Gli ultimi due legami con l’ISTITINA si chiamano PROSSIMALE (quello più vicino) e DISTALE
(quello più lontano, quindi più DEBOLE) e questo può essere costituito con il legame con
l’OSSIGENO, il quale si va a intromettere tra ISTITINA DISTALE (più debole) e FERRO.
5 legami sono quindi legami STABILI, quello DISTALE invece no, è più debole, e può essere
sostituito con il legame di O2 che ha 6 elettroni sull’ultimo strato eneretico.
Perchè l’O2 per entrare deve avere una certa angolazione?
L’OSSIGENO entra tra FERRO ed ISTIDINA DISTALE e forma quell’angolo. Il legame dell’O2
avviene con più difficoltà dell’ISTIDINA, ma vabene così proprio perché non deve formarsi un
legame stabile siccome deve essere rilasciato, proprio perché l’EMOGLOBINA lega e poi rilascia.
Quindi l’EMOGLOBINA passa da OSSIGENATA a DEOSSIGENATA e la molecola in questa
transizione ha dei cambiamenti conformazionali.
MIOGLOBINA
La MIOGLOBINA è molto più semplice, ha un’unica subunità, quindi un unico gruppo EME, di
conseguenza lega un solo O2 e, a differenza dell’EMOGLOBINA che si trova nei globuli rossi, la
MIOGLOBINA si trova nei MUSCOLI (MIO = MUSCOLO), e ha la funzione di trasportare e
scambiare OSSIGENO dall’EMOGLOBINA ai MITOCONDRI. Un’altra funzione importante è
quella di RISERVA, ovvero colma il passaggio tra il rilascio di O2 da parte dell’EMOGLOBINA e
il ritorno dell’ANIDRIDE CARBONICA.
RECUPERO (tra due esercizi) → serve anche a far ricaricare di O2 la MIOGLOBINA.
DIFFERENZE TRA EMOGLOBINA E
MIOGLOBINA
**CARBOSSIEMOGLOBINA → il CO (monossido di carbonio) si mette al posto dell’O2 nel
legame con il FERRO, ma è 200 volte più forte.
COSA SUCCEDE QUANDO L’OSSIGENO SI LEGA AL GRUPPO EME?
Il FERRO non è allineato con l’EME quando si lega, ma è un po’ staccato, ecco perché l’O2 si deve
inclinare per legarsi. Quando si lega l’O2 il FERRO si allinea. Le subunità sono legate, e quello che
succede nella prima subunità si riflette nelle altre 3 che allineano già il FERRO sul piano dell’EME,
quindi le successive subunità saranno già allineate al momento del legame, di conseguenza l’O2 si
legherà più facilmente nella 2°, nella 3° ancora di più e nella 4° ancora di più. Quindi avremo
l’EMOGLOBINA in due diverse conformazioni:
• STATO “T” (tesa): affinità dell’emoglobina per l’O2 bassa, poiché la configurazione non è
adeguata → DEOSSIEMOGLOBINA;
• STATO “R” (rilassata): ha una maggiore affinità di legame → OSSIEMOGLOBINA.
Tutto questo è graduale, cioè mentre carica l’ossigeno man mano che si allontana dai polmoni
scarica l’ossigeno.
EFFETTI STRUTTURALI
Il cambiamento dalla conformazione T alla conformazione R si nota anche dal restringimento dello
spazio centrale tra le subunità.
Confronto delle cinetiche di legame dell’ossigeno di mioglobina e emoglobina
Il grado di saturazione (Y) dei siti di legame dell’O2 può variare da 0 (tutti i siti sono scarichi) fino
al 100% (tutti i siti sono carichi).
Il grafico di Y al variare della pressione parziale di O2 permette di studiare le cinetiche di legame
P50 è la pressione parziale di ossigeno (pO2) necessaria per ottenere la semisaturazione, ovvero il
50% dei siti totali legati all’O2. Quanto più è elevata l’affinità per l’ossigeno tanto minore è la P50
P50 mioglobina = 1 mmHg P50 emoglobina = 26 mmHg.
