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DIETE
Per moltissimo tempo l'uomo si è alimentato con il cibo che era disponibile. Le prime diete sono state sviluppate dopo la Seconda Guerra Mondiale, in particolare lo "Seven Countries study".
Uno dei primi studi che ha voluto studiare se gli alimenti che vengono assunti sono ottimali o meno è il "Studio epidemiologico" cominciato nel 1958 e che si è protratto per molti anni. Ha riguardato 16 diverse coorti che sono state scelte in 7 Paesi diversi: USA, Finlandia, Yugoslavia, Giappone, Olanda, Italia e Grecia.
Questo studio si proponeva di indagare l'eventuale correlazione tra malattie cardiovascolari e un'alimentazione ricca di grassi. Sono stati presi in considerazione solo uomini di 35-40 anni, in quegli anni era l'età con il più elevato tasso di morte improvvisa provocata da malattie cardiovascolari.
Questo studio ha concluso che effettivamente esiste una correlazione tra un'alimentazione ricca di grassi e la morte improvvisa perdanni.
cardiovascolari → in particolare se la dieta è ricca di colesterolo
È stato possibile suddividere le coorti in due gruppi:
- Gruppo ad alto rischio di malattia coronarica con tipica alimentazione occidentale
- Gruppo legato all'area mediterranea e orientale con basso rischio cardiovascolare
È stata la prima volta che è stata correlata l'alimentazione a un problema di salute
L'elevato consumo di burro e margarina in Olanda e in Finlandia è stato correlato con un aumento di mortalità per malattie cardiovascolari
Un ridotto consumo di grassi in Grecia e in Giappone oppure un apporto di grassi legato esclusivamente all'olio di oliva è stato invece correlato con una diminuzione della mortalità
China study
Negli anni '80 è stato iniziato il∘E' stato rilasciato nel 2005
Condotto in 128 villaggi cinesi allo scopo di studiare l'influenza di un'alimentazione tradizionale (è stato
stimato che la Cina rurale degli anni '80 fosse molto simile all'Europa rurale degli anni '50) sulla salute umana, soprattutto per quanto riguarda l'incidenza di cancro. Il risultato di questi studi ha messo in luce come le proteine di origine animale, in particolare la caseina, sono associate con un aumento del rischio di sviluppo di un tumore → associate a un'azione pro-infiammatoria. Questo studio è stato molto contestato perché i risultati non sono mai stati pubblicati su riviste scientifiche in peer reviewed, ma sono stati pubblicati in un libro. La maggior parte dei risultati sono stati comunque confermati da altri studi successivi. EPIC study Uno di questi è l'EPIC = European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition. È uno studio enorme iniziato nel 1994 ed è ancora in atto. Ha riguardato 10 Paesi europei. Le persone arruolate sono state sottoposte a dei questionari volti a stabilire il tipo di.alimentazioneQuesto studio ha confermato l'effetto protettivo di frutta e verdura nei confronti dello sviluppo di tumori → risultati divisi per singolo tumore (carne rossa predispone il tumore al colon-retto e non altri tipi di tumori)
Dieta mediterranea
Anche oggi, è una delle diete più sane e viene consigliata a livello medico
Incorpora le abitudini e tradizioni (non solo cibo) legate alle popolazioni che vivono attorno al Mediterraneo
È una dieta molto ricca in: frutta, verdura, legumi, noci, fagioli, cereali, semi, pesce e grassi insaturi (olio di oliva)
Comprende anche il consumo di carne e latticini, ma in maniera moderata
Questo tipo di dieta è protettiva nei confronti di tumori e nei confronti di malattie cardiovascolari
Si consigliano almeno 5 volte al giorno delle porzioni di frutta e verdura varie
Comprende anche cibi ricchi di amido come le patate, il riso, la pasta e il pane → oggi si consiglia di scegliere soprattutto le
varietà integrali in quanto hanno un indice glicemico più basso, ma potere nutritivo paragonabile. Sono importanti i fagioli, il pesce, le uova, la carne e altre proteine. Sono previste 2 porzioni di pesce alla settimana, 1 delle quali deve essere pesce grasso. Si consiglia di avere delle alternative ai latticini, sono consigliate le bevande a base di soia. È importante scegliere, quando possibile, delle alternative che contengono un basso contenuto di grassi e a basso contenuto di zuccheri. Si devono preferire oli insaturi, preferibilmente quello di oliva. Si consigliano di bere almeno 6-8 bicchieri di liquidi al giorno.- Alla base della piramide alimentare si trovano: frutta, verdura, pane, cereali e legumi
- Pesce, crostacei, acqua
- Carne, latticini, uova, vino
- Dolci
Paleodieta
Promuove
