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La nascita della nuova etica

Carson: ha messo le premesse per la nascita della nuova etica nel 1962, la specie umana è riuscita a manipolare e a trasformare l'ambiente circostante, con conseguenze non previste e negative. La manipolazione è giunta a produrre esiti negativi, come il disequilibrio tra inquinamento e capacità di assorbirlo da parte della terra.

Potter: nascita di una nuova etica improntata alla sopravvivenza degli esseri viventi attuali e delle generazioni successive (1971) -> bioetica. Abbiamo bisogno di un approccio interdisciplinare. Dentro la società interconnessa.

Weber: al centro del pensiero di Max Weber sono i valori che hanno sempre svolto un ruolo essenziale nella storia delle civiltà. Sembra avvertire la necessità di definire un'etica, potremmo dire ideale, proprio perché è cosciente di quella che Jurgen Habermas chiama "differenziazione dei mondi di vita" che rende impossibile il riconoscimento di principi etici comuni, universali.

Per controllare le nuove forme sociali era necessaria la burocrazia.

Nietzche: vede l'uomo-massa disperso, senza punti di riferimento, per liberarsi deve diventare Superuomo (o Oltreuomo). Si tratta di una figura metaforica che indica la ricerca incessante di divenire se stesso liberandosi dalle catene e dai falsi valori etici, con l'obiettivo di affrontare l'abisso che lo circonda.

Arendt: l'opera fondamentale di Hanna Arendt è pervasa dalla convinzione che il totalitarismo abbia portato alle sue estreme conseguenze proprio le caratteristiche della società di massa, trasformando le classi sociali in massa di individui intercambiabili e manipolati dalla propaganda dei mass-media, funzionalizzando e rendendo la cultura uno strumento di potere. Le masse non credono nella realtà del mondo visibile, della propria esperienza, non si fidano dei loro occhi ed orecchi, ma soltanto della loro immaginazione che può essere colpita a ciò che è.

apparentemente universale ed in sé coerente. Adorno e Horkheimer (Scuola di Francoforte) criticano aspramente la società di massa perché ha manipolato l'individuo, che si trova a doversi obbligatoriamente conformarsi all'opinione pubblica e con la logica dominante. I media veicolano bisogni artificiali. Attraverso il comunismo e il mercato di massa, il potere politico-economico, favorendo la standardizzazione e il consumismo, riesce ad avere il totale controllo delle coscienze degli individui, annullando la loro capacità critica e la loro autonomia di pensiero. Dunque, l'industria culturale manipola gli individui che, al contrario, pensano di essere consumatori autonomi e non eterodiretti. Secondo loro, lo spettatore non è messo in condizione di pensare autonomamente a causa del prodotto culturale fornito, che risulta confezionato e ma contenente ordini e prescrizioni che l'uomo.

assimilainconsciamente.

Marcuse: parla della logica del consumismo, a ermando che essa si basa sul tentativo dicreare insoddisfazione per poi esortare l'individuo a cercare nuove esigenze, nuovibisogni fondamentali che in realtà sono falsi. A erma che in questa tipologia di società, acausa dell'ideologia alienante, esista l'uomo ad una dimensione che vive in una societàad una dimensione, legittimata dalla loso a della razionalità tecnologica, che svuota lacapacità di pensiero critico.

Benjamin: analizza il rapporto individuo e opera d'arte nella società di massa: lariproducibilità tecnica ha permesso un rapporto più diretto tra le masse e l'arte, ma hasvuotato l'arte stessa del suo hic et nunc, cioè del suo esistere in modo unico e irripetibilenel luogo in cui si trova.

Blumer: de nisce criticamente la massa come un aggregato anonimo o, piùprecisamente un aggregato composto di

individui anonimi tra i quali esiste scarsa interazione o scambio di esperienze. l'efficacia degli effetti dei media sul pubblico è strettamente legata alla capacità di gratificare i destinatari dei messaggi, soddisfacendone le numerose esigenze.

Fromm: afferma che il soggetto moderno è ridotto ad essere un ingranaggio della società.

McLuhan: villaggio globale. "Il medium è il messaggio". Soggetto nuovo.

