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CARATTERISTICHE ANATOMO-PATOLOGICHE

➢ Curvatura Principale o Primitiva: è quella determinata direttamente dalla causa responsabile dellapatologia stessa ed è quella con le maggiori alterazioni strutturali.

➢ Curvatura Secondaria o di Compenso: si sviluppa nei tratti superiori o inferiori alla curva primitiva, al fine di compensare lo squilibrio. Bisogna cercare di intervenire su tutte e due le curve ed è importante valutarle. È una diagnosi ocmiometrica che facciamo e non è mai precisa, bisogna sempre valutarla.

Oltre la curvatura potrebbe esserci una rotazione

Rotazione: (intorno all'asse longitudinale del Rachide) interessa tutto il tratto vertebrale coinvolto nella curvatura

Deformazione: interessa i singoli corpi vertebrali ed è causato dal danno prodotto dalle sollecitazioni del carico

Metodo di Cobb: l'angolo di cobb misura la gravità della scoliosi

  1. Identificare le vertebre all'estremità della curva
  2. ...
Tracciare le parallele alle limitanti - Abbassare le perpendicolari a queste3. L'angolo che deriva dall'intersezione indica l'entità della curva scoliotica. Se tratteggio le parallele alle vertebre limitanti, queste si riuniscono in un punto che determinano un angolo corrispondente alla gravità della scoliosi. Trattamento Forme Iniziali (<20°): è la situazione più importante su cui possiamo lavorare per bloccare la patologia in modo tale che non si aggravi e si debba ricorrere alla patologia e al corsetto, si può vedere una parte più retratta e una meno retratta. Quello che possiamo fare è: - Terapia cinesiterapica: stimolare la muscolatura paravertebrale, favorire una stabilizzazione attiva delle curve, riequilibrare i movimenti del tronco. Esercizi per la scoliosi - Gli esercizi corretti dipendono dalla posizione della curva della scoliosi. Le persone con scoliosi lombare dovrebbero concentrarsi su esercizi che.coinvolge la parte bassa della schiena, mentre quelle con scoliosi toracica devono concentrarsi sulla zona delle spalle. L'auto-allungamento è molto utile attraverso gli esercizi per la scoliosi, poiché riducono la pressione sui dischi della colonna vertebrale e favoriscono il rilassamento da diverse posizioni. In presenza di una scoliosi già presente, è possibile iniziare un potenziamento muscolare generale facendo attenzione a non seguire la deviazione per non peggiorarla. Esercizi di flessione e allungamento degli arti inferiori possono essere eseguiti con il paziente disteso. Se la scoliosi è principalmente a livello dorsale, gli allungamenti possono essere fatti con gli arti superiori. È possibile eseguire gli esercizi anche utilizzando una spalliera senza carichi pesanti, in posizione a quattro zampe, con l'uso di palle ed elastici. È meglio evitare pesi e sovraccarichi in generale poiché la zona è già sovraccaricata.

si potrebbero fare più danno. Esercizi per lo più a corpo libero

Non fare mai esercizi di rotazione perché la scoliosi è una latero-flessione ma è anche una rotazione vertebrale perché si potrebbe peggiorare la situazione. Anche se lo faccio controlaterale si può peggiorare perché la scoliosi è consolidata, non si può tornare indietro. Se mettiamo una forza in tensione opposta alla scoliosi si potrebbero fare dei microtraumi, peggiori della scoliosi

Nell'atteggiamento scoliotico è possibile perché è a livello muscolare. C'è una parte muscolare più retratta (va allungata) e l'altra meno tonica (va riattivato con esercizi più attivanti) si possono fare rotazioni ma sempre da tutte e due i lati

Esercizi da evitare: alcune attività ed esercizi possono peggiorare i sintomi della scoliosi o aumentare il rischio di lesioni secondarie. Le persone con scoliosi

delle strutture muscolari e migliorare la funzionalità respiratoria. Esercizi specifici: sono fondamentali per rafforzare i muscoli del tronco e migliorare la postura. Gli esercizi dovrebbero essere eseguiti sotto la supervisione di un professionista qualificato. Terapia fisica: può includere tecniche come la terapia manuale, la terapia fisica e l'uso di apparecchiature specializzate per migliorare la mobilità e ridurre il dolore. Chirurgia: in alcuni casi gravi, la chirurgia può essere necessaria per correggere la curvatura della colonna vertebrale. La decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico deve essere presa in consultazione con un medico specialista. È importante consultare un medico o un fisioterapista specializzato per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.

dei muscoli paravertebrali e lo sviluppo della capacità respiratoria che potrebbero essere stati alterati dalla scoliosi.

Possiamo fare degli esercizi principalmente di respirazione perché con la contrazione e rilassamento del diaframma, il diaframma si alza e abbassa, provocando una serie di adattamenti a livello del dorso. Conoscendo questi movimenti intervertebrali e paravertebrali, possiamo aiutare molto la persona che usa il corsetto per ampliare lo spazio intervertebrale.

Forme molto Gravi (<40°)

Terapia chirurgica→ Preceduta da un trattamento cinesiterapico e/o dall'applicazione di un corsetto ortopedico. Dobbiamo mantenere la situazione più stabile possibile dopo la chirurgia.

