FERMENTAZIONE ALCOLICA
Il piruvato è decarbossilato ad acetaldeide tramite piruvato decarbossilasi non presente
nell’uomo mentre nel mitocondrio è presente, per il ciclo di Krebs, la piruvato deidrogenasi che
produrrà acetil coenzimaA. La decarbossilazione semplice nei microrganismi porta alla
formazione di acetaldeide tramite anche il coenzima, comune tra microrganismi e uomo,
tiamina pirofosfato (vitamina B ) che porta alla decarbossilazione ne caso della piruvato
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deidrogenasi partecipando ad un ciclo di 5 coenzimi e 3 enzimi, nel caso dei microrganismi con
un enzima libero.
FERMENTAZIONE LATTICA
Procede tramite lattato deidrogenasi (LDH) che è presente in quattro forme isoenzimatiche
(importanti quella muscolare e cardiaca) ed è uno degli indicatori dell’infarto. Il lattato sarà
portato al fegato per la formazione di piruvato che sarà fornito alla gluconeogenesi per
riformare glucosio (ciclo di Cori). Grazie a questo ciclo il lattato è un elemento energetico per
riprodurre glucosio. Nel muscolo questo processo non è possibile.
L’unico modo per defosforilare il glucosio-6-fosfato è possibile nel fegato per mezzo della
glucosio fosfatasi che quindi può rimetterlo in circolo nel sangue.
Un’altra via di utilizzo del piruvato, che è
un alfa-cheto acido, è quella di
produzione di alanina tramite una
transaminasi, un enzima in grado di
formare da un amminoacido e un alfa-
cheto acido, un nuovo amminoacido. Per
transaminazione s’intende lo
spostamento di un gruppo amminico
dell’amminoacido sul piruvato per formare alanina.
CICLO DI KREBS.
È detto anche “ciclo degli acidi tricarbossilici” ed è una via metabolica che continua la
glicolisi, dopo la trasformazione del piruvato in acetil coenzimaA. è una via mitocondriale che
continua quindi l’ossidazione del glucosio entrato nella glicolisi tramite intermedi, il NADH e il
FADH . Questi intermedi fanno parte della catena di trasporto degli elettroni fino ad entrare a
2
contatto con l’ossigeno in cui si ha l’ossidazione completa del citocromo che porterà alla
produzione di ATP, e quindi energia.
Dopo l’entrata del piruvato nel mitocondrio, si ha una decarbossilazione ossidativa di questa
specie chimica che avviene tramite un complesso multienzimatico. Questo complesso è
necessario per ottimizzare al massimo la reazione, che è piu efficiente di un enzima perfetto
perché non subisce il limite della velocità di diffusione. Di complessi multi enzimatici ne
esistono pochi: in particolare nelle vie metaboliche troviamo la piruvato deidrogenasi e l’alfa-
chetoglutarato deidrogenasi presente nel ciclo di Krebs. La reazione 5 è
una reazione a
livello del
substrato che
produce una
molecola
energetica
direttamente dal
substrato. Nella
glicolisi ce ne
erano due di
reazioni di questo
tipo, nel ciclo di
krebs si produce
GTP. Le reazioni di
controllo sono due
e sono la prima
reazione,
produzione di
citrato, e la 3,
produzione di alfa-
chetoglutarato.
Il piruvato deriva
da un alfa-
chetoacido e,
infatti, il coenzima
per la sua
trasformazione è
la tiamina
pirofosfato,
coenzima delle
decarbossilazioni
degli alfa-
chetoacidi a
differenza delle
decarbossilazioni degli alfa-amminoacidi che sfruttano pirosal fosfato. Ad opera di una
traslocasi entra nel mitocondrio dove viene convertito in acetil-coA. La piruvato deidrogenasi,
diidrolipoil transacetilasi e la diidrolipoil deidrogenasi sono gli enzimi che formano il complesso
multi enzimatico. La piruvato deidrogenasi è la tiamina pirofosfato che fornisce un carboanione
molto forte producendo idrossietil-tiammina pirofosfato che viene subito trattato con l’acido
lipoico, coenzima dell’enzima adiacente, tramite un ponte disolfuro che ossida il substrato
trasferendolo al CoA formando Acetil-CoA. Ma l’acido lipoico va riossidato e ciò avviene tramite
il FADH , presente come gruppo prostetico della diidrolipoil deidrogenasi, che deve cedere i
2 +
propri elettroni al NAD perché il FAD, fungendo da gruppo prostetico, rimane legato all’enzima
+
mentre il NAD può agire da solo.
L’attività del complesso multienzimatico subisce una regolazione: intanto questo complesso è
inibito da un’alta carica energetica della cellula, rappresentata da una buona concentrazione di
NADH e acetil-CoA, inibizione competitiva da prodotto. La priruvato deidrogenasi è inoltre
regolata dalla fosforilazione o meno su delle serine da parte di una piruvato deidrogenasi
chinasi e una fosfatasi, regolate a loro volta sempre dalla concentrazione di NADH e Acetil-CoA
ed sono anche enzimi regolati a livello trascrizionale. La fosfatasi, che attiva la piruvato
2+
deidrogenasi, e sensibile alle concentrazioni di Ca .
L’importanza del ciclo di Krebs non è solo quella di convertire l’energia in modo che sia
riutilizzabile, ma anche quella di fornire molecole utili per altre vie metaboliche.
