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UN CANTIERE A SCALA URBANA: PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

La piazza così come la vediamo oggi di fatto si definisce a partire dagli anni ’30 del ‘500 perché

precedentemente questo sito aveva tutt’altre specificità e caratteristiche sia orografiche che come

d’uso. Da sempre questo luogo è stato significativo e simbolico per tutta la città di Roma. È uno

destinazione dei 7 storici colli e dal punto di

vista orografico della città è uno

dei luoghi più alti. Nella zona

antistante verso il Colosseo si

sviluppa invece tutto il Foro

Romano. Nel medioevo sula

collina si erano collocati anche i

frati francescani con la

costruzione del convento della

chiesa dell’Ara Coeli. Il sito è

stato sempre considerato un luogo

leggendario fin dall’epoca della

fondazione della città (753 a.C.

VIII° Secolo a.C.) in quanto si

pensa che qui ci sia stato il

ritrovamento dei gemelli Romolo

e Remo da parte della lupa. In

epoche diverse c’è poi una

collocazione sul colle capitolino

di tre grandi templi:

 Il più antico è quello di Giove Ottimo Massimo (o Giove Capitolino), un grande tempio con tre celle

su pronao che era collocato sulla parte sinistra del Campidoglio (considerando il Palazzo Senatorio

– non ancora costruito - alle nostre spalle come punto di riferimento) realizzato nel 509 a.C., quindi

siamo ancora all’epoca dei 7 Re di Roma;

 Altro tempio costruito nel 309 a.C. è quello di Giunone Moneta che si trovava dove attualmente si

colloca grossomodo la chiesa si Santa Maria in Ara Coeli;

 L’ultimo tempio è invece quello di Veiove costruito tra il 197 e il 194 a.C. che sorgeva dove

attualmente si trova il Palazzo Senatorio.

Di fatto questa zona aveva quindi come destinazione d’uso la localizzazione dei templi (una sorta di

“Acropoli romana”). Dall’età repubblicana (78 a.C.) viene strutturato nella parte a ridosso della veduta verso

i fori l’archivio della città (luogo dove vengono tenute le tavole della legge della città ovvero il Tabularium).

Il Tabularium è un elemento architettonico ancora visibile quasi completamente che viene costruito a

ridosso di quello che era il centro commerciale e politico della città (il Foro). Questo viene sempre

rappresentato con arcate a tutto sesto con l’ordine che inquadra l’arco. Quindi da questo momento, questa

parte del colle comincia ad essere un luogo che svolge una funzione cittadina a servizio del pubblico (è il I°

Nel momento in cui si va poi a definire tutta la riqualificazione del luogo c’è la

organismo civile della città). L’attuale assetto della piazza è

volontà di recuperare e rilegarsi a tutta quella che era la storia di questo sito.

strutturato da tre palazzi (dal 1536 si deciderà di dare un volto moderno a questo luogo):

 –

Il PALAZZO SENATORIO (al centro corrispondente al Tabularium parte bassa verso il foro)

 Il PALAZZO DEI CONSERVATORI (a destra)

 Il PALAZZO NUOVO (a sinistra)

PALAZZO SENATORIO: Il palazzo fu costruito nel periodo

dell'esperienza comunale romana, sopra i ruderi dell'antico

Tabularium. Questo edificio, che era praticamente l'Archivio

di Stato di Roma, era l'unico rimasto in piedi dall'età

repubblicana. Grazie all'indiscutibile solidità della struttura e

alla posizione elevata, durante il basso medioevo fu scelto

dalla famiglia baronale dei Corsi come luogo fortificato. Nel

XII° secolo divenne poi la sede del Comune medioevale,

utilizzato anche come residenza del Senatore Amministratore

che, appunto, amministrava la città. Alla fine del Medioevo il palazzo senatorio era un edificio merlato in

cima alla collina, costruito con tufo e cortina di mattoni, ai cui fianchi sorgevano quattro torri costruite in

epoche diverse, di cui sono ancora visibili le due che guardano verso il Foro (Torre di Nicolò V° 1447-1455,

Torre di Martino V° 1427). Nella parte centrale del palazzo erano state le carceri cittadine. La definizione

architettonica che studiamo oggi del palazzo è una sorta di “lifting” della facciata relativo alla parte

all’invaso urbano della piazza. La destinazione d’uso del palazzo è da sempre di uso pubblico e

prospicente

civile (potere amministrativo, giudiziario). (ancora oggi sotto questo palazzo sono visibili le fondazioni del

tempio di Veiove). Nel 1538 papa Paolo III° Farnese decise la risistemazione dell'intero complesso,

affidando il progetto e i lavori a Michelangelo. Questi cambiò l'orientamento del palazzo volgendolo verso la

città bassa, dove ormai la vita di Roma era concentrata, e ne diresse anche i lavori di costruzione tra il 1541 e

il 1544. Alla sua morte i lavori continuarono sotto la direzione di Giacomo Della Porta, che completarono la

facciata nel 1605. Sopra il palazzo si leva la torre campanaria ricostruita su disegni di Martino Longhi il

Vecchio, a seguito della distruzione della precedente torre di origine medievale alta più di 35 metri e distrutta

da un fulmine intorno alla metà del cinquecento.

