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Effetti sistemici dell'infiammazione
Quando si ha l'infiammazione:
- Come prima cosa si ha una leucocitosi, ovvero un innalzamento dei globuli bianchi totali. Si fa con l'emocromo e poi per sapere quali globuli bianchi si sono alzati si farà la formula leucocitaria.
- Febbre: esiste un centro di regolazione della temperatura a livello del sistema nervoso centrale; la febbre si innalza grazie alla produzione di prostaglandine, che vengono sintetizzate nell'interno dei globuli bianchi a partire dagli acidi grassi polinsaturi. Gli acidi grassi polinsaturi, in particolare gli omega 3 che derivano dai fosfolipidi dei globuli bianchi, vengono trasformati tramite le ciclo-ossigenasi in prostaglandine, che sono molecole in grado di superare la barriera ematoencefalica arrivando al centro di regolazione della temperatura.
- Quando si innalza la febbre, dal sistema nervoso centrale, partono degli stimoli periferici per creare una vasocostrizione periferica.
Si innalza la febbre, noi sentiamo freddo, soprattutto a mani e piedi. La temperatura sale, poi si ha una fase febbrile stabile (più o meno a seconda dell'agente infettante, la febbre batterica infatti dura qualche giorno con circa 38°C, mentre quelle virali sono di breve durata ma con T° maggiori). Dopo questa stabilizzazione, se non intervengono altri agenti infettanti a complicare il quadro, si ha una riduzione della febbre, quindi dal sistema nervoso centrale partono segnali di vasodilatazione e noi sudiamo. Anche la febbre di conseguenza è un processo fisiologico, un meccanismo di difesa del nostro organismo perché la T° alta riesce a distruggere i germi, per questo la T° fino a 38°C di solito non va mai abbassata.
Proteine della fase acuta: già con l'elettroforesi, con le alfa e beta globuline, avevamo visto quali sono e detto che in definitiva sono dei picchi della fase acuta dell'infiammazione.
Ves:
velocità di eritro sedimentazione Quando ci troviamo di fronte ad un processo infiammatorio dunque, si valuta con emocromo per la leucocitosi, con l'elettroforesi in cui si vedranno le proteine della fase acuta, con la valutazione della ves e con la misurazione della T°. (E' difficile che da un nutrizionista ci vada un paziente con la febbre, però magari ci va un soggetto a cui è passata la febbre ma che presenta comunque un emocromo e un'elettroforesi non stabili) Quello che fa la differenza sono i tipi di cellule infiammatorie: - Macrofagi tissutali, cellule dendritiche → i macrofagi possono essere di diversi tipi a seconda dei tessuti; fisiologicamente, senza processo infiammatorio, i macrofagi sono presenti normalmente nei tessuti con azione difensiva (come nel caso delle cellule della microglia nel cervello ecc..). Invece, alcuni macrofagi si formano durante il processo infiammatorio e hanno azione aspecifica fagocitaria e rilascianocitochine.- Mastociti → rilasciano citochine e recettori per le IgE- Cellule epiteliali, mesenchimali → rilasciano citochine- Cellule endoteliali → producono adesine per i globuli bianchi e rilasciano citochine e ossido di azoto(ossido nitrico visto nel ciclo dell’urea, dove la citrullina tramite l’ossido nitrico sintasi può portare a formareossido nitrico; l’ossido nitrico prodotto dai globuli bianchi, ha grande potere antiinfiammatorio; però vieneprodotto anche dalle cellule endoteliali che sono stimolate da fattori infiammatori).- Granulociti neutrofili → fattori per la risposta antibatterica, granuli primari (idrolasi, miloperossidasi,perossidasi e fosfatasi acuta) granuli secondari (lisozima e lattoferrina) e granuli terziari (molecole ed enzimidi adesione).- Granulociti eosinofili → fattori per la risposta antiparassitaria, fattori per reazioni allergiche in grado dicontrastare l’azione basofila (istaminasi per istamina,fosfolipasi B per inattivazione del fattore di attivazione piastrinico).
- Granulociti basofili → fattori per reazioni allergiche (eparina, istamina, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinico), SRS-A (fattori chemiotattici dell'ana-flassi) e recettori per le IgE.
- Monociti → Migrano nei tessuti dove differenziano in macrofagi durante l'infiammazione.
- Piastrine → quando c'è un processo infiammatorio e c'è una vasodilatazione fuoriescono anche le piastrine; inoltre come avevamo già detto, le piastrine liberano anche i fattori di crescita per la rigenerazione del tessuto ed ecco che è attiva e partecipa alla riparazione tissutale.
Fondamentale è la liberazione da parte di queste cellule di citochine.
Tra queste citochine oltre alla prostaglandine si hanno IL1 (interleuchina 1), IL 6, TNF (fattore di necrosi tumorale) ALFA.
