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CO.
Anemia falciforme: HbS (sickle: falce). La forma è quella di falce. Non si ha la
forma a disco biconcavo, ma forma a falce. Spesso è chiamata falcemia. Negli
eritrociti si hanno dei polimeri di Hb che formano delle fibre lunghe e precipitano
forzando la cellula a diventare lunga: i pazienti hanno una mutazione puntiforme.
L'aminoacido in posizione 6 da glutammato diventa valina: il primo è negativo, il
secondo non è carico. Quando Hb è ossigenata l'aminoacido di posto 6 è
nascosto, ma quando è desossigenato è posto sulla superficie. La valina esposta si
incastra in un sito con idrofobicità che si trova sulle catene alfa, la fenilalanina, e
che è così in seguito a desossigenazione, mentre il glutammato non interagisce
con fenilalanina. Per queste interazioni si ha una polimerizzazione di Hb e quindi
si hanno strutture a fibre che danno una forma di falce. Questo processo di
polimerizzazione avviene soprattutto in caso di desossigenazione e quindi
tipicamente nei tessuti. Quando HbA si desossigena non cambia la conformazione
dell'eritrocita, in caso di HbS si formano le fibre. Nei vasi periferici si formano
eritrociti a falce, fibrosi e piuttosto rigidi: impediscono la deformazione degli
eritrociti e vanno a formare trombi e quindi infarti tissutali (mancanza di apporto
di sangue a dei tessuti). Spesso i malati vanno incontro a necrosi dei tessuti a valle
del tappo e ad emolisi. La patologia è autosomica recessiva e il gene falcemico è
molto frequente: i portatori sani sono molto concentrati in Africa centrale (1/5).
Anche la malaria si distribuisce in modo simile. Chi è falcemico, come portatore
sano (ha anche HbA), può avere dei vantaggi: sta bene, quando è infettato da
plasmodium (malaria), poichè il batterio ha una replicazione meno buona. Infatti,
HbS causa piccoli danni sulla membrana della cellula che perde potassio e il
plasmodium prolifera bene solo se il potassio negli eritrociti è molto concentrato.
Talassemia: coincidenza con le zone con infezione da plasmodium. Manca o non
funziona uno dei due geni, alfa o beta. In Africa prevalgono le talassemie alfa. Nella
zona del mediterraneo prevalgono le beta. L'incidenza è di10 casi su 100000:
questo perché si ha screening (ai futuri genitori si fa un test per vedere se sono
portatori o meno del gene della talassemia). Anche se la sequenza è bassa si
hanno numerosi portatori. Le cause sono genetiche per delezione o mutazioni
puntiformi del gene con riduzione della trascrizione o instabilità di mRNA o
emoglobina che si degrada molto di più. Nei portatori sani non si hanno sintomi
(si parla di anemia microcitica): gli eritrociti hanno un diametro minore. Si ha
bassa produzione o assenza di catene beta e aggregazione di catene alfa, arrivando
anche a 4 alfa che sono molto instabili. Si ha bassa sintesi di Hb e quindi anemia.
Queste alfa4 possono fare danni perché si ha eritropoiesi inefficace. Le
conseguenze oltre ad anemia sono: iperplasia midollare eritroide e deformità
scheletriche. Si possono avere anche danni alla membrana e quindi emolisi
arrivando fino a splenomegalia.
PROTEINE FIBROSE E TESSUTO CONNETTIVO
Tessuto connettivo: una porzione di tessuto che serve da sostegno per tutti i
tessuti con funzioni svariate. Facendo una sezione di un tessuto, infatti, si trova un
primo strato di cellule con funzione specializzata in base al tessuto ed è la linea
dell'epitelio, poi, vi è una struttura di lamina (addensamento di collagene) e infine
una grossa porzione di tessuto con funzione di connessione e sostegno. In
quest'ultima vi sono i fibroblasti che producono le componenti del connettivo,
altre cellule del sistema immunitario e una componente acellulare (fatta di
mucopolisaccaridi, proteine, soprattutto quelle di sostegno). Il tessuto connettivo
appare con una serie di cavità delimitate da tralci di fibre che formano un
reticolo. Vi sono poi delle fibre che compongono l'impalcatura e sono fatte di
collageno. A seconda del tipo di connettivo vi sono disposizioni di diverso tipo:
uno non specializzato (fa da riempitivo e da impalcatura per organi: è una rete di
sostegno), forme in cui vi sono cellule di fibroblasto che sono sintetiche e
specializzate nella sintesi di proteine (hanno infatti un reticolo endoplasmico
molto sviluppato e una serie di vescicole che fanno andare le strutture
sintetizzate al di fuori) e al di fuori della cellula vi sono fasci di fibre di collagene,
con una intersezione di fibre con orientamento vario. Vi sono poi tessuti
connettivi con funzioni particolari (ossa, tendini e alcuni legamenti) dove le fibre
invece di disporsi a reticolo si dispongono secondo linee/direzioni fisse. Si hanno
una serie di canali (zone a cilindro), con una serie di strati, lungo cui ci sono delle
cellule, ovvero gli osteoblasti (sintesi del tessuto: sono fibroblasti specializzati che
sintetizzano collagene e i componenti dell'osso). Tutte le fibre di tali tessuti
formano la parete del cilindro e sono allineate lungo le linee di scaricamento della
forza di gravità poiché svolgono funzione di sostegno e scaricano il peso.
