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L’arte ad Urbino nel ‘400

- Si fa ricorso ad artisti stranieri o semplicemente urbinati;

- Questo discorso inizia nel ’400 quando si diffonde soprattutto durante il gotico

internazionale;

- Uno dei massimi capolavori del gotico internazionale è proprio :

L’oratorio di San Giovanni Battista

- Affrescato da due artisti originari di San Severino, Jacopo e Lorenzo Salimbeni;

- Conserva l’originario soffitto a carena di nave;

- Sulle pareti storie della vita del battista;

- Si sviluppano su due livelli, sono molto danneggiate

- Dietro l’altare, la crocifissione;

- La parte inferiore è molto animata, ci sono descrizioni anche molto borghesi che si

allontanano dal forte pathos del gotico internazionale;

- Gli affreschi costituiscono un precedente alla cappella Brancacci;

- Lorenzo è il vero regista della composizione;

- Le due mani non sono facili da distinguere;

- Le parti più moderne sono attribuite a Lorenzo;

Antonio Alberti da Ferrara

- Crocifissione, affresco staccato – Galleria nazionale delle Marche;

- 1492 data della sua ultima opera.

Gli artisti che operano ad Urbino provengono anche da Gubbio(che nel 1384 entra a far parte del

ducato del Montefeltro):

- Ottaviano Nelli;

- È la personalità di maggior spicco del gotico nelle marche(conosce Gentile da Fabriano, i

Salimbeni);

- Polittico di Pietralunga(abbandona il pathos tipico del gotico internazionale, anche se altri

elementi permangono, come lo sfondo d’oro, egli utilizza un linguaggio accessibile ai più).

Una delle caratteristiche principali dell’arte di Urbino è proprio il recupero dell’antico, che viene

proposto da Ciriaco de’ Pizzicolli di Ancona, nel 1430; egli fu umanista, antichista viaggiatore.

Raccolse una notevole quantità di testimonianze epigrafiche nei sei volumi dei Commentari,

perduti nell'incendio del 1514 che distrusse la biblioteca di Alessandro e Costanza Sforza a

Pesaro. Federico da Montefeltro

- Usa il recupero dell’antico come mezzo per avviare una politica di prestigio culturale;

- 1444 Federico diventa duca;

- 1445 avvio del progetto di ampliamento del Palazzo Ducale, affidato prima

Maso di Bartolomeo, che si occupa di riunire tutti gli edifici vicini alla piazza duca

1- Federico, compreso il palazzo della Jole che si affacciava su piazza Rinascimento,

e realizza anche le eleganti bifore di gusto gotico;

a Luciano Laurana (ne cambia l'orientamento, prima era rivolto verso la via di

2- Rimini, ora invece verso Roma), decorazione interna classicheggiante, e

proporzioni armoniose, realizza i due ingressi (

- la facciata dei torricini a oriente,

- la facciata cosiddetta “ad ali” ad occidente); l’ultima presenta alla base un

rivestimento in travertino, mentre la parte superiore è in laterizio, questa costituisce

l’ingresso a Palazzo Ducale, e si affaccia su piazza duca Federico;

poi nel 1472 Luciano Laurana lascia Urbino quindi i lavori vengono portati avanti da

3- Francesco di Giorgio Martini che porta a compimento alcuni progetti di Laurana e

poi realizza il collegamento tra il Palazzo Ducale e la piazza del mercatale tramite il

complesso della Data, cioè le stalle ducali, alle quali si accedeva tramite una rampa

elicoidale con ingresso da borgo Mercatale, ancora oggi praticabile.

- 1448 Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, come risposta si fa

realizzare da L.B. Alberti un tempo malatestiano, che sorgeva sui resti di un’antica

chiesa francescana;

- Federico risponde con la costruzione della chiesa di

Chiesa di S.Domenico

- è un edificio nella seconda metà del XIV secolo;

- diventa il fulcro di tutto l’apparato scultoreo urbinate, non è un caso ma è proprio

un’azione provocatoria i fatto che lui lavora su una chiesa domenicana);

- vi lavorano i più importanti lapicidi fiorentini che lavorano anche a Palazzo Ducale (

- Frà Carnevale, è uno dei lapicidi che lavorano ad Urbino, non si sapeva bene chi

fosse(Bartolomeo Corradini, Maestro delle tavole barberini, solo nel 2005 è stato reso noto

che erano la stessa persona);

- Il portale:

1- È una summa di elementi classici;

2- La lunetta è realizzata in terracotta invetriata da Luca della Robbia, raffigura una Madonna

con bambino, affiancata da due santi domenicani(Tommaso d’aquino, e Alberto Magno),

l’originale si trova nella Galleria nazionale delle Marche, nella lunetta è posta una copia;

Nel 1451 Sigismondo Pandolfo Malatesta, fa realizzare a Piero della Francesca, un affresco

all’interno del tempio malatestiano, raffigurante il malatesta inginocchiato di fronte a san

Sigismondo da Lussemburgo suo protettore (anche lui come Federico era figlio illegittimo, e

con questo gesto è come una richiesta di legittimazione del proprio potere); al Louvre c’è un

ritratto di S.P. M. che presenta molti punti in comune con l’affresco, il che fa pensare che sia

stata una tavola preparatoria per l’affresco.

Piero della Francesca

è a Urbino dove si pensa abbia potuto vedere un’opera di Jan Van Eyck che in quel periodo

doveva trovarsi nella città.

- Nel 1479 Federico sposa in seconde nozze Battista Sforza

1- Dittico dei duchi

- Fino all’800 non si sapeva chi fossero i personaggi e nemmeno l’autore;

- Pari dignità;

- Panorama a volo d’uccello caratteristica dei dipinti fiamminghi;

- Dietro ai ritratti troviamo due trionfi, il trionfo della fama(Federico), e quello della

pudicizia(Battista);

2- Pala di Brera

- È una sacra conversazione;

- È stata concepita per la chiesa costruita da Francesco di Giorgio Martini (S.Bernardino);

- Le architetture del dipinto richiamano quelle della chiesa di S.Bernardino;

- Uovo simboleggia la purezza ed è allo stesso tempo il centro della composizione;

- Usa la luce secondo il modo di fare fiammingo;

3- Madonna di Senigallia

- l’architettura riprende quella urbinate;

- finestra da cui entra la luce, secondo una tecnica tipicamente fiamminga;

- uso della tecnica della pittura ad olio, che permette una resa di matericità maggiore.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martolina89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bottacin Francesca.