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LA GEMMA AUGUSTEA

Per “gemme” intendiamo oggetti lavorati su pietra semipreziosa, le gemme possono

cammei, intagli,

essere se sono grandi o se sono più piccoli.

La scena illustrata è complessa e si è perduta la figura in alto a sinistra rappresentante

Tiberio, perché la gemma è stata tagliata.

La narrazione è divisa in due registri:

Augusto

1. IMPERATORI E DIVINITA’: semipanneggiato con scettro, aquila e scudo,

attributi di Giove, e il lituus, il bastone ricurvo degli Auguri, cariche religiose

che interpretano la volontà divina osservando il volo degli uccelli. Accanto ad

dea Roma

Augusto troviamo la con la lancia.

Nella stessa scena troviamo un tondo che contiene un capricorno e un puntino

siduus iulium

da cui partono dei raggi: si tratta del , la stella che fu vista nel

cielo dopo la morte di Cesare e associata alla sua apoteosi. corona

A destra di Augusto si trova una figura che gli pone sul capo una

turrita , simbolo della città o dell’ecumene.

Sulla sinistra abbiamo 3 figure storiche: la figura con la corazza e la barba

Germanico

incolta (segno di lutto) è , che piange la morte dei figli e che aiuta il

Tiberio

trionfatore (mancante) nella lotta contro la popolazione illirica.

2. SOLDATI ROMANI CONTRO I BARBARI: è una scena di guerra molto esplicita. I

soldati reggono il trofeo della vittoria con ai piedi due barbari nudi dai volti

dolenti secondo un’iconografia standard.

A destra un altro barbaro inginocchiato che chiede pietà e accanto un altro

soldato che afferra per i capelli una donna barbara.

Si tratta di una generica scena che simboleggia la superiorità romana.

E’ molto probabile che la gemma non sia in realtà di età augustea, perché troppo

esplicita nel suo contenuto, mentre l’arte augustea è più allusiva.

IMPERO DI TIBERIO 14 a.C – 37 d.C

VASELLAME PREZIOSO

IL TESORO DI BOSCOREALE

Si tratta di due coppe in argento, una di Augusto e una di Tiberio, ritrovate a fine ‘800

a Boscoreale, nei pressi di Pompei

Le scene che decorano le coppe sono state concepite in pendant.

 COPPA DI TIBERIO: Due anse dividono le scene che la decorano, una per lato.

Scena di sacrificio Imperator

: L’imperatore, in veste di e l’esercito assistono al

victimari.

sacrificio eseguito da quattro

Scena di trionfo servus publicus

: l’imperatore sul carro è affiancato da un ,

memento mori.

che gli sussurra all’orecchio il Il carro è decorato con le Vittorie

clipius virtutis

che reggono lo scudo, scena relativa al , scudo d’oro che si

trovava nella curia e che celebrava le quattro virtù imperiali.

virtus pietas.

Infine troviamo le personificazioni della e della

COPPA DI AUGUSTO

 Scena realistica sella castrensis

: Augusto siede sulla nel tribunal e porge

visita alle popolazioni nordiche: barbari vestiti con pelli. L’imperatore è togato,

si tratta quindi di una visita pacifca.

scena di submissio

La scena è una e ce lo si evince dalla presenza del barbaro

proskynesis

in ginocchio o di fronte all’autorità. Questo tipo di cerimonia viene

utilizzata per la prima volta da Alessandro Magno quando sconfigge Dario III. In

proskynesis,

età repubblicana non viene mai raffigurata la mentre a partire

clementia

dall’età augustea è associata al concetto di .

Scena allegorica : in questa scena si allude alla giustizia dell’imperatore

sella curulis Venus Genetrix

raffigurato seduto su una , nel tribunal. La gli

consegna la statuetta di una vittoria appoggiata su una sfera che rappresenta il

mondo. Genius Populi Romani

La figura del giovane con la cornucopia è il , la figura

Dea Roma Venere Marte

femminile in veste di guerriera è la , e circondano

Augusto, mentre le province assistono al dominio.

Augusto è qui esaltato come un dio.

IMPERO DI CLAUDIO 41-54 d.C

SCULTURA

IL RILIEVO DI RAVENNA

La città di Ravenna era la sede della flotta orientale di Roma.

Il monumento più importante è la PORTA AUREA, di cui abbiamo due frammenti: una

SCENA DI SACRIFICIO e IL RILIEVO.

victimari

Nella scena di sacrificio ci sono i che conducono il toro verso l’altare.

Nella lastra abbiamo cinque personaggi:

Augusto

1. semi panneggiato con la spada nella mano sinistra avanzata e un foro

nella destra che forse reggeva lo scettro e il piede sinistro appoggiato sul

globo, a indicare il dominio sul mondo, infine sulla testa una corona di quercia.

Giove

Augusto è divinizzato e associato a .

Venus Genetrix

2. Figura femminile con un putto in braccio: , in realtà si tratta

Antonia Minore divinizzata, figlia della sorella di Augusto, Ottavia, e di Marco

Druso Maggiore Claudio

Antonio. Antonia è sposa di e madre di che ha fatto

erigere il rilievo.

3. Questo personaggio è Germanico, con un foro sulla testa nel quale doveva

essere inserita una stella simbolo di divinizzazione.

4. Druso Maggiore Concordia

5. Personificazione della .

Questo rilievo è una copia di uno presente Roma.

IMPERO DI TITO 78-81 d.C

ARCHITETTURA

L’ARCO DI TITO

E’ il più importante monumento di età Flavia, costruito dopo la morte di Tito durante

l’impero del suo erede Domiziano. Durante il Medioevo viene conglobato nelle

fortificazioni della Famiglia Frangipane. La parte centrale del monumento è l’unica

originale, il resto è frutto di un restauro in stile neoclassico del 1830.

