continua cooperazione tra le diverse cellule.
Ogni cellula deriva da un’altra cellula preesistente
Nelle cellule l’informazione genetica risiede nel DNA e viene trasmessa
dalle cellule parentali alle cellule figlie durante la divisione cellulare.
MICROSCOPIA
Il poteri risolutivo è la distanza minima al di sotto della quale non siamo più in grado di
vedere 2 punti come distinti tra loro; quello dell’occhio umano è di circa 1/10 di
millimetro (non siamo in grado di vedere due punti posti a 0,1mm di distanza).
Per poter individuare oggetti le cui dimensioni sono inferiori al potere risolutivo
dell’uomo è stato inventato il microscopio..
MICROSCOPIO OTTICO: dotato di 2 sistemi di lenti: obiettivo e oculare.
L’obiettivo è rivolto verso il campione da esaminare; uno specchio dirige un fascio di
luce attraverso il preparato e l’obiettivo ne proietta un’immagine ingrandita verso
l’oculare, che la ingrandisce a sua volta. (il microscopio può ingrandire l’immagine di
un oggetto fino a circa 2.000 volte)
Permette di vedere le principali strutture cellulari (nucleo, mitocondri e i cromosomi
durante la mitosi). Tali strutture sono comunque difficili da osservare a occhio nudo, x
questo spesso vengono trattate chimicamente e i loro componenti tinti con sostanze
fluorescenti, per renderle più visibili.
Non consente di osservare strutture subcellulari. Gli oggetti più piccoli che si possono
osservare sono batteri.
MICROSOPIO ELETTRONICO: è basato sull’utilizzo al posto della luce visibile, di un
fascio di elettroni. I fasci di elettroni utilizzati sono associati a lunghezze d’onda più
brevi di quelle della luce, quindi permettono di ottenere un più elevato potere di
risoluzione, rendendo possibile l’osservazione delle strutture subcellulari
(esemp. struttura membrana).
MICROSCOPIO ELETRONICO A TRASMISSIONE (TEM): un fascio di elettroni, dopo
aver attraversato l’oggetto da ingrandire, colpisce uno schermo fluorescente sul quale
si forma l’immagine. Ha un potere risolutivo pari a 0,2 nm e permette di
evidenziare la struttura fine delle cellule.
MICROSCOPIO ELETTRONICO A SCANSIONE (SEM): un fascio di elettroni colpisce
il campione, non venendo attraversati ma riflessi dalla sua superficie, formando in
questo modo un’immagine tridimensionale. Ha una risoluzione pari a 10 nm, inferiore
di quello a trasmissione, ma permette di dare rappresentazioni tridimensionali
di cellule e di strutture cellulari.
LA STORIA DELLA VITA
5 miliardi di anni fa nascita della Terra
4 miliardi di anni fa LA VITA HA AVUTO ORIGINE DALLA NON VITA,
ATTRAVERSO L’EVOLUZIONE CHIMICA: si ipotizza che le complesse molecole
biologiche, che costituiscono poi gli esseri viventi, siano comparse sulla terra circa 4
miliardi di anni fa. Si ipotizza che la loro origine sia dovuta all’associazione fisica
casuale di sostanze chimiche presenti nell’ambiente.
3,8 miliardi di anni fa il passaggio che portò alla formazione della prima
cellula capace di replicarsi, circa 3,8miliardi di anni fa, fu dovuto a molecole
biologiche che si racchiusero all’interno di membrane, costituite da lipidi i quali hanno
la proprietà di non legarsi con molecola d’acqua, ciò permise di mantenere le molecole
biologiche vicine tra loro, aumentando la frequenza con cui esse interagivano.
Durante i 2 miliardi successivi (3,8-1,8 miliardi) gli organismi presenti sulla
Terra erano unicellulari (procarioti) e le cellule erano procariote (ancora presenti).
Questi primi procarioti erano confinati negli oceani, dove c’era abbondanza di
molecole complesse che essi potevano usare come fonte di energia. Gli oceani li
riparavano dai raggi ultravioletti, molto intensi a quel tempo in seguito all’assenza di
ossigeno e quindi niente ozono.
2,5 miliardi di anni fa evoluzione FOTOSINTESI, la quale è un processo
biochimico in cui dall’energia solare si ottiene energia chimica. Si svilupparono infatti
cellule foto sintetiche simili agli odierni cianobatteri (cellule procariote). Tali
organismi diventarono così abbondanti che nell’atmosfera cominciò ad accumularsi
grandi quantità di ossigeno (O2), un sottoprodotto della fotosintesi. L’ossigeno era
velenoso x alcuni procarioti, mentre gli altri che lo tolleravano poterono proliferare e,
essendo il metabolismo basato sul O2 (metabolismo aerobico) più efficiente rispetto a
quello anaerobico che caratterizzava i primi organismi, le cellule poterono crescere in
dimensioni e svilupparsi.
In seguito il grande quantitativo di ossigeno accumulato nell’atmosfera formarono
uno strato di ozono, il quale intercettava i raggi ultravioletti, permettendo in seguito
agli organismi di abbandonare la protezione dell’oceano e di colonizzare la terraferma.
COMPARSA DELLE CELLULE EUCARIOTE Un altro passo importante, fu la
comparsa di cellule dotate di organelli, capaci di svolgere funzioni cellulari
specializzate.