Shills: la massa, intesa come popolazione, è stata inglobata all'interno della società, e grazie ad essa l'uomo è più partecipe alla vita sociale contribuendo a far sviluppare la società.

Bell: l'uomo è da ora in grado di modificare con più facilità la propria condizione sociale grazie al concetto di mobilità sociale, e alcune classi, precedentemente escluse, vengono gradualmente integrate.

Lazarsfeld, Merton Katz: mettono in dubbio negli anni '50 la presunta onnipotenza

dei mass media per quanto riguarda la capacità persuasiva, affermando che l'individuo non riceve le informazioni in maniera passiva, ma le rielabora o comunque le percepisce a seconda di quelli che sono i suoi interessi personali. Popper: la TV, mass media più potente di tutti, sta facendo passare livelli di produzione sempre peggiori, che però nascondono la loro essenza attraverso la presenza di una serie di spezie che ne rendono interessante la visione, come il pepe rappresenta la violenza. Gerbner: teoria della coltivazione. Neumann: teoria della spirale del silenzio. McCombs Shaw: teoria dell'agenda-setting. Meyrowitz: i media influenzano molto il comportamento sociale. Parsons: riconosce la funzione dei processi di socializzazione, di trasmettere regole, idee, concezioni della realtà e schemi di comportamento. Lippmann: pone in risalto l'importanza del ruolo dei mezzi di comunicazione nel processo disistema sociale è un'organizzazione simile a quella individuale, tenuta assieme da un sistema di comunicazioni.

Ferrarotti: le nuove tecnologie della comunicazione, il processo tecnico in generale, non possono offrire sufficienti garanzie in termini di riduzione delle disuguaglianze sociali e culturali, di maggiore inclusione e di una cittadinanza attiva e partecipe al bene comune.

Castels: definisce la network society, affermando che la società della rete e le dinamiche che la sostituiscono vadano ad incidere in maniera netta su quella che è la trasmissione di valori e comportamenti della cultura. Di fatto, i nuovi media, oltre ad imprimere ai processi di sviluppo una grande accelerazione, hanno generato individui più autonomi che sono tanto produttori quanto consumatori di informazioni e di conoscenza. Perciò hanno contribuito a creare una nuova economia che è caratterizzata da un nuovo uso di beni immateriali. Questa società ha creato le

condizioni per una crescente integrazione tra la mente e le macchine, contribuendo dunque ad una crescente interdipendenza tra tutte le parti che costituiscono il sistema mondo, e quindi questi nuovi media interattivi costringono a rivedere quelli che sono i sistemi sociali, che non si costituirà più in maniera verticale e gerarchizzata, ma assume una struttura a rete che mette chiaramente in crisi i modelli della realtà passata. Negroponte: Va contro la frase di McLuhan "medium is the message", argomentando attraverso il sunto che, mentre i computer diminuiscono di prezzo, la loro qualità aumenta. Questo processo di digitalizzazione della realtà sta consentendo la proliferazione di reti, di interdipendenza, definendo un nuovo spazio dei flussi nella società in rete, ovvero l'organizzazione materiale delle pratiche sociali di condivisione del tempo che operano mediante i flussi. La sua critica aMcLuhan sta nella possibilità di accesso, perché lui dice che queste reti, nonostante tutti questi pregi, continuano ad articolarsi in reti sociali chiuse, e quindi continuano ad essere inaccessibili per chi non ne fa parte dall'inizio. La comunicazione nella società ipercomplessa. Rifkin: passaggio dal capitale industriale a quello culturale. New economy. Neutralità della tecnica. Nuovo essere umano. Berman: A erma che l'esperienza della modernità per l'uomo equivale alla navigazione in un oceano indeterminato senza limiti, e ussi, caratterizzato però dall'assenza di punti (modelli) di riferimento in grado di indicare la retta via, perciò aumentano le possibilità ma aumenta anche il rischio. Revelli: '900 secolo delle ambivalenze, contraddizioni, dell'homo faber. Secondo l'autore, la comunicazione etica, dunque orientata alla condivisione della conoscenza, può risultare il mezzo per ridurre.

La complessità rappresentata dalla globalizzazione; creal

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Publisher
A.A. 2021-2022
8 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher allle01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della complessità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof .