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Estratto del documento

Attenzione alle bombe...

C: Che cosa stanno facendo i verdi adesso?

L: stanno lanciando delle bombe sul campo dei bianchi...

C: Caspita devono proprio essere arrabbiati questi verdi!! (Luca)

L: Eh sì... i bianchi hanno fatto scappare i verdi dal loro accampamento... e non sanno più dove fermarsi per dormire e mangiare... e lì erano al sicuro perché lo conoscevano bene... adesso devono trovare un altro posto...

C: Ma a questi soldati qui, mi sa che è successo un po' quello che è successo a te... Tu il Canada lo conoscevi bene, adesso devi conoscere bene l'Italia... e forse non ti senti ancora tranquillo...

L: Sì, è vero... alcune volte anche io mi arrabbio...

C: Mi fai un esempio per capire meglio? (intervento di decodifica)

L: Magari con mia sorella... che mi fa la linguaccia senza motivo e io le do magari un...

pugno… poi lei lo racconta a mio papà… e non sempre lui mi difende perché lei non gli racconta mai che ha iniziato lei e farmi le smorfie… io vorrei che papà mi difendesse di più…

Spunti:

  • Forse Luca in questo modo esprime indirettamente che anche lui è un po’ arrabbiato coi suoi genitori che gli hanno portato via il Canada, il posto dove lui si sentiva al sicuro.
  • Il papà non lo ha protetto? Luca arriva anche a parlarci del padre in maniera meno “idealizzata” del previsto.
  • Il bambino ammette di sentirsi poco protetto e forse non tanto al sicuro, situazione che potrebbe proprio essere alla base delle sue paure notturne e dei ladri che possano entrare in casa.

C: Bene Luca, anche oggi è arrivato il momento di salutarci. Ti ringrazio perché abbiamo potuto conoscerci… Adesso i tuoi genitori verranno ancora a trovarmi… e decideremo che cosa fare… ok?

L: ok…

va bene. Ecco il testo formattato con i tag HTML:

buone vacanze…

La modalità comunicativa, nel momento in cui luca allestisce la base militare senzaparlare, è il gioco. È necessario rispettare il silenzio del paziente. Luca spiega chenel gioco non ha paura dei mostri, mentre nei sogni sì. I soldati inoltre sonoarrabbiati, ed è un chiaro trasferimento della rabbia derivante dal trasferimento dalCanada. In questo caso il gioco è proiezione del suo stato di aggressività.Luca spiega che il padre non sa difenderlo quando la sorella gli fa i torti: il padre haperso il lavoro, ed è stato ridimensionato da ideale da imitare a padre che non saaiutarlo, per cui Luca si arrabbia.Per Luca è difficile sfogarsi con una madre e un padre tristi, per cui ha sviluppatouna modalità di gestione dell’ansia che è superiore a quella dei bimbi della sua età.In questi casi si propone anche una terapia ai genitori.

Proposta terapeutica: il bambino è prioritario,

E viene effettuata la proposta di presa in carico. La madre di Luca (psicologa) rifiuta la presa in carico, perché l'avrebbe considerata un ulteriore fallimento.

Capitolo 3 – Utilizzo degli strumenti (test) in età evolutiva

Per quanto riguarda l'utilizzo dei test in età evolutiva:

  • Maggiore esperienza del clinico permette un minore uso dei test
  • Non sono obbligatori, ma fortemente consigliati se il clinico è ancora inesperto
  • Si preferisce somministrarli solo al bimbo-paziente. Soltanto in rari casi si propone al genitore, con il rischio di rovinare l'alleanza familiare.

È utile precisare che testing e assessment sono due costrutti diversi. Mentre per il testing si utilizza un solo strumento di valutazione, per l'assessment sono vari e si arriva a creare un profilo di valutazione.

Strumenti diversi sono utilizzati per valutare problematiche differenti. In questo modo si aumenta la validità incrementale.