PALAZZO DEI CONSERVATORI: fin dal IX°-X° secolo

d.C. era la sede dei banderesi (rappresentanti comunali). Il

Palazzo deve quindi il nome al fatto di essere stato nell'alto

medioevo la sede della magistratura elettiva cittadina, i

Conservatori appunto, che insieme al senato amministrava la

città eterna. Il Palazzo in questa posizione fu fatto erigere da

Niccolò V° (metà del ‘400). Dell’età medievale ancora oggi

sono visibili le tracce degli archi acuti con le colonne

incastonate nelle pareti del cortile come memoria della vecchia

costruzione a forma di U. Il Palazzo constava di dodici arcate

al pian terreno, una serie di sei finestre guelfe a croce al piano nobile. Questa commissione rientrava in un

programma che intendeva rimarcare il potere del pontefice e la sua superiorità sulle autorità civiche.

Michelangelo Buonarroti, a cui era stato commissionato il lavoro della complessiva risistemazione della

piazza, ne disegnò la nuova facciata, che però non riuscì a vedere terminata in quanto morì durante i lavori. Il

suo progetto ridisegnava la facciata medievale del palazzo, sostituendo il portico con alte paraste poste su

grandi piedistalli e le piccole finestre con una serie di ampie finestre tutte delle stesse dimensioni. I lavori

furono continuati da Guido Guidetti e terminati nel 1568 da Giacomo della Porta che seguì quasi fedelmente

i disegni michelangioleschi, derogandovi solo per costruire una più ampia sala di rappresentanza al primo

piano e, conseguentemente, anche una finestra più grande, rispetto a tutte le altre presenti sulla facciata del

palazzo (finestra a croce sul vecchio monte caprino).

L’intervento principale, sul Campidoglio in età moderna fu indubbiamente quello di Michelangelo che

risistemò la piazza nelle forma che attualmente vediamo e si occupò della costruzione di abitazioni sulle

pendici del colle che scomparvero durante i lavori ottocenteschi e novecenteschi volti ad isolare la mole del

colle dalle zone circostanti. Precedentemente all’intervento michelangiolesco nel palazzo Banderesi, già

divenuto proprietà dei Conservatori, si era iniziato a radunare una serie di sculture antiche donate dai

pontefici. In particolare papa Sisto IV° donò nel 1471 la celeberrima lupa bronzea del VI° sec. a.C., simbolo

della città, con i due gemelli modellati da Antonio del Pollaiolo. Nel 1535 Paolo III° Farnese fece costruire,

residenza estiva, una massiccia torre merlata nei giardini del convento dell’Ara

come propria Coeli e il

passaggio su archi che la congiungeva direttamente a Palazzo Venezia (questo complesso fu distrutto per la

realizzazione del Vittoriano). Lo stesso pontefice l’anno dopo (1536) incaricò Michelangelo di studiare una

sistemazione dell’area capitolina e dei suoi accessi in previsione della visita dell’Imperatore Carlo V°

(reduce dall’impresa di Tunisi) per dare un volto moderno alla città. In un secondo momento il pontefice

pensò anche di radunare sculture antiche sul colle. Furono così posti sulla piazza, contro il parere di

Michelangelo, il “Caballus Costantini”, ovvero la statua del Marc’Aurelio, che si trovava al Laterano ed era

attribuita a Costantino, e le statue dei Dioscuri del Quirinale. I lavori iniziarono nel 1538 con la collocazione

il restauro dell’esterno degli edifici e la rettificazione

della statua del Marco Aurelio nella piazza capitolina,

della muraglia di contenimento dell’Ara Coeli simmetricamente alla facciata del palazzo dei Conservatori. Il

progetto di Michelangelo si sviluppò più tardi nel plastico realizzato nel 1561. La realizzazione del progetto

fu seguita dall’artista solo nella sua prima fase con la realizzazione della scala a due rampe che sale sul

all’invaso urbano definito dalle quinte

palazzo Senatorio. Il suo progetto voleva dare una forma trapezoidale

dei palazzi (in parte esistenti e quindi da riqualificare ed in parte di nuova edificazione). Egli voleva che la

piazza fosse unitaria immaginando un organismo architettonico con una sua logica di tipo estremamente

rinascimentale (asse di simmetria che va dal Palazzo Senatorio alla scalinata di accesso, assialità e unitarietà

L’impianto trapezio prevede

di progetto che trattava gli elementi corrispondenti nello stesso modo).

l’inclinazione del Palazzo dei Conservatori e del Palazzo Nuovo di 80° rispettivamente verso la scalinata,

sfruttando questo impianto riesce quindi a lasciar percepire lo spazio una volta costruito come uno spazio

e parallelo (anche se di fatto non lo è) annientando l’effetto prospettico dell’occhio tramite

simmetrico

l’impianto aprospettico (come a Pienza) della piazza stessa. Michelangelo di fatto decide di mantenere il

porticato preesistente ma cambiandogli le forme architettoniche, perché questo rievocava le vecchie Stoà

delle città greche. I portici sono visti come cannocchiali ottici con la funzione di lanciare la veduta

dell’osservatore verso il luogo per eccellenza della memoria della grandiosità di Roma (si intravede il foro

romano). L’intenzione di Michelangelo per la parte centrale del Palazzo Senatorio era di realizzare una sorta

di pronao ovvero di entrata coperta in corrispondenza della sala senatoria da raggiungere tramite una

scalinata speculare che doveva svolgersi nella parte bassa del palazzo che doveva essere trattato come una

sorta di grande bugnato. Tuttavia il pronao non venne realizzato mentre invece verrà realizzata fin dal 1547

la scalinata di accesso davanti al Palazzo Senatorio. Per

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A.A. 2015-2016
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher manuelds90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e dell'urbanistica moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Benedetti Simona.