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Il potere di Celestina
Poi al fine di tutto, dopo aver trovato un destinatario, bisogna prendere tutto il suo potere, cioè quello di Plutone e poi bisogna presentarsi (Yo, Celestina). Quindi Celestina si rivolge alla divinità, si presenta, chiede il favore che Melibea si innamori di Calisto e soprattutto che la fanciulla creda in Celestina che è il tramite per giungere a Calisto. Infatti Melibea non cercherà direttamente Calisto, ma il tramite. Nelle frasi di Celestina è presente anche un elemento strano: la minaccia → Celestina dice a Plutone che se non farà quello che ha chiesto, lei che ha il potere fra gli uomini, farà in modo che gli uomini non gli credano più e che perda di credibilità. 4° ATTO → Quando Celestina si reca a casa di Melibea, ha facile accesso, il che risulta ambiguo perché una fattucchiera come lei non dovrebbe avere accesso facile. Dalla conversazione tra Celestina e Melibea si capisce perfettamente quanto laMezzana sia brava nell'arte del persuadere: si rivolge a Melibea con epiteti cortesi, con espressioni come "principessa dalla bellezza folgorante". Comunque appena si pronuncia il nome di Calisto, Melibea salta e rifiuta qualsiasi riferimento all'uomo. Celestina capisce dunque che non sarà facile convincere Melibea e così decide di fare leva sulla sua PIETAS: fa riferimento ad un dolore di denti che affligge Calisto (tecnica che Celestina usa come espediente narrativo -> non amare Calisto, ma almeno ama il suo dente). Celestina oltre alla preghiera, chiede un oggetto a Melibea, un cordone (che aveva la fama di aver toccato tutte le reliquie di Roma e Gerusalemme), con la scusa che avrebbe giovato al dolore di Calisto.
9° ATTO -> Sempronio e Parmeno vanno a casa della Celestina e vi trovano Elicia e Areusa. Si mettono tutti a tavola e durante il banchetto scoppia un litigio tra Elicia e Sempronio, perché quest'ultimo si riferisce
Il banchetto è un motivo ricorrente nella letteratura, è il momento in cui i personaggi mangiano insieme, si rilassano, abbassano le loro difese e viene fuori la loro vera realtà. È un momento che molti scrittori usano per aumentare la profondità psicologica dei personaggi, per esaltare motivi come la barzelletta. In questo atto torna poi, il tema del TEMPUS FUGIT, il tempo effimero: i giovani devono godere della loro gioventù perché, una volta persa, è troppo tardi. Il fatto che a parlare sia Celestina è sorprendente: nonostante le esperienze c'è qualcosa che rimpiange, c'è un'insoddisfazione cronica.
fare un parallelo tra il Carpe Diem di Garcilaso e quello della Celestina. Mentre l'invito di Garcilaso si traduce in "cogli l'attimo per vivere", quello di Celestina si traduce in "cogli l'attimo per godere del proprio corpo". L'invito di Garcilaso si colloca quindi in una dimensione più religiosa). 11° ATTO -> Celestina si congeda da Melibea e incontra per strada Parmeno e Sempronio e tutti insieme vanno a casa di Calisto dove la mezzana gli riferisce il messaggio di Melibea. Il signore, di nuovo in preda alla follia, paragona Melibea ad un angelo in vesti umane. In questo atto si può notare come la Celestina ci mostri l'immagine della donna sottomessa all'uomo. Difatti afferma che Melibea andrà da Calisto in ginocchio: questa espressione va a trasgredire un'altra dimensione del codice nobiliare. Infatti la donna non può andare in ginocchio da un uomo, c'è sempre distanza traL'uomo che sta sotto in una dimensione più bassa e la donna in una dimensione più alta. Il fatto che Celestina dica queste parole ci dà l'idea della sottomissione della donna all'uomo. Ecco dunque che avviene un ridimensionamento della figura femminile e della figura amata, sembra si siano invertite le parti: Melibea sembra qualcosa di piccolo rispetto a Calisto, infatti la paragonerà a un piccolo animale. Per quanto riguarda Calisto, non si sarebbe mai permesso di fare una cosa del genere prima dell'intervento di Celestina.
12° ATTO → A partire dall'incontro tra Calisto e Melibea il ritmo diventa più incalzante e tutto sembra precipitare. Le numerose scene contenute in quest'atto ci fanno capire che il tempo si è accelerato e si passa a tanta azione. Da qui in poi, il romanzo inizia a correre verso la tragedia. Il fatto che però l'opera proceda verso la tragedia è un fatto constatabile sin dall'inizio.