NB: PRESSIONE PARZIALE DI O2 perché è aria, non ossigeno puro.
Il grafico sovrastante illustra la saturazione dell’ossigeno in relazione alla pressione parziale di
ossigeno, per EMOGLOBINA e MIOGLOBINA. Come possiamo notare la saturazione
nell’EMOGLOBINA sale molto più gradualmente perché inizialmente ha bassa affinità e piano
piano aumenta. Nella MIOGLOBINA invece il GAP è molto più repentino perché ha solo un
gruppo EME e di conseguenza l’affinità non aumenta gradualmente. Maggiore è la PRESSIONE
PARZIALE di O2 e maggiore è la percentuale di EMOGLOBINA ossigenata e viceversa.
** negli ALVEOLI POLMONARI abbiamo il 100% di emoglobina ossigenata (stato R).
Quindi uno dei fattori che controlla la capacità di legame dell’emoglobina è la PRESSIONE
PARZIALE DI O2, maggiore è questo valore e più l’emoglobina si troverà nella conformazione R.
La CO2 è un altro fattore, ma è il contrario, maggiore è la sua pressione e più l’emoglobina si
troverà nella configurazione T, quindi è favorito il rilascio di ossigeno e la capacità di legame con la
CO2. Un altro fattore è il pH (nei tessuti che lavorano è leggermente più acido): l’abbassamento di
pH dai tessuti ai polmoni favorisce lo stato R poiché il tessuto ha bisogno di O2.
Poi la TEMPERATURA (più alta nei tessuti a lavoro, poiche la fosforilazione ossidativa produce
anche calore), quindi più è alta e più è favorita la configurazione T, poiché serve ossigeno ai tessuti.
L’ultimo fattore è la concentrazione del 2,3 BIFOSFOGLICERATO (derivante dall’1,3
BIFOSFOGLICERATO della glicolisi) il quale ha molte cariche negative e si mette nello spazio
vuoto tra le 4 subunità dell’emoglobina, e quando si lega ad essa forma legami ionici e blocca
l’emoglobina nello stato T. Il legame con il 2,3 BIFOSFOGLICERATO consente all’emoglobina di
legare O2.
ALTA QUOTA → c’è una bassa concentrazione di O2 e l’EMOGLOBINA non lo legherebbe,
quindi aumenta il 2,3 BIFOSFOGLICERATO così l’emoglobina ha una bassa affinità e lega
quell’ossigeno, poi piano piano con il tempo aumenta EMOGLOBINA e GLOBULI ROSSI. Questo
adattamento prende il nome di ADATTAMENTO A BREVE TERMINE.
RIPASSO
Ciascuna subunità dell’emoglobina si chiama GLOBINA e contiene un gruppo EME il quale deriva
dalla PROTOPORFIRINA che contiene il FE2+ che viene equilibrato con l’azoto N.
Il rifornimento di O2 deve essere costante, poiché è necessario alla FOSFORILAZIONE
OSSIDATIVA e viene supportato dalla MIOGLOBINA, la quale funge da scambio tra
EMOGLOBINA e MITOCONDRIO, e da riserva di O2 poiché lo cede solo quando è richiesto.
L’EMOGLOBINA rilascia piano piano, gradualmente, l’OSSIGENO mentre si allontana dai
polmoni e si avvicina ai TESSUTI che ne necessitano, e che poi gli restituiscono la CO2.
Po2 → cambia dai polmoni verso i tessuti: maggiore è la pO2 e maggiore quindi è l’AFFINITA’
dell’emoglobina.
Conc. Di CO2 → maggiore è questa concentrazione e minore sarà l’affinità dell’emoglobina.
EME → è una PROTOPORFIRINA con il FE2+ al centro.
Nella struttura a rombo della PROTOPORFIRINA ci sono 4 N che bloccano il FERRO al centro e 2
residui amminoacidici (2 gruppi R) che fanno formare altri 2 legami con l’ISTITINA
PROSSIMALE e DISTALE (il ferro si lega all’AZOTO contenuto in esse).