la dieta che si supponeva gli uomini avessero nel paleolitico L'uomo si è separato dalle scimmie antropomorfe circa 6-8 milioni di anni fa Il genere Homo compare circa 2 milioni di anni fa in Africa, l'Homo sapiens emerge circa 300.000 anni fa Per capire di cosa si nutriva l'uomo nel paleolitico sono stati esaminati mediante PCR resti vegetali fossili Sono state anche studiate delle popolazioni che ancora oggi hanno uno stile di vita simile a quello che l'uomo aveva nel paleolitico Gli studi si sono concentrati su due popolazioni: - Hadza → Tanzania - Tsimane → altopiani Bolivia Gli Hazda hanno una bassa aspettativa di vita, si attesta intorno ai 30-40 anni → dato mascherato dal fatto che vi è però un'elevata mortalità infantile Molte persone infatti vivono fino ai 60-70 anni La percentuale di persone che vivono oltre i 5.000 anni è stabile Sembra che il raggiungimento della vecchiaia sia avvenuto già nel paleolitico.grazie al fatto che i nonni hanno iniziato ad accudire i nipoti, alleggerendo il carico delle madri. L'80% delle morti sono dovute a infezioni, il 20% a traumi e solo una percentuale inferiore al 10% è dovuta alle malattie del mondo moderno. Si stima che le prime infezioni siano state sviluppate dagli uomini nel neolitico, quando hanno iniziato ad allevare gli animali e hanno smesso di vivere da nomadi. L'obesità e la sindrome metabolica sono praticamente inesistenti in queste comunità e nei contadini che coltivano quello che poi mangiano. In queste popolazioni la pressione arteriosa rimane costante durante tutta la vita, non aumenta durante l'invecchiamento. Meno del 30% ha un'ipertensione leggera, legato anche allo stile di vita, i cacciatori-raccoglitori fanno un'elevata attività fisica a intensità bassa o moderata. Hanno una dieta molto ampia: consumano un'ampia varietà di piante e di animali, meno del 50% delle.calorie deriva dagli animaliE’ molto assunto il mieleIl cibo ha un indice glicemico più basso, contiene più fibra ed è ricco di nutrienti, contiene poco colesteroloQuesti diversi gruppi etnici di cacciatori-raccoglitori presentano dei profili di salute molto simili tra loro, anche se vivono in luoghimolto diversi → non è la genetica, ma l’ambiente ad avere un ruolo fondamentale (hanno diete molto simili)Inoltre, un’attività fisica costante e moderata riduce l’appetitoL’obesità moderna sembra essere maggiormente legata agli alti livelli di energia assunta, rispetto che alla sedentarietàLa paleodieta include:- frutta e verdura- carne e pesce, ma meno del 50%- frutti di bosco- noci- uva- olio di oliva e olio di coccoDiete chetogenicheSono volte ad aumentare la concentrazione corporea di corpi chetoniciPrevedono il 90% di grassi, il 7% di proteine e l’8% di carboidratiQuesto tipo di dieta è
stata formulata già negli anni '20 per la terapia di bambini con epilessia infantile resistenti ai trattamenti farmacologici e ha dato buoni risultati. Solo recentemente è stata introdotta come dieta per perdere peso. Sono state sviluppate delle varianti: - MCT-based diet: vengono somministrati degli acidi grassi a catena media, vengono assunti un po' meno grassi (70%) e aumentano proteine e carboidrati. - Dieta Atkins: 70% di grassi, 25% di proteine e 5% di carboidrati. - Anche la dieta Dukan è una dieta chetogenica. Quando ci si sottopone a una dieta chetogenica, il corpo modifica il proprio metabolismo. Dopo circa due giorni si osserva un aumento della concentrazione di corpi chetonici (4 mmol/L), la glicemia resta invece costante, il glucosio è fornito dalla demolizione degli amminoacidi glucogenici o attraverso il glicerolo. Si realizza una condizione chiamata chetosi (condizione distinta dalla chetoacidosi, che invece è.patologica: 25 mmol/L di corpichetonici e pH ematico di 7.2-7.3)Si è visto che nella condizione di chetosi, i corpi chetonici hanno un effetto neuroprotettivo dovuto a un aumento della fosforilazioneossidativa, oltre che a un aumento della sintesi di glutatione e della glutatione perossidasiLa condizione di chetosi tende anche a diminuire la glicolisi e l'apoptosiQuesta dieta ha degli effetti a livello dell'approvvigionamento energetico del muscoloIl muscolo ha tre possibilità principali per ricavare energia:
- In presenza di uno sforzo muscolare intenso, durante i primi secondi, quando l'ossigeno non riesce a distribuirsi in maniera uniformea livello dei tessuti → viene utilizzato l'acido lattico oppure il sistema fosfageno che fosforila ADP a spese di fosfocreatina
- Durante uno sforzo muscolare di intensità da moderata a elevata, per i primo 90 secondi viene utilizzato acido lattico
- A regime, la quantità di ossigeno
è adeguata e come fonte di energia viene utilizzata prevalentemente la fosforilazione ossidativa
Il muscolo necessita di una serie di substrati ossidabili, principalmente glucosio, acidi grassi e corpi chetonici
L’assunzione di corpi chetonici e la stimolazione della loro produzione, provocano effettivamente delle variazioni a livello del peso corporeo ma non è dimostrato che migliorino la performance fisica
Se vengono assunti in eccesso, provocano una serie di gravi effetti collaterali gravi: nausea, vomito, pancreatite, iper e ipoglicemia, ipercolesterolemia, cardiomiopatia
Restrizione calorica
Concezione elaborata una decina di anni fa
Dieta che consiste nella riduzione del 30% delle calorie complessive rispetto al fabbisogno calorico giornaliero
Questa dieta si è dimostrata molto efficace nel contrastare la progressione tumorale → secondo alcuni studi è in grado di ridurre l’incidenza di alcuni tumori del 75.5%
La restrizione calorica riduce l’infiammazione
Diminuendo la deposizione dei grassi e quindi la produzione di adipochine pro-infiammatorie