Il primo segnale è presente nella prima scena dove Calisto sta inseguendo un uccello, probabilmente un cattivo presagio. Al mondo dei volatili spesso si associano i presagi, in quanto i volatili appartengono a quella classe di animali che sanno volare e nella cultura classica, sapere volare indicava qualcosa di divino, positivo o negativo. Il presagio inoltre si esprime anche attraverso i servi che sembrano molto più consapevoli della tragedia che incombe. Rojas ha ideato un impianto narrativo che funziona così: l'attesa di qualcosa che può essere, per Calisto e Melibea, l'attesa dell'amore, o per altri personaggi, l'attesa del tornaconto economico. Rojas è stato quindi bravo a gonfiare quest'attesa ed effettivamente porta a chiedersi "sì ma quando accade?". Poi dall'attesa si scivola verso l'azione che è così veloce al punto da disorientare. Rojas era consapevole che anche la.letteratura avesse i suoi ritmi. Questo ritmo si può estendere anche a livello tematico: stiamo passando dalla commedia alla tragicomedia e il tema cambia perché finalmente i due amati si incontrano. Calisto torna molto felice del primo dialogo con Melibea, ma sembra invece che non lo siano Sempronio e Parmeno che iniziano a chiedere il tornaconto economico, siccome fino ad ora, i soldi li aveva visti solo Celestina. Iniziano così a sospettare di Celestina e si recano a casa sua dove le chiedono parte del profitto, ma Celestina inizia a fare la vaga, litigano e i servi le mettono le mani addosso e la uccidono accoltellandola. Per scappare dalla polizia, i due saltano dalla finestra e muoiono. Si manifesta quindi nei due servi un'incapacità di digerire l'attesa: quest'idea di non voler aspettare lo sviluppo delle cose li ha portati al litigio con Celestina e poi alla morte.
14° ATTO → In questo atto troviamo come tema la fugacità del
tempo: Melibea infatti si domanda come mai Calisto stia facendo tardi, sente il seme dell'urgenza, del tempo che sfugge. Ecco l'ossessione del tempo, qualcosa che mentre lo abbiamo, in questo caso il godimento, ci sfugge e già pensiamo a quando non lo avremo più. Il godimento molto spesso sta nel ricordo del momento, perché quel momento non si è capaci di tenerlo tra le mani. Il Calisto cortese che non aveva preso nemmeno in considerazione di vedere Melibea, scompare, e notiamo un Calisto materialista e impaziente che incarna pienamente l'uomo rinascimentale. In quest'atto Melibea ordina alla sua ancella Lucrezia, che pure vorrebbe quel tipo di godimento, di allontanarsi. A Calisto invece sembra che non gli dia nessun tipo di fastidio, e da qui noteremo infatti il suo narcisismo e il fatto che gode che qualcuno sappia che lui ha conquistato Melibea. Quest'ultima infatti non voleva testimoni del suo peccato e successivamente inizia a dannarsi.
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- Eliciae
- Areusa
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``` 7. Per formattare il testo come citazione breve, puoi utilizzare il tag `
- 15° ATTO
`. Ad esempio: `è colpa di Calisto`. Ricorda di utilizzare i tag HTML in modo appropriato per ottenere la formattazione desiderata.alimentare questo affare a causa della sua ansia e impazienza. Le due serve individuano così il colpevole e decidono di sfruttare l'aiuto di un altro servo, Sosia, e decidono dunque di andare a casa di Melibea e combinare un incidente che provochi la morte di Calisto.
18° ATTO → Saputo ciò, le due si recano a casa di Centurio (vive al fianco delle prostitute e viene identificato come il protettore. Di solito sfrutta le prostitute per ottenere ciò che vuole) ed Elicia finge di voler mettere pace tra lui e Areusa. Quest'ultima allora come d'accordo, fissa come condizione che lui la vendichi di Calisto; inizialmente desiste ma poi accetta. Ma appena le due donne sono andate via, pensa ad un modo per tirarsi fuori dall'impiccio e così pensa di far andare a casa di Calisto, Trasolo zoppo e due dei suoi compagni al posto suo.
19° ATTO → In quest'atto torna il motivo dell'insoddisfazione. Mentre Calisto va con Sosia e
Tristano verso il giardino per incontrarsi con Melibea, e facendo attenzione che nessuno li senta arrivare, posizionano la scala. Melibea intanto è in compagnia di Lucrezia ad aspettare l'arrivo del suo amato. Quando i due amati finalmente sono insieme nel giardino, vengono disturbati dall'arrivo di Traso e gli altri. Calisto decide di uscire fuori a vedere di chi si tratti e nonostante Melibea provi a trattenerlo e i suoi servi gli urlino che non c'era nulla da vedere siccome si trattava solo di Traso lo zoppo, egli non resiste alla curiosità. Uscito fuori mette un piede in fallo, precipita al suolo e muore. Lucrezia accorre da Melibea per darle la triste notizia e poi si rivolge a Tristano che non reggendo alla vista di tanto male si era sciolto in lacrime. <20° ATTO> Lucrezia va da Pleberio e gli dice di recarsi dalla figlia Melibea che ha bisogno di lui perché aveva male al cuore. Il padre pensando che la ama troppo, non può evitare diDirle di uscire a prenderear