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Aminoacidi carichi negativamente

Questi aminoacidi vengono chiamati anche aminoacidi acidi poiché le loro catene laterali, in ambiente acquoso, tendono a rilasciare ioni H+. Appartengono a questo gruppo i seguenti aminoacidi:

  • Aspartato: è come l'alanina con un gruppo carbossilico (gruppo acido per le biomolecole). È un alfa aminoacido da cui si ottiene un intermedio fondamentale del ciclo di Krebs che si chiama ossalacetato (alfa chetoacido corrispondente all'aspartato). Ha 4 carboni, un gruppo amminico, un gruppo carbossilico e un idrogeno, la catena laterale è composta da un CH e un COO2.
  • Glutammato: ha 5 carboni, corrisponde ad un altro intermedio fondamentale del ciclo di Krebs che si chiama alfa-chetoglutarato.
Fig. 1910

Lezione 6 – 18/03/2020

Biochimica strutturale – prof. Roberto Bresciani

Gli amminoacidi

Ripasso lezione precedente

Gli amminoacidi sono molecole con un carbonio α, a cui sono legati un gruppo amminico basico protonato, un gruppo carbossilico acido deprotonato, un idrogeno e una catena laterale che può essere di diversa natura chimico-fisica e da cui derivano diverse classi di amminoacidi:

  • alifatici non polari: glicina, alanina, valina, leucina, isoleucina, metionina
  • aromatici: fenilalanina, triptofano, tirosina
  • polari non carichi: serina, treonina, cisteina, prolina, asparagina, glutammina
  • carichi negativamente: aspartato, glutammato
  • carichi positivamente: lisina, arginina, istidina

Amminoacidi non presenti nelle proteine

Gli amminoacidi visti finora sono 20, ognuno di essi è codificato da una o più triplette nucleotidiche del DNA. Per passare dal linguaggio nucleotidico delle triplette al linguaggio amminoacidico

Per la sintesi delle proteine è necessario un traduttore: il tRNA. Il tRNA riconosce con l'anticodone le triplette dell'mRNA e ha legato a sé l'amminoacido specifico per il quale è chiamato a lavorare.

Tuttavia, in natura ci sono più di 20 amminoacidi e alcuni di essi non sono codificati da triplette nucleotidiche e non hanno tRNA. Questi amminoacidi non vanno a costituire le proteine, ma sono essenziali per alcuni processi metabolici come, ad esempio, il ciclo dell'urea.

I due amminoacidi fondamentali nel ciclo dell'urea sono:

  • Ornitina: molto simile alla lisina, ha tre gruppi CH invece che quattro, entrambe hanno NH terminale. La ornitina consente di organizzare gli azoti inorganici dell'ammoniaca e dei gruppi ammonio in una molecola organica piccola, solubile e atossica chiamata urea.
  • Citrullina: carbonio α, gruppo amminico, gruppo carbossilico e catena laterale. Si ottiene dall'ornitina con...
l’aggiunta di un gruppo particolare.
Amminoacidi modificati/modificazioni post-traduzionali
Fig. 1 Amminoacidi modificati/modificazioni post-traduzionali
Alcuni amminoacidi possono essere modificati dopo la sintesi della proteina. Per esempio, la prolina può essere idrossilata sul carbonio 4 ottenendo la 4-idrossiprolina, la lisina può essere idrossilata sul carbonio 5 ottenendo la 5-idrossilisina. Nessuna tripletta codifica per questi due amminoacidi. Si parla di modificazioni post-traduzionali della proteina che possono essere idrossilazioni, metilazioni, carbossilazioni.
Ornitina e citrullina sono entrambi L-amminoacidi
Fig. 2 Ornitina e citrullina sono entrambi L-amminoacidi
Importanti sono anche le fosforilazioni dei gruppi OH presenti nella serina, nella treonina o nella tirosina. Il gruppo OH può legarsi con un gruppo fosfato formando un legame fosfo-estere, che non ha un’elevata energia. Il gruppo fosfato aggiunto sulla catena laterale possiede due cariche negative quindi ne aumenta l’idrofilicità. L’ingombro sterico inoltre.aumenterà a causa delle molecole di acqua che contorneranno il gruppo fosfato. La fosforilazione su uno o più residui di treonina, serina o tirosina comporta una modifica strutturale della proteina che potrà quindi modificarne l'attività. Spesso, infatti, la fosforilazione determina l'attivazione o lo spegnimento dell'attività biologica della stessa proteina. Quando un enzima viene fosforilato, ad esempio in seguito all'intervento dell'ATP, è in grado di cambiare la propria attività biologica. Fig.3 Le cisteine possono subire ossidazione sul loro gruppo sulfidrilico (SH) finale. Se i gruppi SH sono sufficientemente vicini, in ambiente opportuno, si forma un legame covalente, il ponte disolfuro, attraverso ossidazione. Questo tipo di interazione può essere reversibile se si porta la proteina in un ambiente riducente, aggiungendo elettroni il ponte disolfuro viene interrotto e si riformano gruppi sulfidrilici.

