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SCULTURA:
● In età orientalizzante, importante la figura di DEDALO: scultore cretese, attivo ca. 700 a.C, molti
credono che fosse nati ad Atene (fonti) . Non tutti credono che fosse esistito per davvero: molti
credono che sia stato inventato per raccontare le peculiarità che facevano di una persona un’artista
(prototipo dell’artista). Il nome di Dedalo compare nell’Iliade descritta la fabbricazione dello
scudo di Achille. Ma a lui si deve anche il labirinto anche architetto inventore che porta
innovazioni sia nelle arti figurative che nelle architetture. Dà alle statue sguardo e movimento.
Diodoro Siculo dice che: creò molte invenzioni, opere ammirate in molti luoghi. Statue dotate di
sguardo: occhi aperte e dotate di movimento. Anche il suo nome è un nome parlante: significa
“lavorare ad arte”. Descrizione della scultura attribuite a Dedalo sono quelle caratteristiche dell’Arte
figurativa del VII secolo a.C. ARTE DEDALICA. Nel VII secolo oltre all’Età Orientalizzante e arte
Proto-arcaica, si parla anche di arte Dedalica.
● Fonti ci parlano anche di due personaggi: POINOS E SKILLIS: due personaggi sempre provenienti da
Creta, attivi in ambito peloponnesiaco, dove contribuiscono a creare scuole considerati a volte
allievi e a volte figli di Dedalo.
●
Figura dell’artista in antichità greca a parte personaggi come Dedalo, nominati direttamente,
soprattutto per le prime fasi abbiamo difficoltà a ricostruire la biografia degli artisti. Il termine
TEKNE: significa sia tecnica (capacità) che opera d’arte già nel termine si evidenzia l’ambiguità nel
definire l’artista. Bisogna aspettare età classica per avere figure d’artista identificabili, anche se per
lo stesso Fidia, si ritiene che l’esaltazione della sua figura sia dovuta anche al fatto che le fonti che
ce ne parlano sono fonti più tarde (età romano-imperiale). Ma dall’età classica crescita
dell’importanza della figura dell’artista, che si emancipano: non più artigiani chiusi nelle loro
botteghe, ma si emancipano e assumono importanza, soprattutto dal IV secolo (es. Prassitele,
Parrasio – pittore).
1. CRETA: una delle scuole più importanti per l’arte orientalizzante, motivo per cui Dedalo viene
inserito a Creta.
●
Per tornare a Dedalo e Creta: A CRETA non c’è il marmo quindi in produzione in CALCARE, che si
sviluppa dal secondo venticinquennio del VII secolo a.C.
● Prima di lavorare pietra e bronzo, i greci lavoravano molto il legno. Le prime rappresentazioni di
divinità sono in legno XONON (plurale XONA). Raffigurazioni lignee di piccola dimensione,
prime
attribuite in numero notevole a Dedalo raffigurazioni della figura umana, da cui si passerà a
raffigurazioni umane in pietra, le prime sono femminili (mezzo secolo prima dell’inizio delle serie
maschili) KORAI (Kore singolare) (non divinità), per le figure maschili parliamo invece di KUROI
(Kuros singolare).
● SCULTURA CRETESE: “DEA di AUXERRE” (da Creta, statuetta perché non raggiunge dimensioni
naturali, ca. 65 cm). Massimo capolavoro dell’arte cretese di età orientalizzante. Realizzata in
calcare (a Creta no marmo), ca. 650 a.C. (metà VII secolo a.C. datazione su base stilistica),
provenienza sconosciuta, oggi al Louvre. Caratteristiche tipiche della scultura di questo momento:
Acconciatura, quasi sorta di parrucca, realizzata con ciocche parallele divise orizzontalmente in sorta
di trecce, parte superiore del corpo ben distinta da quella inferiore, resa schematica, con punto di
congiuntura nella cintura: cintura che separe torso da gonna tubolare. Braccio al petto e l’altro
disteso lungo fianco. Motivo ricamato della veste (righette formavano un motivo ricamato). Piedi
che emergono in parte dalla veste escamotage tipico del modo di realizzare del tempo.
Nonostante le dimensioni: sorta di monumentalità, che permettono di identificarla forse come una
divinità. Si tratta di un tipo di scultura, quella cretese, che mostra un certo senso di volume (visibile
anche nelle varianti che avremo modo di vedere). La statua poggia su una basetta (monumentalità).
2. Altro luogo importante per la scultura: DELOS (isole Cicladi fonti di MARMO), isola sacra le
due scuole però sono contemporanee.
●
“STATUA: KORE DI NIKANDRE”: reca dedica, in cui fanciulla dedicataria si rappresenta dedicata ad
Artemide, santuario di Delos dedicato ad Apollo ed Artemide. Fanciulla rappresentata nella Kore,
per sue nozze (dedica/iscrizione identificazione tutte tramite figure maschili figlia di, sorella di,
moglie di). Ex-voto. A differenza della Dea di Auxerre: dimensioni reali. La fanciulla indossa un
PEPLOS, stretto con una cintura in vita. Statua assai importante: La prima opera di marmo del
mondo greco (le Cicladi avevano il marmo, a differenza di Creta: no marmo). Forma molto statica e
frontale che ricorda molto gli XONA lignei e si ritiene per alcune caratteristiche (fori) che recasse
delle offerte in bronzo (perdute). Esposizione della statua per molto tempo all’aperto rovinata in
superfice isola battuta dal vento. Metà VII secolo a.C. (ca. 650 a.C.), oggi Museo Archeologico
Nazionale di Atene.
BRONZI (scultura):
● PICCOLI BRONZI: importanti perché sono di minori dimensioni che possono veicolarci
iconografie di opere di grande formato che non conosciamo.