Cosa fanno? Agiscono in distretti differenti →
- Nel midollo osseo stimolano la
proliferazione dei neutrofili.- Nel circolo periferico regolano la mobilizzazione dei neutrofili, la diapedesi (fuoriuscita) e la fagocitosi.- Nel fegato si ha la stimolazione delle proteine della fase acuta.- Nell'ipotalamo mandano un segnale per l'aumento della temperatura (sinergia con le prostaglandine).- Nel tessuto adiposo e muscolare stimolano il metabolismo energetico successivo all'aumento dellatemperatura: l'aumento della T° porta un aumento della cinetica enzimatica, aumenta la stimolazione deglienzimi, e prevalentemente gli enzimi catabolici, in quanto per mantenere alta la T° c'è bisogno di energiache ci viene data appunto dai processi catabolici. Ecco perché mangiamo durante il processo febbrile eproduciamo energia per mantenere alta la febbre → nella maggior parte dei casi però quando si ha febbre època la voglia di mangiare, e allora i processi metabolici avvengono per stimolazione delle
riserve, particolarmente delle riserve lipidiche: infatti quando si ha un'infiammazione il soggetto scende di peso. PROTEINE DELLA FASE ACUTA Sono distinte in proteine positive e negative. - Positive: sono quelle che aumentano quantitativamente, perché il fegato, stimolato dalle interleuchine, ne aumenta la produzione. - Negative: passano, con l'aumento della permeabilità, nel tessuto. Si riducono quindi quantitativamente a livello ematico. In tabella infatti, le proteine positive aumentano durante l'infiammazione mentre quelle negative diminuiscono. Tra i vari tipi di alfa 1 globuline, soprattutto l'antitripsina, antichimotripsina e glicoproteina acida, aumentano in casi di infiammazione; solo in condizioni particolari patologiche aumenta la sieroamiloide. Tra le alfa 1 globuline c'è anche l'alfa fetoproteina → in condizioni normali è presente in piccole quantità mentre in condizioni tumorali sarà maggiormente.presente; la sua piccola quantità riesce a passare il filtro di aumento della permeabilità e infatti tende a diminuire.- Tra le alfa 2 globuline, c'è l'aptoglobulina e la ceruloplasmina che aumentano durante l'infiammazione mentre l'alfa 2 glicoproteina tende a ridursi.- Tra le beta globuline, quelle più importanti per l'infiammazione sono il fattore C3 del complemento e la proteina C reattiva (PCR). La proteina C reattiva si valuta sia con l'elettroforesi (che però dà un picco generale), ma si valuta anche separatamente e il suo valore è di grande rilievo per un processo infiammatorio avvenuto da pochissimo (indice molto rapido). → Tra le negative l'albumina, che è la più rappresentata, tende più rapidamente ad andare verso il processo infiammatorio; se il processo infiammatorio è importante ed elevato, si può avere una riduzione di albumina tanto da avere
Ipotalbuminemia e ipoprotidemia
Se si ha ipoalbuminemia, si ha anche ipoprotidemia. È importante valutare le proteine che si innalzano precocemente e quelle che si innalzano più tardivamente. Le proteine dell'infiammazione si distinguono in:
- Precoci - si innalzano entro le 6-10 ore
- Lente - si innalzano entro 24 ore
- Tardive - si innalzano entro 48-72 ore
Nella pratica, quando si analizza un quadro infiammatorio, si valuta principalmente la PCR e i fattori C3 e C4 del complemento. Gli altri fattori forniscono indicazioni più specifiche e di solito non vengono richiesti nelle analisi generali, a meno che non si voglia comprendere il tipo di infiammazione.
Cosa andare a vedere dunque?
- Il C3 del complemento è una proteina tardiva. Questo fattore del complemento si innalza quando c'è stata la reazione antigene-anticorpale, quindi è chiaro che deve passare del tempo. Nell'infiammazione iniziale acuta intervengono i macrofagi e i neutrofili.
presente in minime quantità.
- La sua risposta è pronta e sensibile.
- L'aumento si riscontra già nella 6a-8a ora, raggiunge il picco a 24-48 ore per poi discendere velocemente ai livelli basali entro 96 ore o al massimo, una settimana.
- Non va incontro a processi di sequestro e degradazione locali (è stabile), quindi la sua rapida cinetica ed i suoi limiti ematici corrispondono alla reale risposta biosintetica e rilevano quindi un processo patologico inatto o una riacutizzazione di un processo cronico.
- Pochi sono i processi patologici che non producono incrementi plasmatici di questa proteina.
VES → Velocità di eritrosedimentazione
La VES è un test tradizionale in laboratorio, misura la velocità con cui gli eritrociti presenti in un campione di sangue reso incoagulabile sedimentano sul fondo della provetta che li contiene. Innanzitutto deve essere usata quindi una provetta con nell'interno sostanze che
rendono incoagulabile il sangue.I globuli rossi sono ricoperti di una certa carica, definita potenziale Z di membrana: quando il sangue viene emesso in provetta, questo