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ARTO INFERIORE

È diviso in 4 parti:

• Anca, è connessa con il tronco e, distalmente, con la coscia

• Coscia

• Gamba

• Piede

OSSA DELL’ARTO INFERIORE

Lo scheletro dell’anca forma la cintura pelvica ed è costituito dalle due ossa dell’anca

articolate fra loro e unite, mediante l’articolazione sacroiliaca , all’osso sacro. Ossa

dell’anca , sacro e coccige formano il complesso osseo della pelvi. Lo scheletro della

coscia è costituito dal femore, quello della gamba, da tibia, fibula e patella; lo scheletro

del piede è formato da 26 ossa riunite nel tarso, nel metatarso e nelle falangi.

OSSO DELL’ANCA

È un voluminoso osso piatto, pari e simmetrico, che risulta dalla fusione di 3 ossa

distinte, ileo, ischio e pube, unite tra di loro da una cartilagine a forma di “Y”, chiamata

cartilagine triradiata. A seguito dello sviluppo queste 3 ossa si saldano tra di loro

andando a formare un unico l’osso. Le ossa dell’anca si articolano tra di loro attraverso la

sinfisi pubica, mentre posteriormente troviamo il sacro e il coccige che insieme formano il

bacino.

• ileo, formato da una robusta parte inferiore, il corpo, e da una porzione superiore

appiattita, l’ala. L’ala dell’ileo presenta, esternamente, un’ampia superficie piana, la

faccia glutea, percorsa da 3 linee rugose (inferiore, anteriore, posteriore) che danno

origine ai muscoli glutei piccolo, medio e grande. Internamente invece l’ala dell’ileo

è leggermente concava e presenta la fossa iliaca, che origina il muscolo iliaco. Il

corpo internamente è piano e liscio ed è separato dall’ala mediante un lungo rilievo

smusso, la linea arcuata, che poi si continua nel pube e prende il nome di cresta

pettinea che termina con una sporgenza, il tubercolo pubico. Posteriormente alla

linea arcuata troviamo una superficie articolare che è paragonata al padiglione

auricolare e si chiama “faccia auricolare dell’osso dell’anca”. Questa faccia

auricolare si articola con la faccia auricolare del sacro Posteriormente alla faccia

auricolare troviamo una faccia rugosa che prende il nome di “tuberosità iliaca”,

dalla quale si dipartono dei legamenti interossei che si vanno ad inserire sulla

tuberosità sacrale. La faccia esterna e la faccia interna dell’osso dell’anca sono

separate da quattro margini: superiore, anteriore, inferiore e posteriore.

Il margine superiore è definito cresta iliaca. Nella cresta iliaca troviamo 3 linee

che rappresentano i punti di origine o di inserzione dei 3 muscoli larghi dell’addome,

che sono: l’obliquo esterno, l’obliquo interno e il trasverso.

Il margine anteriore presenta: due sporgenze, la “spina iliaca anteriore

superiore” e la “spina iliaca anteriore inferiore”; in basso un rilievo, “l’eminenza

ileo-pubica” che corrisponde al punto di fusione tra l’ileo e il pube; la “cresta

pettinea”, e il tubercolo pubico. Il margine superiore è definito cresta iliaca. Nella

cresta iliaca troviamo 3 linee che rappresentano i punti di origine o di inserzione dei

muscoli larghi dell’addome, che sono: l’obliquo esterno, l’obliquo interno e il

trasverso.

Il margine posteriore presenta: due sporgenza in alto, la “spina iliaca posteriore

superiore e la “spina iliaca posteriore inferiore”, separate da una lieve incisura;

poi una grande incisura, ovvero la “grande incisura ischiatica” che culmina con la

“la spina ischiatica”; un’altra incisura che si chiama “piccola incisura ischiatica”.

Al limite tra margine posteriore e inferiore troviamo un’area rugosa che prende il

nome di “tuberosità ischiatica”, dalla quale hanno origine i muscoli ischio-crurali.

Il margine inferiore presenta una superficie articolare, la faccia sinfisaria, che si

articola con la faccia sinfisaria dell’osso dell’anca controlaterale.

• ischio, formato da un corpo e da un ramo che insieme delimitano il foro otturato. Il

corpo partecipa alla formazione dell’acetabolo e presenta la spina ischiatica,

delimitata dalla piccola e dalla grande incisura ischiatica. Dalla parte inferiore del

corpo origina un robusto prolungamento, il ramo dell’ischio, che si porta verso il

basso fino a una voluminosa sporgenza, la tuberosità ischiatica.

• Pube , che è costituito da un corpo, e due rami (inferiore e superiore) che

delimitano il foro otturato.

Il punto di saldatura delle 3 ossa corrisponde all’acetabolo, che accoglie la testa del

femore. L’acetabolo presenta:

un ciglio, il “ciglio dell’acetabolo”;

● la “faccia semilunare” o “faccia lunata”, una superficie più esterna che si presenta liscia,

● rivestita da cartilagine, e che si articola con la testa del femore per formare l’articolazione

dell’anca;

una superficie rugosa più profonda denominata “fossa dell’acetabolo”, dove è presente

● un cuscinetto adiposo rivestito dalla membrana sinoviale;

l’incisura dell’acetabolo, interiormente. Poiché l’acetabolo è più piccolo della testa del

● femore sul ciglio dell’acetabolo si inserisce un labbro glenoideo (chiamato anche “labbro

acetabolare”, che passa a ponte sull’incisura dell’acetabolo e forma il legamento traverso

dell’acetabolo.