L’OSSIGENO si inserisce tra FERRO e ISTITINA DISTALE, angolandosi, e una volta che la prima
molecola di O2 si è legata alla PRIMA SUBUNITA’, l’emoglobina da T passa ad R e la seconda
molecola di O2 si trova già la 2° subunità con il FERRO già allineato, quindi trova già lo stato R, e
così via fino ad essere completamente con tutte le subunità allo stato R. Questa situazione la
troviamo in prossimità degli ALVEOLI POLMONARI, mentre nei TESSUTI troviamo la situazione
opposta, quindi da R a T.
Accade quindi una vera e propria trasformazione della struttura dell’emoglobina.
Nella MIOGLOBINA, avendo una sola subunità, non c’è alcuna difficoltà di legame con
l’OSSIGENO.
A livello dei capillari la MIOGLOBINA è SATURA quasi al 100% mentre l’emoglobina è SATURA
solo al 50%. Il concetto è che la MIOGLOBINA deve saturare al massimo in ogni condizione,
mentre l’emoglobina satura a seconda delle condizioni (pH, temperatura, Po2, …).
La curva dell’emoglobina è più lenta poiché deve trascinare tutte le altre GLOBINE, mentre la
MIOGLOBINA ha una sola subunità quindi già riesce a saturare subito al massimo.
• L’emoglobina è satura al 97% quando lascia i polmoni
• In condizioni di riposo è satura al 75% quando torna ai polmoni
LEZIONE
L’anidride carbonica (CO2) si lega ai gruppi NH terminali delle GLOBINE, formando un composto
che prende il nome di CARBAMMATO, e questo avviene nei tessuti, quindi facilita il distacco di
O2 da parte dell’emoglobina.
Nei tessuti metabolicamente attivi c’è un’alta concentrazione di CO2 che si lega agli NH
dell’emoglobina, e ciò crea PROTONI che vanno a modificare il Ph.
TRASPORTO DELL’ANIDRIDE CARBONICA
Quella che diventa CARBAMMATO non è tutta la CO2, quella restante del CAPILLARE entra nel
GLOBULO ROSSO, reagisce con l’ACQUA e diventa ACIDO CARBONICO, il quale si dissocia e
perde un PROTONE (H+) formando 2 IONI, HCO3- + H+. ** HCO3- è lo IONE
BICARBONATO che poi fuoriesce dal globulo rosso. Quindi la CO2 che viaggia nel sangue
viaggia come IONE BICARBONATO, che è uno dei più importanti sistemi tampone del sangue,
poiché HCO3- può legare i protoni in eccesso che trova in giro, poiché ha carica negativa. L’enzima
che regola la reazione tra H20 e CO2 si chiama ANIDRASI-CARBONICA.
Il viaggio della CO2 termina negli ALVEOLI POLMONARI, quindi il HCO3- rientra nel globulo
rosso e fa il percorso contrario reagendo con un H+ e diventando di nuovo CO2 e H20 (grazie
sempre allo stesso enzima).
Il globulo rosso perde CO2 e PROTONI (poiché servono alla reazione appena detta) quindi
l’emoglobina non ha più CO2 e di conseguenza è favorita la forma R, quindi legherà l’O2 rilasciato
dagli alveoli polmonari.
REGOLAZIONE DEL 2,3 BIFOSFOGLICERATO
Questo prodotto viene sottratto dalla
GLICOLISI sotto forma di 1,3
bifosfoglicerato, e il globulo rosso ha
solo la GLICOLISI per ricavare ATP,
poiché avviene nel citoplasma e
ricordiamo che il globulo rosso non
ha ne nucleo ne organelli
citoplasmatici. Il 2,3
BIFOSFOGLICERATO serve a
diminuire l’affinità, quando non c’è
più questa esigenza allora viene
rilasciato.
Questa molecola si va a inserire nello spazio centrale che si forma tra le 4 subunità dell’emoglobi