Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 120
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 1 Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Archeologia dei paesaggi (appunti e slide) Pag. 91
1 su 120
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La toponomastica

La scienza storica che si occupa dello studio dei nomi del passato. Dice Giovanni Uggeri che i toponimi possono essere classificati come:

  • Paesaggio (oronimi, idronimi)
  • Poleografia (poleonimi) che riguarda i nomi di città
  • Popoli e confini (etnici e termini di frontiera)
  • Centuriazioni e la terminologia agrimensoria (che riguardano divisioni agrarie)
  • Assetto rurale
  • Attività economiche
  • Viabilità
  • Di carattere religioso che a volte conservano il teonimo e che in taluni casi consentono di identificare delle aree sacre che non potremmo localizzare in altro modo.

Toponimi che contengono l'indicazione del luogo e delle sue caratteristiche:

  • Toponomastica prediale (dal latino preadium => proprietà)
  • Molti degli odierni nomi di luoghi in "-ano" (Vallerano, Pitigliano, Clemenzano) derivano da toponimi prediali latini => Valerianum, Peitillanum, Clementianum

Il suffisso “-ana” (-aga o -iga) possono indicare l'esistenza in passato di ville, di case, di massetoponimi collegati alla terminologia agrimensoria per esempio Limite che sta ad indicare l'esistenza di un limes in passato; Colonnata sta ad indicare presenza in passato di un cippo che indicava il passaggio da un territorio all'altro; Sesto Fiorentino probabilmente indica la presenza di una divisione agraria romana e quindi il punto in cui aveva inizio la sestacenturia partendo dal reticolo centro della città. Dicomano (Firenze), Comano (Lucca), Decumano (Pisa) etc... indicano probabilmente la presenza di un decumano cioè dell'asse principale su cui i romani impostavano la divisione agraria (il decumano era l'asse che divideva l'est dall'ovest).

Poi ci sono toponimi interessanti dal punto di vista ambientale => es sulla costa del Lazio a nord di Roma abbiamo Palo e Palidoro che discendono da palus quindi

dall'esistenza di una paluda sullacosta dell'antico ager; invece per esempio monte Abbadone e monte Abbadoncino vicinissimiall'abitato di Caere si rifanno agli abeti particolarmente agli abeti bianchi => l'abies alba è un abeteche comunemente supera i 40 m di altezza => abeti che non ci sono più al giorno d'oggi maall'epoca in cui Virgilio scriveva l'Eneide ce ne erano ancora molti. La notizia riferita da Virgilio haun riscontro abbastanza preciso in ritrovamenti archeologici ovvero resti lignei ritrovati in un pozzodel santuario di Pyrgi in strati datati al III secolo a.C. => in questo caso abbiamo la confermageomorfologica o paleobotanica.Toponomastica => l'analisi dei nomi dei luoghi può portare spesso alla identificazione di situazionilocali antiche e medievali.Spetta allo studioso di linguistica storica il compito di svolgere l'esegesi dei toponimi, per lequestioni di carattere linguistico eglottologia che questa comporta, e di contestualizzare il toponimo dai vari punti di vista. L'archeologo dovrà quindi lavorare su documenti già elaborati e resi accessibili. I relitti toponomastici sono degli aspetti molto importanti poiché vi si nascondono dietro delle realtà del passato che non si possono più apprezzare. Quindi monte Abbadone e monte Abbadoncino sono tra questi casi piuttosto caratteristici e questo luogo in particolare è molto importante perché per esempio in prossimità del piccolo abitato di Palo laziale => palo indica come toponimo una palude "palus" => quindi, come anche Palidoro, sono toponimi in cui si nasconde il ricordo di paludi ormai non più esistenti. Avevamo detto parlando di quello che succede a pochi km di distanza cioè a Pyrgi che queste paludi e queste lagune erano spesso interrotte dai boschi che oggi sono presenti allo stato di relitto => uno dei relitti di.Bosco presente in questa zona: si trova presso il fosso Sanguinara che a sua volta è un toponimo molto interessante perché potrebbe riflettere il ricordo del remoto e cruento sacrificio dei prigionieri greci effettuato dagli etruschi di Caere all'indomani della vittoriosa battaglia di Alalia nel 525 a.C. Ci sono casi analoghi: per esempio presso il lago Trasimeno esiste un toponimo che è Sanguineto e che probabilmente ricorda la terrificante sconfitta dei romani ad opera dei cartaginesi di Annibale nell'anno 216 a.C. Questi abeti c'erano o non c'erano? Noi abbiamo fatto qualche verifica => questi abeti c'erano perché anche Virgilio nell'Eneide (libro ottavo, verso 597) parla di un maestoso bosco di abeti situato sulla riva del Caeritis amnis (fiume che bagna Caere e che corrisponde all'odierno fosso Vaccina) ed è il bosco nel quale Virgilio ravvisa il lucus Silvani ovvero il bosco sacro alla divinità silvestre (dio).Silvano) => lucus in latino indica più che il bosco la radura all'interno del bosco che potrebbe essere sede di un qualche culto perché molto spesso le radure inattese all'interno di un bosco si formavano in seguito ad un incendio causato da un fulmine e siccome il fulmine è un attributo sacro soprattutto a Zeus e a Giove (ma non solo), quando appunto un incendio bruciava una parte di bosco a seguito di un fulmine si tendeva a pensare che si trattasse di un episodio prodigioso e dunque automaticamente la radura veniva considerata sacra e degna di essere preservata in quanto tale. Fra il toponimo Abbadone/Abbadoncino, il ricordo di Virgilio nell'Eneide, il lucus Silvani e il fatto che all'interno di un pozzo del santuario di Pyrgi siano stati trovati i resti di abete bianco porta a farci capire che in antico l'abete bianco prosperava insieme alle altre specie della costa tirrenica accanto alle paludi e alle lagune => paesaggio molto diverso da.quello che si vede oggi. Casi di toponimi molto interessanti sono Manziana e Monterano => all'interno di questo territorio abbiamo dei processi di assimilazione di quest'area dell'Etruria meridionale da parte dello stato romano di incorporazione abbastanza rapida nello stato romano che però pur essendo molto avanti dal punto di vista culturale e politico sono abbastanza mitigati dal punto di vista della localizzazione dei culti. Molto spesso in queste zone la romanizzazione pur essendo pervasiva è per certi versi meno invasiva, meno radicale => soprattutto nella prima metà del III secolo a.C. il fenomeno di romanizzazione è estremamente violento di norma si svolge come: conquista, genocidio delle popolazioni locali e confisca di parti impressionanti del territorio => invece qui abbiamo una località che si chiama Bagni di Stigliano che è frequentata fin dal VI secolo a.C. da chi si reca presso le sorgenti termali per cercare di