● Per l’età orientalizzante: grande produzione di bronzetti. Produzione dovuta ad un artigianato
specializzato: si dovevano conoscere le tecniche di fusione. Si trovano nei santuari (oggetti
offerti).
●
Oltre oggetti figurati, anche altri oggetti es. TRIPODI, con figurette che ne completano la
produzione
● BRONZETTO MUTILO, che proviene dall’area tempana, “BRONZETTO DI MANTIKLOS”, dedicato
ad Apollo, primi anni del VII sec. a.C. Mutilo: Manca un braccio e parte inferiore di entrambe le
gambe, ma figura di grande importanza stilistica. Nella mano doveva recare arco, collegata alla
sua dedica scritta ma anche alla figura di Apollo potrebbe proprio raffigurare Apollo.
Mantiklos era il dedicatario, Apollo il destinatario. Stile dedalico: acconciatura a ciocche
parallele, netta divisione della parte superiore del corpo da quella inferiore, resa quasi
triangolare del busto (ricordo ANFORE DEL DIPYLON nella raffigurazione del corpo umano), resa
molto schematica della muscolatura, anche nelle gambe, date per grosse masse muscolose (eco
età precedente).
COROPLASTICA (scultura):
● Con la fine dell’VIII e l’inizio del VII secolo si diffonde anche un’altra tecnica, quella della
coroplastica, che prevede l’utilizzo di matrici per la realizzazione di statue/statuette in terracotta.
●
Genere di produzione acquista carattere seriale Ripetizione di iconografie a basso costo
cogliere la fortuna di certi soggetti rispetto ad altri.
AVORIO (scultura):
● Altro materiale tipico dell’età orientalizzante è l’avorio.
● Doppio canale: Da una parte importazione di oggetti in avorio e dall’altro importazione della
materia prima, che viene lavorata in Grecia.
● SAMOS: oggetto conservato al Museo archeologico di Samos, proviene dal santuario di Samos, ca.
metà VII secolo a.C. ricostruito come la “FIANCATA DI UNA LIRA” oggetto deperibile che non si è
conservato, ma di altissima qualità formale. C’erano degli elementi di policromia (occhi,
sopracciglia, pube, orecchini), oggi non più presenti. Diadema, grandi ciocche di capelli, forse
ballerino-acrobata (grazie alla posizione). Problemi rispetto al riconoscimento dell’area di
produzione: Forse di produzione Samia (quindi locale), forse Cretese, Corinzia, Laconica (fatte sulla
base di elementi di carattere stilistico confronto con altri avori). Oggetto che veniva dedicato, ma
anche oggetto utile in pratiche di danze, balli, frequenti in questi santuari.
PRODUZIONI CERAMICHE:
● Serie di motivi fanno ritenere che dopo il 700, l’egemonia dell’Attica in quanto a produzione
ceramica viene a declinare periodo di fase spopolamento (a causa siccità e conseguente carestia).
Produzioni geometriche ateniesi perdono di importanza: Indeboliti dai motivi decorativi derivanti da
Oriente veicolate da varie produzioni in diversi materiali: anche tessuti ricamati motivi che
possono essere riprodotti in vasi e altri materiali deperibili.
● Età orientalizzante: assume importanza produzione corinzia.
● Acquirenti di questa ceramica: etruschi e colonie Occidentali (in territorio italiano troviamo molti di
questi oggetti) poi danno luogo a imitazioni di carattere locale.
● Si tratta di una Produzione a FIGURE NERE: cioè i vasi hanno superfice risparmiata e decorata a
silhouette con tecnica a figure nere, che prevede anche la realizzazione di particolari dipinti in
bianco-rosso decorazione poi completata da serie linee incise (VEDI FOTO DIVISIONE CERAMICA
CORINZIA, PAYNE). Vasi decorati con motivi animali (vengono da Oriente) produzione con grande
diffusione nel Mediterraneo.
Periodi (in età orientalizzante protocorinzio; poi età arcaica corinzio):
● PROTOCORINZIO ANTICO (725-700)
● PROTOCORINZIO MEDIO (700-650)
● PROTOCORINZIO RECENTE (650-640)
● PERIODO DI TRANSIZIONE (640-625)
● CORINZIO ANTICO (625-600)
● CORINZIO MEDIO (600-575)
● CORINZIO RECENTE (575-550)
●
In età protocorinzia: vasi di dimensioni modeste es. ARYBALLOS e ALABASTRON : vasetti che non
arrivano a 10 cm. Motivi decorativi di vario tipo. Vasi che servivano soprattutto a contenere essenze
profumate. E coppe da bere note come KOTYLAI. Vasi decorati con teorie di animali (motivi che
vengono da oriente). Protocorinzio grande successo nel Mediterraneo.
vaso protocorinzio
ARYBALLOS: piccole dimensioni contenere essenze
profumate
● Uno dei capolavori della produzione proto-corinzia: vaso “OLPE CHIGI”: capolavoro di ceramica
proto-corinzia. Ritrovato in una sepoltura di Veio, ambito etrusco. Vaso datato ca. 640-630 a.C. con
una decorazione con tecnica quasi miniaturistica (caratteristica tipica della produzione corinzia).
Forma nota come OLPE, ma sua forma sarebbe un OINOCHOE immanicatura rinforzata.
Decorazione suddivisa in più fregi: nella parte superiore con due falangi di opliti (organizzazione
militare introdotta da poco) che si scontrano, a ritmo di Auleta (colui che suona l’Aulos); mentre il
registro mediano è organizzato in scene continue: Giudizio di Paride, Caccia al Leone (riportare
all’arte Assira arte oriental