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CICLO BIOLOGICO:
Sverna come oospore nella foglia dopo di che allo scattare della regola dei tre 10 germinano e
divengono zoospore (flagelli) e scatta l’infezione primaria (20 aprile- primi di maggio). Penetrazione
con il velo liquido tramite gli stomi e con l’infezione primaria abbiamo le macchie di olio.
Incubazione, varia in base a temperatura e acqua. Intanto muffa bianca pagine inferiore e ogni
volta che piove si ha infezione secondaria. Il ciclo si chiude con la produzione di oospore all’interno
delle foglie.
Regola dei 3 10 :
• 10 mm di pioggia nell’arco di due giorni ( pioggia infettante)
• 10 cm di lunghezza dei germogli della vite
• 10° C della T° e dell’aria costanti.
Lotta:
Lotta guidata
Intervento prima della fine del periodo di incubazione se no formazione di nuove spore. Ogni
pioggia si calcola quanto dura l’incubazione.
3 gruppi di prodotti chimici:
copertura: rameici, ditiocarbammati (metiram)
Endoterapici: azione citotropica (curzate)
Sistemici (fosetil-alluminio, benalaxil e metalaxil)
Accorgimenti:
inizio stagione quando vegetazione modesta= due trattamenti, copertura + citotropici.
Fioritura, più critico= sistemici, non più di tre trattamenti cambiando il principio attivo
Dopo copertura + citotropici.
Ultimi due trattamenti a base rameica anche per botrite.
Minimo 4 trattamenti massimo 10.
-Oidio o Mal bianco:
AGENTE CAUSALE: è causato da uncinula necator ( forma sessuata) da oidium tuckeri (forma
asessuata).
Funghi epifiti che succhiano la linfa dagli austori. Si ha la comparsa di un efflorescenza
biancastra su tutti gli organi verdi della pianta. È sempre monofago, importato dagli USA,
malattia chiave della vita nell’italia centrale. Maggiore allerta da allegagione a invaiatura (fine
maggio – prima decade di luglio)
Sintomi: Sulle foglie e sui germogli si ha la presenza di aree biancastre sulla pagina superiore al
di sotto della quale il tessuto risulta imbrunito e necrotizzato. I tralci sono colpiti in stadio
giovanile. Sui grappoli in fioritura causa la colatura dei fiori e il disseccamento di intere porzioni
del grappolo, gli acini si lacerano generando profonde spaccature favorendo così l’ingresso di
altri patogeni.
Ciclo biologico:
L’oidio sverna come:
Cleistotecio (Riproduzione sessuata) nelle foglie
1. Micelio sui tralci vicino alle gemme
2.
In primavera partono attacchi sia dal micelio che dal cleistotecio. L’odio si riproduce per via
agamica e produce conidi che si diffondono e propagano l’infezione. Alla fine della bella
stagione riproduzione sessuata e si forma il cleistotecio.
Lotta difesa:
Lotta chimica a calendario, no guidata perché il ciclo è imprevedibile. Trattamento in prefioritura
allegagione e subito dopo invaiatura.
Prodotti:
zolfo, piuttosto valido. Proprietà preventive e curative.
Sia come polvere che come WP 15-20 kg /ha di copertura oltre allo zolfo fungo antagonista:
Ampelomices Quisqualis.
Prodotti endoterapici:citotropici (fenarimol) sistemico (triazoli)
Ottimale: sistemico + copertura. Sistemici nel massimo rischio. A volte oidio più peronospora, il
più possibile anche se difficile perché influenzati in modo contrario dagli agenti climatici.
-Botrite o muffa grigia:
Agente causale: è causata da scelrotinia fuckeliana (forma sessuata) e da botrytis cinerea
( forma asessuata).
Descrizione: fungo facoltativo capace di vivere come saprofita, polifago.
Sintomi: inizio stagione vegetativa colpiti i giovani germogli si secca la parte apicale (primavera
umida). Danni grossi in maturazione, disfacimento dei tessuti (lisi lamella mediana) che poi
marciscono (colore grigiastro). Danno anche casse ossidasica nel vino (ossida polifenoli).
Colpiti soprattutto grappoli compatti. Penetrazione attiva.
Biologia: sverna sotto forma di sclerozio o di micelio sulla pianta o come saprofita sui materiali
in decomposizione
Lotta:
lotta integrata :
• Chimica a calendario (4 trattamenti, 2 effettivi)
• Soprattutto agronomica:
Cultivar grappolio spargoli
o No umidità
o Defogliazione (potature verde)
o Concimazioni N modeste
o Irrigazione sotto chioma
o
Ultimi due trattamenti peronospora (a base di Cu) utili anche per la botritis, indurisce i tessuti
L’ Olivo
SETTIMO MODULO: le principali avversità dell’olivo
Contenuti: per ciascuna delle seguenti avversità si sono studiati l’identificazione, i sintomi nei
danni, gli aspetti fondamentali del ciclo biologico e dell’epidemiologia, le possibilità di lotta:
Occhio di pavone,
1. Rogna dell’olivo,
2. Mosca dell’olivo,
3.
Tignola dell’olivo,
4. Cocciniglia mezzo grano di pepe.
5.
-Rogna dell’olivo:
Agente causale: il patogeno prende il nome di pseudomonassyringae che è un proteobattero.
I sintomi: I sintomi di questa batteriosi sono dati da escrescenze che si formano principalmente
sui rami. I rami colpiti indeboliscono o disseccano, indebolisce la pianta stessa influenzando la
fioritura e la maturazione delle drupe.