Dall’ingresso nel ciclo di Acetil-CoA, il ciclo si compone di 8 reazioni:
1) La prima reazione consiste nella condensazione dell’acetil-CoA con l’ossalacetato,
reazione catalizzata da citrato sintasi e quindi ci sarà un intermedio di reazione che
libererà acqua e CoA. È un attacco nucleofilo che genera due molecole chirali R e S. La
regolazione di questo enzima è importante la regolazione avviene tramite NADH e
succinil-CoA che è un prodotto successivo nel ciclo di Krebs, che lo inibiscono
allostericamente. Questa prima reazione ha come ΔG circa -54.
2) Il citrato va trasformato in isocitrato poiché il primo non è un buon substrato per la
reazione di ossidazione. Questa reazione è catalizzata da un’aconitasi, un enzima della
famiglia delle isomerasi. Questo è un enzima stereospecifico che lavora solo sullo
stereoisomero R. Il meccanismo con la quale l’enzima agisce è caratterizzato da una
disidratazione prima con formazione di un doppio legame e una reidratazione
successiva.
3) La reazione successiva è catalizzata dall’isocitrato deidrogenasi, e rappresenta la prima
decarbossilazione ossidativa del ciclo di krebs. L’isocitrato è trasformato in alfa-
chetoglutarato e si formano le prime molecole di NADH, quindi le prime molecole
energetiche. l’enzima di questa reazione è regolato allostericamente da NADH e ATP
come inibitori e dal ADP come attivatori. L’alfa-chetoglutarato è importante anche nella
transaminazione e quindi nel metabolismo degli amminoacidi. La decarbossilazione è
spontanea per la posizione alfa.
4) La reazione successiva è catalizzata da un altro complesso enzimatico, dell’alfa-
chetoglutarato deidrogenasi che è simile a quello della piruvato deidrogenasi, varierà
solo nel primo enzima che avrà un substrato diverso. Si otterrà il succinil-CoA che
conterrà un legame tioestere che è una classe di legame che sono ottimi intermedi
energetici.
5) Ad opera della succinil-CoA sintetasi si avrà la reazione di fosforilazione a livello del
substrato, poiché la formazione della molecola energetica avviene a livello delle vie
metaboliche. A differenza della glicolisi non si forma direttamente ATP ma si forma GTP
che verrà convertita successivamente. Il CoA è liberato e si forma succinato. Nel sito
attivo del succinil-CoA è presente His, l’amminoacido anfotero, che attacca il fosfato del
succinil-CoA, con idrolisi del CoA, e come fosfoistidina cederà il fosfato a GDP.
6) Ottenuto il succinato, a 4 atomi di carbonio, si completa l’ossidazione in ossalacetato
che ricomincerà il ciclo in 3 reazioni. La prima, sesta nel ciclo completo, trasformerà il
succinato in fumarato, presente anche nel ciclo dell’urea, tramite una succinato
deidrogenasi utilizzando come coenzima il FADH . La succinato deidrogenasi è un
2
enzima presente nelle creste mitocondriali che fa parte della catena di trasporto degli
elettroni, secondo complesso e unico che non ha gradiente protonico che non fornisce
energia per la sintesi di ATP, nella membrana interna dei mitocondri. Cioè è possibile
poiché il FADH è direttamente unito, poiché enzima, all’enzima a differenza del NADH,
2
in modo covalente.
7) A questo punto si avrà un’idratazione tramite fumarasi che produrrà L-malato.
8) Quindi un’ossidazione completa del malato termina il ciclo per produrre ossalacetato
con formazione di NADH. La reazione è catalizzata da malato deidrogenasi. La
stereospecificità del prodotto è data dal NADH.
Le ultime tre reazioni sono presenti anche nel catabolismo e nelle vie metaboliche di acidi
grassi e amminoacidi.
Nel complesso quindi, l’ossidazione di un acetato proveniente da un glucosio produce: 2
molecole di CO (una da isocitrato deidrogenasi e una da alfa-chetoglutarato idrogenasi), una
2
molecola di ATP e 4 molecole di coenzimi ridotti(3 NAD e 1 FAD). Il ΔG dell’intero ciclo è -40 J,
quindi il ciclo è spontaneo.
Invece comprendendo nel bilancio l’ossidazione completa di una molecola di glucosio (glicolisi
+ ciclo di krebs) si produrranno: 6 molecole di anidride carbonica, 10 NADH, 2 FADH e 4
2
molecole di ATP. Inoltre da ogni molecola di NADH si ottengono 3 molecole di ATP e da ogni
molecola di FADH 2 molecole. Il bilancio completo quindi sarà di 38 molecole di ATP per ogni
2
ossidazione di una molecola di glucosio.
Reazioni anaplerotiche: sono reazioni di riempimento del ciclo di Krebs. Piruvato carbossilasi:
trasforma il piruvato in ossalacetato, attivato dall’ acetil-CoA. La fosfoenolpiruvato carbossilasi
che converte il fosfoenolpiruvato in ossalacetato, inibita dall’aspartato e tipica dei batteri delle
piante. L’enzima amalico, che, in presenza di piruvato, lo converte in malato. Infine la
fosfoenolpiruvato chinasi che lega l’anidride carbonica e l’ossalacetato producendo
fosfoenolpiruvato. Tutte queste reazioni avvengono in carenza di carboidrati.
+
Carica energetica della cellula: rapporto tra ADP/NAD e ATP/NADH.
Isocitrato deidrogenasi ΔG -17
Alfa-chetoglutarato idrogenasi ΔG -44
METABOLISMO ACIDI GRASSI
I grassi possono essere semplici (acidi grassi e colesterolo) o complessi (glicerofosfolipidi,
sfingosidi e trigliceridi) che per essere degradati devono essere prima deidratati. La
degradazione degli acidi grassi avviene a livello del mitocondrio. Sono la principale fonte
energetica anche se meno efficienti del glucosio.
L’acido grasso, sintetizzato o ingerito, &e