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SCIALLOREA O PTILIASMO
Essa, è legata all’aumentata secrezione salivare o alla
ridotta/alterata deglutizione (pseudo scialorrea).
Le cause possono essere: disordini tra labbra e bocca (per le razze
giganti), disordini del tratto gastrointestinale (nausea, dolore, ecc.), stomatiti, glossiti,
disfagia, esofagiti, disordini metabolici, disordini neurologici, farmaci e tossine (in
particolar modo nel gatto).
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La pseudo scialorrea consiste nella mancata deglutizione per dolore.
Si ha a causa di: faringiti, adeniti, spasmi faringei, paralisi faringea (da rabbia,
Aujeszky, botulismo o cimurro), tossicosi (da mercurio o micotossine), ostruzioni
esofagee.
LE POSTURE
Scoliosi inclinazione della colonna in senso laterale;
- cifosi
Cifosi convessità dorsale della colonna vertebrale. Distinguiamo: una
- falsa legata alla percezione del dolore (‘atteggiamento antalgico da addome
cifosi vera e propria
acuto’), ed una legata a spondiliti traumatiche/batteriche o
a spondilartrosi.
Lordosi convessità ventrale della colonna.
-
L’atteggiamento di preghiera si assume quando vi è un
forte dolore acuto, legato a:
ulcerazione, gastroenterite, occlusione intestinale, inversione
ciecale, costipazione, colite, pancreatite acuta, ascessi,
neoplasia del pancreas, ernia strozzata, epatite acuta,
colecistite, nefrosi, nefrite, pielonefrite acuta, calcoli, ostruzione dell’apparato urinario,
neoplasia renale, piometra, torsione uterina, metrite acuta, distocia, cisti ovariche,
neoplasia dell’apparato riproduttivo, peritonite, linfoadenomegalia, ecc.
ATTEGGIAMENTO PLANTIGRADO O PALMIGRADO
L’atteggiamento plantigrado si assume quando l’intera pianta dell’arto posteriore
poggia a terra.
L’atteggiamento palmigrado si assume quando l’intera pianta dell’arto
anteriore poggia a terra.
Un atteggiamento sbagliato, in questi casi, è dovuto ad un deficit neurologico.
La VENTROFLESSIONE DEL COLLO è presente in cani e gatti. Essa può
essere legata al dolore quando questo è localizzato su collo e
sulla schiena.
Ancora, la ventroflessione può essere legata a debolezza
muscolare e bassi valori di potassio nel sangue.
Con la DIFFICOLTÀ RESPIRATORIA (dispnea) bisogna far
attenzione a:
apertura della bocca, procidenza della lingua e scialorrea (importanti da controllare
soprattutto se c’è una ferita), testa estesa sul collo, sguardo ansioso, divaricazione
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degli arti anteriori (per favorire l’espansione della gabbia toracica, poiché vi è fame
d’aria), mucose cianotiche, atteggiamento ortopnoico.
Questi atteggiamenti non vanno confusi con quelli del Tetano, il quale causa
sostanzialmente rigidità muscolare e trisma (contrattura dei masticatori chiusura
permanente della bocca).
CUTE E CONNETTIVO SOTTOCUTANEO
Innanzitutto, va valutato lo stato di idratazione del paziente: la percentuale di
disidratazione, infatti, può essere diversa. Si procede, allora, calcolando la percentuale
di fluidi che va somministrata all’animale per via endovenosa nei tempi, nei modi e
nelle quantità più idonei.
Il bilancio idrico è legato ad un equilibrio tra: acqua di bevanda, acqua ottenuta dai
processi metabolici e acqua proveniente dal cibo.
