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TERMOREGOLAZIONE
Tutte le cellule del corpo necessitano di energia per svolgere le funzioni
fondamentali per la propria sopravvivenza. Tutta l’energia utilizzata dalle
cellule deriva dall’assunzione di cibo.
L’energia contenuta nel cibo ingerito costituisce l’ingresso di energia per
l’organismo. L’energia proveniente dalla deglutizione chimica dei nutrienti può
essere utilizzata immediatamente o essere immagazzinata nell’organismo.
- Il lavoro esterno è l’energia consumata quando i muscoli scheletrici si
contraggono per muovere oggetti esterni o per muovere il corpo rispetto
all’ambiente.
- Il lavoro interno comprende due tipi di attività che richiedono consumo di
energia: contrazione dei muscoli scheletrici utilizzata per scopi diversi dal
lavoro esterno e tutte quelle attività che consumano energia e che
devono essere compiute continuamente per sostenere la vita.
L’energia contenuta nelle molecole dei nutrienti che non è trasformata in
lavoro è trasformata in energia termica o calore. Tutta l’energia catturata dal
corpo quando viene utilizzata finisce per trasformarsi in calore.
La velocità con cui l’energia viene utilizzata dal corpo durante il lavoro è
definita velocità metabolica= consumo energetico / unità di tempo. È
normalmente espressa in kilocalorie per ora. L’unità di misura dell’energia
termica è la caloria.
La velocità di produzione di calore, varia in relazione a molti fattori come
l’esercizio, l’ansia, il brivido. L’attività del muscolo scheletrico è il fattore che
influisce maggiormente sull’aumento della velocità metabolica.
Il metabolismo basale è una misura del regime minimo del motore umano
ovvero la velocità minima del consumo energetico interno durante la veglia.
Metodi di misurazione del metabolismo basale: Nella determinazione del
metabolismo basale la velocità di produzione di calore può essere misurata
direttamente o indirettamente. Un metodo indiretto efficace, si misura solo la
captazione di O per unità di tempo.
2
Cibo+ O CO + H O + energia (la maggior parte trasformata in
2 2 2
calore)
Secondo questa equazione esiste una relazione diretta tra il volume di O 2
consumato e la quantità di calore prodotta. Questa relazione dipende anche il
tipo di cibo che viene ossidato.
Ci sono dei fattori che influenzano il metabolismo basale ed il principale è
l’ormone tiroideo, quando i livelli di questo ormone aumentano anche il
metabolismo basale aumenta.
L’energia in entrata deve essere uguale all’energia in uscita per mantenere il
bilancio energetico apporto energetico= spesa energetica
Energia negli alimenti= lavoro esterno+ lavoro interno +/- energia
immagazzinata
Sono possibili 3 diverse condizioni:
Bilancio energetico neutro se la quantità di energia contenuta nel cibo
è uguale a quella consumata dai muscoli per compiere lavoro esterno più
il consumo energetico interno che compare alla fine come calore, allora
l’apporto e il consumo energetico sono bilanciati ed il peso corporeo
rimane costante.
Bilancio energetico positivo se la quantità di energia contenuta nel cibo
è più grande di quella consumata per compiere lavoro esterno e le
funzioni interne, l’energia introdotta ma non utilizzata viene
immagazzinata nel corpo e prevalentemente nel tessuto adiposo così che
il peso corporeo aumenti.
Bilancio energetico negativo se l’energia proveniente dal cibo è minore
di quella di cui il corpo ha bisogno in quel momento, l’organismo deve
usare l’energia immagazzinata per far fronte alle richieste energetiche ed
il peso corporeo diminuisce.
Perché una persona mantenga un peso corporeo costante, l’energia introdotta
con il cibo deve essere uguale a quella consumata dall’organismo.
L’assunzione di cibo è controllata prevalentemente nell’ipotalamo
Ci sono alcuni fattori chimici veicolati dal sangue che segnalano lo stato
nutrizionale dell’organismo come il contenuto dei depositi lipidici o il fatto che
si sta assumendo cibo. Il controllo dell’assunzione di cibo dipende
dall’integrazione di molti segnali che forniscono informazioni sullo stato
energetico dell’organismo.
Molteplici segnali molecolari assicurano che il comportamento alimentare sia
sincronizzato con le richieste energetiche. Alcune informazioni sono utilizzate
per regolare l’assunzione di cibo a breve termine contribuendo a regolare
l’entità e la frequenza dei pasti.
La correlazione tra apporto totale di energia e spesa energetica totale è
eccellente se si considerano lunghi periodi. Di conseguenza il contenuto totale
di energia dell’organismo e quindi il peso corporeo resta relativamente
costante nel tempo. L’omeostasi energetica o bilancio energetico è regolata.
Ruolo del nucleo arcuato: NPY e melanocortine
Il nucleo arcuato dell’ipotalamo gioca un ruolo centrale sia nella regolazione a
lungo termine del bilancio energetico sia nella regolazione a breve termine
dell’ingestione di cibo da un pasto all’altro. È costituito da un gruppo di neuroni
disposti a forma di arco situati in prossimità del pavimento del terzo ventricolo.
I segnali di nutrimento o di appetito danno origine alla sensazione di fame. Il
segnale di sazietà insorge quando abbiamo mangiato abbastanza e sopprime il
desiderio di mangiare.
