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STRUTTURA QUATERNARIA
Associazione di piu subunità che genera proteine oligomeriche, omo- con
legame peptidico
subunità uguali o etero- con subunità differenti. Tranne il e i
ponti disolfuro, tutte le interazioni sono di natura idrofobica e quindi non
covalenti, comprese quelle che danno la struttura quaternaria. Spesso la
formazione della struttura quaternaria determina la formazione di un sito attivo
Le proteine che interagiscono con
nel punto di contatto tra le varie subunità.
il loro ligando modificano la loro struttura attraverso i turn.
Esempi di proteina oligomerica sono le emoglobine, mentre un complesso
macromolecolare è il ribosoma.
Le proteine possono denaturare essendo ricche di legami deboli. Essem in base
alla loro composizione e quindi alle loro proprietà, hanno ognuna una determinata
il valore di temperatura
temperatura di denaturazione (Tm ) che rappresenta
50
in cui il 50% delle proteine prese in esame sono denaturate . La temperatura
media di denaturazione di tutte le proteine del corpo umano va dai 50° ai 70°
celsius, ovviamente le proteine che denaturano sotto i 37°(temperatura media del
corpo) non sono compatibili col nostro modello.
sodiododecilsolfato
Il è un agente in grado di denaturare con la sua carica
negativa le proteine superficiali sostituendosi all’acqua ed è presente nei
l’urea
detergenti. Anche è un agente denaturante con tre cariche negative.
Per quanto riguarda le proteine dei batteri termofili, esse possono lavorare vicino
a temperature elevate grazie alla loro posizione spaziale. Queste proteine solo
utili nella PCR.
PARADIGMA DI ANFINSEN: valida per la maggior parte delle proteine, tranne
che per quella particolare classe di proteine che non contiene strutture secondarie
(proteine con disordine intrinseco), che si adattano a substrato con cui
interagiscono.
Anfinsen ha degradato una ribonucleasi (degrada l’RNA) e l’ha inserita in un
agente caotropico (Urea). Togliendo gli agenti denaturanti (tramite dialisi, tubi
di cellulosa con fori che permette l’uscita sostanze molto piccole) la proteina
rigenerò la sua struttura originale, ripristinando la sua funzione.
possiede maggiore entropia minore energia
Una proteina unfoldata e rispetto a
quella condensata che è ricca d’interazioni non covalenti. Però questa differenza
la proteina deve essere plastica per adattarsi ai
di energia non è grande poiché
cambiamenti. Quindi la motivazione del passaggio da proteina unfoldata a
condensata è l’acqua che solvata, durante la produzione, la proteina che tende a
ordinarsi diminuendo la propria entropia, aumentando però quella del solvente,
quindi dell’acqua, che in origine ha un’entropia bassissima.
Una proteina ci impiega un tempo stimato nell’ordine dei millisecondi a eseguire
il folding.
Inizialmente si ha il collasso idrofobico che permette la formazione del primo
nucleo strutturato, molten globule. Si formano vari nuclei che si condenseranno
in struttura terziaria e, nel caso di una proteina oligomerica in struttura
quaternaria. La struttura finale avrà la minore energia possibile.
Paradosso di Levinthal
L’esplorazione casuale di tutte le possibili conformazioni fino a raggiungere quella
corretta non è una via percorribile. Il modello che può spiegare il ripiegamento è
quello del molten globule cioè la formazione di domini precisi durante la
sintesi. La teoria di Levinthal, nota come “imbuto di ripiegamento”, indica che
una proteina unfoldata parte da una situazione di alta entropia ed energia
causata dalle molte conformazioni possibili. Man mano che la proteina si
condensa e si formano i molten globule, le conformazioni disponibili diminuiscono
e si abbassano anche entropia ed energia.
Chaperonine
Il folding spesso può essere assistito da una particolare classe di proteine
chiamate chaperoni molecolari. Tali proteine legano catene polipeptidiche non
ripiegate o solo parzialmente ripiegate, allo scopo di prevenire l’associazione non
corretta di segmenti idrofobi esposti che potrebbero condurre a ripiegamento non
nativo, oppure ad aggregazione e precipitazioni dei polipeptidi. Questo processo è
particolarmente rilevante nel caso delle proteine multidominio e moltisubunità, le
cui componenti devono essere ripiegate del tutto prima di potersi associare in
maniera corretta l’una con l’altra. I chaperoni molecolari agiscono anche sulle
proteine ripiegate in modo errato, inducendo il riavvolgimento nelle loro
conformazioni native. Le chaperonine presentano una struttura a imbuto
attraverso la quale passa il polipeptide unfoldato come per esempio Gro-EL in E.
coli.
Una chaperonina molto nota è l’heat shock protein 70 o semplicemente Hsp70
(70 indica il peso molecolare). Tale proteina, consumando molta ATP, coadiuva il
processo di folding, aiutato dalla repulsione idrofoba, e riconoscendo aree di
natura lipofila e il indirizzandole all’interno della struttura.
Un altro esempio di chaperonine è rappresentato da GroES e GroEL, essenziali
per la sopravvivenza del batterio E. coli. Queste proteine si presentano con una
forma a cilindro cavo, poroso, a parete spessa e con un diametro interno di 45 Å.
Nel canale centrale le proteine parzialmente ripiegate si avvolgono nelle loro
strutture native.
