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Struttura delle proteine

Le proteine hanno una struttura complessa:

  • Primaria
  • Secondaria
  • Terziaria
  • Quaternaria

Struttura primaria

Costituita dalla sequenza degli aa che la compongono. Gli aa si legano con legame peptidico.

Si forma tra il gruppo carbossilico di un aa e il gruppo amminico dell'aa adiacente.

Glicina + Alanina = Glicilalanina

Legame covalente (forte) che lega gli aa in una proteina tra C e N.

Si forma dalla reazione di condensazione (endoergonica con la formazione dell'acqua). Si stacca un OH dal gruppo carbossilico e un H dal gruppo amminico, formando una molecola di H2O.

Non spontanea, richiede energia

Si rompe con idròlisi, dove bisogna aggiungere una molecola di H2O per rompere il legame.

Spontanea, ma molto lenta, per questo le proteine sono stabili, ci vuole molta energia.

Quando 2 aa si legano, formano un dipeptide.

3 aa → tripeptide

pochi aa (10-15) → oligopeptide

tanti aa (100-200) → polipeptide

Ogni qualvolta che si forma un peptide, si distinguono 2 diverse estremità della catena:

  • N-terminale → gruppo amminico libero del 1° aa
  • C-terminale → gruppo carbossilico libero dell'ultimo aa

La sequenza amminoacidica di una proteina si scrive sempre dall'N verso il C.

Per dare un punto di riferimento, le posizioni amminoacidiche sono numerate, da 1 su N-terminale fino a C-terminale.

In un peptide le unità amminoacidiche sono considerate residui, cioè che si ha un aa glicina e un aa alanina, nel caso della glicilalanina.

Il legame peptidico è di tipo planare, si ha un Cα legato ad un C carbossilico che fa legame con N dell'aa adiacente e ad esso è legato un Cα.

Il legame peptidico è soggetto a risonanza, dove c'è una parziale ridistribuzione delle 2 coppie di elettroni tra O carbossilico e N amminico. N amminico ha una coppia di elettroni non di legame che per risonanza si va a posizionare tra C ed N. Uno dei 2 doppi legami tra C e O per risonanza forma un doppietto elettronico su O stesso. Si annulla a = legame tra C e N.

Le proteine polimorfiche nell'uomo sono circa il 20-30%.

Queste differenze sono tanto minori quanto più le specie animali sono vicine filogeneticamente. Non sono quasi mai differenze negative.

Quando confronto 2 sequenze primarie:

  • Residui invarianti: aa identici occupando la stessa posizione. Sono indispensabili al corretto funzionamento biologico della proteina.
  • Sostituzioni conservative: tutte le mutazioni dove un aa è sostituito da un aa simile, ad esempio aa acido sostituito da un altro aa acido e così via. Questi aa allora che in quella posizione non serve quello specifico aa, ma importa che ci sia quell'aa che ha quelle proprietà sulla catena laterale R.
  • Sostituzioni non conservative: sono più casuali, non è indispensabile che ci sia la stessa tipologia di aa.

Alcune mutazioni possono compromettere il corretto ripiegamento e la corretta funzione biologica di una proteina.

STRUTTURA SECONDARIA

Rappresenta la disposizione nello spazio degli atomi di uno scheletro peptidico. Tutti gli atomi coinvolti nello scheletro peptidico, esclusi i gruppi laterali. I gruppi laterali, però, possono avere un'influenza sulla struttura.

Tutte le strutture secondarie sono principalmente stabilizzate da legami a H tra gruppi C=O ed NH, che non sono gruppi liberi, ma sono impegnati per formare un legame peptidico. Sono stabilizzate principalmente da legami H dello scheletro peptidico.

Nelle strutture secondarie avvengono dei vincoli o rigidità, dati dai legami peptidici che hanno una parziale natura di doppio legame che porta conseguenze nella rigidità e planaità degli atomi coinvolti.

Le 2 strutture secondarie più comuni:

  1. Alfa elica

    Lo scheletro peptidico si organizza lungo una spirale destrosa. Per compiere una spira completa servono 3.6 residui. La distanza tra ogni spira è 5.4Å.

1Å = 10-10 metri

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alexia9902 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica e Analisi Biochimica degli Alimenti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Barbiroli Alberto Giuseppe.