Uno di questi organelli è il nucleo, il quale racchiude l’info genetica della cellula; le
cellule che svilupparono questo tipo di organello, vennero chiamate eucarioti (eu ->
vero; karyon -> nocciolo), che si distinguevano da quelle procarioti (pro -> prima). Le
cellule eucariote, derivano quindi da quelle procariote.
Si ipotizza poi che certi organelli, derivino dall’inglobamento di cellule più piccole in
cellule più grandi (esemp. l’organ. che svolge la funzione di fotosintesi: il
cloroplasto, derivi da un procariote fotosintentico che venne ingerito da un
procariote più grande), in quanto rappresentavano il cibo, ma la conseguente
incapacità nel demolirla, portarono alla formazione di una collaborazione tra il
procariote più piccolo inglobato in quello più grande.
COMPARSA DI CELLULE PLURICELLULARI un altro passo evolutivo venne
compiuto, quando alcuni eucarioti non riuscirono a separarsi durante la
divisione cellulare, rimanendo attaccati gli uni con gli altri. L’associazione di
più cellule portò alla loro specializzazione in determinate funzioni, come ad
esempio: la riproduzione, assorbimento dei nutrienti e la distribuzione a cellule vicine,
ecc. Questa specializzazione, permise agli eucarioti pluricellulari, di crescere di
dimensioni, di divenire più efficienti nell’ accumulo di sostanze nutritive e di adattarsi
meglio agli specifici ambienti.
Tutti gli organismi derivano da un antenato comune, una cellula unicellulare, la quale
poi attraverso diversi eventi ha portato alla nascita di diverse specie di organismi che
oggi popolano la Terra. Tale diversità è dovuta ad un processo di speciazione che è
avvenuto nel corso degli anni e che ha portato alla nascita di specie di organismi
diversi, i quali vengono classificati principalmente in 3 domini: Archaea, Bacteria
ed Eukarya. Gli organismi appartenenti ad ogni dominio, si sono poi evoluti
separatamente nell’arco di miliardi di anni, da quelli appartenenti ad altri domini.
Gli organismi capaci di autoalimentarsi attraverso la fotosintesi, come ad esempio:
batteri, alcuni archei, protisti e la maggior parte delle piante, vengono definiti
autotrofi. Le molecole biologiche che producono, sono importanti x la sopravvivenza
di tutti gli altri organismi viventi, come i funghi, i quali vengono definiti eterotrofi in
quanto si alimentano “da qualcos’altro”, cioè richiedono una fonte di molecole
complesse sintetizzate da altri organismi che essi demoliscono x ottenere energia x i
processi metabolici. Vengono definiti eterotrofi anche gli animali, i quali però si
differiscono dai funghi perché ingeriscono il cibo x demolirlo nel tratto digestivo.
L’EVOLUZIONE SECONDO DARWIN: LA SELEZIONE NATURALE
La teoria Charles Darwin prevedeva che l’evoluzione dell’uomo, dipendesse da un
meccanismo di selezione naturale. Infatti ogni organismo discende da organismi
comuni, tali organismi sono in grado di accoppiarsi x riprodurre nuovi organismi che
avranno caratteristiche simili ai loro genitori, questo meccanismo naturale che ha
determinato l’evoluzione di ogni organismo è caratterizzato da un processo di controllo
che regola la capacità riproduttiva di animali e piante, in maniera tale che non
avvenga in maniera illimitata. Tale processo è basato sulla probabilità di
sopravvivenza, solo una piccola percentuale della prole deve sopravvivere e
riprodursi.
La selezione naturale determina quindi un adattamento della specie all’ambiente
in maniera tale da poter sopravvivere e riprodursi nel proprio ambiente.
L’informazione che determina le caratteristiche di un nuovo organismo, è racchiusa
del DNA, il quale rappresenta l’istruzione delle cellula. La somma di tutte le
molecole di DNA determina il genoma.
INFORMAZIONE GENETICA
L’informazione genetica è determinata dalla sequenza di nucleotidi che compongono
la catena nucleotidica.
Particolari segmenti di DNA chiamati geni (corrisponde ad una sequenza di acidi
nucleici), contengono l’informazione che serve a sintetizzare le proteine, le quali
costituiscono gran parte della struttura di un organismo e sono le molecole che
governano le reazioni chimiche entro le cellule.
Esemp. per analogia con un libro i nucleotidi del DNA sono come le lettere
dell’alfabeto. Le molecole proteiche sono le frasi del discorso. Le combinazioni di
proteine che costituiscono le strutture e controllano i processi biochimici sono i
paragrafi. Le strutture e i processi organizzati in sistemi diversi con specifici compiti
(digestione) sono i capitoli e il libro completo è l’organismo. La selezione naturale è
l’autore e l’editore di tutti i libri nella biblioteca della vita.
Tutte le cellule di un organismo pluricellulare contengono lo stesso genoma (corredo di
cromosomi), eppure cellule diverse svolgono funzioni diverse e formano strutture
diverse.
Il genoma di un organismo consiste in migliaia di geni. Se la sequenza nucleotidica di
un gene viene alterata, è probabile che la proteina sintetizzata sia alterata (le
alterazioni dei geni sono chiamate mutazioni). Le mutazioni avvengono
spontaneamente, o possono essere indotte da fattori esterni (sostanze chimiche,
radiazioni). La maggior parte delle mutazioni è deleteria (provoca gravi danni), ma
occ