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FLUSSO DEI GENI DOVUTO A MIGRAZIONI
Le migrazioni possono causare una variazione delle frequenze
alleliche, ingresso o perdita di alleli nella popolazione, con
conseguente alterazione dell'equilibrio genetico, livellando le
differenze genetiche tra le popolazioni.
DERIVA GENETICA
E' una variazione delle frequenze geniche di una popolazione,
dovuta a fenomeni casuali (es. Catastrofi naturali, migrazioni); un
cambiamento evolutivo indipendente dalla selezione naturale,
sottoposto unicamente alle leggi del calcolo delle probabilità, dove
nelle generazioni successive si può avere la prevalenza di alcuni
alleli e la scomparsa di altri, indipendentemente dal fatto che ciò sia
favorevole per gli individui.
MODELLI DI EVOLUZIONE
MICROEVOLUZIONE → insieme dei cambiamenti genetici che
•
interessano una popolazione e che portano all'origine di una nuova
specie
MACROEVOLUZIONE → riguarda I cambiamenti che insorgono
•
all'interno di gruppi superiori alla specie (es. Comparsa di nuove
linee evolutive o estinzioni di massa)
Tra la prima e la seconda, cambia solamente la scala temporale in
cui questi fattori agiscono.
Esistono tre modelli di evoluzione:
EVOLUZIONE CONVERGENTE → fenomeno per cui organismi che
•
vivono in condizioni ambientali simili sviluppano adattamenti simili,
pur non avendo alcuna parentela (es. Forma idrodinamica tonno o
delfino)
EVOLUZIONE PARALLELA → processo in base al quale specie
•
imparentate evolvono in modo simile, poichè sottoposte alle stesse
pressioni selettive
EVOLUZIONE DIVERGENTE → sviluppo di caratteristiche diverse
•
in due (o più) popolazioni che condividono un antenato comune;
può provocare varietà della stessa specie o specie diversa.
SPECIAZIONE
Una specie è un gruppo di individui che possono incrociarsi tra loro,
dando origine a prole fertile. Il complesso di fenomeni che portano
alla nascita di una nuova specie prende il nome di speciazione. La
condizione iniziale è l'isolamento genetico, cioè l'impossibilità di
accoppiarsi per gli organismi appartenenti alle due popolazioni.
Entrambe sono spesso il risultato dell'isolamento geografico
(speciazione allopatrica); può avvenire anche senza isolamento
geografico (speciazione simpatrica).
SPECIAZIONE ALLOPATRICA → se una popolazione viene
•
separata da un'altra da una barriera geografica, I due gruppi
cessano di scambiarsi I geni e restano isolati dal punto di vista
riproduttivo. Una volta separati, sui loro pool genici agiscono
pressioni diverse, facendole evolvere indipendentemente. Se
l'isolamento dura abbastanza a lungo e le pressioni sono
abbastanza intense, due popolazioni possono differenziarsi
geneticamente al punto che, se anche tornassero in contatto, non
potrebbero più incrociarsi e rimarrebbero isolate riproduttivamente.
Si possono così formare due nuove specie
SPECIAZIONE SIMPATRICA → molto comune nelle piante e
•
spesso legata al fenomeno della poliploidia (numero di cromosomi
superiore al normale nel nucleo): la nascita di una nuova specie per
poliploidia può essere dovuta al raddoppio del numero dei
cromosomi in una data specie o in individui ibridi. Un ibrido è un
individuo originato dall'accoppiamento tra due individui di specie
diversa. Gli ibridi sono normalmente sterili, perchè I loro cromosomi,
non essendo omologhi, non possono appaiarsi durante la meiosi,
bloccando così la produzione dei gameti. L'eventuale doppio del
numero cromosomico in un ibrido permette però la nascita di una
nuova specie, in grado di produrre gameti, perchè ogni cromosoma
ha un suo omologo con il quale appaiarsi.
ISOLAMENTO GENETICO
A speciazione avvenuta, due specie molto simili possono restare
riproduttivamente isolate, pur convivendo nello stesso ambiente:
Meccanismi di isolamento prezigotici → differenze di habitat,
•
differenze nel corteggiamento, incompatibilità degli apparati
riproduttivi.
Meccanismi di isolamento post-zigotici → gli eventuali ibridi
•
tra due specie non sopravvivono, oppure vivono ma non sono in
grado di riprodursi.
RADIAZIONE ADATTATIVA
Si verifica quando una specie va a occupare un nuovo ambiente
scarsamente colonizzato, dando origine rapidamente a numerose
specie diverse, fino a occupare tutte le nicchie ecologiche. Ciascuna
delle nuove specie presenta adattamenti funzionali a una specifica
nicchia ecologica.
ORIGINE DELLA VITA
La vita ha avuto origine intorno a 4 miliardi di anni fa. Secondo le
teorie attualmente più accreditate, la comparsa della vita ha
richiesto la sintesi abiotica delle sostanze biochimicamente
importanti (sintesi di composti organici da composti inorganici). Le
prime molecole organiche complesse si sarebbero formate
nell'atmosfera primitiva con un processo non biologico, si sarebbero
poi concentrate negli oceani primordiali attraverso le prime piogge,
formando un brodo primordiale contenente I precursori delle
macromolecole biologiche (evoluzione chimica). Amminoacidi,
monosaccaridi, nucleotidi e lipidi così formati sarebbero andati
incontro a un processo di evoluzione chimica, con la comparsa dei
primi organismi protocellulari. Questi organismi avrebbero reagito
tra loro formando polimeri; questi a loro volta si sarebbero
aggregati a formare goccioline colloidali (coacerbati), dotate di
una membrana lipidica che le separava dall'ambiente esterno, e
capaci di compiere al proprio interno reazioni enzimatiche.
