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MODELLO TRIPARTITO

È stato sviluppato nel 98 da Zanna e Rempel e sostiene che un atteggiamento sia

costituito da 3 componenti:

1. Componente cognitiva;

2. Componente affettiva;

3. Componente comportamentale.

Ognuna di queste componenti ha una direzione (positiva, negativa o neutra) ed una

intensità. L’atteggiamento complessivo è una mediazione tra le 3 componenti.

È importante secondo il modello che le tre componenti siano coerenti tra loro. Gli

atteggiamenti possono essere però ambivalenti, in questo caso l’atteggiamento

tende in varie direzioni (positiva e negativa nello stesso momento).

Gli individui hanno a disposizione 2 strategie per rendere tra loro coerenti le 3

componenti dell’atteggiamento:

1. Si può fare la media aritmetica delle componenti;

2. Creare una configurazione di significato, ovvero la direzione che prevale.

Le componenti sono coerenti tra loro grazie a:

Informazioni di base non equilibrate (esempio ricerca sul fumo);

• Priorità riservata alle informazioni accessibili.

Quando un atteggiamento è di elevata intensità produce un’associazione stretta tra

essi e l’oggetto di atteggiamento. Questo ha 3 conseguenze:

1. La salienza dell’oggetto attiva automaticamente l’atteggiamento (esempio

ragni);

2. L’atteggiamento sostituisce ciò che proviamo e sentiamo per l’oggetto, ovvero è

talmente forte l’atteggiamento che appena sentiamo l’oggetto automaticamente

viene in mente;

3. L’atteggiamento forte resiste a informazioni accessibili competitive.

LE FUNZIONI DEGLI ATTEGGIAMENTI

Gli atteggiamenti hanno diverse funzioni:

Funzione conoscitiva o di valutazione dell’oggetto, in modo di trattare l’oggetto

• in modo stabile;

Funzione strumentale o utilitaristica, gli atteggiamenti ci aiutano a raggiungere

• meglio gli obbiettivi evitando situazioni dannose;

Funzione di identità sociale o di espressione dei valori, gli atteggiamenti

• mostrano chiaramente a noi stessi quali sono i nostri valori;

Funzione di adattamento sociale;

• Funzione ego-difensiva, gli atteggiamenti contribuiscono a controllare le

• incertezze derivanti dai conflitti interiori;

Funzione di guida del comportamento;

LA FORMAZIONE DEGLI ATTEGGIAMENTI

L’atteggiamento può derivare sia dall’esperienza diretta sia da altre fonti.

Rispetto alla formazione dell’atteggiamento da esperienza diretta si possono

distinguere vari processi che contribuiscono alla formazione, tra cui:

Semplice esposizione (abituazione e sensibilizzazione), il semplice fatto di essere

• esposti ad un oggetto di atteggiamento potrebbe portare a farcelo valutare in

maniera positiva per il semplice fatto di essere familiare, oppure al contrario ci

può essere una valutazione negativa nel caso sia presente uno stimolo spiacevole;

Condizionamento classico, associando uno stimolo ad un altro;

• Condizionamento operante, associando uno stimolo alle sue conseguenze;

I vari processi analizzati nella formazione dell’atteggiamento rientrano nel campo

d’azione dell’esperienza diversa, infatti in questo modo gli atteggiamenti sono più

chiari e forti. Molti atteggiamenti derivano però da terzi.

Gli atteggiamenti derivanti da esperienze indirette si formano per:

Acquiescenza, remissività;

• Identificazione;

• interiorizzazione, che è più forte.

MISURAZIONE DEI COSTRUTTI PSICOLOGICI

Il sistema più semplice per rilevare un atteggiamento è chiedere alle persone cosa

pensano di un centro argomento, ma non sempre questo garantisce di ottenere

un’informazione accurata.

Si può distinguere tra tecniche dirette e tecniche indirette. Le tecniche sono molte,

di seguito se ne distinguono alcune.

Per quanto riguarda le tecniche dirette (chiedere direttamente al partecipante) esse

possono essere:

Scala ad intervalli soggettivamente uguali (thurstone), che consiste nel produrre

• una serie di informazioni rispetto ad un oggetto di atteggiamento, metterle in fila

in modo che il partecipante scegliendo una di queste affermazioni riesca ad

esprimere la propria negatività o positività rispetto all’oggetto di atteggiamento.

Per creare questa scala bisogna formule tante affermazioni, sottoporre le

affermazioni a giudici che ordinano tali item, selezionare gli item più rilevanti;

Scala likert, la scala più diffusa in assoluto nel campo della psicologia sociale

• nella quale i partecipanti valutano una serie di affermazioni su una scala a

intervalli a diversi gradi. Ci possono anche essere diversi item (domande).

Differenziale semantico, costituito da scale bipolari (dove vi + un po punto

• centrale neutro e ogni item si sviluppa su due polarità. Il compito di partecipanti

è quello di indicare per ogni item se sono neutri o se si collocano su una o l’altra

polarità. L’obbiettivo di questa tecnica è verificare ciò che un certo concetto

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Publisher
A.A. 2017-2018
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher toto_giada_g di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Vezzali Loris.