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Il fratello era contro il governatore

Il fratello era contro il governatore, che andò anche in prigione e uscito vedendo la carriera giornalistica del fratello lo costrinse ad andare via di casa. Nelle prime pagine del testo, lui anticipa la morte del padre, prima ci racconta della sua infanzia poi parla dei genitori e subito li fa morire in netto anticipo rispetto alla cronologia effettiva, è bizzarra perché nel resto della biografia segue questo ordine ma l'unica cosa che anticipa è quella e lo fa riportando nel testo (nell'epitaffio) l'incisione che fa mettere sulla tomba, dal punto di vista simbolico che scelta è? Sta seppellendo l'autorità del padre, lasciarselo alle spalle, nel momento in cui comincia il suo itinerario personale ritiene opportuno "ucciderlo", tanto è che di lui non si parlerà più. Solo così diventa un soggetto umano adottò capace di autodirigersi. Tutta la (prima parte della) sua

Vicenza mira a sottolineare costantemente che la parabola di Franklin merita di essere raccontata perché è un modello di come un soggetto moderno si costruisce da solo con le sue forze, basandosi sulla sua ragione al di fuori di dipendenze o soggezioni rispetto a figure di autorità.

Il momento iconico di tutto questo "mito" del self made man, è quando lui scappato, presa la barca di notte, entra a Philadelphia (Pennsylvania) per la prima volta che era un clima totalmente diverso. Un ragazzetto di 17 anni solo, con il fagottino, povero, con gli unici soldi che ha si compra 3 pagnotte, ne mangia una e incontrata una donna che gli sembra più povera di lui e le regala le altre due. (Non diventò il primo presidente perché era troppo vecchio, ma assomma in sé tutti gli onori che qualcuno potesse avere)

Nella biografia poi si vedono i suoi errori, il modo in cui rimedia, le sue iniziative pubbliche "janto

Il "club" per giovani imprenditori e giovani che volevano conversare per diventare migliori, quando muore nel 1790 l'autobiografia non è ancora finita ma è arrivata all'inizio della sua attività pubblica.

L'almanacco del "Poor Richard", personaggio di invenzione tramite il quale esprimeva sotto massime e proverbi la sua filosofia di vita. In cui consigliava sempre una vita operosa, orientata contro gli sprechi in modo che tutti potessero accumulare interesse.

Domanda: erano state sdoganate le storie di finzione? Si, c'è già il romanzo, Robinson Crusoe, (È Franklin proprio che porterà in America il romanzo) Pamela. Ristampavano le copie senza pagare i diritti agli inglesi, un tipografo come Franklin poteva fare fortuna anche sulla fame di lettura degli americani. "Poor Richard" non è di finzione.

Franklin non vuole diventare santo, attraverso la pratica di autocontrollo, vuole condividere il pensiero.

che si possa sempre migliorare non per diventare perfetti riconoscendo i limiti della propria umanità, infatti è molto attento a sottolineare i suoi errori, non lo dice facendone una tragedia ma con distacco riconoscendo i suoi limiti personali, che tutti li fanno e il corretto atteggiamento non è quello di non voler fare errori ma quello di fare i conti e correggere gli errori tutto questo è enormemente innovativo dopo tanti anni di bombardamento psicologico: come umani siamo dannati, il peccato (parola che nel lessico di Franklin non esiste) originale. Una parola in particolare erratum/errata avrebbe potuto dire error o mistake, ma si usava per indicare gli errori topografici, è una parola metaforica in fondo, il refuso si corregge, quello che vuole dire è che la vita umana è un testo perfettibile che può avere degli errori, ogni tipografo fa errori ma che si possono correggere. Nel testo ciraccontare cosa è giusto o sbagliato. La sua religione è basata sull'auto-miglioramento sistematico, identificando i punti deboli e le virtù da praticare. La sua giornata è gestita in modo rigoroso, con compiti che vanno dalla mattina alla sera, tutti volti al lavoro, alla riflessione e al miglioramento. Lui stesso ironizza sul suo giovane e ambizioso atteggiamento, ma sottolinea che ognuno può darsi degli obiettivi. Deisti, in questo contesto, era un altro modo per dire atei, persone che non credevano nell'aldilà. I suoi obiettivi si trovano su questa terra, e gli interessava il bene morale, praticare la ragione e le virtù stando attenti agli eccessi. Credeva che se ogni individuo si perfezionasse, tutta la società sarebbe stata felice. Non c'era bisogno di un re, di un padre o di un fratello maggiore per dire cosa è giusto o sbagliato.davvero interessato a capire cosa devo fare. Il diritto al perseguimento della felicità di John Locke, il benessere (virtù e regione, stare bene) è un diritto umano fondamentale. Nel sistema politico che si crea a partire da questa idea, la volontà generale consentirebbe a tutti di avere i propri diritti fondamentali. L'autobiografia di Franklin è la matrice del genere, implica che in qualche modo il singolo pensi che la propria vita possa essere di interesse collettivo (o un anti modello). L'intento è nuovo, è un modo per dare importanza all'uomo e all'individualismo, consapevole e di proposito. Lo vediamo nel modo in cui lo struttura, comincia come una lettera al figlio (che è vero, le epistole non erano mai private, le leggevano tutti in famiglia e gli amici) dicendo nel 1771 quando Franklin era il rappresentante di tutte le colonie, dice che ha alcuni giorni di vacanza egli è venuto in mente che siccome da piccolo era.Curioso dei suoi antenati, forse anche al figlio, interessava sapere alcune cose. A 65 anni, era ragionevole guardare indietro. Dal modo in cui si pone si capisce che il figlio è adolescente (ma il figlio ha più di 40 anni) e vuole convincerlo a non tradire i principi di famiglia (perché il figlio si mette dalla parte degli inglesi). Paradosso, parla di sciogliersi dalle autorità ma risolve lanciando al figlio un semplice insegnamento morale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/11 Lingue e letterature anglo-americane

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _IdaCaiazzo_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura angloamericana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Izzo Donatella.