Collagene: Le fibre di collagene sono fibre fatte da un bandeggio con zone più
dense e zone meno dense. Ogni fibra è fatta dall'allineamento di più fibrille e
all'interno di una fibra le fibrille si orientano tutte nella stessa direzione. Ogni
fibrilla è fatta dalla giustapposizione di più molecole di collagene e ogni molecola
di collagene è un super-avvolgimento elicoidale di 3 catene. Le singole catene di
collagene non sono allineate ma si ha una sfalsatura rispetto alle catene di
collagene della fibrilla contigua di 1/4 della molecola. Si ha un'interruzione e
questi punti corrispondono a dove si ha la catena nelle fibrille sottostanti. Vi sono
zone in cui ci sono sempre solo fibre (bandeggio scuro) e altre in cui vi sono dei
buchi (bandeggio chiaro). All'interno di ogni molecola di collagene si può
identificare un estremo amino e uno carbossiterminale. Ogni catena di collagene
ha un peso di circa 300 kDa, proteina molto grande. La composizione dei residui
dimostra un'abbondanza di una serie di residui molto piccoli: Gli, Pro e Hyp. Si
ripete molto questo tripeptide. L'elica del collagene non è quindi una alfa-elica
poiché la prolina la destabilizza e quindi è un'elica particolare. Le singole catene
si arrotolano in modo levogiro, ma la superelica ha un avvolgimento destrorso.
L'angolo tra due residui contigui è di circa 120 gradi: il numero di residui per giro
è di 3,3. Un aminoacido su tre è di glicina (33%), segue il gruppo di Pro e Hyp
(22-27%) e poi altri tipi di residui (Ala:11% e altre piccole percentuali).
Legami di stabilità delle catene di collagen: Non è una elica canonica e non si
hanno i legami H longitudinali tra le spire tipici di un'alfa elica. Le interazioni per
stabilizzare le eliche in questo caso sono legami H trasversali tra le tre catene e
non intra-catena. Grazie alla sfalsatura si trovano sullo stesso piano le proline
delle tre catene. Queste formano dei legami H tra il gruppo H dell'aminogruppo e
l'ossigeno del gruppo carbossilico della prolina della catena contigua. Fra tutte le
3 proline che giacciono su un'unica zona del piano si hanno delle stabilizzazioni
trasversali. La prolina è abbondante come lo è anche la Hyp (gruppo ossidrilico su
C4 o raramente sul 5): il fatto che ci sia un gruppo OH in più aumenta la
possibilità di formare dei ponti H. L'abbondanza di prolina porta a un aumento
della curvatura e al tempo stesso stabilità grazie ai legami trasversali. La presenza
di Hyp garantisce ancora più stabilità: un OH in più garantisce ponti H addizionali
con maggior compattezza. Senza le Hyp il collagene che si forma è molto meno
compatto.
Da Pro a Hyp e glicosilazione: La prolina può essere convertita in Hyp con una
prolil-idrossilasi: come cosubstrato (secondo reagente) si ha alfa-chetoglutarato
(ha 5C e su uno dei C un gruppo chetonico). In presenza di ossigeno, questo
enzima lega ossigeno sul gruppo prostetico che ha ferro (ma non è un eme) e
successivamente si ossida il ferro a 3+ così che risulta instabile e O2 viene scisso
in due atomi O. Uno degli O va a legare il carbonio chetonico dell'alfa-
chetoglutarato formando un C instabile (legato a due O e a un CO) che elimina
un carbossilato (sotto forma di CO2) e lega stabilmente uno degli O che si è
generato formando un gruppo carbossilato. L'alfa-chetoglutarato si è trasformato
in succinato (acido dicarbossilico a 4C). Rimane un O che viene attaccato dalla
prolil-idrossilasi sul C4 della prolina (raramente sul C5 o sul C3). L'enzima ha ora
Fe3+ che non può interagire con ossigeno. Per questo la reazione per tornare a
Fe2+ ha bisogno di acido ascorbico: un riducente e cofattore fondamentale per
dare all'enzima la sua forma attiva. Analogamente si ha anche la lisil-idrossilasi:
idrolizza le lisine del collagene (il 5%) di tutte le strutture sul C5 e serve come
punto di attacco delle catene glicosilate del collagene con una percentuale
variabile di glicidi. Le catene di glicidi si legano con un legame O-glicosidico sul
gruppo ossidrilico attaccato al C5 delle lisine del collagene. Queste sono poche
ma con una funzione di aggiungere e attaccare glicidi. Le catene glicidiche sono
corte e l'innesco è fisso: ad attaccarsi per primo è il beta-galattoso, poi un alfa-D-
glucoso che si lega con un legame 1-->2. Le glicosilazioni servono ad aumentare
le zone polari e la solubilità delle fibre, consentendo l'idratazione. I geni che
codificano per il collagene sono circa 30 e a seconda del tessuto vi sono degli
abbinamenti di diverso tipo.
Tipi di collagene: Ogni collagene ha 3 alfa-strutture (non eliche) identificate dai
geni alfa1,2 e 3. Ci sono collageni fatti da catene dello stesso tipo, altri con una di
un tipo e due di un altro. Il collagene 1 ha tre catene alfa1 tipiche del collagene di
tipo 1 e forme fatte da due catene alfa1 e una catena alfa2 tipica del collagene1. Il
collagene 2 ha 3 catene alfa1 tipiche del collagene di tipo 2 (tipico: vi sono
modificazioni post-traduzionali che variano tra collagene di tipo 1 o 2 per
esempio). Nel collagene di tipo 1 si hanno poche Hyp e scarsa glicosilazione: le
fibrille sono molto compatte e quindi sono tipiche di tendini, strutture
scheletriche (dove le fibre sono ordinate, parallele e compatte) in corrispondenza
della dentina, della cute, dei legamenti, della cornea e dove si hanno strutture
tutte ordinate allo stesso modo. All'opposto, il collagene di tipo 2 forma fibrille
meno compatte e più solubili: la catena alfa1 tipica del collagene di tipo due ha
molte più Hyp e glicidi. È