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Il linguaggio di Apuleio è pulito, non c'è nessun termine volgare.
Lucio è stato invitato a cena dalla nobildonna; si reca da lei per partecipare al banchetto; Lucio si è
incuriosito da un uomo e comincia a capire che si stratta di magia, questo uomo; Terifrone viene
invitato a narrare cosa gli sia successo; racconto di Terifrone
Terifrone comincia il racconto malvolentieri; dice che si trovava in viaggio per la Tessaglia senza
soldi. Giunge nella città di Larissa e sente un banditore che annuncia a nome di una vedova a cui
è morto il marito. Un giovane importante della città che si sta cercando qualcuno che corvegli il
cadavere quella notte dopo la veglia funebre, in attesa del funerale e sarà ben retribuito.
Terifrone parla col banditore e gli viene spiegato che la sorveglianza è necessaria perché le
streghe potrebbero entrare e portare via dal cadere delle parti del corpo, le streghe possono
assumere le forme più svariate.
Terifrone non crede alle streghe e accetta, gli viene stipulato un contratto nel quale sono elencate
tutte le parti del corpo del defunto perché se la mattina dopo ci si accorgerà che al defunto sarà
sottratta una parte, dovrà essere risarcita da Terifrone.
Comincia la vigilanza de cadavere, è tutto tranquillo ma poi vede vicino a sé una donnola, la caccia
via e poco dopo si addormenta profondamente. La mattina si risvegli e nota che al cadavere non
manca nulla; Terifrone viene pagato e si allontana restando sulla piazza mentre comincia il
funerale.
Durante la processione funebre, uno zio del morto si fa avanti; si rivolge con parole molto dure alla
vedova, le dice che ha avvelenato il marito insieme all'amante. La vedova nega tutto ma lo zio non
demorde; ha portato un sacerdote (è un sacerdote della dea Iside) che conosce le arti magiche,
che può dimostrare che ciò che dice è vero.
Il sacerdote ha poteri magici e farà risuscitare il cadavere per chiederglielo. Il cadavere conferma
ma c'è di più; indica Terifrone, dice che si è addormentato, sono entrate le streghe e gli hanno
presi di parti del corpo di Terifrone perché sia lui che il cadavere si chiamavano così; il naso e le
orecchie sostituendole con naso e orecchie di cera. Terifrone se ne accorge; si è fatto crescere i
capelli per nascondere le orecchie e porta una mascherina davanti al naso.
Seconda novella di magia, che tratta dell'interesse dello streghe per i morti, effettivamente
abbiamo notizie di presunte maghe che rubavano resti di cadaveri.
È scesa la notte, anche Lucio se ne va con un servo. Il servo ha una lanterna ma poi si spegne e
sono al buio. Sono vicini alla casa di Milone ma vede tre uomini muoversi vicino alla casa di
Milone e pensa che siano dei briganti. Lucio ha con sé una spada e li uccide tutti e tre. Poi entra in
casa; tutto fiero di questa azione, ritenendo di aver compiuto un buon gesto verso Milone.
La nobildonna, prima, aveva ricordato a Lucio che il giorno dopo sarebbe stato un giorno festivo
perché si voleva onorare un dio locale; il dio Riso (nel senso di risata)
Libro lll
Lucio si sveglia ed ecco che arriva un magistrato per arrestarlo con l'accusa di omicidio; ha ucciso
tre uomini che non erano briganti. Lucio spiega la sua versione ma niente da fare ed è processato
per direttissima; tutti i cittadini di Ipata vogliono seguire processo quindi il processo viene spostato
al teatro di Ipata. Lo schiavo che era con. Lucio è scomparso; non ha neanche un testimone.
Hanno portato nel teatro i tre cadaveri, coperti da un lenzuolo e comincia il processo; Lucio è starò
interrogato e viene dichiarato colpevole.
Però nota qualcosa di strano nel pubblico, anche Milone stanno ridendo tutti. Lucio alzai teli che
coprono i cadaveri e scopre che non ha ucciso dei briganti ma ha colpito degli otri.
Lucio è sollevato ma non capisce più nulla; gli hanno fatto lo scherzo in onore del dio Riso; ogni
anno si organizzano uno scherzo a uno non del posto. Sarà Fòtide, più tardi, a spiegare a Lucio
come siano andate le cose: i tre otri hanno preso vita per un incantesimo di Panfila, e Lucio, nel
buio, ubriaco com'era, li ha scambiati per esseri umani e si è reso così.
Anche qui c'è un legame con la magia; Lucio saprà fra poco che la amante (schiava di Panfila) è
molto preoccupata, vuole confessare Lucio che ciò che gli è successo è colpa sua. Gli spiega che
la sua padrona è innamorata di un bel giovane ma lui non ne vuole sapere quindi lei lo vuole
conquistare con le arti magiche. La schiava aveva l'ordine di portarle dei capelli del giovane così
che panfilo potesse compiere una magia. - Magia simpatia; il mago/a possono stabilire un legame
con la persona/oggetto a cui vogliono fare la magia tramite qualcosa che appartiene a quella
persona/cosa.
La schiava si era recata nella bottega del barbiere per raccogliere le ciocche di capelli ma il
barbiere l'aveva riconosciuta el'aveva mandata via. Lei è disperata perché non vuole essere punita
dalla padrona ma per sua fortuna nota tre otri di pelle di capra; avevano ancora dei peli di capra
recentemente tagliati; sembravano biondicci come i capelli del giovane amato da Panfila. La
schiava porta i peli alla padrona come capelli e Panfila non sospetta niente.
