Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Nel anche le β1 e le β2.
e ricavare
Le alterazioni
Ma quando abbiamo alterazioni della concentrazioni delle proteine del plasma o siero?
Abbiamo degli aumenti, nel caso in cui si abbia:
1. Condizioni di disidratazione (in realtà, non aumenta il numero di proteine, ma la
concentrazione di queste nel plasma, a causa della diminuzione del liquido).
2. Iperproduzione di particolari tipi di proteine (in caso di patologie): per esempio, le
in caso di infezione; durante un’infiammazione, inoltre,
immunoglobuline aumenteranno,
troveremo i picchi alterati delle α1 e delle α2, che sono le cosiddette “proteine della fase
acuta”.
Abbiamo delle diminuzioni, nel caso in cui si abbia:
1. Condizioni di iperidratazione (per esempio, nella donna, durante la gravidanza, si ha un
aumento della volemia, ossia del volume plasmatico: le proteine, dunque, sono più diluite,
meno concentrate). A volte può capitare, da alcuni esami, che una donna sia anemica (per
bassa concentrazione di emoglobina), anche se in realtà è solo diminuita la concentrazione.
2. Ridotta sintesi:
Insufficiente apporto proteico alimentare (dieta ipoproteica)
Difetti della digestione proteica e/o assorbimento di amminoacidi
Epatopatie
3. Accelerato catabolismo proteico (per esempio, nel caso di ipertiroidismo, diabete o in casi
di alcuni tumori)
4. Perdite esterne aumentate:
Attraverso il rene, per aumentata permeabilità glomerulare
Attraverso l’intestino (in caso di enteropatie protido-disperdenti)
Attraverso la cute (ustioni, piaghe, fistole)
Le varie proteine
α1-globuline: sono 2 le proteine importanti nella banda α1, ossia l’α1-antitripsina l’α1-
1. e
L’antitripsina è un inibitore
fetoproteina. La tripsina è un enzima che scinde le proteine.
delle proteasi (tripsina, chimotripsina, plasmina, elastasi): impedisce, quindi, che queste
digeriscano le varie cellule. Nel caso di deficit di antitripsina, si ha che le proteasi
cominciano a digerire quello che trovano, producendo per esempio cirrosi del fegato e,
successivamente, un enfisema.
è tipica dell’età fetale; quando nasciamo, i geni che codificano per questa
La fetoproteina
proteina vengono repressi. Se, tuttavia, arrivano delle mutazioni su questi geni, il blocco può
essere rimosso (derepressione genica) e la proteina torna ad essere espressa, provocando
tumori primitivi epatici.
α2-globuline: l’α2-macroglobulina e l’α2-aptoglobina.
2. le proteine importanti sono
prima contribuisce all’equilibrio del processo coagulativo e fibrinolitico
La (cascata
un’eccessiva produzione di fibrina, avremo trombosi, mentre
coagulativa). Se si ha, infatti,
se si ha un’eccessiva demolizione di fibrina, avremo emorragie (questa proteina, dunque, è
un’importante regolatrice dell’emostasi). Questa proteina, inoltre, è un buonissimo marker
per la sindrome nefrosica.
L’aptoglobina è, invece, estremamente importante funzione di catabolismo dell’emoglobina.
fine di non perdere il ferro contenuto nell’emoglobina
In casi, infatti, di emolisi, al
(estremamente importante e prezioso), l’aptoglobina lega l’emoglobina. Quando c’è un
α2
emolisi, non troveremo una banda alterata, ma troveremo uno shift di queste proteine
β, causato dall’aumento
verso le del loro peso molecolare, a causa del legame con
l’emoglobina.
β-globuline. β-globulina.
3. La transferrina è la principale Questa trasporta gli ioni ferrici dei
depositi di ferro dalla ferritina (ogni molecola di ferritina lega fino a 4milla ioni ferrici,
mentre la transferrina solo 2). Nel caso di anemia, la transferrina risulta alta, mentre la
In un’anemia
ferritina bassa. Ma come mai la transferrina aumenta? manca emoglobina-; di
conseguenza, la transferrina aumenta, poiché deve trasportare il ferro in circolo, fino al
midollo osseo, così da far sì l’emoglobina aumenti.
Poi abbiamo l’emopessina. Questa lega il gruppo eme, rilasciato dopo la degradazione
dell’emoglobina.
Infine, il fibrinogeno è una glicoproteina importante nel processo di coagulazione. Il suo
aumento indica uno stato flogistico in atto, poiché è una proteina della fase acuta.
γ-globuline:
4. qui troviamo tutti gli anticorpi. Possiamo avere delle diminuzioni, relative a
delle ipogammaglobulinemie primitive congenite e secondarie o acquisite (queste ultime nel
caso di coloro che effettuano terapie radioterapiche o la chemio).
Gli aumenti di anticorpi, invece, possono essere dovuti alle cosiddette gammopatie
policlonali (aumento di tutta la banda gamma): in questo caso possiamo osservare il profilo
aumentato, cioè che investe tutte le nostre γ-globuline
della banda gamma interamente (in
caso di malattie autoimmuni, cirrosi, ecc.). Abbiamo, però, anche le gammopatie
monoclonali, in cui un unico clone plasmacellulare produce un unico tipo di
immunoglobulina in maniera eccessiva. Esistono gammopatie monoclonali maligne (dovute,
normalmente, a tumori) e gammopatie monoclonali di incerto significato (dovute a forme
benigne, asintomatiche). Ma come si fa a capire se siamo di fronte ad una gammopatia
maligna o ad una di incerto significato, solo osservando il picco? Prima di tutto, osserviamo
l’altezza del picco: più questo è alta più si può pensare ad una gammopatia maligna. In casi
di tumori (mielomi), poi, l’eccessiva produzione di un anticorpo, provoca necessariamente la
diminuzione degli altri; di conseguenza, se in un tracciato notiamo come le altre gamma-
globuline sono diminuite nettamente, è molto probabile che si sia di fronte ad un tumore.