Terapia Chirurgica: Consiste nell'applicazione di un'asta sul versante concavo della curvatura scoliotica ed ancorata alle lamine delle due vertebre limitanti.

Complicazioni: Nelle forme più gravi, la spina dorsale, oltre a presentare delle curve laterali.

accentuate, mostrano anche una parziale torsione. Possono essere visibili gibbosità e asimmetrie nelle costole, più sporgenti da un lato e più serrate tra di loro dall'altro. Le conseguenze per una curva maggiore di 70 gradi possono essere a carico di: - midollo spinale, con lesioni e conseguenti paralisi parziali o totali alle gambe (paraplegie e paraparesi); - organi toracici (polmoni, cuore), con difficoltà di respirazione e maggiore facilità alle infezioni; - organi addominali; - ossa: specialmente nelle scoliosi insorte in età giovanile, con gli anni l'individuo è più soggetto a perdita di massa ossea, dolori cronici alla schiena e artrite alla spina dorsale (spondilosi). A queste vanno aggiunte le possibili, anche se rare, complicanze di un eventuale trattamento chirurgico, per esempio: - infezioni post-operatorie - danni ai nervi spinali, che si potrebbero verificare in interventi particolarmente complessi su curve molto accentuate.accentuare e correggere tardivamente. Terapia: bisogna fare la valutazione, magari vedere la lastra e poi cercare di evitare l'aggravamento il più possibile. La terapia della scoliosi è una terapia a gradini: l'importante è partire dal gradino giusto per il singolo paziente. E qui ci vuole tutta l'esperienza del bravo medico per fare una buona prognosi di eventuali evolutività. - Il primo gradino è la semplice osservazione: tenere sotto controllo i casi meno gravi. - Il secondo sono gli esercizi specifici nelle mani di un rieducatore esperto: possono essere fatti in gruppo. È già un primo freno all'evolutività essenziale ma non garantisce il risultato. - Quando tutto fallisce, quando evitare l'aggravamento non è più possibile, allora c'è l'ultima spiaggia: la chirurgia. Che obiettivo hanno gli esercizi? Gli esercizi per il trattamento della scoliosi hanno come obiettivo: - Farriconoscere al soggetto la deviazione, metterlo davanti lo specchio e fargli capire dove e come la sua postura non è corretta perché si sente comodo nella posizione in cui sta, è difficile per lui vedere che è storto- Insegnargli il movimento che tende a correggerla. È la parte più difficile di tutte. Bisogna fargli capire che le nostre correzioni sono utili per migliorare magari la performance. Bisogna trovare la chiave affinché la persona capisca che il lavoro che stiamo facendo può durare- Abituare il soggetto a mantenere la correzione in ogni situazione.- Correggere le alterazioni determinate dalla scoliosi.Lezione 6 AMPALa propriocezione = la gestione del disequilibrioEsercizio su pedana in appoggio monopodalico. Si è analizzato il controllo del piede ma in questo caso non si è visto il movimento del busto. La muscolatura del tronco dovrebbe intervenire molto poco. La propriocezione consiste nella gestione del

disequilibrio→Sherrington definizione di propriocezione

La propriocezione è un flusso di segnali che nasce da:

  • Muscoli
  • Tendini
  • Articolazioni
  • Legamenti

Le zone più antiche del S.N. sono quelle comuni a tutti gli altri vertebrati. La propriocezione è una cosa molto vecchia

Recettori muscolari della propriocezione:

  • Fusi neuromuscolari
  • Apparato tendineo del golgi
  • Recettori muscolari del Pacini
  • Terminazioni muscoli libere

Sono recettori che lavorano ad alte frequenze, arrivano anche a 300hz (300 volte al secondo). Serve una grande velocità di traduzione

Recettori della Propriocezione Meccanocettori

  • Corpuscoli di Merkel
  • Corpuscoli di Meissner
  • Corpuscoli di Ruffini
  • Corpuscoli del Pacini

I Fusi N.M. e l'Apparato tendineo del Golgi

Sono recettori sensibili allo stato di allungamento del muscolo, particolarmente utili nel definire i parametri per il sistema propriocettivo incosciente (facente capo al cervelletto) o per le risposte riflesse (midollo spinale).

Il senso di movimento è il tipo di informazione da loro preferibilmente codificata. Pur essendo fondamentali a livello di propriocezione incosciente, giocano un ruolo più importante nelle sensazioni statiche; quindi, nel senso di posizione. Sono quei recettori che ci permettono di capire la nostra posizione del corpo anche nel buio, ad occhi chiusi se abbiamo un braccio adotto. Schema per far capire quanti rec. ci sono I filamenti nervosi sono come tubi dell'acqua perché più sono grandi maggiore è la loro portata → 0,5 – 8 – 16 micron μm - Fusi neuromuscolari (diametro medio 17 μm) 100m\s; (i valori di velocità sono una velocità media) - Organi tendinei del Golgi (diametro medio 16 μm) 80\ms; - Meccanorecettori per la sensibilità cutanea fine (esterocettori cutanei) (circa 8 μm di diametro) 40m\s; - Amieliniche, sensibilità dolorifica, termica, del prurito, tattile grossolana, (diametro

0,2-1,5µm) 05m

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
135 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/34 Medicina fisica e riabilitativa

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia1020 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Attività motoria preventiva e adattata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Parisi Attilio.