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SINTESI DI TRIACILGLICEROLI E FOSFOLIPIDI
I triacilgliceroli, come detto, sono molecole lipidiche formate da una molecola di glicerolo esterificata con
tre acidi grassi. La sintesi dei triacilgliceroli parte proprio dal glicerolo, che arriva sotto forma di glicerolo-
3-fosfato, ottenuto quest’ultimo mediante fosforilazione del glicerolo grazie alla glicerolo-chinasi o
mediante riduzione del diidrossiacetone-fosfato grazie alla
glicerolo-3-fosfato-deidrogenasi-citosolica NADH-
dipendente. Nel fegato le vie di produzione di glicerolo-3-
fosfato possono essere tutte e due, mentre negli adipociti
esso deriva solo dal diidrossiacetone-fosfato glicolitico,
poiché non c’è glicerolo.
In seguito, l’acil-trasferasi catalizza l’aggiunta, al glicerolo-3-
fosfato, di due molecole di acidi grassi, formando l’acido
fosfatidico. Successivamente, l’acido-fosfatidico-fosfatasi
stacca il gruppo fosfato dall’acido fosfatidico formando un
1,2-diacilglicerolo, che viene trasformato definitivamente in
triacilglicerolo da un’altra acil-trasferasi che gli lega un
ulteriore gruppo acilico sul carbonio 3.
Alternativamente, al fosfato in posizione 3 dell’acido
fosfatidico viene legata una testa, al fine di formare un
fosfolipide. Tale testa può essere una molecola di colina,
serina, etanolammina ecc, formando rispettivamente
fosfatidilcolina, fosfatidilserina e fosfatidiletanolammina.
Prima della testa, al fosfato dell’acido fosfatidico viene coniugata una CDP, sostituita, infine, dalla testa.
In base al tipo di testa legata all’acido fosfatidico, un glicero-fosfolipide può diventare neutro, rimanere
poco negativo, diventare molto negativo o addirittura positivo a seconda dell’entità di carica che la testa
mette in ballo, aggiungendosi alle due cariche negative del fosfato. Ad esempio, la fosfatidilserina ha una
carica di -1, la fosfatidiletanolammina ha carica neutra, e il fosfatidil-inositolo ha carica molto negativa.
Regolazione della biosintesi dei triacilgliceroli e dei
glicero-fosfolipidi - La velocità di biosintesi dei
triacilgliceroli è controllata da diversi ormoni.
L’effetto dell’insulina sulla biosintesi dei trigliceridi
è positivo, poiché stimola la produzione di acetil-
CoA e la biosintesi degli acidi grassi.
Il valore calorico è il valore di energia in kcal che si
ottiene dall’ossidazione di una certa quantità di
sostanza facente parte della dieta. Quattro ore
dopo un pasto, si osserva, nell’organismo, un
elevato assorbimento di glucosio e di
amminoacidi, così il pancreas risponde
producendo molta insulina e poco glucagone.
L’insulina, come detto, ha effetto positivo sulla
biosintesi dei trigliceridi, ma porta anche
all’aumento di produzione di glicogeno e proteine.
COLESTEROLO
Il colesterolo è una molecola lipidica importante per vari motivi. Esso funge da parte integrante della
membrana plasmatica, da precursore degli acidi biliari, da precursore degli ormoni steroidei e da
precursore della vitamina D.
Struttura del colesterolo - Il colesterolo è formato,
complessivamente, da 27 atomi di carbonio
organizzati in una struttura composta da quattro
anelli condensati che prendono il nome di
ciclopentanoperiidrofenantrene e da una coda
idrocarburica ramificata che parte dal carbonio-
17 dell’anello D (quello a 5 atomi di C). In quanto
lipide, il colesterolo è apolare; tuttavia, esso
presenta un’unica, piccola, porzione polare,
rappresentata da un gruppo ossidrilico -OH legato
al carbonio-3 dell’anello A. Pur essendo
piccolissima, questa porzione polare ha grande
importanza per le proprietà del colesterolo: è
tramite questo OH che il colesterolo può
esterificarsi con acidi grassi o altri esterificanti, ed
è sempre questo OH che conferisce al colesterolo
di membrana la capacità di fare flip-flop.
Altri elementi da considerare nella struttura del colesterolo sono i gruppi metilici: ve ne sono due nella
struttura ciclopentanoperiidrofenantrenica, sui carboni 10 e 13, che formano rispettivamente il carbonio
19 e 18, e altri due legati uno al carbonio-20, ossia il primo della coda idrocarburica, il quale rappresenta il
carbonio-21, e uno al carbonio-25, il quale rappresenta il carbonio-27.
BIOSINTESI DEL COLESTEROLO
Il colesterolo viene biosintetizzato nel fegato, nell’intestino, nella corticale surrenale, nelle ovaie, nei
testicoli e nella placenta. Dopodiché, esso viene veicolato nel sangue dalle HDL se sintetizzato in sedi
extraepatiche, o dalle LDL o bile se sintetizzato nel fegato.