La perdita dei fluidi può essere di tipo: urinario (poliuria), gastrointestinale (vomito e
diarrea), cutaneo (sudorazione ed ustioni), respiratorio/salivare. Inoltre, potrebbe
accadere che i fluidi rimangano all’interno del corpo ma inutilizzabili (a causa di
ostruzioni intestinali, peritoniti, pancreatiti, versamenti o emorragie cavitarie):
parliamo dunque di un ‘terzo spazio’. Occorre però precisare che la perdita di liquidi
nel terzo spazio non causa una diminuzione del peso corporeo.
Con una percentuale di disidratazione minore del 5%, non vi sono alterazioni
clinicamente rilevabili: tuttavia, bisogna tener conto del peso dell’animale. Prendendo
in considerazione un animale di 20 kg con una disidratazione del 4%, constatiamo che
egli perde ben 800 gr di liquidi e, tale quantità, non è poca.
Dunque, anche se non vi sono segni clinici visibili, è importante effettuare una
somministrazione di fluidi, al fine di ripristinare una situazione fisiologica ideale.
Una disidratazione tra il 5 e il 6% è definita lieve e prevede una lieve ipoelasticità
cutanea.
Una disidratazione tra il 6 e l’8% è definita moderata e prevede ipoelasticità cutanea,
mucose lievemente secche ed enoftalmo (occhio rientrato rispetto all’orbita).
Una disidratazione tra il 10 e il 12% è definita severa e
prevede anelasticità cutanea (la pelle non torna più
indietro), mucose secche, prolungato TCR, tachicardia,
polso debole, marcata depressione, estremità fredde. Con
una disidratazione severa, l’animale rischia seriamente di
morire.
LA PERCENTUALE DI DISIDRATAZIONE SI RIFERISCE AL PESO CORPOREO DI QUEL DATO
PAZIENTE E RIFLETTE LA QUOTA DI FLUIDI CHE L’ANIMALE HA PERSO.
Vi possono anche essere falsi positivi di disidratazione, come nel caso dei cosiddetti
soggetti cachettici e come nel caso di una grave dermopatia generalizzata.
Il tempo di riempimento capillare è un rapido indicatore dello status circolatorio. Si
tratta di uno strumento non invasivo e rapido per valutare la perfusione sistemica: la
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metodica si basa sull’azione di comprimere il letto
capillare e vedere il tempo per il ritorno del flusso,
facendo riferimento alla colorazione della cute. Il
normale tempo di riempimento capillare è stato
quantificato con un valore inferiore a 2.
L’esame vero e proprio della cute va effettuato seguendo un certo iter. Con
entrambe le mani, bisogna palpare l’intera superficie corporea, per verificare le
condizioni di cute e mantello. Quindi, si procede alla valutazione di pelle, cuscinetti
digitali, artigli, giunzioni mucocutanee, mucose,
tartufo, orecchie, mammelle e gonadi. Un’attenta
valutazione serve per evidenziare pruriti,
neoformazioni cutanee e sottocutanee, alopecia,
ectoparassiti, pustole e papule, scaglie, eritemi,
dermatiti e petecchie.
La Sindrome di Ehlers - Danlos rappresenta un caso
particolare: essa, è caratterizzata da un allungamento estremo della cute.La cute
risulta molto più fragile del normale, tende a rompersi e l’animale, sostanzialmente,
non vive a lungo.
Gli ectoparassiti trovabili in cane e gatto sono sostanzialmente: pulci, zecche ed acari.
L’ESAME DEL PELO
L’irsutismo prevede un’eccessiva produzione di pelo.
L’alopecia comporta la mancanza di pelo.
Entrambi sono dovuti ad una patologia endocrina, legata alla produzione di cortisolo:
nel caso dell’irsutismo abbiamo troppo cortisolo prodotto, nel caso dell’alopecia
abbiamo troppo poco cortisolo prodotto.
L’alopecia, inoltre, si divide in patologica e iatrogena (ovvero da farmaci).
La cute può prevedere neoformazioni particolari:
Sarcoma vaccinale: rappresenta una neoplasia cattivissima, dovuta ad una
- reazione (del gatto) al vaccino. La vaccinazione va sempre effettuata su zampa
o gomito, poiché se compare il sarcoma esso va tolto.