guarire da una certa malattia => con la romanizzazione

questa località viene monumentalizzata e a quel punto è soprattutto il culto di Apollo, che è unadivinità sia in Grecia sia a Roma oracolare, ma anche legata agli aspetti salvifici e terapeutici diqueste acque di vulcanismo residuo. In questa zona di Bagni di Stigliano si continuano a deporredegli ex novo anatomici (per esempio delle mani oppure delle parti di cranio che avevano una certamalattia della pelle etc...) tutto ovviamente fittile (di terracotta) perché si sperava di ottenere unasorta di guarigione da parte della divinità attraverso il bagno termale. Questa località è rinominata inetà imperiale Aquae Apollinares => ci fa capire come il dio Apollo era quello che presiedeva tuttal'attività vulcanica e terapeutica. Per esempio anche il poeta Marziale era un convinto sostenitoredei benefici delle acque terapeutiche dell'Etruria.

Stigliano

> secondo l'umanista Annio da Viterbio cioè lo scrittore considerato il fondatore dellascienza etruscologica ma considerato anche un po' il principe dei falsari, secondo lui il toponimostigliano sarebbe derivano dall'antico Aquae Stygianae > forse Annio anche in questo caso è unfalsario ma non è detto... però è comunque suggestivo che lui chiami questo posto "acque delloStige" perché lo Stige era il fiume infernale, quindi un fiume che proviene da sottoterra cosa cherende questa definizione assai interessante.

Un commentatore di Virgilio che si chiama Servio nel Commento d'Eneide (libro 4 verso 638) parladi un Giove Stigio che lui collega anche con altre divinità infernali come Dis Pater che è un'altrapersonificazione della divinità infernale, e poi parla anche di Plutone e di Soranus Apollo un altrodio tipicamente infero. Quindi c'è un forte intreccio fra il

vaticinio e i fenomeni di vulcanismoresiduo tra cui le acque termali. Probabilmente può cambiare il teonimo, può cambiare il dio marimane analogo il numen cioè l'entità superiore a cui i fedeli erano devoti.

Un altro esempio può essere il Velabro che è un po' il luogo nel quale compaiono le divinità come Fauono o come Proserpina che vanno e vengono dall'altro mondo.

Con il passare del tempo si passa dalla connotazione negativa di queste divinità infere (Plutone etc..) e al posto di queste emerge la faccia un po' più rassicurante di Apollo soprattutto con la tarda età repubblicana => a quel punto veramente si passa dalla semplice connotazione del luogo come luogo di culto e di salvezza a luogo inteso come stazione termale nel quale si va per stare bene.

Tant'è che se noi andiamo a Monterano sono state trovate tre iscrizioni che parlano di Bona Dea è la divinità benefica, la

dea infera Mantura o Manturna. Questa divinità è associata a Monterano, Manziana e Selva di Manziana, luoghi caratterizzati da fenomeni geotermici e vulcanici. Le fonti latine e un'iscrizione etrusca, seppur difficile da decifrare, testimoniano l'esistenza di questa dea infera. È interessante notare che anche scrittori cristiani del III-IV-V secolo d.C., che conoscevano bene questi luoghi e ne valutavano attentamente la funzione religiosa e sociale, cercavano di sopprimere l'aspetto pagano per evidenziare solo l'aspetto curativo. Questo ci aiuta a comprendere meglio questi contesti, in cui spesso si fa riferimento all'erede di Bona Dea.

Madonna oppure che come nel caso di Apollovengano fuori altri santi che abbiano una funzione salvifica.

Da Manturna (etrusca) si passa a Mantia (romana) che aveva però un gemello Mantus.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
120 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/08 Archeologia cristiana e medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 99Totta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia del paesaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Cambi Franco.