I coacerbati non erano cellule viventi perchè non erano in grado di
riprodursi; quando acquisirono la capacità di riprodursi formarono I
PROTOBIONTI.
LE PRIME FORME VIVENTI
I fossili di batteri più antichi risalgono a 3,5-3,8 miliardi di anni fa.
Non è possibile capire che tipo di metabolismo avessero, ma
certamente dovevano essere anaerobie. I primi organismi dovevano
essere simile agli archebatteri.
COMPARSA DELLA FOTOSINTESI
Fra gli organismi autotrofi, maggiore successo hanno avuto I
fotosintetici, in grado di sintetizzare composti organici da sostanze
inorganiche (anidride carbonica e acqua), sfruttando l'energia della
luce solare tramite la fotosintesi, che produce ossigeno libero. Con
la comparsa della fotosintesi, gli eterotrofi hanno potuto proseguire
la loro evoluzione, avendo a disposizione gli autotrofi come
nutrimento.
Grazie alla fotosintesi, l'atmosfera arrivò a contenere il 21% di
ossigeno, trasformandosi da riducente (priva) a ossidante.
La comparsa dell'ossigeno ebbe tre conseguenze :
rese possibile la formazione di uno strato di ozono, che
•
schermando I raggi UV dannosi, avrebbe consentito la successiva
colonizzazione delle terre emerse.
Favorì la comparsa del metabolismo aerobico, basato sulla
•
respirazione cellulare, migliore dal punto di vista energetico
•modificò l'ambiente in modo tale da impedire per sempre il
ripetersi della formazione della vita dalla non-vita; l'ossigeno libero,
infatti, tende a demolire velocemente I composti organici,
ostacolando nella formazione l'accumulo (per la serie: chi c'è c'è,
chi non c'è non c'è).
I PRIMI EUCARIOTI
Comparsi probabilmente oltre 1,5 miliardi di anni fa, in conseguenza
a un processo di simbiosi fra alcuni organismi procarioti. Secondo la
teoria dell'endosimbiosi, un procariote di dimensioni maggiori
avrebbe inglobato procarioti in grado di compiere la respirazione,
che sarebbero all'origine dei mitocondri, e altri fotosintetici, che
avrebbero dato origine ai cloroplasti.
LA COMPARSA DELLA PLURICELLULARITA'
I primi organismi pluricellulari hanno avuto origine circa 600 milioni
di anni fa; con la comparsa degli organismi pluricellulari,
l'evoluzione subì una straordinaria accelerazione: l'organismo
pluricellulare può vivere più a lungo, raggiungere dimensioni
maggiori e adattarsi meglio alle condizioni ambientali diverse. La
flora e la fauna prima si diffusero in ambiente acquatico, poi
occuparono le terre emerse.
CLASSIFICAZIONE DEI VIVENTI
LA SISTEMATICA → disciplina che studia la diversità esistente tra
•
gli organismi e le loro relazioni evolutive.
LA TASSONOMIA → si occupa invece della classificazione dei
•
viventi, basandosi sulle loro relazioni evolutive.
Le categorie tassonomiche sono sette:
•REGNO
PHYLUM (per gli animali) // DIVISIONE (per le piante)
•
•CLASSE
•ORDINE
•FAMIGLIA
•GENERE
•SPECIE
Le strutture che hanno un'origine comune, ma non necessariamente
una funzione comune, sono definite omologhe. (Es. Ala di uccello –
zampa di cavallo)
Le strutture che hanno la stessa funzione, somiglianza superficiale
ma origini evolutive differenti, sono dette analoghe.
Per un corretto ordinamento tassonomico, è utile anche l'analisi
delle sequenze amminoacidiche di proteine omologhe, cioè proteine
che sono presenti con la stessa funzione in tutti gli esseri viventi,
permettendo di ricostruire una sorta di albero genealogico, in cui a
un maggior numero di differenze nella sequenza corrisponde una
maggiore distanza evolutiva.
La stessa cosa può essere fatta analizzando acidi nucleici (RNA
RIBOSOMIALE), molecole di specie morfologicamente distanti
possiedono sequenze meno simili e viceversa.
I CINQUE REGNI
MONERE → procarioti unicellulari o coloniali – autotrofi ed
•
eterotrofi (batteri cianobatteri)
PROTISTI → eucarioti unicellulari coloniali o pluricellulari –
•
autotrofi ed eterotrofi (amebe, parameci, alghe)
FUNGHI → eucarioti pluricellulari – eterotrofi (lieviti, funghi, muffe)
•
PIANTE → eucarioti pluricellulari – autotrofi fotosintetici (muschi,
•
piante, piante con fiori)
ANIMALI → eucarioti pluricellulari – eterotrofi (spugne, molluschi,
•
uccelli, mammiferi, insetti)
I viventi dovrebbero essere distinti in tre domini:
DOMINIO BACTERIA (regno degli eubatteri)
•
DOMINIO ARCHAEA (regno degli archebatteri)
•
DOMINIO EUKARYA (protisti, funghi, piante e animali)
•
•MONERE
Tutti gli organismi procariot sono classificati nel regno delle monere.
In base al tipo di metabolismo, si dividono in :
FOTOAUTOTROFI → sintetizzano composti organici a partire dalla
•
CO2, utilizzando la luce del sole come energia
CHEMIOAUTOTROFI → sintetizzano composti organici a partire
•
dalla CO2 e ricavano ener