NB: Nel caso in cui, nelle urine, si ritrovino le cosiddette proteine di Bence-Jones (catene
leggere e pesanti delle immunoglobuline), è molto probabile che si sia di fronte ad un
mieloma.
Nel caso di un’infiammazione, la banda α1 e α2 (proteine della fase acuta) aumentano notevolmente
e molto rapidamente. Tuttavia, queste aumentano in molti casi (tumori, piccole infiammazioni,
carie, ecc.). Quindi, quando è utile andare ad osservare queste alterazioni? Nel caso di un follow-up,
poiché ci mostra se la risposta ad un trattamento terapeutico è positiva o negativa: se la banda
aumenta, infatti, significa che la terapia ha un cattivo effetto terapeutico.
Esempi di alcuni quadri patologici:
possiamo notare come le α1 e le α2 siano aumentate. Nella flogosi è
1. Flogosi acuta:
importante valutare anche l’albumina: In presenza di un processo flogistico (soprattutto
cronico), si ha, infatti, un effetto di inibizione della protidosintesi epatica, cioè il fegato
E’ interessante, poi, notare come la
funziona meno.
transferrina (β-globulina) diminuisca notevolmente:
questa è, infatti, una cosiddetta proteina negativa della
fase acuta (la transferrina viene prodotta in minor quantità
per lega il ferro, che è un potente catalizzatore delle
reazioni infiammatorie: col ferro, l’infiammazione
aumenta, perché utilizzato dai batteri).
è, praticamente, un’infiammazione cronica.
2. Epatite virale:
Tuttavia, si individua molto bene, perché l’albumina
risulta molto ridotta (il fegato produce pochissima
albumina). aumentano le α1 e le α2, mentre le γ
3. Neoplasia maligna:
si riducono.
4. Gammopatia monoclonale: possiamo notare come il
picco delle γ sia estremamente alto e stretto, rispetto al
normale (è, infatti, una gammopatia monoclonale
maligna).
5. Cirrosi epatica: qui abbiamo un aumento generalizzato
delle γ e delle β e una diminuzione dell’albumina.
è tipico, qui, l’aumento del picco dell’α2-macroglobulina.
6. Sindrome nefrosica: diminuzione delle γ.
7. Ipogammaglobulinemia:
Nonostante alcuni quadri siano piuttosto sovrapponibili, quest’indagine semplice, di primo livello e
poco costosa ci permette di indirizzare la diagnosi.
Proteinurie fisiologiche, l’eliminazione urinaria di proteine, provenienti in parte dal plasma e in
In condizioni
parte dalle vie urinarie, non supera i 150mg/24h. L’albumina, per esempio, non la si ritrova mai, in
condizioni fisiologiche, nelle urine. Quando l’albumina si avvicina alla membrana glomerulare,
viene respinta dai capillari del glomerulo. Al contrario, le proteine più piccole dell’albumine (che
hanno una carica più piccola dell’albumina o anche positiva) passano nel filtrato glomerulare.
A livello del tubulo distale, le proteine vengono riassorbite quasi tutte: nelle urine, quindi, troviamo
pochissime proteine (quelle non riassorbite): questa è la cosiddetta proteinuria fisiologica
(150mg/24h). Ciò premesso, il termine di proteinuria è solitamente riservato a quelle condizioni
nelle quali l’eliminazione urinaria di proteine risulta superiore a 150 mg/24h.
Al fine di calcolare la quantità di proteine nelle urine, si utilizzano particolari strisce reattive,
chiamate dipsticks.
Le proteinurie vengono classificate:
1. Secondo intensità:
Lieve
Moderata
Grave
2. Secondo i caratteri clinici:
Isolata
Intermittente
Persistente
Secondo l’origine:
3. Renale (glomerulare o tubulare); se ho proteinuria glomerulare, la filtrazione avverrà
male e le proteine più grandi (come l’albumina) riusciranno ad entrare nelle urine: la
perdita di albumina (albuminuria) provoca gravi danni. Esistono, tuttavia, 2
se il glomerulo, nonostante l’aumentata
proteinurie glomerulari: selettiva,
permeabilità, trattiene ancora le proteine plasmatiche di dimensioni particolarmente
elevate, come gli anticorpi, o non selettiva, quando tutte le proteine di grandi
dimensioni si ritrovano in egual numero nel filtrato (praticamente il filtrato resta
puro plasma).
Nel caso, invece, di proteinuria tubulare, le proteine piccole non verranno riassorbite
(nelle urine troviamo, quindi, moltissime proteine di piccole dimensioni).
Esiste, poi, anche una proteinuria da iperafflusso, derivante da un arrivo di proteine
in quantità eccessiva al glomerulo.
Extrarenale (da iperafflusso o da aumentata eliminazione di proteine nelle vie
urinarie)
Indagini di laboratorio relative alle proteine urinarie
Determinazione delle proteine totali, attraverso l’utilizzo di strisce reattive o con metodi
1. fotometrici analoghi a quelli usati per la proteine del siero (o plasma).
2. Separazione elettroforetica LIA, immunonefelometria …), di
3. Determinazione, con metodi immunometrici (EIA, RIA,
singole pr