Vittorie

Nel PENNACHIO a rilievo troviamo delle che reggono dei trofei.

Nel FREGIO troviamo figure legate al tema trionfale.

I CAPITELLI COMPOSITI sono IONICI e CORINZI.

L’ISCRZIONE presenta la dedica dell’arco.

Rilievi interni:

TRIONFO: il fregio raffigura l’imperatore togato sul carro, i cavalli sono

 rappresentati a scalare per dare profondità. Il rilievo è leggermente curvo per

servus publicus,

dare sensazione di tridimensionalità. Il che avevamo trovato

Vittoria alata

sulla coppa di Tiberio è qui sostituito dalla , mentre la quadriga

Virtus

è condotta dalla personificazione della .

La figura a torso nudo di fronte al carro è la personificazione del Popolo

Romano.

In questa iconografia notiamo un nuovo distacco dell’imperatore dal mondo

reale, egli diventa dominus et deus.

SOPOGLIE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME: la scena rappresenta il trasporto dl

 bottino proveniente dallo spoglio del tempio di Gerusalemme; riconosciamo il

candelabro a sette bracci, una tavola con trombe d’argento e altri oggetti di

culto. Troviamo scolpite anche alcune pitture trionfali, che venivano trasportate

durante la cerimonia di tronfo. Porta Triumphalis

Il trionfatore nella scena attraversa la .

Bellum Italicum,

Giuseppe Flavio, storico giudaico, autore del scrive che il corteo

trionfale del 67/68 d.C era formato dall’imperatore accompagnato dagli spolia

giudaici, i due rilievi per tanto vanno letti come un continuum.

Porta Triumphalis

Secondo tradizione l’imperatore attraversava la , nel rilievo molto

dettagliata, infatti vediamo sulla sommità rappresentate le quadrighe trionfali di Tito

e Vespasiano e la statua del giovane Domiziano.

La porta trionfale in origine doveva trovarsi nel Campo Marzio meridionale. Nelle

monete la doppia quadriga sull’attico non presenta cavalli, bensì elefanti.

L’archivolto della porta ha una decorazione sovraccarica definita barocca e vi è

rappresentata l’apoteosi di Tito condotto al cielo da un’aquila.

Legato al trionfo imperiale di Flavio e Vespasiano è anche il TEMPLUM PACIS nel Foro

imperiale di età Flavia, ispirato al tempio di Gerusalemme.

Il collegamento dell’imperatore con le personificazioni e le divinità che si verifica

Grand Tradition

nell’arte di età Flavia è stata definita negli anni 40 del ‘900 come

of Imperial Representation , l’imperatore viene così staccato dalla contingenza

storica e posto su un piano superiore, l’aspetto storico e narrativo inoltre passano in

secondo piano.

Esempio significativo sono i RILIEVI AURELIANI che troviamo sull’arco di Costantino e

in cui sono raffigurate le imprese di Marco Aurelio contro i Normanni. La narrazione è

schematica e secondo scene standardizzate e ripetitive che simboleggiano le virtù

Invictus,

imperiali. L’imperatore è legato al concetto di cioè garante della sicurezza.

Grand Tradition

Nella è proprio questo che conta: il messaggio simbolico e non la

narrazione fedele alla realtà storica.

Lo studioso tedesco Wickhoff compie alcuni studi sull’Arco di Tito, rilevando un

carattere tipico dell’arte romana l’ILLUSIONISMO PROSPETTICO, presente sino a quel

momento in pittura ma non in scultura. Nell’arco si noti i cavalli in successione e le

figure voltate di tre quarti che danno illusione di profondità.

Questo espediente artistico, va precisato, non è comunque frutto dell’invenzione

romana, infatti era già presente nell’arte ellenistica (si veda il rilievo di Telefo nell’Ara

Pacis).

L’ETA’ FLAVIA: TRAIANO 98-117 d.C

Traiano tra il 101 e il 102 conquista la Dacia (attuale Romania), sconfiggendo il re

Decebalo , evento rappresentato nel rilievo 75 della Colonna e che conclude la prima

campagna dacica. Pax Romana,

Il re Decebalo qualche anno dopo rifiuterà la inizia così nel 105 la

seconda campagna dacica, in cui Traiano distrugge Sinninzetusa, la capitale dacica,

fondandone una nuova e sino al 175 la Dacia diventa provincia romana.

ARCHITETTURA

IL FORO TRAIANEO Apollodoro di Damasco

Nel 107 Traiano affida ad la costruzione del Foro che

comprende la COLONNA e il TEMPIO OTTASTILO con colonne granitiche.

Atrium

Il Foro è collegato a quello augusteo di cui è ripreso l’ con i portici.

L’Equus Traiani

Al centro del Foro troviamo , la statua equestre con base di armi,

riconoscibile anche nelle monete.

Nel 357 Costantino II tenterà di replicare il Foro a Costantinopoli ma ciò si rivelerà un

progetto troppo ambizioso.

IL TEMPIO: l’ingresso sul lato nord è OTTASTILO, mentre l’ingresso sul lato sud

nell’Atrium

immette ed è in pendant con quello della BASILICA ULPIA, che occupa il

lato minore del Foro ed è costituita da una tripla serie di colonne. La basilica romana

può avere o no l’abside ed è preposta all’amministrazione della giustizia.

La colonna è racchiusa tra il pronao del tempio, la BIBLIOTECA GRECA e la

BIB

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
17 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DONATA98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Sperti Luigi.