Sotto l’acetabolo è visibile un grosso foro, il foro otturato che è chiuso dalla membrana

otturatoria, che dà origine a due muscoli: il muscolo otturatore interno e il muscolo

otturatore esterno. La membrana otturatoria chiude il foro otturatorio ma non

completamente, formando il canale otturatorio, dove passano vasi e nervi otturatori. Il

canale otturatorio può essere sede di ernie otturatorie. Il foro è ovale nel maschio e

triangolare nella femmina, ed è delimitato superiormente dal pube, e postero inferiormente

dall’ischio.

BACINO

È un complesso osseo formato dalle ossa dell’anca, unite dalla sinfisi pubica, dal sacro

e dal coccige. Viene distinto in una parte superiore, che prende il nome di “grande pelvi”

e fa parte della cavità addominale, e una parte inferiore, che costituisce la “piccola pelvi”,

che delimita la cavità pelvica.

La grande pelvi e la piccola pelvi sono separati da una linea, lo “stretto superiore”. Lo

stretto superiore è una linea che parte dal punto che corrisponde all’articolazione tra la

5° vertebra lombare e il sacro, chiamato “promontorio del sacro”, continua prima al livello

del margine anteriore dell’ala del sacro, poi con la linea arcuata e con la cresta pettinea

fino ad arrivare a livello del margine superiore della sinfisi pubica per poi continuare

dall’altro lato. Il bacino presenta anche un’apertura inferiore definita stretto inferiore.

Sono presenti delle differenze tra il bacino maschile e quello femminile. Il bacino maschile

è più sviluppato in altezza ma è più stretto, quello femminile è più basso ma più largo. Nel

bacino maschile l’angolo sottopubico è di circa 90 gradi o meno mentre nella femmina è di

100 gradi o più. Nella femmina l’angolo sottopubico è anche definito arco sottopubico. Le

dimensioni del bacino sono misurate tramite i diametri.

Per quanto riguarda lo stretto superiore abbiamo il “diametro anteroposteriore”, che si

chiama anche “coniugata anatomica”, la coniugata vera e la coniugata diagonale, il

“diametro trasversale” e poi 2 “diametri obliqui”, che vanno dall’articolazione sacroiliaca

all’eminenza ileopettinea controlaterale. Tutte le tre coniugate originano dal promontorio: la

coniugata anatomica si porta al margine superiore della sinfisi pubica, la coniugata vera si

porta in corrispondenza del margine posteriore della sinfisi pubica, la coniugata diagonale

si porta al livello del margine inferiore della sinfisi pubica.

FEMORE

È un osso lungo e forma lo scheletro della coscia. Prossimalmente si articola con

l’acetabolo dell’osso dell’anca, distalmente con tibia e patella. Il femore è formato da un

corpo e due estremità: prossimale e distale. Il corpo presenta convessità anteriore e ha

una sezione prismatica triangolare in cui si possono descrivere 3 facce lisce : anteriore,

posterolaterale e una posteromediale. Le facce sono separate da 3 margini: laterale,

mediale e posteriore; quest’ultimo risulta essere rugoso a differenza degli altri due ed è

detto linea aspra, lungo la quale è presente il foro nutritizio. Prossimalmente, la linea

aspra si biforca lateralmente formando la tuberosità glutea, che dà inserzione al muscolo

grande gluteo; la biforcazione mediale è la linea pettinea che dà inserzione al muscolo

omonimo. Distalmente le biforcazioni continuano con le linee sopracondiloidee laterale e

mediale che terminano a livello degli epicondili dell’estremità distale e delimitano la faccia

poplitea. L’estremità prossimale presenta la testa del femore, che corrisponde a circa 2/3

di sfera rivestita da cartilagine ialina, e si articola con l’acetabolo dell’osso dell’anca. La

testa termina in corrispondenza di un segmento cilindrico appiattito, il collo anatomico del

femore, che presenta numerosi fori nutitrizi e alla cui base sono visibili 2 rilievi che danno

inserzione ai muscoli: il grande e il piccolo trocantere, sotto al quale si trova il collo

chirurgico del femore. L’estremità prossimale è voluminosa e formata da 2 grosse masse

covesse di forma ovalare, i condili laterale e mediale, che si articolano posteriormente con

la tibia e anteriormente con la patella tramite la faccia patellare. Sopra i condili sono visibili

2 rilievi: l’epicondilo laterale e mediale che danno inserzione ai legamenti. Tra il condilo e

l’epicondilo laterale è visibile il solco popliteo per il tendine del muscolo omonimo.

PATELLA

La patella, o rotula, può essere considerata un grosso osso sesamoide accolto nello

spessore del tendine del muscolo quadricipite femorale. È un osso breve di forma

triangolare in cui si possono descrivere:

• una faccia anteriore , convessa e corrisponde alla cute;

• una faccia posteriore , rivestita da cartilagine ed è divisa da una cresta verticale in 2

semifacce che si articolano con la faccia patellare del femore.

• una base superiore , dà inserzione al tendine del muscolo quadricipite femorale;

• un’apice inferiore , da inserzione al legamento patellare.

TIBIA

La tibia è u

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
8 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher moncicci96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pompili Elena.