Il nucleo arcuato contiene due gruppi di neuroni che funzionano in maniera
opposta. Il primo gruppo rilascia il neuropeptide Y e l’altro rilascia
melanocortine.
Il neuropeptide Y, uno dei più potenti stimolatori dell’appetito fin ora noti
induce un aumento dell’indigestione di cibo, promuovendo aumento di
peso.
Le melanocortine sopprimono l’appetito determinando una riduzione
dell’assunzione di cibo e la perdita di peso.
Questi messaggeri prodotti dai neuroni del nucleo arcuato influenzano il rilascio
dal cervello di neuropeptidi che esercitano un controllo più diretto
sull’assunzione di cibo.
Input regolatori diretti al nucleo arcuato coinvolti nel mantenimento a
lungo termine del bilancio energetico: leptina e insulina
Gli adipociti secernono numerosi ormoni chiamati adipochine che giocano un
ruolo importante nel bilancio energetico e nel metabolismo. Alcune adipochine
sono rilasciate solamente dai depositi di grasso. Una delle più importanti
adipochine è la leptina, un ormone essenziale per la regolazione della massa
corporea normale.
Maggiori sono i depositi di grasso maggiore è la quantità di leptina rilasciata
nel sangue.
Il nucleo arcuato è il principale sito di azione della leptina. La leptina sopprime
l’appetito, riducendo il consumo di cibo e promuovendo la perdita di peso
inibendo il rilascio dall’ipotalamo di NPY che stimola l’appetito e stimolando il
rilascio di melanocortine che sopprimono l’appetito.
Una riduzione dei depositi di grasso e la conseguente riduzione nella
secrezione di leptina determina un aumento dell’appetito con conseguente
aumento di peso.
L’insulina è un altro segnale veicolato dal sangue che svolge un ruolo
importante nel controllo a lungo termine del peso corporeo. Stimola la
captazione, l’utilizzo e l’accumulo di questi nutrienti nelle cellule. Quindi
l’aumento di secrezione di insulina che accompagna l’abbondanza, l’uso e
l’accumulo di nutrienti, in modo appropriato inibisce le cellule che producono
NPY nel nucleo arcuato sopprimendo assunzione di cibo.
Due aree dell’ipotalamo sono riccamente innervate da assoni che provengono
dai neuroni dal nucleo arcuato che secernono NPY e melanocortine. Queste
aree sono coinvolte nel bilancio energetico e nell’assunzione di cibo, sono
l’area ipotalamica laterale e il nucleo paraventricolare che rilasciano
messaggeri chimici in risposta a stimoli provenienti dai neuroni del nucleo
arcuato.
Il primo produce orexine che sono potenti stimolatori dell’assunzione del cibo
mentre gli altri rilasciano messaggeri chimici per esempio l’ormone rilasciante
corticotropine che riducono assunzione di cibo.
Molti messaggeri trasportati dal sangue, prodotti dal tratto digerente o dal
pancreas sono importanti nel regolare quanto mangiamo in un giorno.
Comportamento alimentare a breve termine: secrezione di grelina e
PYY 3.36
Due peptidi importanti per il controllo dell’assunzione di cibo a breve termine
sono la grelina e il peptide YY 3.36 che sono correlati alla fame e la sazietà.
Entrambi secreti dal tratto digerente.
La grelina detta anche ormone della fame è un potente stimolatore
dell’appetito prodotto dallo stomaco e regolato dallo stato di nutrimento che
raggiunge un picco prima dei pasti inducendo le persone a mangiare. Stimola
l’appetito attivando i neuroni dell’ipotalamo che secernono NPY.
Il peptide YY 3.36 rappresenta la controparte della grelina. La secrezione è
prodotta dall’intestino tenue e dall’intestino crasso aumenta durante i pasti e
indica la sazietà.
Un centro situato nel tronco dell’encefalo chiamato centro della sazietà elabora
segnali importanti nella sensazione di sazietà e contribuisce così al controllo
della sazietà ma riceve anche stimoli afferenti dal tratto digestivo.
La colecistochina è uno degli ormoni gastrointestinali rilasciati dalla mucosa del
duodeno durante la digestione di un pasto, è un importante segnale di sazietà
che regola l’entità dei pasti. È secreta in risposta alla presenza dei nutrienti
dell’intestino tenue e facilita la digestione e l’assorbimento di questi nutrienti. Il
senso di sazietà avviene dopo che un pasto è stato consumato ma non ancora
digerito e assorbito.
Il piacere che deriva dal mangiare può rinforzare il comportamento alimentare,
consumare cibi di sapore, odore e consistenza gradevoli può far aumentare
l’appetito e l’ingestione del cibo.
Anche lo stress, ansia, depressione e la noia possono alterare il comportamento
alimentare indipendentemente dalle richieste energetiche.
Le influenze ambientali come per esempio la quantità di cibo disponibile
giocano un ruolo importante nel determinare la quantità di cibo ingerita. Ogni
tentativo di spiegazione generale della regolazione dell’assunzione di cibo deve
tener conto di tutti questi meccanismi volontari che possono rinforzare o
sopprimere i segnali interni che governano il comportamento alimentare.
Termoregolazione
La produzione di calore d