Disordine intrinseco
Il disordine intrinseco delle proteine è rappresentato da domini, in genere una
quarantina di amminoacidi, non strutturati e ciò si riconduce a un vantaggio
poiché tali proteine possono assumere delle strutture secondo i casi e dell’utilità e
quindi sono piu adattabili. Volendo classificare le proteine secondo il disordine
intrinseco che possiedono, sono state individuate circa trenta funzioni: ad
esempio proteine che interagiscono con acidi nucleici o proteine che richiedono
attivazione (tipo i siti per la fosforilazione sono a disordine intrinseco). Tali
proteine possono esistere o collassate (con strutture pre-molten globule, cioè
struttura in equilibrio tra struttura secondaria e terziaria ) o nella forma estesa
(senza struttura ben definita, con un ottimo grado di movimento). Le chaperonine
e le proteine di segnale sono un ottimo esempio di proteine che possiedono
disordine intrinseco, data la loro necessità di adattamento ai vari substrati. La
principale funzione dei domini non strutturati è quella d’interazione (con altre
proteine, membrane, etc...). Nonostante siano strutture transienti, esiste sempre
una specificità dovuto a un fenomeno di colocalizzazione, cioè la presenza di
determinate proteine in vicinanza dei substrati, e di polimerizzazione, la
formazione di un polimero con il proprio substrato grazie a domini adiacenti al
dominio con disordine intrinseco che provocano un folding indotto.
Attualmente la ricerca biochimica si concentra sullo studio struttura -> funzione e
quindi, da un punto di vista farmaceutico, i vari target delle proteine utili.
PROTEINE FIBROSE E GLOBULARI
Esistono proteine che possono essere formate esclusivamente da α-eliche o β-
foglietti.
Le proteine globulari sono molto compatte e ricche di α-eliche, solubili in acqua
se in ambiente acquoso e solubili in lipidi se si presentano sulla membrana. Inoltre
sono ricche di loop che migliorano l’impaccamento. La struttura quaternaria è
formata da legami deboli e hanno dei ruoli funzionali.
Le proteine di natura fibrosa sono allungate e resistenti, insolubili in acqua o in
ambiente lipidico. Il collageno presenta strutture secondarie particolari, ma in
generale queste proteine sono composte esclusivamente da β-foglietti o α-eliche.
La struttura quaternaria normalmente è molto forte formata da legami covalenti
(ponti disolfuro con la cisteina oppure con modificazioni post-traduzionali sono
permesse altre tipologie di legami). Hanno funzione strutturale.
Cheratina: solo α-eliche.
Fibroina: solo β-foglietti.
Collageno: struttura a se stante.
Elastina: analoga al collageno.
CHERATINA (alfa-cheratina)
È un polimero di struttura α-elica presente nei mammiferi
(capelli, unghie e pelle). La parte polimerica è un’alfa-elica
destrorsa con super avvolgimenti sinistrorsi. Ha una
funzione protettiva.
Principalmente è formata da amminoacidici natura
fenilalanina, isoleucina, valina, metionina
idrofobica e
alanina che sono esposti esteriormente.
È formata da due monomeri di α-elica destrorsi che si
avvolgono tra loro in modo sinistrorso (altrimenti
annullerebbero l’avvolgimento). Possiede una testa
globulare che permetterà un’interazione testa-coda che
costruirà i filamenti di alfa-cheratina (proto fibrille). ponti
La cheratina è ricca di cisteina che generano molti
disolfuro, stabilizzando così la struttura della cheratina. I
ponti disolfuro stabiliscono per esempio se un capello sarà
liscio o riccio.
FIBROINA È un polimero composto solamente di β-
foglietti, prodotta dal baco da seta. Ha
una struttura primaria particolare e
ripetuta piu volte. Importanti sono i siti di
serina e alanina che possiedono catene
laterali piccole, idrofobiche e polari che
permettono di interagire tra le strutture
a foglietto beta. Queste regioni sono interrotte da valina e tirosina che
permettono così elasticità del tessuto.
COLLAGENO
Una delle proteine più abbondanti nel corpo umano. Presenta una struttura
secondaria specifica a tripla elica sinistrorsa (Elica del collageno, ricca di
glicina e prolina non
compatibili con una
normale alfa-elica) che
presenta una propria
grafico di
posizione nel
Ramachandran. Anche
il collageno come la
cheratina presenta
ripetizioni periodiche.
Come caratteristiche
principali presenta
contemporaneamente
grande elasticità e
grande resistenza.
Riassumendo la
struttura della tripla
elica è possibile
trovare ogni 3 residui
una glicina che indica
il crossover delle
eliche, prolina e idrossiprolina sono importanti per stabilizzare con legami
idrogeno la catena, le fibrille di collageno sono a loro volta stabilizzate da legami
covalenti tra le lisine, che hanno catene laterali tra le piu lunghe e infatti è
presente nei siti attivi perché permette un aggancio (tipo ponte).
a modificazioni della lisina
Il legame covalente del collageno è dovuto che
fornisce sedi per legami covalenti tra piu unità di tropocollageno (subunità,
il gruppo
struttura terziaria molto resistente) donando flessibilità. Infatti,
amminico della lisina è ossidato in aldeide che reagirà con una lisina