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BIOLOGIA CRESCITA TUMORALE
La storia della maggior parte dei tumori maligni può essere divisa in 4 fasi:
1. trasformazione maligna della cellula bersaglio
2. crescita delle cellule trasformate
3. invasione locale
4. produzione di metastasi a distanza
La formazione di una massa tumorale dalla discendenza clonale di una cellula trasformata è un
processo complesso influenzato da molti fattori.
I molteplici fattori vengono descritti in tre punti:
1. cinetica di crescita delle cellule tumorali
2. angiogenesi dei tumori
3. progressione ed eterogeneità dei tumori.
CINETICA DI CRESCITA DELLE CELLULE TUMORALI
La cellula trasformata originale (del diametro di circa 10 mm) deve produrre almeno 30
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duplicazioni per generare una massa tumorale di 10 cellule (del peso approssimativo di un
grammo), che rappresenta la più piccola massa rilevabile clinicamente. Sono invece necessari solo
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altri 10 cicli di raddoppiamento per produrre un tumore di 10 cellule (dal peso approssimativo di 1
Kg), che viene considerato la dimensione massima di una massa neoplastica compatibile con la vita.
Queste sono stime minime che si basano sulla supposizione che tutti i discendenti della cellula
trasformata mantengano la capacità di dividersi e che non vi sia perdita di cellule dal
compartimento replicativo.
Un tumore solido al momento in cui viene diagnosticato clinicamente ha già completato la maggior
parte del suo ciclo vitale. Questo rappresenta il maggior ostacolo alla terapia dei tumori.
La crescita dei tumori non è associata ad una diminuzione della durata del ciclo cellulare . La
percentuale delle cellule di una popolazione tumorale che è compresa nel compartimento
proliferativo è detta frazione di crescita. Studi clinici e sperimentali indicano che durante la fase
iniziale della crescita del tumore la grande maggioranza delle cellule trasformate fa parte del
compartimento proliferativo. Con il crescere del tumore, un numero sempre maggiore di cellule
lascia questo compartimento a causa della diminuzione o della mancanza di substrati nutritivi, e si
differenzia entrando nella fase G 0. La maggior parte delle cellule di un tumore è infatti bloccata in
fase G0 o G1 e, pertanto, quando un tumore diventa evidenziabile clinicamente molte delle cellule
che lo compongono sono fuori dal compartimento proliferativo.
L'espansione progressiva dei tumori e la velocità con la quali essi crescono sono determinate dal
rapporto tra produzione e perdita cellulari. In alcuni tumori, specialmente in quelli con una frazione
di crescita relativamente alta, il rapporto tra produzione e perdita cellulari è elevato e la crescita
della massa neoplastica risulta più rapida di quella che si determina nei tumori in cui la produzione
supera solo di un poco la perdita cellulare.
Il tasso di crescita di un tumore dipende dalla frazione proliferante e dal rapporto tra
• produzione e perdita cellulari.
La frazione di crescita delle cellule tumorali ha effetti molto importanti sulla loro sensibilità
• alla chemioterapia. Infatti, considerando che la maggior parte dei farmaci impiegati contro il
cancro ha come bersaglio le cellule proliferanti, non è difficile immaginare che un tumore
che abbia solo il 5 % delle sue cellule nel compartimento replicativo, oltre a crescere
lentamente, sia anche resistente all'azione dei farmaci antiblastici.
Se tutte le cellule figlie restassero in circolo e non se ne perdesse nessuna, la risposta
• sarebbe 90 giorni. In realtà il periodo di latenza che intercorre tra lo sviluppo di una
neoplasia ed il momento in cui essa diviene clinicamente rilevabile è sempre molto