Descrizione: Il microrganismo penetra nel vegetale attraverso lesioni o ferite e una volta entrato,
si sposta grazie all’acqua, circola in maniera sistemica attraverso la circolazione linfatica,
generando così tumori anche lontani dal punto di ingresso. Anche la mosca può trasmettere la
rogna (vettore di inoculo). Varietà frantoio sensibile, leccino resistente.
Cura/difesa: L’infezione una volta instaurata non è più curabile. L’unica cosa utile da fare sono
degli interventi per ridurre l’inoculo ( asportazione e rogo delle parti colpite) e disinfettare con
sali d’ammonio gli attrezzi di potatura(profilassi batterica) . Il rame svolge una funzione
batteriostatica e di contenimento verso questo patogeno oltre che di profilassi. Anche lotta
moschicida.
-Mosca olearia:
Agente causale: è un dittero chiamato bactroceraoleae o dacus olea.
Biologia: sverna come pupa nel terreno. L’adulto compare verso giugno. L’accoppiamento
avviene dopo circa una settimana e la femmina inizia a ovideporre sulle olive grandi almeno
quanto un cece. Depone al massimo un uovo per drupa e dopo aver deposto marca l’oliva con
dei feromoni così da evitare che un'altra femmina vi deponga. . Prima di deporre la femmina fa
degli affondi di sondaggio provocando ferite di 0.5 mm. Generazione 2-3-5. La mosca è
glicifaga, i danni sono dati dalla larva.
Sintomi: lesione superficiale a forma di V molto evidente. Come danni si ha la caduta delle
drupe, perdita parziale della polpa e aumento dell’acidità nell’olio che si otterrà a causa di
fermenti ossidativi.
Lotta/difesa:
difesa integrata. E’ possibile optare per tre metodi di difesa:
• Lotta adulticida con lo scopo di controllare le popolazioni adulte. La soglia di intervento è
piuttosto bassa(1-2 % delle olive infettate). E’ un metodo soddisfacente se applicato
correttamente, prevede l’impiego di una miscela di insetticida più un esca tossica. (Lotta
guidata)
• Cattura massale (Lotta biotecnologica) che si avvale di trappole che sono in grado i attrarre
sia maschi che femmine tramite dei feromoni e di ucciderli. L’unico limite di questo metodo sono
i costi perché bisogna posizionare una trappola ogni 2 piante e coprire grosse estensioni perché
la mosca si sposta molto facilmente.
• Lotta larvicida con l’intento di uccidere le larve e occorre un insetticida con azione citotropica
e di effettuare un trattamento più preciso possibile. In questo l’agricoltore è aiutato da servizi
agrometeorologici ( per la regione marche è l’ASSAM). L’insetticida per eccellenza è il
dimetoato perché ha un’azione citotropica e larvicida e perché è idrosolubile e non liposolubile
così che i residui si possano allontanare durante le lavorazioni dell’olio. Il tempo di carenza di
questo prodotto è di 20 giorni. La soglia di intervento è di un 10 % di drupe attaccate.
ALTRE MALATTIE:
Vite:
-Mal dell’esca: è causato dall’azione coniugata di diverse specie fungine. Sulle foglie compare
un disseccamento con iniziale clorosi, che interessa le foglie basali, si ha la comparsa di
spaccature longitudinali del ceppo e in seguito si hanno carie e la comparsa di corpi fruttiferi dei
funghi. Il patogeno penetra attraverso ferite e ha attitudini parassite deboli. Per la difesa si
devono disinfettare gli strumenti di potature e disinfettare i tagli, bruciare i ceppi malati e
utilizzare pali in cemento.
-Rogna o Tumore batterico: è causato da agrobacterium tumefaciens, si presente con tumori
sui tralci, ceppi e radici, cioè con escrescenze dovute alla riproduzione irregolare delle cellule.
Inizialmente sono piccoli, biancastri e teneri. I vecchi tumori si disgregano facendo cadere a
terra i batteri che penetrano nelle piante. Le piante possono deperire fino alla morte. Penetra
attraverso ferite e microlesioni, le più colpite sono le piante giovani (potatura dell’apparato
radicale prima dell’impianto). I trattamenti termici effettuati per la prevenzione della flavescenza
denutrono il principio induttore. E’ bene fare rotazioni con graminacee.
-Ragnetto rosso della vite: è il panonychus ulmi, che sverna come uova deposte alla base
delle gemme, la schiusura inizia con il germoglio della pianta. Riesce a compiere dalle 5 alle 9
generazioni all’anno. Ha numerosi antagonisti naturali che tengono a freno il diffondersi del
fitofago. I danni sono dati dalla riduzione dell’attività fotosintetica per alterazione dei tessuti e
un ridotto contenuto in zuccheri dei frutti. Per difendersi si deve evitare l’uso di insetticidi che
potrebbero danneggiare anche gli antagonisti naturali. Si deve trattare con acaricidi solo al
superamento delle soglie di intervento, cioè, 60-70% delle foglie infestate a inizio vegetazione e
30-45% di foglie infestate in piena estate.
-Fillossera della vite: è la viteus vitifoliae , che sverna come uovo deposto sul ceppo o sui
tralci, il ciclo si sviluppa solo su vite di tipo americano e consiste in una prima generazione di
femmine che pungono la foglia dando origine a galle dove all’interno si formeranno altre uova,
successivamente si formeranno femmine alate che produrranno alcune generazioni sulle radici
e da qui si sposteranno sulla parte epigea dove si formeranno sia maschi che femmine che
produrranno le uova svernanti. Su vite europea si ha il deperimento della pianta fino alla morte,
mentre in quella americana si ha solo la presenza si galle sulla foglia. Per difendersi si attua
l’innesto della vite europea su ceppo americano.
-Tignola e Tignoletta della vite: rispettivamen