La notte in cui Lucio era al banchetto, la padrona stava esercitando la magia; il rito è narrato con
ampiezza di particolari; prepara un intruglio con erbe e resti di cadaveri. L'effetto doveva essere
che il giovane sarebbe mosso per andare a casa di Panfila. La magia ha effetto ma ha effetto sugli
otri.
Gli studiosi di antropologia fanno notare che l'otre ha una vaga somiglianza con la panciai un
uomo; questo vale anche per l'otre in cui le maghe avevano raccolto il sangue di Socrate.
Lucio approfitta del racconto per chiedere alla schiava di assistere a un rito magico della padrona;
la padrona avrebbe compiuto un altro rito magico per andare dal giovane amato sotto forma di
uccello; Panfila si spoglia e si unge con pomata pronunciando delle formule magiche così diventa
un gufo.
Lucio chiede alla schiava di voler provare a trasformarsi anche lui in uccello, la schiava è contraria
ma Lucio insiste e alla fine lei acconsente- la curiosità di Lucio verso i fatti di magia; Panfila tiene
diverse pomate che fanno trasformare in diversi animali. La schiava comincia ad ungerlo e tutti e
due si aspettano che diventi un gufo ma Lucio diventa asino.
Lucio-asino conserva intelligenza umana e la capacita di capire il linguaggio umano; Lucio
vorrebbe uccidere a schiava ma poi ci ripensa perché altrimenti non potrebbe tornare uomo.
La schiava si affretta a dirgli il rimedio; deve mangiare dei petali di rosa. Ma ora è buio, è difficile
trovarli quindi la schiava lo manda a passare la notte nella stalla con un altro asino e il cavallo di
Lucio. Lucio vorevve mangiare l'orzo che c'è nella mangiatoia ma le altre due bestie lo cacciano
via.
Nella stalla, un po' in alto c'è la dea di una dea minore Epona per onorarla qualcuno ha messo
delle rose e Lucio vorrebbe prenderle. Mentre sta per mettersi vicino alle rose sopraggiunge il suo
schiavo e lo prende a frustate. All'improvviso arrivano i briganti, prendono tutto quello che trovano
nella stalla e prendono tre bestie e le portano via caricandole del bottino.- i briganti sono
personaggi frequenti nel genere romanzesco e sono sempre mot crudeli.
Lucio vorrebbe chiedere aiuto ma non ci riesce e reglia soltanto; cosa che dà fastidio ai briganti e
lo picchiano.
Si mettono in viaggio; Lucio vorrebbe subito tornare uomo perché in un giardino vede delle rose
ma rinuncia a mangiarle perché ha paura che i briganti potrebbero ucciderlo una volta diventato
uomo.
Libro lV
Lucio trova altre rose ma sono rose selvatiche velenose e non può mangiarle. Per questo vorrebbe
uccidersi ma viene picchiato con bastone da un contadino di cui era l'orto, qui c'erano le rose
selvatiche; Lucio scalcia e fugge e dei cani sono sguinzagliati al suo inseguimento. Lucio vuole
gettarsi a terra e non muoversi più; per dimostrare di essere troppo affaticato dal carico. Ma l'altro
asino ha avuto la stessa idea. I briganti, anziché togliergli del peso, lo ucccidono e lo gettano in un
dirupo. Lucio si prende una parte del carico de quell'asino e il resto va sul cavallo.
Si arriva al covo dei briganti, descritto in modo spaventoso (Locus horridus, o locus amoenus, se si
tratta di un luogo bello, descrizione molto diffusa già da Omero in poi).
Nel covo c'è una vecchia serva che si occupa di rifocillare i briganti. I briganti sono molto numerosi,
quelli che hanno assaltato Milone erano solo una parte.
Apuleio descrive anche i briganti di altre bande che avevano compiuto altre imprese. Ciascuno,
mentre mangiano, raccontano agli altri come sono andate le loro imprese. Brevi racconti delle
imprese dei briganti. Ci sono state anche delle perdite: in una di essa, il capo di una banda è morto
eroicamente.
Giungono dei briganti da un’altra impresa, e portano con sé una prigioniera, Carite. I briganti sono
entrati in una casa mentre si stava per celebrare il matrimonio tra Carite e il suo fidanzato. L’hanno
rapita per chiedere un riscatto. La ragazza viene affidata alla serva perché la tenga al sicuro e la
conforti un po’.
La ragazza dice di aver sognato che i briganti avrebbero ucciso il suo fidanzato, ma la serva le
dice che i sogni si avverano al contrario.
Per consolare la ragazza, la serva le racconta la favola di Amore e Psiche.-Questa è l’intervallo più
lunga del romanzo, prende la fine del IV libro, tutto il V e tutto il VI.
Un re e una regina di una città della Grecia avevano tre figlie in età da marito. Le due maggiori
erano belle, ma di bellezza normale, la terza, Psiche, la minore, è di una bellezza sovrumana.
Arrivano persone anche da altre città ad ammirare la sua bellezza, ed è così bella che è
considerata una nuova Venere/Afrodite, e la adorano di conseguenza.
I templi della dea Venere sono abbandonati, non si celebrano più riti in onore della dea. Venere è
infastidita e arrabbiata perché una ragazza mortale le sta prendendo il posto, e vuole punirla.
Le sorelle più grandi di Psiche si sono sposate, mentre Psiche non ha dei pretendenti, perché tutti
la ritengono troppo in alto e hanno paura di chiedere la sua mano. I genitori cominciano a
preoccuparsi per questa situazione, gli ammiratori creano disagio, e anche Psiche comincia a
preoccuparsi.
Il dio Cupido compare con le ali, arco e frecce, è un bellissimo ragazzo, eternamente giovane.
La madre Venere lo chiama e gli comunica che vuole punire Psiche: deve far innamorare