Ponti disolfuro caratterizzano alcune proteine globulari nella loro struttura terziaria. La riduzione dei gruppi disolfuro è importante per alcuni fenomeni di controllo dello stato ossidativo delle cellule. Nella via del pentoso fosfato, ad esempio, si ottiene il NADPH il quale concorre a mantenere ridotti i ponti disolfuro mediante la molecola di glutatione. Fig.4

Gli aminoacidi sono precursori di molecole biologicamente attive. La tirosina è il precursore delle ammine biogene ossia dopamina, adrenalina e noradrenalina. Il carbonio α della tirosina viene decarbossilato e mantiene il gruppo amminico. La tirosina diventa così un'ammina biogena, ovvero un'ammina con una capacità biologica importante che mantiene il gruppo amminico e, dopo alcune idrossilazioni, si trasforma in dopamina, un neurotrasmettitore. In seguito ad un'ulteriore idrossilazione la dopamina diventa noradrenalina, anche questa un messaggero importante per la regolazione del

metabolismo.Dalla noradrenalina, per metilazione, con aggiunta di un gruppo metile all'azoto amminico, si crea l'adrenalina, un ormone importante. Da un amminoacido si possono quindi ottenere diverse molecole, in questo caso dalla tirosina si ottengono le catecolamine. Figura 52

Anche il triptofano è precursore di molecole importanti: il triptofano viene decarbossilato, perde il gruppo carbossilico, permane il gruppo amminico, se la catena laterale viene idrossilata si ottiene la 5-idrossitriptamina ovvero la serotonina, l'ormone del benessere o del piacere. Dall'istidina per decarbossilazione si ottiene l'istamina (Figura 7). Dall'acido glutammico per decarbossilazione si ottiene il GABA, un neurotrasmettitore (Figura 8)

La tirosina è importante anche per la sua presenza negli ormoni tiroidei T3 e T4 (vedi Figura 9). La tirosina, per acquisizione dello ione ioduro, dà origine al precursore dell'ormone tiroideo e, in seguito ad

Altremodificazioni delle tirosine, si ottengono gli ormoni T3 e T4, molto importanti per la regolazione del metabolismo cellulare e del metabolismo dell'individuo. La tirosina è inoltre il precursore delle melanine ovvero dei pigmenti nella cute. In seguito ad una serie di modifiche infatti si ottengono i due pigmenti: le melanine nere (ovvero quelle della cute) e le melanine rosse (vedi fig.10).

Nella patologia dell'albinismo l'enzima tirosinasi è mutato e quindi non funziona. La sintesi delle melanine non può avvenire, si ha il fenotipo albino: cute, capelli e iride chiari. A causa della mancanza della melanina gli albini sono molto sensibili alle radiazioni solari.

Conoscendo il difetto di una particolare patologia a livello biochimico si può intervenire con farmaci o con altre terapie come le enzimatico-sostitutive o quelle geniche.

Figura 9 Figura 10

Proprietà fisiche degli amminoacidi:

  • La glicina è l'amminoacido più

piccolo e l’unico non chirale•

Gli amminoacidi usati nel nostro organismo sono tutti della serie L. Quelli della serie R/D vengono utilizzati da alcuni batteri•

Gli amminoacidi in generale, specialmente quelli aromatici, sono in grado di assorbire l’energia solare quando la luce ha una lunghezza d’onda di 280 nm. Questa caratteristica viene utilizzata in laboratorio per determinare la concentrazione delle proteine

Proprietà chimiche degli amminoacidi

Gli amminoacidi sono solubili in acqua. In ambiente acquoso il gruppo carbossilico ha la tendenza a liberare il proprio protone e verrà quindi indicato come COO , il gruppo amminico invece tende ad attrarre i protoni 3+ quindi sarà sempre carico positivamente e indicato con NH . Il gruppo carbossilico è più acido di quanto non sia basico il gruppo amminico, quindi il pKa degli amminoacidi è solitamente un po’ più basso di 7. Gli amminoacidi possono di conseguenza

La glicina ha un punto isoelettrico di 5.97. Il punto isoelettrico è il pH a cui si trovano i gruppi carbossilici dissociati e i gruppi amminici protonati.

Se in una soluzione di glicina vengono aggiunti dei protoni (il pH è acido), man mano questi tenderanno a legarsi al gruppo carbossilico della glicina stessa. Il gruppo carbossilico attua quindi una funzione di tampone rallentando l'acidificazione dell'ambiente. L'amminoacido risulterà quindi complessivamente carico positivamente.

Viceversa, se aggiungiamo OH alla soluzione (il pH è basico), sottraiamo protoni e il gruppo amminico si deprotona. L'amminoacido risulterà complessivamente carico negativamente, il pH si aggirerà attorno a 9.60.

Nel primo caso quindi il gruppo carbossilico neutralizza gli H aggiunti, nel secondo caso invece il gruppo amminico neutralizza gli OH.

Fig.11 Ci sono amminoacidi che possono avere più punti di dissociazione come,

ad esempio, il glutammato. Il glutammato ha un carbossilico anche sulla catena laterale e anche questo collabora per garantire una funzione tampone alla soluzione. Se si abbassa il pH, il primo a neutralizzare gli ioni H sarà il gruppo carbossilico posto sulla catena laterale, in seguito, abbassando ulteriormente il pH, interviene anche il gruppo carbossilico legato al carbonio α. Se invece si crea un pH alcalino è soltanto il gruppo amminico legato al carbonio α a neutralizzare l'aggiunta degli ioni OH essendo l'unico gruppo amminico presente all'interno della molecola. L'istidina invece può essere protonata sull'azoto dell'anello pirrolico. Negli amminoacidi basici il primo gruppo amminico che interviene nella funzione tampone è sempre quello della catena laterale, come ad esempio nella lisina, e in seguito possono intervenire altri gruppi amminici presenti nella molecola.
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Publisher
A.A. 2021-2022
116 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jamesmencacci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di biochimica metabolica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Bresciani Roberto.