della diagnosi, ovvero la validità del profilo clinico poiché si ottiene un profilo di funzionamento più ampio. Il test serve inoltre per aggiungere info qualora sfuggissero durante il colloquio, specie nei casi di inesperienza del clinico. La gestione della fase-test in età evolutiva è diversa dall'adulto, nonostante il setting sia lo stesso: il bambino ha un approccio diverso. Ecco perché secondo la prospettiva psicologica è bene fornire un ambiente di contenimento al bimbo, rassicurandolo e facendolo familiarizzare con le consegne. - Creare un ambiente di contenimento si traduce nella pratica con i seguenti accorgimenti nella somministrazione dei test: - Coinvolgimento nell'assessment - Possibilità di rivedere le prove - Spiegarne il senso - Rassicurarlo - Farlo familiarizzare con le consegne Gli obiettivi del test e le principali caratteristiche, che sono uguali a quelli dell'adulto, sonoi seguenti: 1. Approfondiscono e orientano la diagnosi (quando non si ha alcuna idea) 2. Verificano o meno l'ipotesi diagnostica iniziale (es: nel caso di ritardo mentale, in cui alcuni bambini sembrano averlo o non averlo, e il test confermerà o disconfermerà l'ipotesi) 3. Dove il colloquio non basta (come per esempio con bimbi troppo piccoli; bimbi che non siamo riusciti ad indagare; bimbi molto difesi; bimbi che non sono in grado di sostenere un colloquio, ecc.) 4. Diagnosi differenziale: Supporto per discriminare un problema da un altro, poiché alcuni sintomi si assomigliano (es: ansia e depressione) o presentano comorbidità 5. Limite normativo e "gravità". Si ha la possibilità di effettuare un confronto con dati normativi per capire come si colloca il bimbo nella media, e inoltre fornisce informazioni dimensionali (relative alla gravità) 6. Distinguere componente affettiva/cognitiva del disagio. Per esempio non tutteforme di ritardo mentale hanno origine cognitiva, ma va obbligatoriamente esclusa. Se il ritardo è affettivo, e non cognitivo, allora si ha la possibilità di poterci lavorare. Se è cognitivo si deve lavorare sul lato cognitivo. 7. Processo attivo e creativo da parte dello psicologo, non rigido. La scelta del test dipende dalla competenza dello psicologo e dal bimbo in questione: non esiste una batteria standard 8. Buona alleanza con bambino e genitore prima di proporre i test. Bimbo e genitore devono essere informati 9. Chi fa i test? Il clinico fa i test, e sarebbe più consono se fosse un clinico esterno Le principali aree di valutazione dei test sono tre: 1. Sfera cognitiva. Nella quale rientrano i test di intelligenza per il QI, e solitamente si effettuano solo in caso di presenza (o sospetta presenza) di deficit cognitivo 2. Sfera sintomatologica. Misurata tramite questionari self-report che coprono l'aspetto dell'auto-percezione, tuttavia il questionario non

è mai diagnostico3. Sfera affettiva. Misurata tramite test proiettivi o simil-proiettivi

Vi è necessità che ogni test comprenda le tre aree sopraindicate contemporaneamente, in un’ottica (o prospettiva) multi-method.

Da notare che gli approcci della sfera cognitiva e sintomatologica sono approcci normotetici (o nomotetici), poiché al termine della valutazione si ha un risultato che è confrontato e relazionato con la norma.

Quello della sfera affettiva invece è un approccio ideografico, poiché l’interesse è rivolto al funzionamento specifico del paziente in questione.

L’ottica multi-method appunto ritiene di fondamentale importanza avere sia dati normotetici che ideografici. 5

Spesso per la valutazione della sfera cognitiva si utilizzano le scale WISC, in cui vengono misurati:

  1. Prestazione delle prove (QI)
  2. Qualità delle strategie
  3. Discrepanze tra le prove (es: tra QI verbale e QI di performance, per concentrarsi
su quali aspetti siano da potenziare)QI troppo elevati spesso non sono indice di benessere psichico (vedi i gift-baby)poiché spesso vi è carenza sul piano affettivo. È importante valutare lo sviluppo cognitivo del bimbo se ha comportamenti bizzarri,per escludere una compromissione prima di addentrarci nella sfera affettiva. Per esempio: ha immaturità cognitiva o disturbo di personalità? 6Quando si chiamano in causa diversi valutatori (es: insegnanti e familiari) per lavalutazione della sfera sintomatologica, possono avvenire due scenari: Accordo (più certezza) vs disaccordo (sfaccettature/prospettive).In particolare, il disaccordo (che è l’elemento di riflessione più importante) è dovutoa: 1. Problematiche meno visibili dall’esterno2. Caratteristiche dell’intervistatoa. Età del bambino (es: incomprensioni, ecc.)b. Genere del bambino (es: bimbe ammettono più facilmente le crisi dipianto)c.

Desiderabilità sociale

Tipo di problematica (se interna è più difficile da esternare, se esterna si ricevono anche dei feedback)

Differenze nell’individuare il comportamento problematico

Personalità/Psicopatologia genitoriale

Caratteristiche della famiglia (tipologia di famiglia, livello di comunicazione)

Caratteristiche dell’intervistatore. È importante che il clinico trovi il metodo più consono per somministrare l’intervista.

Caratteristiche dell’intervista. Il disaccordo può essere dovuto per esempio alla tipologia di questionario (es: troppi items)

I pregi riguardanti l’utilizzo dei questionari di auto-valutazione sono vari:

  1. Tengono conto della prospettiva del bambino, in particolare della sofferenza personale causata dal sintomo (autopercezione)
  2. Facile e veloce somministrazione, permettono uno screening iniziale
  3. Norme di riferimento standardizzate
  4. Poca inferenza del clinico
  5. Non faticosi
Punto di partenza per restituzione & pianificazione del trattamento7. Permettono una pianificazione del trattamento che includa la prospettiva del bambino
Accanto ai pregi, i limiti sono invece rappresentati da:
1. Desiderabilità sociale
2. Non colgono la complessità psicologica del bambino
3. I bambini devono conoscere una terminologia sufficiente per poter descrivere i propri stati interni8
SASI-CSeparation AnxietySymptom Inventory -2 questionari più Children utilizzati per valutare il costrutto dell'ansia da separazione
SAAS-C Separation Anxiety Assessment Scale - Children
Questi due questionari misurano e valutano il costrutto dell'ansia da separazione, cruciale in età evolutiva, che si distingue in:
• Angoscia dell'estraneo
• Separ
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A.A. 2018-2019
112 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesco3654 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Assessment psicodinamico in età evolutiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Di Riso Daniela.