Patologia eosinofilica felina: caratterizzata dalla presenza di granulociti
- eosinofili;
Dermatite allergica da pulci: spesso localizzata dietro le orecchie.
-
MUCOSE APPARENTI
Esse sono ricoperte di peli nel cane e nel gatto e, per tale motivo, non è facile
osservare la colorazione delle mucose in questi animali.
Le mucose apparenti da esaminare sono: la mucosa orale, la mucosa oculo-
congiuntivale, la mucosa genitale, la mucosa nasale (nel cavallo e nel bovino).
Innanzitutto, vi è la valutazione del colore e del tempo di riempimento capillare.
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Ciò, consente di valutare il grado di perfusione periferica e la crasi ematica.
La mucosa oculare va assolutamente controllata: nella sclera, infatti, possono esservi
depositi di bilirubina (la quale comporta, se presente,
una colorazione gialla).
TEMPO DI RIEMPIMENTO CAPILLARE:
Per valutarlo, si effettua una pressione digitale sulla
gengiva, fino allo sbiancamento della stessa.
Dopo il rilascio della pressione digitale, le mucose
devono ritornare al loro colore iniziale entro due secondi.
Tale valutazione non può essere effettuata se l’animale
risulta già fortemente anemico (poiché avremmo ‘bianco su bianco’).
MUCOSA ORALE: MODIFICAZIONI DEL COLORITO
Possiamo riscontrare:
mucosa orale congesta: vi è una colorazione intensa, dovuta anche a shock
- vasomotorio (vasodilatazione periferica);
mucosa orale cianotica: vi è una colorazione bluastra-violacea, dovuta ad
- un’eccessiva concentrazione di emoglobina non ossigenata;
mucosa orale itterica: vi è una colorazione giallastra causata da
- iperbilirubinemia;
mucosa orale pallida: dovuta a shock ipovolemico (vasocostrizione periferica) o
- ad anemia (riduzione della massa dei GR).
Il colore normale delle mucose varia a seconda dell’animale.
Le mucose appaiono più scure nel suino, mentre appaiono più chiare nel bovino e nel
gatto.
Lo SHOCK può essere di diverso tipo:
Ipovolemico, dovuto a: disidratazione, perdite selettive di plasma, perdita di
- sangue, trasudati ed essudati;
Cardiogeno, dovuto a: insufficienza miocardica, insufficienza mitralica,
- insufficienza aortica, alcuni difetti congeniti cardiaci, tachiaritmie, versamento
pericardico;
Vasomotorio, dovuto a: sepsi, trauma, dolore, anafilassi.
-
Riconoscere l’animale in shock è facile, tuttavia risulta più difficile capire la tipologia di
shock.
Per differenziare l’anemia dalla ridotta perfusione periferica, si effettua la valutazione
del PCV o l’ematocrito.
L’ANEMIA si divide in:
16 Rigenerativa: i soggetti che manifestano anemie provocate da fatti emorragici
- o da distruzione degli eritrociti (cioè emolisi), possono contare su un midollo
osseo funzionante e capace di reagire alla perdita degli eritrociti. In tal caso,
avremo nel sangue periferico o nel midollo osseo (a seconda della specie) i
segni di questa risposta rigenerativa.
Non rigenerativa: provocata da disfunzioni dell’eritropoiesi, che quindi
- coinvolge direttamente il midollo osseo. Nel sangue periferico e nel midollo
osseo mancano, ovviamente, i segni di rigenerazione. Tale anemia può
dipendere da malattie croniche (in questi casi, l’anemia risulta lieve), disordini
del midollo osseo, malattie renali, emorragia acuta, endocrinopatie.
L’anemia rigenerativa emolitica si suddivide in:
- extravascolare (per fegato, milza e midollo): presenta come segni la
splenomegalia e l’