La biosintesi del colesterolo avviene nel citosol e tutti i 27 atomi di carbonio della sua struttura derivano
da molecole di acetil-CoA.
Stadi della biosintesi del colesterolo - La biosintesi del colesterolo procede attraverso quattro stadi.
• Nel primo stadio si formano le unità C₅ isopreniche attivate (isoprenoidi), ossia le molecole di
isopentenil-pirofosfato.
• Nel secondo stadio si forma lo squalene, ossia un terpene a 30 atomi di carbonio.
• Nel terzo stadio si ha la ciclizzazione dello squalene e, dunque, l’origine del nucleo steroideo di
ciclopentanoperiidrofenantrene.
• Nel quarto stadio il lanosterolo (squalene ciclico) viene convertito definitivamente in lanosterolo.
Primo stadio - Nel primo stadio della biosintesi di colesterolo si hanno le stesse reazioni della biosintesi
dei corpi chetonici fino alla formazione di HMG-CoA (β-idrossi-β-metil-glutaril-CoA). Dunque, la tiolasi
genera aceto-acetil-CoA + CoA libero a partire da due molecole di acetil-CoA; poi, un’isoforma citosolica
dell’HMG-sintasi condensa all’aceto-acetil-CoA un’altra molecola di acetil-CoA, formando β-idrossi-β-
metil-glutaril-CoA e liberando un CoA libero. La differenza fra la sintesi dei corpi chetonici fino all’HMG-
CoA e la formazione di HMG-CoA colesterolo-sintetica sta nel fatto che la prima avviene nei mitocondri,
mentre la seconda avviene nel citosol.
Il primo stadio prosegue con la formazione del mevalonato, mediante l’enzima HMG-CoA-reduttasi che
riduce l’HMG-CoA sfruttando come donatore di equivalenti riducenti il NADPH. L’HMG-CoA-reduttasi è
l’enzima limitante della biosintesi del colesterolo ed è una proteina integrale della membrana reticolare.
Il mevalonato, in seguito, viene fosforilato due volte consecutive in posizione 5’, dunque si ha la spesa di
due molecole di ATP. Il mevalonato diventa, ora, 5-pirofosfo-mevalonato.
Un’altra molecola di ATP viene spesa per la decarbossilazione del 5-pirofosfo-mevalonato, che forma il
prodotto finale del primo stadio: l’isopentenil-pirofosfato. Parte di isopentenil-pirofosfato viene
isomerizzato a dimetilallil-pirofosfato, altro isoprenoide.
Secondo stadio - Il secondo stadio comincia con le reazioni di condensazione. La prima condensazione è
catalizzata dalla prenil-trasferasi che condensa una molecola di dimetilallil-pirofosfato con una di
isopentenil-pirofosfato, formando geranil-pirofosfato ed eliminando un pirofosfato. In seguito, viene
aggiunta un’altra molecola di isopentenil-pirofosfato e si forma il farnesil-pirofosfato, sempre eliminando
un pirofosfato. Queste prime due condensazioni sono condensazioni testa-coda; la terza condensazione,
invece, è una condensazione testa-testa che vede l’unione di due farnesil-pirofosfato per formare lo
squalene. In realtà, questa reazione è anche una riduzione, e l’enzima che la catalizza è la squalene-sintasi,
che utilizza NADH.
Terzo stadio - La prima reazione del terzo stadio della biosintesi del colesterolo è quella catalizzata dalla
squalene-epossidasi, la quale converte lo squalene in 2,3-epossidosqualene. Successivamente, l’epossido-
squalene-ciclasi rende lo squalene ciclico, formando lanosterolo. Il lanosterolo ha già il gruppo ossidrilico
in posizione 3’.
Quarto stadio - Il quarto stadio consiste nella formazione definitiva del colesterolo a partire dal
lanosterolo, con una serie di reazioni catalizzate da enzimi integrali della membrana reticolare.
Derivati del colesterolo - Dal colesterolo derivano gli ormoni steroidei, i sali biliari e la vitamina D,
importante nel metabolismo del calcio. Il colesterolo può, inoltre, essere esterificato con acidi grassi,
mediante una reazione catalizzata dall’acil-CoA-colesterolo-acil-trasferasi.
In più, dal farnesil-pirofosfato, importante intermedio della sintesi del colesterolo, deriva il farnesilato. Il
farnesilato è una molecola precursore di altre isoprenoidi, ma non steroidee. Il farnesilato, inoltre, così
come il geranil-geranilato (derivante quest’ultimo da un altro intermedio della colesterolosintesi, il
geranil-pirofosfato), può essere legato da alcune proteine che in seguito vengono dette prenilate. La
prenilazione di queste proteine serve ad ancorarle alla membrana plasmatica. Il processo di prenilazione
viene mediato dall’enzima farnesil-trasferasi, in cui il farnesil-pirofosfato viene legato alla proteina da
prenilare.